Critica Sociale - XXIV - n. 23 - 1-15 dicembre 1924
' 362 CRITICA ·~OClA1Lm meglio dalil'hegcliismo, ripol'tandol'O aiH',es,,a;me criticQ del[a realtà umana, del .soggetto -empiri– co, per oeroare-in ,que,sto l'origine idi quei valori ,immam:ènti, che · r hegeHsmo aveva s:omm!ers.i nello ,spirito atSsOil'rnto ,e •nel panlogi,smo. Ma neppure è vel'o, secondo Ma.rx, - e ,no,n è viero perchè ,non serv.irebbe a !Il1ente,.- che l'oggetto, H mondo, non potend o concepirsi co– me in sè e dovendo in tender.si come .idea (tut– to ciò ch'e,si,ste per noi è ide a), sia idea uin,iver– salle immanente .nelFumanità, che ,si I,'ealizza via via, emergendo alla fine 00,me oo•sci,enza in– dividuale della 1'ealtà, ideaJlie,come vorr~ebhe l'L d 1 eal1ismo ogg.éttivo. .M:a,rxnon è hegeli.ano, ,'Sie 110J1 quanto lo dob– bimno essere tutti, doipo -Hegel. Ossia, twtti dobbiamo consentire che la rea,ltà è la ·,storia, cioè il divenire delle klee. che via via ce nre .sia– mo formate; - che giLinomiini. in particola,re, non sono fuo1•i drlla loi-o -storia, :ma cause ed e:ff etti ill!Sieme'di, essa; - ,che lo .S!piri to si di– stingue dalla materia, Q'ii.deadal fa,tto, H !Sog– getto dall'oggetto, irn .qnM1to è esso che lo po1ne come materi.a, ifatto e oggetto, e vii. ,si contrap– pone come spirito, idea e .soggetto per sUipera.re :l'.uno e l'altro in un'idea più univensale e co.n- -creta insieme. Se que,s,to stor,idsmo e questa dial,ettlica ,si ritr,ovano in ·Marx, ,non ne s-01110 affatto il carattere peculiarè. Egli non vi do– vf'va ritornare dopo Feuerbach, perchè ne:m · meno qu~sti ,se n'era rulllOJnta,nato, salvo che nei contenuti. Ma anche il M 1 arx è proprio nei- con– tenuti che ,se rn'allontaina, come il GentHe ha, mostrato. ·AlFidea sostitui:sce ila seM1bi.Jità: . ' alla ,storia delle idee, 11astoriia dei .bi-sogni e d,ell:eattività ,econ~iche; aUa dialettfoa, •deUa ra,g101ne,1l'antagoniismo degli interessi. Che H Marx lll<>n ipossa chi.amarsi hegeliano nè « •criipto-hegeliano )) ho già alitra volta, qui sostenuto, e non insisto. Baisti del r-esto a cllia– rjre il dubbio questa o,siiservazione del Mondol– fo : ,che l'idealii,smo di. ·Marx - .se ooisì si vuol indicare il .suo•volon ta,r1smo fondato -suil,bi.s.o~ gno e n,on s~lll'idea - è soggettivo.) quello di Hegel ogg,ettivo. La filoso•:fiadella pr81ssi im– pl~~ dun:qu~ una -sol~z.ione del probliema co1110- :$C1tiv-o d1 tipo ·ecJlettico (come già in Kaint) che d31l'l'idealismo oggettivo e dal sen,S:ism~ soggettivo acoolga i due termini estremi {l'i– diea è un atto del soggetto empiirioo) e abban– doni i termini medii. .6.) Io non riesco neip.pure -a veder.e l'« atti– , v.iJsmo >) di Mfurx. Il Mondolfo vi crede col ' Gentile; ma Io raggiunge •a mio modesto -av- vilso, p,recipitamd'o a11cun: condusioni. Oono– ·SOeree fa,re s'tidenti:ficano propri.o? Stando alle Glosse, nO!Ilparrebbe; e meno ancora se ci d.-· feria;mo aJ co'.1!1unismo critfoo. Il ,sog,ge.ttocono_ .sce 1 ogg.e.tto m qn:alilto lo « pone)) •dice ,Marx· · 1 . ' ' e o pone 1ill quanto opf'ra. Pori•e l'o10-01etto non VU()ll dir,e creare l'oggetto. Aipprendie;~ facendo nom signifi,ca altro, ise non c·he noi cono,siciamiO gli oggetti in quanto siamo attlivi verso di es– si: attività che rimane teoretica se bene su– bordinata ai fini ·pratici : tanto v~ro che Marx non 1 esclud e u n'.a~tività teo:r;eti,ca ,pura, un · conoscere p.er conoscer-e, qnantThllque Ilo lasci da ,parte come d'importanza ,soJo dottriinale e scolastica. BibliotecaGino Bianco Insomma, le Glosse di,cono che il soggetto, inveoe di att,enèLer ipassivamente gli oggetti e di rieeverli per« intuizione)} o oontemplazione, che non si sapr,eb:be come 1sia o-r:iiginatai (!Ilon avendo 1l'oggetto in ,sè .alcun valore), va loro in~ontro, o.s.sia li. pone, e li pone .peirch:èsono i fini. deW,e sue a~ioni. E am.che l'ultima, Glossa non dicie che per interpr~tare il mondo hiso– gina cangiarlo; dk,e che, oltre .che jnteI'IPretllil'.e, si tr!aitta di c3ingiare.: ossia,, interpreti0illlo per cangiai~e. .La conoscenza è, sì, un modo della vita pr31tioa, ·alla quaJle serv,e di strumento, ma no111 si confonde co111 essa,: t3Jnto vero, che la sua funz.ione è proprio quella di trasiformar,si da mezzo drn fine, 1pornendo l'oggetto dell'atti– vi•tà pra,tica,. Porre signHiCJa valutare, · critica .. mente. Marx, è tutto qui. Mi Rpiego jn alt:rie parole, Per H Marx, a qmwto m.i pare, l'esistenza o realta d'U1n og– g)e.tt9 (noi ste~i e ill mondo), non è un essere iin .sè, è uno dei 1;alori .che noi diamo a eiò che ci a,pprurirs-ce, .pensan.doci; •e et ,pensfo,mo perchè questo, che ci apparisce, c'interessa, ci ail>biso– gnai e lo voglliamo cam.,gia:rie !Per aippaigare il bi– sogno: è, i.u-som.ina, un fine. Il petnisiero. è una fòr'lria del volere: la coisoienza. Gli stesSii bi– sogni, che co,stitui1SCono -per H Marx l'essere sentsibile, empirico, dietll'uomo ,sociwle, essendo di 101· natura infiniti, tend,ono a :porre i nfiniti oggett~; ossia_ ,infi_niti v.a,liori oltre quelli rea.li, co1:1e. 1 _val~r1 ch1~·:rri:a,H i,deali (politici, e tici, rel1gws1). La famiglia nimana, noi la conos.ci.a– mo? ossi:~ :h1, ip~ns~amo ,com·er,eale, q,u.anido i 1i-0- str1 sentianenti e 1niter 1 e.ssi famHiari ci mu ovono a~ ·agire e ~ [)ensare iper agire; la .saora fu.mi– g-~1a la pens1~mo !idealmente, come r31ppresenta– zi-0ne-a~chehll)O· :perfetto dei valori .familiari; e 1a pen1S1.amocosi, ,sempre 'se siamo mossi da quei sentimenti e inter,es,si (chi fosse lindtffr– rente -alla maternità, non si formerebbe 1-'i– d~:le diella Vergi~e-maidre). Il pensare, .,e qrim– d1111 conoscere, e dunque un valutare ai fini pr,àt!ci, .ma non è in se stesso un .carngd.are un farP-. E,' la p1·assi roveisciata - come l'a'Dl'bien– t~ -~'idealizza nella oo,s,cienza, - hon 'la pra\S'Sli d,1retta - come questa a sua volta lo canafa, rea!,mente. I du~ moonenti del rapporto ool~- 1og100 (vol~ntar10), essenza del rapporto dii' sog.g1et to a og.g,e tto, vanno · tenuti distinti: q~e.Uo. sog:gett.ivo come. azione p·ratica, quello o,~getti vo come val u taz1one teoretica,; se non– ~ :7u0Je. ann~lafe la steS1Sa iprçt,tfoità, ,-op·ero– s1ta, volonta!'leta del proc,esso concreto. 'Dove tutto siia ,già un fa1'e ·:riealmente come là dove .tutto ,sia ,già un conoscere ide~lmente nulla può ,divenire, se non per metafol'a :filo~ifìca. Tanto vero ciò, che il Marx alla coscienza o cono.scenza diretta vuol aggi ungere un· se– coinido grado di pensiero : il pen,sforo riflesso o cri.tico. QueH-0 cioè che, confrontando ii valo– ri r'ea,lii e ideali, 11afamjo·lia umana e la, fa_ m;iglia -divjna, e riiconosriJti1i <'ol Feuerbacb :figLi~ella. st~sa ,e.~igE>:111,a 1 pr~,ti,ra., li pone i~ una s1 1 ntes1 etica, d1 mezzo a fine. Sint(~S!Ìcon• creta, in ?P:posizione ~ne astrazionj del pensiie– ro .OO?J>et1~ _pur? ,e_ d1 quello ipuramente etico– ~ehgio~o. Difatti, 11primo nega !]'ii.dea.Ile come 1llusor10, perchè .soggettivo) e s,i .afferra al rea– le, wll' esse:rie -delle cose : onde la pedagogia diell'adattamento. lll 'seoond:o, spregiato da
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