Critica Sociale - XXIV - n. 21 - 1-15 novembre 1924
f C:RiTICA SOCiAL:BJ che dalJla .Joro ifedie profondaanente cristiana si sentivano tratti all'eti~ e alla pratica e a/1- ~ da battaglia iper la giustizia - sollo cperchè ave– vano alcu,ne loro credenze e consuetudini re– iJ.i,giose,e davano nome Dio a iquell'iidieale di ·bene· ohe è, in fondo, l'asp1irazione :fina/le <li ogni degno 01nimodi -socialista. *** Gli è che, ,se in Italia, in genere, il problema reli.gioso è dominato dal rfatto .storiico ,del Pa– pato, e delil'autideri,ca1imno c·he ne deriva, nei . ~i,ngoli ìuoghi esso è visto, neceSiSaria,mente, attraverso da realtà della Canonica. In ·una •prov,incia, quella di Reggfo' Emilia, dove i1l moviJmento sociailista fu. senpr,e ani– mato di un alto !Spirito di umana C< religio.s.1- tà >>,per la 1Predica zione dii Uaanillo Pra~po~ 11ini,non isolo ; ma ,d.ov,t> la [Propaganda d1 1u1 cercò .sei:npre di tmette1·e in luce iJe coinciden– ze etiche tra Cris,tianes1mo e Socialismo, il pro.blema di citta,dini «religiosi>> ,che, oltre es– sere soci di Cooperative e dii L€,ghe, chiedes– sero di entrare nei Circoli, si presentava a quando a 1q,uando. E ile opposizioni ad accet– tarli ,non derivavano soilo o ta!Ilto ,da pr,emeSise teoi-ichc •e.:filoiSOfiche, ,<tnanto dalJa pr 1 eoccu 1 pa· zione ,pratica che essi, q,uei cittwdini - onesi1, buoni, ti.donei a cs,sere de gli ottim1 « compa– o ·ni >> - IJ)elfatto ,ùi essere religio.si « dipende· ~ a.no> > dal .pre~. Eran-0 legati, ci oè, a ,mia. i 1stit ìuzi-0ne, a una a1s~ociazione, a ,u,11a fo1·za,, ac,eain'l\patada. d'ronte aJlila nostra, non snl -te1·– reno a,sti ·atto d ella cr 1 edenza in Dio e ,n•el Dfa- · volo, ,o , nel.la .pi"10sen:za ùiviua •~1ell',t'll•ea1·i~t~a, ma sul teITeno concreto-;del movimento 1pohhco cattolico, che ha, nella ,Urunonic.a, i ti.li. e le brus,ie il quartier ·generale di Uoopera,tive, di Leghe, di Uffici elettoraJli. La antitesi 1nas0eva, non tanto <lai princi– pii, quanto daJlla l'ealtà. politica. In Italia, più ab:e .altrove, ii. 1 sacer.dozio parteggiò e miLitò· nelila , 1 ita.. Spesso era, uu teilljpo, legato ai signori, partecipando al clais.sico pa.1·tito de– rico-moderato, ,di cui restano ora es,ponenti (a un di1presso) i cattolici di destra. Più tardi., ai tempi della Democrazia cristiana, cercò front~giare i'l giovine Socialism-0, gareggìian– do c,on esso in jprotezione e organizzazione del– ile plebi. Div.iisasi é liqui-0atasi, rper note ra– gioni, la Democrazia cr1stiana, risorge più tar– di il Partito Popolare,. ohe 1,ipiglia un'intensa azione economica. e politica. Il « -priete>>che, in ,c,a,m;pa,g·na speciaJlmente, attendesse al suo culto e a111asua opera evangelica, era, una mosca •bianca. Egli partecipava alìa vita dei partiti e delle cJlaissi. E non è faieHe deciclere s,e ci .fo$e più o.stico, q.uando ,pa1·beggiava pei signori, o quando ci emulava in gara di de– maig·ogia, cercando aissociare ,lavoratori, fon– dar Casse rurali, Cooperative e Leghe che, nel faitto se non sempre nel proposito, riuscivano gialle e krmJD1ire,per ciò solo, che J'ormavano un duplicato e <liYidevano ile forze ,proletarie. Quella feroci,ssima lotta elettorale ùel HH!>, che ebbe poi .seguito in Parla.mento, nelle dia– tri1be (.spesso così umiiliauti!J fra il Gruppo sooia-lista e il .Gruppo del l'artito Po,pola -re, nasceva daJlla còncorrenza che quest'· ulti.mo a– vea Jmosso al nostro partito, al nostro Jllovi– mento 0tperaio, ... e ai no.stri candidati; e <lalila successiva concorrenza oh' e6SO svo lgev~1, a Montecitorio, nell mettere a frutto I.la, sua forza parlamentare ponendo ipoteche sul Governo, e. partecipandovi, al momento opportuno, ~ sca– V'akando noi .che eravaJD10 legati dagli scrupoli Biblioteca Gino Bianco dell'« Antiministeriabilismo >>,e· dai veti delle oorrenti massimaliste. Ln una ripresa, di Qibero e normale svolgi– me.nto delle attività dei varii partiti, si m– uoverà runa tale !Situazione? Le forme di quelle lotte - che oosì spesso -sapeva,n di -concorrenzà di bottega - e di quelle tristi diatribe, è ifa· sperare che -siano st~te .ca~wel1late pe_r se:mp1·e dall'insegna mento ili d1gmtà, sa.ngum-0,so ma fooondo, di qués.ti anni di '.[)assio1:e.Ma c~e co!!la riimarrà della so.stanza? Generalmente, 111 Par– tito Po[Polare non «lavorava>> nd nost1·0 vero caimpo. I ,suoi ade,pti econoo:nJcierano nella eo– e-;idetta piccola-borig 1 hesia, nei .ceti c.ai_mrpagn~ili « ti.b ridi >>. coloni, affittuari, m1n □ OC;oh ptopI'ile– ta.ri condnttori-. coltivàto.ri d~l fondo, p;.ente ~pe; .so povera e ,~frut tata -da,l regime ,sociale, ma tuttavJa troppo «individuaJlista)) pet venire con noi. I ,proletari, i braeicianti r·uraJli, i rnu· ratori, altre categorie di tal gene1·e, formaYa– no invece il n01Stro contingente. I PPJ2olar-i affemnavano (come... i fasciil:.ti) di a.Illfonarei ~oro Sindacati di spfrito cri•stia– no, di amoTe e non di rancore, di collaiborazio· aLedi cla~e ,e no n idi ! lotta d.i classe. In r~altà, il fatto solo che es.si oo·ganizzassero a µart@ i favoratod · cfue 1 sent issei·o \H tbi,sogn odi organiz– z,u·li iper ·difenderli, docume nta.va, l' es,i,stenza, dt>lila, lotta di classe; 1a qual e, anche .,t:;.e no11 :-;ivooilia •nredicar]a, aj proletau·i coutto i ~pi- ,.. Il:' • t t talist:i, viene sempre, volont,u1amen e o al\.1, o- matica.mente, e:se1·citata :dai ca,pita,Ji~i (cat· tolici o a,tei che si,mo) ,cont1·0 i lav01·atori. lll. conti·asto ,con loo·o, da patte 11ostra, avve– niva, ;nel campo teorùco, ,su questa coucezi~n~ delila l'•ealtà ,s.9dale, ·.e sulle accuse, ch'ess1 c1 movevano <li so·billatori d'odfo; e suille altre, che uoi ,di.-ovevfulll.o ad essi, di .p1·edicatori di ra,sseg·nazione servJle, rdi « compari ..dei padro– n in, <li organizzatori del Kru,n11ragg10. In ca,mpo pl'atico, gli attl'iti (com.e ,sempre aoca.· de) e:rano ,più aispri; ,quando e <love ~i « favo- 1·a,va>) troppo vicini, goo:nito a gomito, sullo stesso materiale, e dove 11agara -per la concor~ renza elettora/1,e eta più ser.i·ata. Uome, in altn tempi, coi repubblicani 'in Romag·na, avvehiva pe1•sino c he uoi dovessimo rimproverfl!re e de– nuu0fa.re i popolari ,p,er la loro sbracata dooia– gogi a, antieducativa e incivile. De~ resto, UJ.11 movim.ento che, negando la lotta d1 c:laisse, va appellandosi al cuore e ai senti.menti di fiilan– tropia cmstiana ,dei ,pad1·oni, è i,mpllicitament~ un .seminatore di « odio pe1,sona,le >> contro 1 l'icc.b.i; è il contrario del!a ma.ssima di Pr~m– polini, così marxista e così ~lJ"!ana_: « L.a ~SE:– i·.ìa nasce non dalla ruafrag1tèL dei -ca,p1tallsti, ma daJlilacattiva organizzazione sociale>>, ecc. Ho inteso prospettare, quarlti.er· ano :fino a pi-i-m.-1 <lel fa,scismo aknni nostr i ,r appor-ti col .Partito Popolare. La bufera ha sconvolta, ar· restata, e nel tem1PO ste.s.sochiarita, anche qui, la, situazione. I cattOllici, come ognti.aJltro par– tito . .sotto H .reagente fa,sc1sta,, si sono disinte– o·rati e discioilti e .separati nei loro elementi. \'i è una destra, clerico-fa.scista, condannata. all'etei-na ignominia. Vi è un centro, resipi– scente ed ,esitante. Vii. è una sinistra, battag,lie– ra., risOlluta, aperta.mente a,Yerisaria del regi– me, in nome della libertà sul terreno politico, in nome dell'umanità, cristiana sul terr-eno e– tico. Quali e quante d,i queste interferenze at·
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