Critica Sociale - XXIV - n. 23 - 1-15 dicembre 1924
306 CR,ITI0A -SOCIALE Lniine, i casi ·d,i Russia hrunno tro1Tato un'eco ,girandis– ~ma ,n1eJ1'ex-Oe1l1este Imparo. Un numm-o enO'CTile di .p.ro.fu – l!bi si è spa ,r.so in tutte Je rprovinoo. Questi :pirof,ughi,•Privi della ,protezione ,d>Pi} Governo 1,u,sso, .si' 1JroV,/lff10 compJ.eta– ment.e ·in balia. -delle autorità locail-i cinesi: e la oobordfoac z.ione d-i consider~voli ma,coo ·bi1J,n-ch,; aJJe·l.e~g-i ~ a,; gover– na-tori c:m,e,sìha f:nito -di !incltjbo1ioo l'amtor:i:tà, dell'el,eme.nto em·o.p.e,o. 1 Cont,emoornnellmep-te. per fa, doppi-a p1ies<1ione <l>P11a. :p1,o– p,a,g.a1nda .b0ls~v:cà ·e de1le i-c1~e •d-ennocm1 :tri.òo -J.iep1u bb1icane d-iff.use -cla,rrl.i Amffl'i ,e.a.ni , i l sodali.mi- o ha f::t.tto molto cam– mino .. E il ~cia[ismo è, dottrina di ei/!'lrn c:rli.a,07,a, oontra.ria a,d ogn,i -cli,.c:;tin7Jion~ fra Le r.azz,f'. N,f\1'.e fabbriche p◊"~edufo ,rla ~t,r,1t,JiPll"i, 11;1i -scioperi r,,0J10 a.l'l'flr.dine ile1 ,giorno. TI crol– ·lo -d,ell::i, Banca fra-n~ fr1,dlu ,stria.fo d i Oi,nA b~. ~to un oolloo furt,i:ss;rrno a,_ g-linte.re :r,,si cli tutte :e Banichè :e'Urqpee, SCi'tea:Ìdo l-;i, f.iduc:.a. del r>ubhli•coin e~. · In con-c,h1f'.ione, la ·1'-itua.z:one di .privi~_g'Ìo "'he da, tm seco7o di Euronei gorJ, 0 1vano i,n Oina Èl orma.i comoletst– mente oo ~sn.ta . I Ci-11,e,si n,(\n esit.a,no -pii1 :i, n.a.sconcfor€Jla loro avvwsiom.P ner 'Ì hiMJchi, ,,. lav')ra,no a,T"Po1·ta1nt'nt" r>er moo•P,eTaroa l !loro p,eirf-euta im di-p,en ,d.em za 'Pol~illioo,, mili.tare ed eçonom:ea. TI proJrra.mma che n,eJ.'.,a. vfoin~-· In 1 cl·ia ha. i– ,n.aJb,era.t() il' fa.mosn a,'.!ita.tore Gandhi ~ qu,e,Hb ste,S!'!/'\ "''he 1' '< in:t,el1i,l"ATJ.tia, » <"ineoo h~ .fat,to -proprio. Come gli In- • cliivn;:. i Ojne,si ID;Ta,no a,d •~s~lnd,el:\P rlaJ foro pa,e,se nom solo l,e, a,rmi, ma ],i, ·st.e.ssaciviltà. dell'Occid-einte. t..a R.evue rle Gen'è11e trattlt della « unità della pacf\ » e delle possibilità di disarmo in ,rapnorto ai risultati della quinta Assemh lea della Società delle N :i,zioni. Gli a11tori del Tr11,ttato di Versailles concepirono jl di– sarmo dei naesi vinti c@l11euna ureparazione al disarmo clel.l'in:tera Eurooa. Dice il testo <lel Trattato: cc Per ren-• dete nossi1!ile. la prcparazio_ne di una limitazione l?'ene– rMe deg-li armamenti. estesa a' tutte le nazioni, la Ger– ma.nia si impeg-na ad .osservare strettatJ1ente le clausole c/ui stipulate, ·ecc. ,>. E l'art,icolo 8 del medesimo docu– i11ento suona .così: ,e I membri •della Società. •delle Na. :doni riconosnono che il mantenimento della pace esige la l'iduzione deali arm:unenti nazionali. »· Queste disuosiziov:i rimasero ner ll>lcnni ann,i lettera mor. ta: finchè le richiam0 in vita -il Protocollo approvato nel sette'11b,·e Rcorso a Ginevra. · · · La principale caratteristica del · Protocollo è questa, che esso, per la prima volta in un -Patto internazionale liberamènte consentito. conferisce al Cbnsigli della Leqa poteri e competenza· incompatibili con la nozione tradì. ' zionale della ..sovranità nazioni;i,le. Da questo nunto di. vista fu molto sig-nicante l'incidente s0l!twato d'al Giappone: esso servì a re1idere tutti gli Stati ben attenti agli ob. bli<thi che stitvano per assumere. e permise che il Proto– col~o fosse adottato con piel')a chiarezz;i, e con piena sin– centà. G!Ji altri ost,a.coli che si dovettero sunera1·e· ,furono ori– P'inati dalla diverRità di interessi e di tendenze fra i di,,ersi. g-ruppi di Potenze. Se Ri none tJ1ente, da un lato, a.ll. 'is0lamento compl•eto di certi Dominions inglesi che la situazione g-eografica. :niette al sicur-o da mialsiasi minaccia di. ag-~ressioue, e dall'altro lato alla condizione, 'per esem– pio, della Po!'onia o della Romenia, chiuse fra Stati più forti ed ostili. si comnrende ag-evolmente la diversità delle •c0ncezioni e dei punti di vis-ta. La Svizzera. coi suoi pri– vilegi sanciti da Trattati inj;ernazionali; g-li Stati vinti. di><armati dai Trattati di pace; la G1·an Bretairna, la nui esistenza è tutta fondata sulla supremazia na-va,le; la Pie. cola Intesa, preoccupata sopratutto di far riconoscere gli accordi particolari: la Francia,' clesid.ero~a di far assicu. rare la pa.ce dall'arbitrato .ma in· pari tempo ti:morosa di trovarsi male difesa contro una nuova aggressione, difesero tutte dei punti di vista differenti. ma collabo. rarono cor<liallTIPnte all'opera. 11omune. Si · legarono fra loro i vadi problemi in luog'o di trattarli Reparatamente: P.ra il solo l'lletodo che potesse condun-e ad un risultato. Co11iedisse il oresidente c?.eco. Benes. la pace è un tutto: se cade ,,na sola oietra, tutto !'edifici" crolla. Non bi~oP'na oerò nascondersi nhE>si "' soltanto a mezza e<trad~.. Tl Protocollo non entrerà in vi o-ore se non dopo la· ratificit di tre ·P.'randi 'Pot.,.uzp e ilieci altri Stati. Non è certo che il Giaooone 10 firmi: i suoi plenipotenzìarii f'ottoscrissero l'A.crordo di· Ginevra f:enza aver potuto .pren– dere contatto col loro Governo. I. de)eQ'ati italiani si asten– nero dall'imueg-nare il Governo di Roma. pur facendo di– chiarazioni favorevoli a.I Protocollo: e fn notato il fatto che la delf:)crazione it.ali.ana non comprendeva alcun amico pe;rsonalP di Mussolini, alcun personaggio in vista· ael Partito fascista. La cadnta del Ministero Mao Donald e l'avvento dei conservatori al uotere può renaere meno si– cura la ratifica della G1·an Bretae:na. Non è ouindi an– co:r;a certa la ·riunione della Conferenza per il disarmo previst.a cl.al_Protocollo e. in ogni caso, non si possono an_ cora fondare eccessive speranze sull'esito di tale Confe. renza. Questa dovrebbe riunirsi il 15 giugno 1925, ma dovrà essere differita almeno ad epoca, oosteriore alla pros.sima Bibliot~èeaoGi·n8if:31àrlc6'0blemi di cui dovrà . occuparsi sono di tale complessità estrema, che la Comm~ssione mista provvisoria, la qliale se ne oc?u~ò ~ diverse nerese, indietreggiò di fronte ad essi e s1 hm1tò a,d e~am1na~e questioni di minore importanza. quali la fabbricazione pr1. vata e il' traffico dèlle armi. E' vero però ehe allora non era realizzata la condizione preliminare dei disarmo, cioè la creazione di un solido regime giuridico d'arbitrato e di conciliazione dei conflitti. La prima questi,one che si presenterà alla Conferenza sarà quella della ripartizione degli armamenti. Quale _ne sarà là base? Gli effettivi esistenti. come ha sugge~1to lord Esher? E' questo -un procedimento troppo meccamco. Gli effettivi sotto fe armi non rappresentan? che una pa;rte,. la più apparente, ma la meno reale, deg-h armamenti d1 uno Stato: bisogna anche teuer conto delle sue risorse, così finanziarie come industriali. Uno Stato capace di ar– marsi rapidamente, o di fare acquisti considerevolì all'e– stero, potr~ accettare una riduzione. di effe!-t}-vi a~sai m~g– giore che un uacse 1mr,amente agricolo. fll'Ivo di credito all'estero. Anche la situazione geoqrafica ileve oontribuire fl.ll' apprezzamento. delle. capa?ità of~ensive di._uno Sta~o. · S~ dovranno tener m.'esenti tutti questi elementi, e comb1narh in una oroporzione da determinare. Questi hroblemi, con tutte le loro ripercussioni, con gli immensi int,eressi materialì e morali p]je ciascuno' d'essi mette in g-ioco, saranno tanto ,più ardui da risolvere in ouanto che dovranno essere sottopoRti ad una Conferenza il cui primo còmpito Rarà ouello di lottare contro lo ~Pi: rito di segTetezza che è propriò di tutti gli Stati magg10n militari. · E tuttavia tall p11oblemi non si nresent.a.rio soli. Con essi se ne conuétt0n·0. altri formidabili. politici e floriali. Gli esercì ti sr,no bii,sarti in og·ni 'paese sopra · una larga produzione inclus~riale. La loro sopnressione troppo bru– sca importerebbe una criAi ecol'!,o•uica Fl rirovocherebb11 una lare:a disoccunazione. Il licenziamento dP<di flserciti permanenti aumenterebbe anche direttamente la cifra de. gli. uomini senz1:1, lavoro. · · NP-1 campo politico. sembra che il disarmo possa essere realizzato soltanto sulla base dell'e~uag-lianza deP"li Stati, e fondato soura un 1,istema di mutuo non.trollo. E' p0ss,. bile che la Conferenza per il disa.rmo ,'!P.bha, occupa.rsi. in m,'1, forma o nell'~ltra, della revisione del Tratta,to di Ver. sailles, percb,i la G1>rmaI1ia chiederà .l'ef"Ual!lianza con !!'li alti;i pa~si. Questa nuò essere pPnsa.ta ii, due forme: 1 r1 le' clausole militari del. Trattato rli Versailles· servireh– bero di fondamento per il disarmò di tutti e:li altrj Stati. o sarebbero riverlute in inodq da permettere l'adatbmen– t.o del sistema militare tedesco a quello che sarà fissato per il mondo intero. • · In ogni caso, l'app1icazfoiie ·di un disarmo reale esigerà un mutuo controllo: al quale, fu g-ià messo la. base a Gi– nevra, attribuendo alla Società delle Nazioni la, facoltà di éon'l.niere indagini negli Stati vinti, e autorizz;i,,ndola · a simili investigazioni in ogni paese, in caso di pericolo di guerra. · · C'è· poi un pericolo: che 1rli Statì Uni,ti rech1JJnino, in pag;i,mento dei pr@prii crediti verso Stati euronei, le in– genti somme che questi risparmierebbero col disarmo, E' 'ovvio che, in tale caso, gli Stati ·europei si troverebbero meno disposti ·ad un .atto, alla accettazione del qua.le può notentemente inclinarli la speranza di risa.nare c,on .esso i loro dissestati bilanci. • Guai se la Conferenza, dopo essersi riunita, abortisse! Ne risulterebbe un tale strascico di rancori. un ·tale sen– so di insicure'Zza, da .rendere cento volte pteferib~le il non riunirla. Se non.' sarà possibile raQ'giungere un accordo completo su tutti i punti, bisognerà che almeno si eon– vP.nga di mettere ·subito in vig-ore il Protocollo, lasciando ad una série di Conferenze speciali il còmpito di risol. . :vere i sine:oli pro:blemi. Creare la pace definitiva non può essere opera di un a,nno nè di pochi anni. Per ora, un e:ran passo sarà fatto se si esamineranjio i problemi nel lnro complesso, sf' si · confronteranno gli interessi e si t'\ercheranno le soluzioni nel campo· internazionale senza, indietreggiare di fronte ai dogmi. La situazione· economica del mondo esige che· si riesca. Per la priina volta, dopo il 1914, si ha il cl.iritto di dire e di sperai:e che la guert'a non sia sta~a inutile. *'il;* La O,ua.rterlu Review ~ubblica uno studio su cc l'Ideale in oolitica. » Premesso che la guerra ha sconvolte le tra .. dizioni rispettaite. le convenzioni accettate, i metodi di vita secolari, l'autol'e sostiene che è diffuso ovunque un senso dì instabilità e il desiderio di rimediarvi. Taluno nensò· che il mi11lior mezzo fosse quello di spingere l'au. 'dacia fino alla temerità, di dimenticare le leggi econo. miche e con decreti arbitrarii regolare il lavoro ed inca– tenare il capitalr.. Il risultato fu l'aumento della miseria · pubblica, la disoccupazione e la deptessione del commer– cio. Allora sorse l'ai:mirazione verso un vago ideale che isuirasse un senso più. profondo 'del dovere politico· e su,– !lCitasse uno sforzo più serio verso una maggiore solida.. rietà. · Nuove esperienze in altri campi accrebbero così le dif. ficoltà economiche. In Inizhilterra il corpo elettorale fu triplicato. Lq statuto politico delle donne fu racli,.almente modificato. · L'abbandono dell'ideale e dei metodi tradi.
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