Critica Sociale - XXIV - n. 23 - 1-15 dicembre 1924
CRITICA SOCIALE 36). generale, che ponga la -serie dei ifatti sociali in modo, che i mpporti economici ,siano fonda– mentali risperbto a ,tutti gili ailtl\i fattori, c,c,nte– nuto e fine prem;inente d,i ,e-ssi.Ma non è ancor data., nè 11.a ,giust-1:ficazionedii qu~.sta premi,nen– za - se ,non TIJel caso parti.colar.e· diella .società b'orghese, come generico dato d,i fatto - nè [a fo•rma del rapporto tra l'economia, il diritto, la pofitroa, ecc., che è un r.appor.tç > finale., ossia volqnta.rio (1quando c'è) e !Il-On genetioo-causa!le (che 1',econ0,mia prod1,1,oa, g li altri farttori), come apiparirebbe dal coooetto e-cono.mistico -di Marx, i,n c-ontT,addizfone con la .sua :filosofi.a deilla pra,sisi. . Da questa contraddizione sono y,e,nutJ .molti .e.quiv,oci.Per es., altro è dire che iÌl diritto ha per firne· (.fra gli altri) la \J.egis.J.azione ,ooo-no– mica e uhe la ipo[ritioa-e lo .Stato hanno per :fine storàc,amente precipuo r vantaggi economici, altro è dire'invece che coteste -due attività non so,nQ che ·espres·sioni· -ec,onomichie, perchè nel primo caiso diritto e po[itira sono·m.ezzi neeieB– sari, cll:e portano in sè ii. lor pro,pri valori - l' eg.oogliai:iza ,e obhliga-torietà della leg,ge (a,n- ohe .s,e inghlsta .relativa-mente a, tma più n:ni– versalle ginstizia) -•sostituite a1lfa v1LoJ.enz-a e al- 11',airbitrio,. la regolazione ,ossfa iiber-tà politic,a (anche se filiiherale ri~p,etto a t.ma forma p,iù . libera). :Sostituita all'orda degili individui; - n,ell secRndo raso, questi v-alori ,s'a.nnulla,no. On– d,e,pratioa,mente Marx fu indotto a·partegg'ìiare per l'a~ione .siindacafo so.stituit-a al pal'ltHo po– litico, e a -negare lo Stato. · Lo stesso. si dfoa del rappo,rto tra economia .ed etica. L'etica si può proporr1e dei beni e.co– norntici e urtiJitari .i,n forma uni vei~s,al,e ,e disin– te:r.-e.ssata; se- li può e se ;J.i dev,e proporre, a:p– punto per la considerazione della fondament,c1,– ~ità del fatto .economie-o, a1lmemocome oond·L zione cruna maggi-0r f.elidtà •individuale e ~o– ciale, che il m~terialismo .storico aiuta a pene– trare.; ma il bi,so,gno. ,ecooomfoo ,non ,a;sis.orbe il bis·ogno eti-co, nel cJ_i,e sta l' •equivo.co della ,inu- . tilità 'degili ideali moralli, che cl1elresto segui– rebbero ,i' fatti economici. Altro- è -dire che la considerazione ec-onomic-aci deve far c-ompren– dere j •limiti dieUe possibilità •etiche e volonta~ ri-stkhie, rifiutando le ideologi.e irrea-lizzabìli, alltro è dire che la ooscie1iza mora.Ile non è che l'epj.fen01menodei rap1porti -economici di fa1t– to. M:a,, se non ci fosse questa -spint-a morale, questo dover essere, dov ,e.se n'andrebbe la pra– ticità- del materiaJ.i.smo storico? dove il volo-n– ta,risuho ma,rxi-sta? ~-) Ana•logaimente si dica della teoria -della fotta di cl.asse. O \Si co-nisidera come un ;f.a.tto, e aJllora c'è quando c'è. L'osservazione empirica non si può generalizzare che in limiti molto ri– stretti. Né l 'a-ntite.si degli interessi economk!i porta p,er sè soJa all'a.zione di cfasise. O è que– stione eti-ea e politioo,,_pri:n<:ipio posto a norma del ·(Mvernirestorico, e alilora la cllaisse non c'iè, ma si fa, es-i :ra per via, avipunto, d'azione etica e politica .. Nel primo ca.so , l'a.zio,ne di classe è adwtta.mento evolutivo, ·lo svolgerai di circo– :--ta:nzesecondo la legge del lllinimo -sforzo, con 1 la co-nseguenfo a.ziione1politica di cOlllaborazione fra le da ,s.si. Nel .secondo ca.so , l'azione di cla•s– .s,e è rivoluzionaria. Ma è rivoluziona.1ria in qua,nto- è azione politica .di vafore etico. Il BibliotecaGino Biancù solo lilD1Ìlne obiettivo che yi .può imporre i1lca– none materialistico è, ripeto, La considerazione delle condizioni -della realizzazione degli ideali politici. , · 3.) Dire poi ,che quello marxista è un pun– to di vista storie-o, è un be!l malinteso!;Io non v,edo ove .si possa. colil-Ocare lo rsto:ric'i-smodi Marx. No,n nella forma del materialismo .sto– ri,co, perchè la storia è una r,ealtà eff,ettuale,. ·e qruindi una rfaultante deUe forze (o dellle idee, in lingua,ggfo hegrJ.Ll.a,no) oppo-ste, laddove lo storicismo di -Marx è un comunismo critico, os– sia è· un~ di queste idee,. qu~llft dvoluziouairia, gabellata oome storica, sol !Perchè lui !ha prima rid()tto 11a. stor·ia. a economda, e poi l'ideale etico polHioo a, coiScienza economica di classe storica. NoJ1 nel ,contenuto perchè, anche limi– tando la storia a qnellla .d,el c.a,pita1ismo imdu– striale, la sua 1s,tori-aè un.a ,sociologia -econo– mi-ca_ di _questo 1peri-odostorie.o, diaililaqu.a,le non si pq,s,sono inferire che leggi di tenidienv-4come leggi astraoo ti d.alle .concrete possibilità. sto– rkhe, e di p1·oporzionale proba1bi1Lità induttiva:. Lo. storicismo di M,an, come il ';SUO e0onomi– SJI10-, valgono dnn•que solo in qua.nto risalgono e ,son dieducihili -da Ùna :filosofi.a della prassi., che li po-s,sagiusti:fi,ca,re universalm-ente: fuori d,i questa, -sono elementi dogmatici e non con~ cetti _critici. 4.) Tolto lo IS'torici.smo, bisogna togliere anche il materialismo-storico. I~ que,:s'to è -sta– to fatto c,o-sì,e,saurien,temente, che tnon c'è bi– sogno di apporv,i v,erbo. H,està. sempre, in s.e– oond,o pia,no, 1l'equivoco deHo Scambio fréq:ueu– te del significato delle ipato1e «economia>>, «ambienfo>>ecc., ora intese come fatti oggettivi e in ,sè, come mezzi toonici e istituti eoonomioi, ora come bisog,no economfoo e forza produtti– va. Neil primo ca,so, l'economia è condizione ma– t.eria,lc, e. non basta a fare la coscie_nza.. econo– mi~, di cui è ,stimolo e mezw; nel ~ondo ,ca,so, dire che l'ambiente sociale forma, '1a <.:,o– scienza è una tamtologi,a. Se dunque il mate– rialismo storico TIOn ,è nè l'uno nè l'altro, che cosa rimane? Rimane 11a :fiilo.so :fia <i.ella prass,i, rimangono le poche linee delle Glosse ail Feu– erbach, ,e dal vaJore di queste iJ>OCheli.nee · dip.ende il valòr-e di tutto il marxismo! 5.) Il Marx è un grande fì.:losofo che non ha voluto fare una :filosofia,. Perciò, uon pos– siaimo neppure vagliarlo, _nè dobbiamo impu– targli le lacune. Ci dobbiamo ~ontentare di de-. :finirlo ,un temperamento :filo.sofi.co, e ingegnarci di ricost·ritire questa :filosofi.a.,c-he o•rmai s~ap– pella, giustamente; filosofia dellla praxi:--. Ciò han•no tentato il,Gentile,e il Mondolfo. I gr,indi limeamenti d' nua filosofia marxista sono qui làr-gam.ente tra-cciati e appit1·i1·un110 impoueu– .tis:simi a tutti. M~ si conceda qualche brevis,sj– ma chiosa,. Il Marx non è nè materiali-sta, ne\ hege1i<;1no. Un ogg.etto (il mondo, l'·amhiente) non .:1gis<:'.e cla.l difu01,i ·soipra. nn soggetto (sen::-ibi lità) passit~o., che riceve (conoscP), qua~i fo:.;r.-;e una fa,bula raMt., ('.OmeYori-ebbe il mat,e1·iaH;.;mo se,n– sista, che po,rterebbe al determin.i:-:.mo natma- 1.isttco. Ciò è stato 3/bbondanternente dimo:... ka– fo. Del resto, il Mondolfo prova <'Omene1)pu– re i 11 Feuer,bach fosse -materiaJista.. Quest'ulti– mo gioYò a Marx iper svincolarlo _d.a·Hegel, o
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