Critica Sociale - anno XXXV - n. 1 - 1-15 gennaio 1925

ritica • oc1a e RIVl$TA QUINDICINALE DEL SOCIALISMO , Nel Regno: Anno L. 24 •- Semestre L. 12 - Ali' Estero: Anno L. It. 30 - Semestre L. 15 'DIREZIONE: Mil~no - Po.rtici, Galleria, 23 - AMMINISTRAZIONE: Via Omenoni, 4 - Milan.o Anno XXXV - N. 1 Numero separato L. UNA Milano, 1-15 Gennaio 1925 SOMMARIO Politica e attualità Qu~stione Costituzionale (CLAUD10TRavEs). Il figu?"ino di Londra - A proposito di riforma elettorale (MARIO BoRSA e la CRITICASoc1ALE}. I problemi dell'emigrazione - Il trattato di lavoro italo-francese (ER• NESTOCAPORALI). Studi economici e sociologici La pressione t>ribut.arici sulle varie· classi sociaU (Lu1G1 BAsso). Il governo giacobino in Russ·ia - Il socialismo di guerra - L'incivismo del prnlet&riate - Salut public (FAUSTOPAGLIAR1). Filosofia, Letteratura, Fatti Sociali La cr<Jcijìssione cU Giovanni Pascoli (ALFREDOPoGG1). Dalle Rfoiste (ANGELOTaRvRs). PubbUcaziowi per-venute in dono. Annate· arretrate di Critica Soeiale. La Critica Sociale nel 191!5. "Questione Cos·tituzionale . . Il _fascismo è arrivato a.I potere per investi– tura regia.· Cosi la rivoJ.uzione si è inserita nella costituzione. Noi abbiamo_ molte volte udita. tale dimostrazione, ad opera di costitu– ·zionalisti autorevoli, come Antonio Salandra e Codacci-Pisanelli. L'obbiezione che si poteva opporre •era di duplice ordine, teoretfoo e prac tico. Pratico,, iin .quanto non appa,riva la li– bertà assoluta della Corona nella circostanza rivoluzionaria. Teoretico, in qu_anto-sii risusci– tav-a il potere della Corona a ritroso della ·evo– luzione della costituzione nel campo pa,rlaruen-. tare. Ma questa che era un'obbiezione da parte dei democratici pa,rlamenta,risti veniva dai li– ·berali moderati accolta come una, lode ed una conferma della legittimità dell'evento. Sì, era necessario « tornare allo Statuto>> sécondo il motto messo in epigrafe al non obliato studio di Sonnino Sidney sulla Nuova A.ntolo_gia, re– ,staurare l'albero del diritto pubblico italiano delle grevi incrostadoni delle usurpazioni de– mocratiche.· Dov'è scritto- che il re nomina i ministri indicati dalle Camere? Quest'aggiunta è una lesa maestà consumata in via co,ntinua– tiva e progressiva dalla sinistra parlamentare salita al Governo nel 1876. Il diritto di nomina dei ministri è un diritto assoluto del $0Vrai10•. Esso è di essenza· del potere regio, che ?,, un potere superi,ore a .quello dei partiti perchè stabilito a porre armonia fra i pa;rtiti, e non potrebbe senza contra-0.dizione asservirsi ad un partito. · . Esponiamo una dottrina, :o.on la giudichiamo. Nella resta.urazione del fascismò e$sa fu agi– tata come lruba110, e con essa, l'aJ.tra che insor– geva: :fieramente contro la cessione a1 Parla– mento del diritto di dichiarare la guerra, e . quella terzà- che denunziava i tenta.tiv-i di auto– . convoeaziorie della· Camera. che collidono con– tro il diritto esclusivo del re di chiudere la ses– sione e di convocare le Camere. Il regime ·mo~ Biblioteca Gino Bianco. na,rc!hicosi salvava dopo le bufere dema.gogich~ del dopo guerra riportandolo ai suo,i principi. Tagliare gli unghioni alla bestia trionfante p~r rimettere sopra i valori parlamentari del nit– miero e della quant'ità i valori tra<fizionali de+– l' M.istocrazia e della selezione qualita.tiva,, par– ve il porro unum necessariwm del nuovo corSo della politicà italiana. N-on basta. Per avere ragione di un siste:m}IJ parlamentare non è sufficiente combatterlo nel– la- sua essenza funzionale, bisogna attaccarlD nella sua genesi :fisiologica. Le esorbitanze del Parlamento erano venute sviluppandosi in mo– do c-orrelativo ai successivi allargamenti del suffragio, fino all'e:spre~sione suprema del suf– fragio uni v~rsale uguale -e diretto. Dalla pre~– sione esterna delle masse assumeva le sue au– dacié di pressione interna sugli altri poteri. dello Stato, proponendo la propria sovranità. La logica del numero·, insita nel suffragio uni– versale, seppelliva, il particolarrismo del coUe– gio uninominale, incalzando lo scrutinio• di li– sta a base sempre più larga, fino a vagheggiar-e il c,ollegio unico na~ionale. E a sua volta l'ai logica, dello scrutinio di lista· per ovviare alla. iattura veramente insopportabile insita nel si– stema maggioritario,, una volta annullati i com'– pensi possibili nel sistema del coJlegio unino– minale, partoriva la Proporzionale-, e· con que– sta. l'ordinamento interno della Camera a com– missioni permanenti, in 1 uogo degli effimeri 11,ffioi e delle improvvisate commiissiowi per l'e– same delle proipo,ste di legge. Il movim.ento di restaurazione dell'autorità regia dimandmca quindi l'abolizione delle Commissioni perma– nenti e della, loro madre, la Proporzionale ~ del padre della Proporzjonale, lo .scrutinio di lista, e, infine, del padre dello scrutinio di U– sta., il suffra,gio universale. Questo sf poteva abolire direttamente to,1"– nando al .suffragio ristretto ed uguale oppure indirettamente neutralizzando il suffragio uni– v-ersaJe ed uguale ..col suffragio plurimo con– cesso al censo ed alla capacità. Ed ecco ciò che, dopo la fermata ,intermedja dell'ultima legge a,ntiproporzionalista per la maggioranza e pro– porzionalista per la mjnoranza, rispondente a necessità empiriche e contingenti del regime si viene ora attuando con la legge elettorale che la Camera sta prendendo in esame - legge ca– ratterizzata appunto daJ ristabiliment,o del col– co_llegio 11llinom!inale e dalla co,stituzione del s~ffragio plurimo. Con questo ultimo muta– mento è presso a poco compiuta l'opera del fascismo in rapporto al r('gime parlrnmenta,re . Con quesfultima esperienza, esso pone a prova decisiva la .propria compatibilità col regime

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