Critica Sociale - anno XXXV - n.2 - 16-31 gennaio 1925

18 CRITICA SOCIA L]] di ogni sospetto di apriorismo, .È rinata sul ne, nelle carni umane, diventa invece uno punto stesso in cui l'aveva lasciata l' Aven- strumento di salvezza nelle ·mani del chi– tino. La secessione era seguìta sulla estrema rurgo che lo adopera sul paziente. «Non denunzia, suggellata dal sangue del Martire, il fatto per se stesso, ma le ragioni che lo dei modi_ onde la Maggioranza era stata determinano, debbono contare per la valu-· scelta ed eletta. La nuova Opposizione, che tazione umana, politica o _nazionale che 'se era stala allora sorda alla dimostr'azione, ne vuol d11rè >>, sentenzia il maggiore dei co– si avanza proclamando che nc;m vi è pos- rifei, il Messaggero. sibilità di elezioni dove non è garanzia di Più schietti nella loro nietzchiana sem– libertà individuale, di stampa, di associa- plicità, i super-uomini estremisti. spiegav'a– zione, di riunione, e tutte le passioni es- no: La libertà! parola polisensa e senza .sere così esacerbate da non dare alcuna senso. Noi non la conosciamo che sotto la promessa di requi~, e tutti i propositi con- specie della autorità, del potere, del nostro creti del Governo, manifestati dalla riehiesta potere, dellà rivoluzione che ha p_er mis&io– di nuove leggi restrittive e corollario di ne di ridurre il Paese alle nostre leggi. tutte le private e non represse violenze, Il resto è vecchia ciancia di vecchi duri a fornire i .più certi affidamenti nel - senso morire. I giovani che hanno fatto la guerra contrario di quello voluto affinchè le ele- dell'ottobre se ne -lasciano irretire. Siamo zioni non riproducano i fenomeni che ac- due generazjoni di fronte. Chiediamo la via compagnarono quelle del 6 aprile 1924, e libera per la nostra concezione che si con essi la formazione della stessa Mag- raccomanda alla forza. Passi per i comuni– gioranza, tanto compatta in sè, quanto in- sti, che volgono la nostra cqncezione ad fedele come specchio rappresentativo della un altro fine di dittatura; contro di. noi. Nazione. , Ma non possiamo intendere questi demo- La nuovà Opposizione riprende il discor- · cratici, che uguagliano i vincitori e i vinti so dell'antica, come· l' heri dicebét.mus del · riducendoli ad un denominatore comune. monaco medioevale. La continuità è ineso- Lo Stato siamo noi, e non· assumiamo· al– ·rabile, ·svolgendosi dàI tronco della stessa tra legge che. da noi stessi, conforme alla necessità e della stessa verità. ·Senza · in- necessità della nostra natura e del nostro vidia e con molta esultanza ode l'Aventino potere. risuonare la sua parola. Il Parlamento o . Questo il contrasto che l'on. Salandra è nella sua libertà naturale, o non è. Le (nec turpem senectam degere) si levò cc, sanzioni di morte e le violenze sui deputati, raggiosamente a scolpire nei più veraci ter– .coine quelle sugli elettori 1 a prescindere da mini suoi: ogni preconcetto morale, :rie offendono l'es- « I\ discorso del 3 gennaio, riconoscendo che la senza politica. Un'Opposizione è essenziale forza è la soluzione necessaria anche dei diss,fosi al Parlamento, e la sua condizione di es- ibterni, fu uno squillo di tromba che .rianimava le sere è la -libertà di parola e di manovra fazioni armate, secolare maledizione del nostro Paese. 11' 1 l' • Fu ancora, dopo due anni dalla marcia su Roma~ ne au a, e appoggw dei grati.di mezzi di la riaffermazione di un regime, non ancora formal- comunicazione del pensiero fuori; la liber- mente disciplinato nè forse disciplinabile, che so– tà del giornale e del comizio. Essere.... o stituisce al Governo· libero e alla Monarchia parla– non essere. Si può, in tesi astratta, dal Go- mentare il Governo assoluto del Presidente del ·con– verno personale fare a meno del ·Parla- siglio ». · mento, non. si può pretendere un Pàrlamen- E così, posto il d_ilèmma: costituzione o to che viva ed agisca fuori della sua na-. dittatura,· l'on Salandra sceglieva là cosli- tura e dei suoi mezzi proprii, secondo la. tuzione. · · .. tradizione secolare e l'esempio deglr altri Ma il discorso più subdolo nella cap-. Paesi a reggimento democratico-rappresen- ziosità della tesL e nell'alterazione dei fatti tativo. - · è certamente quello dei fiancheggiatori,. il Ora, che cosa è stato risposto alla so- · quale, letteralmente considerato, mette a nu– lenne pregiudiziale della libertà inalberata do l'impostura del consenso vantato e il fal– dalla nuova Opposizione nell'aula? Questo: · limento dell'opera dì due _anni di Governo._ che la reazione non è una regola, ma una Sono proprio i fiancheggiatori che, denun– eccezione. Una contingenza. Un momento. ziano l'esistenza di condizioni di guerra. ci– Il Governo si di(ende contro le Opposizioni vile e di dispersione della Nazione. Quale Il Governo è la Nazione. E l'Opposizione confessione! Dopo· due anµi di indisputato è l' ~ntinazione. Superato il· ~on trasto, la- dominio sono adunque le circostanze così reazione, non avendo più obbiettivo · cede- eccezionali come al suo costituirsi e... peg– rà .... ?vla negli sviluppi della tesi crdverna- · gio:ri? Lo Stato non ha trovato la su.a sicu– tiva, d_ivers_o_er~ il modo degli e;tremisti rezza? (Che ne diranno gli stranieri, accaniti e _de~h ult1m1 fiancl~eggiatori. Questi ulti- oontro la nostra moneta, dal cui ~vvilimento mt d1ce\_'ano :, « N_essuno, in principio, è con- sono fatti menzogneri i salari e in-soppòr– tro la ltberta. Siamo contro il freddo dot- · tabile, paurosa la carezza del vivere?) Que– t~inarismo liberale, che non ha riguardo a, . sta calma vantata, questo docile silenzio,. circostanze, che non vede < 1 uno stato di senza scioperi e _agitazioni, non sarebbe a– disg~e~azione che dalla lotta dei partiti por- dunque che una falsa apparenza? La real– ta diritto alla guerra civile e alla disper- tà sarebbe· così grave e diversa da richiedere sione della Nazione >). Il coltello che è con- dappertutto misure straordinarie di polizia, tro il diritto umano infiggere, ;enza ragio- la soppressione di ogni guarentigia di as- BibliotecaGino Bianco

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