Critica Sociale - anno XXXV - n.2 - 16-31 gennaio 1925

-24 CÌÙTÌOA SOOÌALE se lo Stato russo non può far senza il capitale privato, e anzi ne dipende per la sua eco– nomia, il capitale privato non potrà manienersi escluso dai diritti politici e spogliato di qualsiasi influsso sullo Stato. La dipendenza economica non potrà lasciar chiusa la barriera all'influsso politico. Ma lahlo più il problema si pone, ed accenna ,già oggi ad una soluzione contraria alla ditta– tura comunista, nei rapporti della classe, che è già economicamente la potenza preponderante in Russia: la massa dei contadini proprietari. Essa domina economicament,e tutta la vita dell.a Rus– sia; potrebbe rinunciare a far sentire il peso pol~tico della sua prevalenza numerica? Non si può dire che la gestione _dello Stato non in– ·teressi i contadini. Lo Stalo deve provvedere all'approvvigiona– mento della popolazione urbana, ai servizi pub– hlici, all'esercito e alla flotta, all'industria gover– nativa sempre in deficit, etc. Ora, per tutto ciò esso ha bisogno del gettito delle imposte e della fornitura delle derrate agrarie. Le imposte cer– cano naturalmente il loro gettito maggiore nella maggior fonte di ricchezza oggi esis,tente: l'agri– coltura; e l'approvvigionamento del grano pure si rivolge alla stessa fonte. Ma le imposte, che i contadini si sono sempre ribellati a pagare in natura, oggi sono loro di peso anche nel paga– mento in moneta (come osservava A. Yugoff rie]l'arlicolo cita~o) per l'immiserimento determi- .nato dalla scarsità del raccolto. E, ·d'altra parte, ciò li spinge ancor più avidamente a cercar c).i ottenere i più alti prezzi pos~ibili, che il com– mrrcio privato loro consente, nella vendita del frumento e della segala, che invece il Governo vorrebbe accaparrarsi al prezzo-liintte da lui fissato. Qùindi una lotta,· in cui lo Stato, GOn tutte le requisizioni, i sequestri, le multe, gli ar– resti non riesce vincitore della resistenza dei contadini, .che gli preferiscono il commercio pri– vato, più largamente rimuneratore. E anche quì, pertanto, si presenta, ma con ben maggiore gra– vità ed urgenza, il problema del rapporto col potere. politico. I contadini non possono e non vogliono più disinteressarsi del Governo e la– sciar fare alla dittatura, tina ·volta che questa· minaccia e lede gli interessi, ai qualf più essi stanno attaccati. Sotto il . pungolo acuto dell'interesse econ9- mico, l'interesse politico si desta e ~i me~te in opera. . " . Leggiamo appunto nei giornali di queste ul– time settimane tutta una serie di notizie oltre modo interessanti. La Pravda di Mosca (comuriicàno notizie da Berlino del 3 gennaiò1 s~:gnala l'agitazione cre– scente dei contadini ·contro i ·comlinisti. C'è una epidemia di attentati, organizzati·. dai contadini nei più.lontani villaggi, contro i· membri dei So– vieti locali e i corrispondènti dei giornali comu– nisti. La Pravda attribuisce questi fatti, e tutto il movimento agrario di reazione cémtro i comu– nisti, non alla massa dei contadini ma soltanto ai kulaki, ai contadini ricchi: eh~ son riuscjti ad accaparrarsi maggiori e migliori porzioni nella spartizione delle terre. Il loro scopo, dice la Pravda, sarebbe intanto quello di impadro– nirsi delle amministrazioni locali ché ora sono monopolizzate dal partito comunista. Biblioteca Gino Bianco - Il problema politico, dunque, per dichiara– zione della •stessa Pravda, comincia ad essere sentito dai contadini, e non, probabilmente, dai soli :contadini ricchi; e la questio'ne non è per il partito comunista così semplice, come sembra alla Pravda, che propone dj mandare nei paesi di campagna « squadre fresche di combattenti domunisti ». Le spedizioni punitive- di squa– dristi non varrebbero che ad esacerbare gli odii e le difficoltà; e lo stesso Zinovief è costretto i riconoscere l'a gravità ben maggiore del pro– blema·, dichiarando (al recente Congresso delle donne comuniste a Mosca) ,che « la questione dei oontadini è per nqi più peric~losa che cento Koltciak, cento Wrangel e cento Chamberlain ». Ma anche la Soluzione da lui prospettata è de– stinata a caderè nel vuoto: « la questione di svi– luppare il comunismo nei villaggi è decisiva per la nostra dittatura ». Svilupparla, come? Con l'adesione spontanea _dei contadini, così te– nacemente attaccati alla proprietà privata delle loro _terre? Con pressioni politiche e _sis.temielet– torali di violenza, che assicurino ai comunisti il potere? Il Governo centrale, a quanto risulta. da no– tizie e ·da articoli dell' /svestia di Pietrogrado, sente l'inefficacia e il· pericolo. di sistemi, che possono anche .procacciare un efimero trionfo momentaneo, ma preparano una sicura caduta avvenire. Impressionato dal malcontento delle masse agricole (non dei soli kulaki, come so– stiene la Pr-av_da), riconoscendo di non poter sussistere senza il loro consenso, persuaso della necessità di conciliarsele, il Comitato esecutJvo della Federazione de.i Sovieti ha emanato un de– creto che annulla i resultati delle elezioni re– centi dei Sovieti locali, là dove queste erano av– venute fra troppe astensioni o sotto la pressione dei comunisti. Il ·ctecreto, che propone nuove. ele– zioni, garantita ·1a libertà ·di: voto, manifesta intendimenti democratici, ,che l' /svesti a del 4 gennaio conferma in un articolo intitolatq Pu– rificazione di atmosfera. Il Governo russo '(dice l'lsvestia, ìnspirandosi a una convinzione di Le-. nin) deve avere· una base sicura nelle campa-. gne; e' anche se nuove elezioni libere dovessero dar forza ai contadini-proprietari, nemici del comunismo, il vantaggio resterebbe maggiore del danno. · .C:on la preoccupazione urgente èli questo pro– blema si collegano la riunione, avvenuta il 3 gennaio, di una Commissione per la riforma del sist~ma sovietico, e un discorso tenuto il , ~ gennaio dal presidente Kalinin (il successore di Lenin) alla conferenza p~r la riorganizza– zione del Governo rurale bolscevico a Mosca. La macchina ·del Governo sovietico, egli ha· detto, . ha bisogno di essere pulita, oliata e ripassata. Si è perduta la fiducia e la si~patia delle masse agricole, per colpa delle· organizzazioni comu– niste locali,' che hanno voluto. usur_pare. le. fun– zioni d,ei Sovieti rarali, ingenerando nelle masse èontadine la convinzione che il partito com_uni– sta governi senza e contro il popolo. Bisogna cura:r_-equ~sta malattia pericolosa: bisogna atti– rare nel meccanismo _governativo una parte di– non comunisti, perçhè -condividano, agli occhi dei contadini, le respon;sahi!ità del Governo. · · L'affermazione di Kalinin coincide con le e.re – sie impu.tafe a Trotzki, al quale è stato fatto da

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