Critica Sociale - XXXV - n. 4-5 - 16 feb.-15 mar. 1925
.. l CRITICA SOCIALE 63 reali, prima della guerra e dopo, avrebbero avuto questo andamento espresso in numeri indici: 1900- - 100 1918 78,2 1904, 91,3 1919 93;2 l907 95,1 1920 92,4 1910 88,2 1921 94,6 1914 90,7 1922 81,2 1917 62,0 1923 81,3 Dopo aver toticato il più basso livello della serie durante la guçrra,. 11el 1917, i salari reali sa~ebbero aumentati fino al 1921 (restando però sempre al di-, sotto .del. 1900, ·per quanto· gli indici dei salari nomi– nali fossero sa.liti a 278,2 nel 1920 e a 230 nel 1921) per discendere poi sensibilmente •durante- la crisi. Anche i dati del Ministero del lavoro sull'aumento dei salad ·nominali e del costo del,la vita dal 1920 , al 1923 rispetto al livello anteguerra, per _quanto più favorevoli, confermano il peggioramento del tenore. di vita attuale delle classi operaie inglesi in· confronto dell'anteguerra. Aumento Aumento dei salari cosfo d. vita per 100 ·: per 100 31 dicembre 1920 170-180 165 28 febbraio- 1922 100 86 30 settembre 1922 I 75-80 78 31 marzo 1923 70 74' 30 settembre 1923 70 67 Va però tenulo presente che i dat~ sui salarì si riferiscono al salario medio settimanale per una normale settimana-· di lavoro, mentre nel 1922 la percent-uale dei qisoccupati .eni salita ~l 15,4 per 100 ed era ancora 1'1(3 p~r 100 nel settembre del 1923. Degno .pure di nota è il fatto che, mentre nel pe– riodo di aumento dei salari, questo fu più lento di quello del costo della vita, nel periodo successivo di diminuzione la ·disce,sa dei salari. seguì molto ra– pidamente q.uella dei prezzi. L'aumento dei salari nominali dal 1919 al 1921 andò. d'a,ltra p_arle, specialn1ente a favore delle ca– tegorie dei ferrovieri, dei lavoratori della ,terra, degli operai non qualificati e della maggior parte delle categoriè femminili, tutte categorie che a':'evano salari molto bassi nell'anteguerra e che fuPono del resto costrette, ad eccezione dei ferrovieri, a cedere, dopo il 1921, tutto quanto avevano guadagnato (5). Il punto più basso del tracollo dei salari è stato toc– cato negli ultimi mesi del 1923, e lo scorso anno si è verificato qualche ricupero nei saggi dei salarì, per quanto l'aumento non sia stato generale e, co111- plessivamenle preso, sia rima~to inferiore all'aumento nel costo della vita verificatosi negli ultimi mesi (6). Ancor più disastrosi degli effetti che sulla situa– zione d-elle,' classi operaie· inglesi nel dopo-guerra ha prodotto la crisi del 192.1, sono stati gli effetti che ,sulle condizioni delle classi lavoratrici Ledesche L' delle loro organizzazioni ha avuto l'inflazione mone– taria. Durante tutto il 1922, l'aumento fantastico dei salari nominali restò sempr~ infei;iore all'au– mento del rincaro della vita e il valore reale del sa– lario-orario n,on raggiunse mai il livello. del salario anteguerra. La vita economica seguì sempre questo ritmo: all'aumento del dollaro tenne dietro immedia– tamente l'aumento dei prezzi all'ingrosso, poi quello dei prezzi al minuto, e soltanto dopo l'aumento dei prezzi avevano luogo le trattative e ,finalmente, l'au– mento dei salari. Nel febbraio del 1923 il valore · reale d~l salario orario, secondo la statistica dei sin– 'dacati operai, era di 40 pf., pari al 70,4 per 100 del , (5) Ampie notizie sui salari in Gran Bretagna nel dopo guerra sono date nelle due interessanLl pubblicazioni operaie: The Labour Year Book 1924- (London) e The r.vor– kers' regisfer of Labour. and Capita[ 1923 del • Labour R-esearch Departl])ent • (London). (8) The Manchester Guardian Commercia{, 29 gennaio 1925 (Annual Review). Biblioteca Gino Bianco salario anteguerra. Da una interessante statistica sui salari dei tipografi risulta che, mentre il salario nominale· settimanale era salito, alla fine di decem– bre 1923, · di 785 ·Il).iliardi di volte rispetto al salario settimanale anteguerra, il salario• reale era in realtà disceso al 68,4 per 100 di quello del 1913-14, dopo esser precipitato. in alcune settimane, dal luglio in poi, al 20-30 per 100. (7). · Come il peggiorament-0 delle condizioni delle clas– si lavoratrici dal 1921 in poi in Inghilterra ha avuto per effetto una rapida diminuzione dei soci ·delle Trade Unions, saliti· in Gran Brettagna, eséluso il Libero Stato - d'Irlanda, da oltre 4 milioni nel 1914, a 8,3 milioni nel 1920 e scesi poi a 5,4 m.i1ioni . nel 1923 (8), così la 1 situazi<;>ne economica., aggr~vata dall'opera disgregatrice dei comunisti, hai provocato· una grave perdita di soci alla Confederazione del la– voro' tedesca. Da oltre 2 mil. e mezzo nel 19t3 ridotti a 966,000 in media nel 1916, gli organizzati erano sa– lìti a .oltre 1,6 hel 1918, per saltare a 5 milioni e mezzo qel 19m, e a 7,9 rhilioni circa in media nel 1922, dopo ;:lYer raggiunto, in alcuni momenti di quell'anno,· gli, 8 milioni. Ma nel dicembre del 1923 i soci erano discesi a 5,7 milioni. Mentre peg– giorava la contlizione delle classi operaie, si indebo– liva anche la loro capacità di resistenza, in Germa– nia come in Inghilteri•a, e cresceva la volontà rea– zionaria delle classi industriali. I salari in Italia È quanto si _è- verificatò anche in Italia, come si rileva dai numeri inàici pubblicati nelle " Prospet– tive Econoriliohe » del pr,of. .Mortara, (9) sul costo della vita e sui salari dal 1921, confrontati col costo medio della vita nel 1o semesh1e 1914 e col salario medio del 1913. I salari, che durante la guerra e fin0 al 1920 erano aumentati proporzionalmente me– no del costo della vita, sareb_bero poi aumentati più del costo della vi~a,. talchè nella media del 1921 il coslo della vita per' re classi operaie urbane sareb– be stato, a parità di e:onsumo, cinque volte mag: giore che nel • f914, menfre i salarì eraiio cinque .vol_te e mezza maggiori. Ma , dalla metà del 1921 i salari tendono· nettamente a diminuire, mentre il costo, della vita diminuisce molto più lentamente. Perciò nella prima metà del 1923 la proporzione d'aumento delle mercedi e delle spese familiari, in confronto dell'anteguerra, press'a poco coincidono. E soggiunge il prof. Mortara: « Già· verso la fine del 1923 comincia a rivelansi per molti segni l'inizio di una ritrnva fase di malessere spirituale ed econo– mico delle masse Qperaie. Il Governo, nell'illusione di eliminare i contrasti d'interesse. fra imprenditori ed operai - contrasti inevitabili, per l'uma11a _psi– cologia, in qualsiasi forma stabile di organizzazione economica della società - andava scontentando ora gli uni, ora gli altri, ma più spesso gli operai. Pro– seguivano le riduzioni dei salari, benchè il costo della vita non accennasse a discendere ulterio1:mente; il salario reale discendeva sotto il livello d'ante– guerra. La• troppo pro,lungata •restrizione dei diritti politici, le persecuzioni individuali, l'impunità, e ta- · lora la lode, concessa dalla parte ·dominante alle violenze contro le libere associazioni, finivauo col determinare la diffusione di un senso di disagi-0 tra i · lavoratori. Col rialzo del costo della vita. special– mente notevole nell'autunno, i salarì reali sono ora sensibilmente inferjori al livello d'anteguerra: " alle famiglie operaie s'impongono restrizioni del tenor (7) Si veda sugli effetti dell'inflazione sulle· condizioni delle dassi ·operaie tedesche l'interessante: Jahrbuch 192.'l della Confederazione del lavoro tedesca (Berlin 1924; Verlagsgesellschaft des A.D.G.B.). · (8) l'rfinistry of Labour Gazette, otlobre, 1924. (9) Giorgio Mortara: Prospettive Economiche, 1925 (Anno V). - Opera edita sotto gli auspici della Università Bocconi di, Milano. - Città di Castello, 1925.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy