Critica Sociale - anno XXXV - n.3 - 1-15 febbraio 1925

38 CRITICA ,SOCI.AL ~ ... ma produzione, e dove, per giunta, essendo mi~ori I le spese di produzione - sia per il minor costo del carbone, sia per il maggior redditto unitario dei ter- 1 reni coltivali a bietole e per la più alta percentuale zuccherina che queste contengono, sia perchè, non facendosi lù assegnamento sulla protezione doganale, si fecero coi bielicu!lori contralti più giudiziosi - lo zucchero si può vendere a un prezzo notevol– mente inferiore; cosicchè lo zucchero boemo costa a ~rrieste, fuori dogana, con tutte le spese di viag– gio, da 200 a 190 lir:e al quintale, mentre lo zuc– chero italiano si paga in fabbrica da 305 a 275 lire. La importazione di zucchero dalla Czeco-slovacchia ha, a quest'ora, probabilmente raggiunt,o_ ·i 700.000 quintali. Questo zucchero, gravalo di 4 lire al chilo di imposta erariale e cli circa 70 cent.-·1 lira fra dazio di consumo, spese di trasporto da Trieste al lL;ogo di consumo, calo eventuale, guadagno dc\ grossisti e dei rivenditori,- viene a costare al minuto circa L. 6 80. In quesl:1 situazione si potevano avere due conseguenze rispe.Lto allo zucchero interno: o i pro– clnttoi·i italiani ritenevano che il Governo avrehbe insistito nel respingere In loro richiesta di ripristinc. della protnione cloganale, e si sareblwro acconciati a vendere lo zuccheJ'O di _ loro proclu~ione al prrzzo dello zucchero boemo. Oppure speravano di poter vincere la resistenza del Governo, e avrebbero te– nuto in . magazzino il loro zucchero in allesa di poler venderlo a prezzo più elevato. La prima era la soluzione logica anche se come è naluralr - i capilalisti non si adattino l'acilmcnle a rinunziare ad un guadagno e a subire, anzi, una perdila. Anzilullo molli zuccherific'i )rnnno conseguito, negli anni passati, fortissimi guadagni <' hanno riserve ingenti alle quali è pur giusto e ragia-, nevale che si ricorra negli anrii ineno fortunati. E poi questa sfortuna deriva in gr::in p,arle da colpn loro, per avere essi falli calcoli enali ed essersi perciò indotti a pagare la maleria prima ad · un i>rezzo eccessivo; cld. che spella acl essi, e non ai consnmalori, pagare le spese. ì\fa gli zuccherieri hanno invece_ segtiìto la seconda vin. Hanno rinunciato a vendere lemporaneamente il loro prodolto, pei· il quale chieggono L. 7.75 al chil. e hanno conlinuato a far pressioni presso il Governo perchè ristabilisse la prolezione, e hanno cercalo di montare anche l'opinione pubblica ·con la solita campagna della stampa che è ai loro servizì; ad– ducendo: che - ,;[ sono nuovi impianti per i quali non s'è potuto neppur iniziare l'ammortamento e che gravano quindi sull'industria con lutto il peso del loro costo eccezional'mente grave in questi anni di ·prezzi eccezionalmente alti di tutte le materie: che vi sono società nuove le quali non hanno riserve cui ricorrere per riparare alle perdite, e che sa– rebbero quindi condannate a fallire; che ne verrebbe la cl).iusura, per gli anni prossimi, di ·alcuni stabF limenti, e la conseguente limitazione della cultura a bietole, coq danno dei campagnoli che attendono a eletta cultura e degli operai degli zuccherifici; e così Yia. E al Governo non hanno chiesto soltanto il ristabilimento cli un dazio doganale superiorr alla. lassa cli fabbricazione interna, ma sono arrivati a domandare, in 'un memoriale presentato in questi ullirni giorni, l'assoluto divielo d'importazione cli ztlcchero dalla Czeco-;slovacchia: il che vuol dire che essi non intencler,ebbero fissare nessun limite all'anmenio cli prezzo che sperano di poter imporn~ ·ai consumatori; cosa tan lo .più notevole e grave, in quanlo che delle stesse importazioni daila Czeco- Bibl ioteca Gino Bianco Slovacchia solo una parte (e forse la parte prn piccola) è stata fatta per conto dei rivenditori (come il Consorzio Torinese) o dei consumatori (cqme l'Azienda Consorziale di Milano); e una gran _parte è stata fai la proprio dagli stessi zuccherieri, i quali tanto fidavano nella loro possibilità cli vin- ' . cere la riluftanza del Governo che, invece di mellere in vendila la merce importata, l'hanno aggiunta al cumulo dell'abbondante quantità di prodotto nazio- . nate giacente nei loro magazzini, sottraendola così · al consumo interno, ·con l'evidente proposito, -quando fosse instaurata la forma rigida di protezione ri– chiesta ·da loro, di vendere anche lo zucchero im– portato al prezzo dello zucchero nazionale, realiz• zando su di esso, anche con un semplice aumento di 1 lira al chilo, su una presunta quantità di 300 mila quintali, un utile di 30 milioni. La quantità delle scorte che eccede i bisogni ciel consumo nazio– nale, o potrà esser venduto, cor dumping, aH'estero, o potrà costiluir_e nnn riserva per il futuro anno zuccheriero, per il quale, occorrendo. si potrà, coi soliti accordi artificiosi lra produttori, limilare la produzio1w. Ottenuto infatti lo scopo di ristabilire la protezione, gli interessi dei campagnoli e degli operai non hanno pilL importanza. • *** Pare, stando !)Ile notizie clie circoJano mentre scri– viamo, che il Gover·no finirà per cedere, non nel seJ;1SOdi vietare l'imporlazione, ma cl.i accrescere il dazio doganale. C anzi probabile che, quando il fa– scicolo della Critica vedrà la luce, il provvedimento sarù, giù slalo preso. Non c'è bisogno di dire che, per quanto si voglia gabellare una simile concessio1w coine il frut!o di una necessità transitoria,, l'anno ve,nluro _e fra due o lre o quattro e più anni saremo ancora allt' slesse ronclizipni d'oggi; o, forse, la ne– cessità apparin't allora anohe pjù forte. t noto in– fatti che nel Ferrarese· e allrove 'so·no sorti nuovi zuccherific7, i cruali non son·o ancora· in funzione. Quando cruesli slabilimenli saranno in piena capa– cità, la potenza produttiva dell'Italia sarà cresciuta. Si pottebbe, è vero, metter fuori combattin-iento alcuni dei vecchi stabilimenti che hanno macchinari vecchi e sistemi di produzione arretrali e più costosi. Ma questo fenomeno, che ayrebbe potuto e dovuto prodursi già parecchi anni addietro; quando sorse un altro gruppo di zuccherificr nuovi .e, per quel· tempo, forniti ·di macchinari .perfezionatissimi, nor,i si è verificato allora e' non si verificherà domani. f:: la libera concorrenza che determina la spontanea e provvidenziale c~clltla degli organismi più deboli; ma con la protezione doganale, possono star su ~n– che organismi produttori iin cui il costo unitario di produzione è, per l'imperfezione del maccqinark>, sensibilmente più elevato che altrove. Avviene nel campo dello zucchero quel che avvjene in . molti altri• campi della produzione. Gli stessi proprietari degli stabilimenti meglio organizzati e attrezzati non hanno interesse a far cadere gli stabilimenti peg~ giori (il che permetterebbe di concentrare nei primi la produzione richiesta per il consumo); perchè, a patte il fatto che spesso c'è interdipendenza · e in– terferenza d_i I interessi fra le varie Società, o perchè l'una pnssiede azioni dell'altra, o perchè ·sono gli stessi gruppi finanziari che le gestiscono o le domi 4 nano, a parte questt>, é'è il fatto che la permanenza degli stabilimenti ad alto costo di produzione _serve mirabilmente a dimostrare la necessità di manten.erè la protezione, se non si vuole rovinare l'industria na-

RkJQdWJsaXNoZXIy