Critica Sociale - anno XXXV - n.2 - 16-31 gennaio 1925

30 f'RTTT<:A ROCJ A T,1~ industriale-capitalistico·. f: cosa grave e triste che la rivoluzione russa, per es., lo abbia trovato imprepa– rato. Ora, altre sorprese maturano in Oriente. È tutto il mondo cu1rario e coloniale che si risveglia e sono milioni di lavoratori che chiedono di non esser più sfruttali. (1). Dinanzi al socialismo si pone. il problema gran– dioso: fondere. in un unico esercito le due grandi armate del lavoro, l'Occidente e. l'O,riente. Ma il marxismo, lradizionalinente interpretato. è in. grado di farlo? · 11 ,bolscevismo è stato· spesso detto socialismo asiatico. E un ·erroi·~ ed è un'ingiustizia; esso è la degenerazione asiatica del marxismo, ideologia pro– letaria, germogliata sul terreno della civiltà indu– striale-capitalistica. che non poreva dare migliori frutti in un paese di torti tradizioni com1uy.iste-a– .grarie come la Russia.... Il marxismo tradizicrnale coll'estendersi degli orizzo11ti politici non basta più. *** Il poeta inglese ·ha mentito .afl'crmando che l'Oc– cidente e l'Oriénte non si sarebbero mai _inco1_1trati; il loro incontro è inevitabile e potrebbe esser fu– nesto. Che · it socialismo internazion~le si 'prepari ad affrontare l'arduo problenj!3-! . • Eu'GENIO Sc1mr-:rnER. (1) Questo problema è stato trattato da uno 'dei più· illustri rappre• sentanti del socialismo russo, V. Cernoff, negli scritti su Il problema dell'imperial-ismo e la pace df!I mondo ug·rariu orie11tu.lc e Il pro– blemcì agrario moii<liale~ INIQ.UIT A DELLA MORTE Dopo lunghiss'i:tn.i ar1,ni di silenzio il nostl'o vec– chio compagno Rug.gero Panebianco, il valente scien– ziato dell'Atenfo patavi110, che fu tra i vrimissiuii fervidi s:eguaci e p1'6pagatori! ,della nostr,a fede in Italia, 1 iprende la p•enna per trattare sulle colonne della << 'Critica » w1 argomento che già ci appassionò agii inizii de.lla npstm propag,cinda.. . -Molti cornpa,gni ·deU.a prima ora leggeranno con piacere qu,esta test'i,monianw di una fe,de saùdamen,te ciistodita nelFaiisterità di 'Un silenzio operoso; e par. teciper,an?io ,a,ll'augw,-io che rw·i face1111nqper lettera al l'anebtanco e.qiti gli ripeticune: Ad multo,s anno-s! LA CRITICA SOtlAT.E. Pailida mo,:~· .. d-equo pulsa,t pede . : . Pa,uperurn, tab_e1·nas,regumque turres. Questi notissimi versi di Orazio ripetono ciò che, da -tempi remoti, ·tutti credevano. La morte è im. parziale, abbatte aequo .pede, con e.~uale mi.30- ra, ricchi e· poveri. r.:a frase oraziana ha parvenza ?i verità, perchè il poeta tace 'Che la Parca tagliJa tl filo della vi.t.a umana con ritm-o diverso: le~to per il ricc,o ed agiato, rapido per U povero. Non che es.sere impa:r:ziale, la morte è iniqua. Mentre, su un dat.o numero d'uomini, di ricchi ed agiati ab. b~tte uno, rnlln stesso numero di poveri ne ab.batte due.· Gli anni·, vissuti dal povero s-ono, in media, metà di quelli vissuti dai ricchi e dagli ·agiati. La vi.ta media dei primi è di 28 anni, ecl è di 56 quedla ?ei secondi C1,),. Se i .p~)Veri, i proletari, po_tes,sero mtendere qu~sta ternb1le verità, questa iniquità della morte,. essi non sarebbero inerti innanzi .a ta. lP. q,~Jitto sociale, ma di &porrebbe.ro la loro 1-ÌienJ.e verso un avvenire sociale migli,ore. Ma e·ssi non ca. pi-scono la reticenza dei versi d'Orazio e· non si ac. oorgono della menzogna che questi nasoondono. l proletari ·credono fermamente che la moTt.1 $Ìa imparziale. · Gli uomini, infatti, credòno a ·tante cose per tina suggestione,, opportu_na, per esempio, quando si è fanciulli. Effettivamente gli uomini credono vere le cose della loro religione, essendo stati suggèstiona.ti a ~rederle _tali. fin dalla fanciullezza,· dai genitori, , dai maestri e da altre persone, in altro modo auto. revoli, In sirnil modo, i proletari di oggi, ,come i po- -- . (1) A.cHILLE LoRIA, Problemi sociali co!',temP?:anei. . Max Kanto– rovioz, e_ditore •. Milano, 1894-, pa.g. 17. BibliotecaGino Bianco veri di un tempo, credono vera la sèntenza d'Ora. zio, che, forse, egli ste.sso, e molti altri come lui, cre– devano vera, mentre -era falsa allora come è falsa ora, come è falsa da quando, al costituirsi della pro. prietà privata, è cessata l'uguaglianza ,sociale fra gli uomini, durando la quale la morte poteva anche es– sere verso tutti più crudele che ora, ma non poteva non essere equa. Oggi economisti, cultori di statistica, igienisti ed altre 1per~one colte -sanno esse·re la morte in i.qua;. ma, salvo pochi fra costoro; che serbano i senti. menti gentili di solidarietà umana, essi noli muovono un dito per toglier via la causa di --tanta jattura. La causa è la enorme disuguaglianza nella distribuzione dei mezzi di sostenta.mento e di go. dimento. Principale fra i niezzi. di godimento è il possesso del sapere. · · I proletari, ai quali il sisterua sorialè contende tale posse-sso, •de,bbono fare ogni sforzo per inteill– dere le tabelle di mortalità comparata. fra ':ricchi e poveri, ·d,op,o di cbe -essi intenderanno la sentenza di morte precoce alla. quale il sistema sociale li· oondanna. Tali tabelle dovrebbero essere esp·oste nelle scuole pubbliche ed il loro contenuto spiegato agli scolairi. Ciò non potrebbe es-ser fatto che dai proJ.etari stes,si. Ma questi, · eguali giuridicamente ai privilegiati, non hanno voce alcuna nel governo della ,scuola, poichè essi sono, di fatto, i·n uno stato d'inferiorità, a cagione della lor,o mançanza d-i sa. pere, mancanza, che, a sua. v-olta, è conseguen'za· del lo'r,0 stato econo.mico .disagiato. Una di tali tabelle di mortalità po,trebbe essere la seguente (2). In· essa, c,ome nelle seg:uenti, P è il numer,o medio dei morti in ogni anno per ,ogni 1'000 proletari"; R. è quello dei morti in O?:ni anno per ogni 1•000 ricchi ed agiati; ed I, che chiamo grado d'iniquit;'L della morte, è uguale a "tO P diviso R. Moltiplicato I per 10 si hu. la percentuale dei morti proletari .rispetto a quella de,i morti ricchi ed··agià,ti con,s.ide<rata. uguale a 100. I numeri ·.P si poosono conside;rare indici dello stato igienioo ed anche di civiltà deUe città; questi irnmeri decrescono col cre– scere di cotesto stato di civiltà: così Londra è la cit– tà p,iù igienica e civile .e Monaco la meno igienica e civile della tabella, I numeri. I, invece, crescono col cres,cere r'iell'iniquità della 'morte: La morte è meno iniqua a. Maigdeburgò ed, è la più iniqua, nel– la tabella, a Vienna. 111orti su 1000 abitanti CITTÀ p R I ANNO -- ---- -- ---- Londra . 17 11 15 1904 - 5 Amburgo -18 12 14 1902 - 3 Magdeburgo 19 17' 11 1901 - 2 Budapest 20 12 16 1901 _-5 Berlino . 21 12 17 1903 - 5 Firenze . 21 -12 18 1910- 2 Dresda 22 13 17 1896 .. 7 Parigi 22 10 21 1903.:.5• Vienna 22 9, 23 • -1904-5 Madrid 27 20 14 1903 Monaco; 29 15 19 1902 - 3 Da-questo quaclro appare che solo a Vienna e Pa·, rigi la percentuale dei morti prole~ri supera del doppio quella dei non proletari. . -Parigi, nello scorso seeolo aveva la mortalità dei · non-- proletari eguale all'atthale, quasi la minima: dieci per mille abitanti; mentre quella dei proletari era 43 per mille. (3) . Vienna, Parigi, Madrid e Mop.acc, ·quattro c,api– tali nelle quali impera la religione di Dante, e pe-r– ciò una delle più elevate religioni, sono un vero in. . (2) CORRADOG1N1, L'u.m.montare e la. composizione della ricchezza delle Nazioni, pagg. _006, 616. Fratelli Bocoa., editori - Torino, 1914. (3) Vedasi la nota 1.

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