Critica Sociale - XXIV - n. 23 - 1-15 dicembre 1924

364 CRITICA ,SOCIALE La posizione polèmica del Galatto appare gia qui imme– diatamente chiara : e più precisamente si identifica con la palese preoccupazione di non consentire ad alcuno; e sovratutto a nessun movimento po~itico, di sciogliere dal corpo della Chiesa cattolica quei valori morali che hann~, invece, un es,atto significato per sè stanti, anche se avulsi, cioè, da qualsiasi fenomeno che si esprima in forme or– ganizzative. Fin qui poco male. Ma il fatto diviene. più singolare per . l'intervento della rivista Gonscientia, la quale giunge ~;ul terreno polemico con una nota del suo djrettore Piero Chi– minelli, nella quale con linguaggio aspretto e con preci– pitazione piuttosto 1 dissonante dalla a.usterità del tema di cui si discorre, egli assevera trattarsi «non di n1;1ovo, ma di vecchio cristianesimo, di ·un ricordo alle origi•ni della social-derttocrazia. Queste origini, secondo il Chiminelli, avrebbero. carattere protestante, origini cahinistiche, a cui si collega la grande figura di Giovanni Knox. Questa as– serzione è tutt'altro che dimostrata, ma ciò non imped'isce / al direttore di Gonscientia di lanciarsi contro «i santoni del social-riformismo ", i quali non sapranno provvedere ad ~lcun rinnovamento di posizioni ideah, ma soltanto· - se mai - si industrieranno di trarre dalle accennate pre– messe di ;religiosità, nlotivi per una collaborazione socia]- popolare .•,. ' Non è chi non veda come il direttore di Conscientia ab_ bia, in questi termini, immiserita e umiliata una que– stione che su queste coÌonne era stata posta con illimitata purezza idealistica, al di fuori ed al di sopra di qual– siasi interesse di natura politica: 1'.articolo Nuovo Gri– stianesfrno, scritto nei giorni immediatamente successivi alla tragica esecuzione· di Giacomo Matteotti, prendeva ispirazione solo ed esclusivamente da motivi sentimentali ed etici, e voleva avere un arrivo di carattiere _ pura_ mente ideale: L'intervento passionale, e piuttosto disor_ dinato, del Chiminelli, non può non essere posto .in ri– lievo, e per la scarsa ponderazione Gon là quale egli- ha• considerato la tesi sostenuta nelFarticolo, opponendovi una affrettata noterella; e per il bizzarro tentativo di captare a profitto di una conente religiosa valori morali clie sono sopra le correnti; e per gli· accenni ·irrispettosi rivo'lti a tutto un movimento politico e morale. Quest'11l– timo fattore vuole essere messo in particolare rilievo, in quanto Gons.cient-ia ha sempi·e vantato il proprio pro– g·ramrua- di rivalutazione di tutte le forze che te.ndono alla rinascita spirituale dell'oggi, pregramma che pessima_ mente però si volge in pratica, coll'aggredir-e sovratutto i_ giovani che proporlgouo, con perfetta autonomia di coscien– za· verso tutti, soluzioni indipendenti dei problemi spL rituali. · Dopo ciò, con buona pace della evocata ombra di Giovanni Knox e· col dov,uto ampio rispetto al Calvinismo, mi sia consentito di affermare che la vantata concomitanza delle origini , del movimento sopial-democratico col movimento . protestante è storicamente inesatta. Troppo più tardi, quanclo già tutti gli elementi che avévano portato a (?On– fluenza esigenze religiose e popolaristiche nella Riforma si el'ano estinti e dissociati, comincia il fenomeno social-demo_ cratico; il quale è essenzialmente moderno, contemporaneo anzi, e discende direttamente dall'intervento, libero e co– sciente~ dei lavoratori nella lotta politica e sociale. I valori che la social-democrazia potenzia, oggi come alle sue origini (origini che in Italia non risalgono a più che quarant'anni' addietro) non appartengono, in senso specifico, nè alla Chiesa protestante nè a quella cattolica,. nè, per avventura, a nessun altro fenomeno religioso organizzato : essi si ri– chiamano invece esclusivamente a correnti ideali, astratte, libere, dello spirito pubblico: essi sono propri di tutte le moltitudini che - in. dati momenti della vita sociale - divengono oppresse da forze materialmente superiori, e_che a quella resistono in virtù di profondi convincimenti etici e di nobili passioni dell'animo. Il Chiminelli, che ha scritto così ingenerose e in.giuste parole ai danni di un movimento che chi scrive, pur non essendone certo un (( Santone », ammiPa nell~ austera virtù di sacl'ificio dei suoi capi e dei suoi gregari, avrebbe do-. BibliotecaGino _Bianco ' vuto se non altro riflettere al fatto che l!!, rinascita. spi- rituale sotto le bandiere .del movimento e< social-riformi– sta » ~i avvera mercè una .disposizione dell'animo verso il peric~lo, che chiamerei eroica se non tein~ssi di ,farm~ dare sulla voce da quanti conoscono la tragedia dell ora rn _un modo soltando indiretto. A prescindere dalla lunga schiera di quanti hanno accettato il supremo s~crific~o per n_o~ i;costarsi dai loro convincimenti, basterebbero i contadrn1 di. Molin~Ìla a ·dimostrare che i ricordi di taluni atteggia-, menti cristiani palpitano nell'animo delle plebi socialiste, non pre~isamerite al fine di sollecitare qualche collaborazio_ ne cii pretto stile parlamèntare. I contadini di Molinella, dico : ne, prenda buona nota il Chiminelli, e pensi che quella luce spirituale che li solleva splendidi e sereni, ·sulla foschia dell'ora, nacque al lo:vo animo da una tren– tennale educazione socialista e positivista. Giacchè il sen– so dell'articolo che ha attizzato la polemica era appunto nel' conciliare i Yalori morali del cristianesimo coi canoni della filosofia positivistica. I • ' , II. E'· probabilmente questo senso dell'art1colo, intenpretato nel modo che ho chiarito, che. ha messo in allarme il Gal_ letto. Il suo richiamo ai principi.i ortodossi della Chiesa cattolica è, in un cattolico, pienamente giustificato, seb– bene mi sembri non affatto accoglibile-· la tendenza che egli manifesta a valor riduri'e ad un tutto inscindibile i valori morali che dal Cristianesimo furono espr~ssi, e le pratiche di natura coµ.creta che al culto particolare_ della Chiesa cattolica si connettono. Tosto che si legge la confu_ tazione, serena e obbietti va d'altronde, che il Gallètto op– pone, piuttosto che alle argomentazioni, allè enunciazioni . del mio precedente articolo, sgorganti da un turbamento sentimentale, si è colpiti dal senso, assoluto col quale lo scrittore cattolico identifica il fatto morale con la idea di Dio; non soltanto, ma anche con la idea di un Dio de– terminato, esattamente identificato e ridotto nei limiti rli una concezione, imponente per la sopima dei fenomeni spi– rituali e aociali a cui nella storia mette capo, come è. quella della Chiesa cattoiica, ma, da un punto di° vi~t,a più universale, ancora particolaristica. In ciò appunto mi sem– bra che la enunciazione del Galletto debba essere· Òppu– gnata. E nel senso più nobile. In quanto la differenziazione ché egli formulai tra religiosità e religione può rispondere a schemi .preordinati per interpretare i fatti spirituali in relazione ad un dato fine, non risponde per nulla alfa realtà concreta dei fatti. E' pacifico che taluno può professare, in piena adesione alle -formule ed ai riti, una ,religiclne, e con– travvenirne molte volte .allo s_pirito,: .allo stesso ,modo che taluno può, pur rimanendo al di fuori di ·ogni ossequio for– male, tenere rigidamente fede a quelie tavole di valori che gli veng·ono im po'ste dalla sua vigile, coscienza. Il -fatto religiosità è appunto ta.nto fragil~, impalpabile, sfuggente ·ad ogni concreta ei:]. esteriore sanzione, 'che la sua.- sede naturale non J?UÒ ritrovarsi che nella coscienza di cfasche– duno, ciò almeno nei riguardi di quegli i·nùividui, i qual'i ritengono che il supremo tribunale dei sentimenti e delle · passioni umane risieda anzitutto· nel. proprio animo, e nella sua autonoma ca.paòtà ·di critica e di freno. In .questo senso adunq ue religiosità è veramente religione. Questo argomento, a discutère del quale mi ha trasci– nato la posizioné polemica assunta dal Galletto, non è tuttavia quello a cui debba volgersi la migliore attenzione: l'articolo in cui discorrevo di nuovo cristianisimo aveva esigenze più modeste, e dal punto di vista etico meno universalistiche pretese. Esso nasceva dalla contemplazio: ne della realtà storica di cui l'Italia degli ultimi tre a,nni ha reso la più tragica testimonianza, ed osservava che, al-la fin , fine, proprio dal movimento socialista -erano usciti i più singolari esempii di quella disposizione dello spirito umano a prevalere sulla violenza, per mez~o della non– viol2nza, che in altri tempi illuminò appunto· di luce im– .mortale il Cristianesimo. Il martirio di Gia'.còmo Matteotti ha offerto la rappresentazione pi'ù significativa di una si– mile attitudine dello spirito socialista, ma. non si deve trascurare, il fatto che 'episodi egualmente atroci, se pure· meno spettacolosi,. furono· consumati P,er anni, fr~mmezzo

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