Critica Sociale - anno XXXV - n.2 - 16-31 gennaio 1925

CRI'l'IUA SOOlAL -m· mento peggiore di quello che si usa :111aside– rurgia francese, i~glese e· nord-amen~ana. Non crediamo cli poter esser_ accusati ancora una volta di fobia antisiderurgica, se nel rifiuto opposto a quesla richiesta noi vediamo la causa principale delle eccezioni che alla loro ;volta, per ritorsione, i negoziatori tedeschi hanno vo- 1 uto includere nella concessione ai nostri pro– clotti del tratlanienlo doganale più favorevole, e che colpiscono sopratutto le nostre esporta– zioni agricole. Le esclusioni infatti, mentre ri– guardano quasi t11tteprodotti di cui l'esportazio– ne italiana è seni,pre stata estremame:r:ite mo– desta, (paprica, cioccolatto, essenza .di _ tremen– tina, fìlati di lino, lavori in pelle ed in celluloi– de, carta da lettera, 'mole e smeriglio) laccano anche due prodotti agricoli, i pomodori e l'uva fresca, la cui esportazione aveva segnato negli ultimi 'anni, specialmente per l'uva, progressi assai promettenti .. Per i pomodori freschi l'e– sportazione, da 6 milioni di Jire nel 1922, era salita a 9 milioni nel 1923 ed a 22 milioni nel 1924 (primi dieci mesi); e cli questi la quasi totalità (19,-1· milioni) era arrivata in (-icrm,u1ia. Per l'uYa, nello stesso periodo, si era saliti da 13 a 48 milioni di lire, di cui almeno i ·tre quinti erano indirizzati in Ger– mania. Applicata a questi prodotti la tariffa generale tedesca, la quale per l'uva· fresca par– lerebbe il ·dazio da 4 a 30 marchi-oro il quin -· tale ( 170 lire-carta, al cambio odierno), è evi– dente che la nostra es-portazione sarà immedia– Lamente e inesoraoilmente stroncata. In tal mo– mo la produzione ed il commercio delle uve da tavola, che sono appena agli iniz1 .e che sareb– bero suscettibili' di uno sviluppo enormemente maggiore, dovrebbero essere quasi del tutto ab:. hanaonati. ì\la in questo caso particolare di due soli prodotti agricoli, esclusi, per ora, dal trattam~n– to della ·nazione più favorita in Germania, noi dobbiamo vedere s-opratutto un sintomo delle conseguenze che potrà determinare, nell'assetto derm1tivo dei nostri rapporti commerciali con la Germania, l'intransigenza di un piccolo gruppo di industrial¼_ i quali a nessun patto vogliono ri– nunciare alla posizione di tranquillo monopolio, che essi hanno saputo assicurarsi con· la tariffa del 1921. · · Quel Ghe è avvenuto per i pomodori e per l'uva fresca si è ripetuto, nel 1924, per un grande numero di prodotti agrari italiani. E· bastato che la Germania superasse la crisi del– la H.uhr e risanasse, con la bancaròtta, la pro– pria situazione monetaria, perchè essa. rìdiven– tasse uno dei migliori mercati per le · nostre esportazioni in genere, e per quelle agricole in particolare. Da 693 . milioni di lire nei prbni .LOmesi del 1923, le nostre esportaiioni in Ger– mania salivano a 1. 299 mihoni nel periodo corrispondente del 1924, e di essi 566 milioni erano costituiti da derrate agricole in natura 367 milioni da prodotti delle ·industrie agricol~ · ~ ~trettamente _legate_all'agricoltura (latticini, farma e paste, ·vm1, olio,. seta greggia e cascami) e soHanto 293 milioni dai proctotti delle altr~ industrie. · Non solo ad~~que le e-sporlazioni. dei prodotti del suolo sono d1 gran lunga preponderanti, ma esse rappresentano ·una massa di interessi e– norme, che, anche senza .manifestazioni rumo– rose, dovrebbe imporsi all'attenzione di chi ne– gozia un ·trattato di commercio. Basterebbe sol– t~nto che_ per qualche anno i nostri produttori d1 uve, d1_agrumi, di frutta fresche e di quelle secche,_ d1 or~agg1 trovassero aperti i migliori mercati mondian, perchè un flusso di ricchezza BibliotecaGino Bianco si riversasse sul nostro Paese _a ·redimere spe– . cialmente · certe regioni delle quali da troppo tempo si lamenta l'inferiorità economica e so– ciale. Ma si vorrà cogliere questa occasione, così eccezionalmente favorevole, per mettersi -final- mente su questa strada? . La nota ufficiale dell'Italia alla Germania. dichiara in forma so.lenne che « il' Governo del Re è animalo dal desiderio d'incamminare i negoziati commerciali in corso verso la conclÙ– sione di un trattato elle debba · essere fondato sul principio della concessione reciproca del trattamento della na-zione piu favorita senza alcuna restrizione »; · ma intanto in pratica si• smentiscono quelle buone intenzioni. h se qual– cuno, guardando con occhio un po' mahgno, volesse .porre il nome di una persona o d1 una ditla. dietro a ciascuna delle categorie di merci ·o delle singole merci che si son volute escludere,,provvisoriamente, dal trattamento del– ta nazione. più favorita; ritroverebbe forse molte coincidenze, pili o meno fortuite, coi nomi dei .partecipanti ad un cerlo convegno di produttori, che si son dichiarati f elicissim1 della situazione presente. Sono appunto quei produttori, che, va- 1endosi sempre deUa loro mflnenza politica, costituiscono il 111.assimoostacolo allo. sviluppo della· produzione. · GINO LuzZATio. Sintomipremonitoriin Russia Nuove forze politiche in vista L'interessante arlicolo di Fausto Pagìiàri su , Il governo. giacobino in R11ssia. (pubblicato nel– la Critica Sòciale del 15 gennaio)· mi richiama ad una rapida considerazione di quel problema, che altra volta, in uno studio ~jnt.etico sulla ri– _voluzio.n.e russa, ho considerato come il pro– blema per essa decisivo: quello ~ella ·classe dominante (1). . Alcuni {atti singolarmente importanti, per quanto poco notati dal pubblico, vengono a tornire- elementi sintomatici alle previsioni ri– guardanti' la futura soluzione di quel problema. Non· alludo tanto .con ciò alle vicende del caso· Trotzky, intorno alle quali così grande scalpore si è fatto; per quanto anche Trotzky rappre– senti, con la sua odierna posizione di antago– nista della intransigenza degli attuali dittatori, un indice sintomatico della consapevolezza di nuove esigenze e di nuovi orientamenti che ten– de ·ad affermarsi iri Russia-. Altra volta Trotzky teorizzava, quel principio del salut public, che ·faceva scrivere anche a ~ucharin, ricordato dal Pagliari, che « la repubblica sovietista dev'es• sere un campo trinc&ato e la dittatura del ,proletariato' dev'essere una dittatura proletaria, militare »; Diceva analogame:µte Trotzky, al Congresso panrusso per la coltura politica, del– l'ottobre l\:121, essere l'esito della lotta nuova, imposta. dalla· nuova politica e~onomica, affidato. all'esercito rosso: « Entreremo in un lungo pe- . riodo di lotta della· classe lavoratrice contro la borghesia, durante il quale l'esercito rosso formerà unà parte del proletariato di tutto il ( 1) V. in Sulle Orme di Jlar.x, Ili ed. I volume, il cap. secondo dello studio Significalo e insegnamenti della rivo– luzione russa (Il problema deçisivo: la clqsse dominante, pagina 257 e·. segg) .. • <

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