Critica Sociale - anno XXXV - n.2 - 16-31 gennaio 1925
I CRITICA $OC1AL& · .19 sociazione, ·di. riunione, di stampa? Grande– mente imbarazzati dalla questione, i loicì incaricati della disputa correggono. La cal– ma e l'ordine sono reali e sinceri. Il Paese non ~erit~rebbe i nuovi rigori legislativi. Non devesi confondere. Ma sono le Oppo– sizioni che tuttora esistono e che instanca: bilmente, con temerità insoffribile; ace.usa:. no, denunziano, incalzano. il Governq. Le Opposizioni debbon,o essere distrutte, e spez– zati tutti i loro mezzi di éspressione. Senon– chè con sovrano disdegno il . sofisma era' - raccolto e frantumato dal giurista Vittorio Emanuele Orlando con una semplice: pa– rota :_ « E voi punite la Nazione delle provo– cazioni delle· Opposizioni?» Ed era da ag– giungere: « E non sono le Qpposizioni par– te integrante della Nazione? La libertà del– le Opposizioni non integra -1a stessa libertà dellà Nazione? In. che consiste la libertà délla Nazione, se non nella libertà della Opposizione? ». •· Ed ecco con1e i fiandwggiatori e· gli e– stremisti, sfa .che partano dal concetto· _di una contingenza o da. quello di un'astra– zione, arrivano allo stesso punto, postulanò la stessa· conclusione: la negazione attuale del diritto delle Opposizioni i,n teoria e<l · iii pratica.· Col qual ·criterio non è · evi– denlementc da parlare pi~ di Costituzione e di Parlamento, ma soltanto della signori~ assoluta· di un .capo o d_i un partito. Non è . esattamente ciò che, con invitta ~costanza, fu detlo dall'Aventino al popolo ilaliano? Non è in questo incon~ro fatale di tutte le · Opposizioni ;- · antiche e nuove - . il chi_arissimo. segno della· loro verità? Co~ì il ·senso di. tale. verità fosse stato sempre vigile ed ayesse sempre ammonito che la libertà non è di un partito, ma di tutti i partiti, che non· la .si offende nel pro1eta- . riato senza che i contraccolpi si voltino confro la borghesia, irre:tnissibilme1ile l Ora tutti i partiti borghesi liberali, percossi dal– la più tragica delle esperienzeJ ne hanno <;la– to la più solenne diffida .al partito fascista. Per giungere a ciò bisognava che essi fos– sero a loro volta espropriati del diritto- di cittadinanza nello ,Stato, del diritto di ,es- · sere all'Opposizione della dittatura! E sia! Una· nuova situazione si delinea. Dopo la riforma elettoràle, davanti alle urne non lontane, con il sistema ·maggioritario ])iù assoluto (quello che ignora persino il bal– lottaggfo ), un blocco st profila per un pr?– gramma di restaurazione, di vera normaliz– zazione, il quale, partendo dall'idea delia libertà deve. tendere alla revisione di. tut– to ciò' cihe è stato fatto contro la libertà, e, per tal via, contr"o·.-la dignità ~ 1~ pro– sperità del popolo itahano. I pross1m1 avve~ nimènti diranno fin dove di tal blocco d1 difesa sarà consentita l'azio'ne politica, a col– laborare alla quale è direttamente chiamata la Nazione. Essi decideranno anche la que– stione dell'astensione elettorale, che nelle circostanze attuali sembra inevitabile (l'I– talia .sarà tutta un Aventino), o della even– tuale partecipazione ai Comizii e dei modi Biblioteca Gino Bianco .di tale çventuale p~rtecipazione. Quale che sia la forma più congru~ della lqtta (anche l'astensione è una forma di lotta che può es– sere in dati casi la più risolutiva), il nostro partito si prepara -a rispondere all'~ppello con ogni fervore, con tutta l'abnegazione ne– cessaria, e, diciamo pure, con tutta l'autorità che gli viene dall'essere stato il primo ed il più tragicamente ,percosso dalla furia del nemico nella battagli3: ç:osì lunga ed aspra e senta quartiere. CLA uDio TREVES. GIOVENTÙ E POLITICA Chi voglia nè adulare, nè offendere la bella gio– vinezza, ma definirne obieltirnmenle alcuui caratteri. deve riconoscere chè questa· età,· della quale i poeli hanno· detto lanto bene, ha pur le sue deficienze', le sue ombre, e le, sue lacune; -.congiunge molti clc– ~enti .dell'età prima - nella quale l'orga1?,ismo ha bisogno di prendere molto, .e può .dqrc poco - a una energia espansiva e imponente che è propria dell'età matura - _nella quale l'uomo, figlio, fra– tello, - padre o cittadino, comincia a _dare, cioè a restituire. La giovinezza può ·esser dunque, ad un tempo, idealista ed egoisla, ardente e frigida._ entusiasta ed insensibile, generosa e crudele. Più volte, in questi anni, si -dovette meditare sugli ccc.essi a cui mm suggestione o una passiorie pl'lÒ condurre elci giovani, mentre più diffic.ilmcnle Y( giungerebbero uomini anziani, padri di fami3lia; più mite si fu tratti a riflettere, se la inesperienza del. Vl?-rodolore, della pale,rnità, dei supe1°iori clòved . e delle -più! aJ.te responsabilità ·umane, non· sia quella che toglie ai giovani, talora, la capacità di comprendere· il va– lore della vita, (della vita a:lti·ui, sopratutto) e di esser pens6sa dell'altr~ui -dolore. Accessibile al. fa– natismo, e ad un tempo poi·tata _alla spensieratezza, obbedìsce più facilmeilte aglii inÌpeti della violenza fino alla ferocia. E ama molto la libertà: ... propria. Solo una più larga visione, frutto di dure esperienzt' o di nobili meditate· resipiscenze, p1.1òcondurla ad intenderé la Liber~tà senza aggettivi possessivi. Narrava chi assistette al Congresso liberale di · Livorno. che una . delle maggiori impression! fu l'atteg~·i~mento · dei giovani che risolutamente 'in- . e ' sorgevano contro i fautori della corrente ministe- rÌale, che energicamente si ribellavano.... contro sè stessi. « Contro sè stessi » : giacchè . non po~hi di loro dichiaravano di essere stati fascisti pella prima fase, tra il '20 ·e il '21, o attratti. da idealità che credevano di veder risplendere su. quella bandiera, o spinti da ·sentimenti o risentimenti psicologici ed anche economie.i, ma mossi sop:ratufto dall'im– puls·o di reagire a . quella che appariva· loro una intollerabile tirannide, la baldanzosa e spavalda. « a: ria di padroni» (. .. più « aria,, che sostanza) che il proletarià.tÒ de1 dopo guerra aveva assunto. E p_er la stessa ragione essi affermavano di ·passare oggi alla parte opposta. . Realmente quel movimento di reazione, che dap– prima parve dirigersi solo contro una cla6se, anzi,· conlro -quelle avanguardie e quelle azioni della classe proletaria~ che eccedevano- i limiti_ e offendevano le norme ·del viver civile e della lotta di classe - ordinaria, dÌlagò poi non solo contro tutto il « fron– te » operaio, sinistro o destro, estremista o lega– litario che fosse; ma si estese quindi come un
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