Critica Sociale - XXIV - n. 21 - 1-15 novembre 1924

T • CRITICA SOCIALE 331 obbligato a,d a,gh-e, ~pipunto, troyaudosi i11 ~ua unità -socia,le. :Soc1:etàe ,svolgimento stonc~ come r.ea.ltà umana, sono dunque !due concetti che ria.vvidnaino Miarx ad Hegel, perchè .c~n– creti · !Solo.che0.'iid.ealismoidealizzava la .storia, ment~e •Marx la obiettivizza nelile cause ma– t,eriali. · S,eno.n.chè, nelle undici brevi ma, i,miportau– ti,ssime « Gl{)•Sse » del ·M..arx aJ F,eu,er,bac~ (184.4, stampate poi ùall' Eng,e1s. neil 1~8(5 J, si · d-etlinea rnna filosofta deilla pra,ss1, che mtegra il materiaili.smo storieo, .in senso vi.e più he~ geliauo (che io direi piiuttosto kantia,n?). Il succo deUe note del Marx è il seguente {11 n11:– mer-0 tra parenteis,i è quello della Glos.sa a CUI mi ri.f-er:isco) : -- E' possibi[e una filosofia ·p1•atk.a, la q~1~le,_ o1tre c,he ·interpreta1·e il mond-0, lo m.odifich·1, (11)? Sì certo, se. ~~1siderfwmo . il C?ITT-:°scere stes~ come un'attivita 7,ratica. D1 d'att1, il ,pen– siero non è vero o falso in ,sè, come idea, ma è vero ossia oggettivo, nelll'esperienza (i). Ora q~ta ,esperienza non _consiste n_e~rice– vere passivamente gli oggetti iprt:su.ppo.sticome reali indipendentemente da noi,. come v_uol~ il ma,teria11smo astratto; nè consiste ,ne l farh creare da.U'atto del ,pensiero puro, come vu-0.le l'idealismo parimenti astratto:· m~,. in concre– to è i1l ,sogo1etto come atto sensitivo ·umano ' b , 1• } quello c,he po.r1Je l'oggetto, ossm rea 'lzz_a a sen- sazione (la reall.izza perchè la oggettiva, ,e l~ o.g 1 gettiva perchè f;:t, qm:1,~co~a, proctuoe) . (1). S! noti però che, quando ·s1dice ~< u~~o )), no~ s.1 deve intender-e nè l'astratto 111ù1v1duo,ne là o-enei-ica « spe~ie )) umana mi,turalisttcamente 1i1tesa: l'uomo _.s,ouo ~li uomini ,coll egati nelle loro -relazioni sociali e moventi.si .n-e:llasto– r}a (6). Perciò il pensiero •è pe ~1~ierocollettivo, e i suoi proù,otti, per es. la rehgwne, ,soiD.o pro– dotti d,i una· determinata fo1•ma sociale (7). Q uindi è o·iusto di~e che la famig1ia divina e b ' h' l' un prodotto di quellla umana: ma !P•erc -e un~ è id.eaJlee pe1ietta,, mentre l'~tra 1:0?. P~rche ,nella famio-lia terrena ci sono 1mperfez1on1 che ci -spi.ngoto a ,su,perare la contraddizione dì fatto in un ideale oggettiva to in fo.rma trascen– dente. (Tutte le ideologi•e so.no le proiezioni il– lusorie di contraddizioni real i). Ai11-0ra,p-er superarle, ,non basta ricondurre ,iil .:mistero alla sl.l"c.1 origine· umana, ,p. es . .svekLnclo la sa-era famùg1ia con la fa;mi o·lia terrena, •ma fare la b • «critica>> di •questa e ,quindii rov~sciarla prati- camente, ossia rivoluzionare la 1,ealtà sociale. (Allora l'ideoilogia_ non .avrài pi~ -i-ag~o~d',es– sere in astratto) (4). Insomma, .e poss1bile una. attività pratico-critica di questo genere, che non è ooltanto troria e interpretazione, nè sol– ta,lito pi·ati,ca e a~iooe egoisticamente u~ilita- 1,ia ma !Pensiero (critico) che rioonosc,e le pro- ' . d prie conti-ad<liziom e I,e 1·i-solve.rovescian o la realtà (1-fi•ne)) .. Uhè .s~ poi 6i obietta.sse, come fa il ma;teriailismo, che gl,i uomini sono il ,prodotto dell'ambi,ente e dell'educazio1ie •e va1iian-0col variare di questi, risponderei, eh-e l'educatore deve essere ,stato prima, eùuc.ato, e che l'ambiente viene a,ppunto mntato /dagli uomini. In realtà, non è concepibile il rap– porto .fra l'ambiente~ l'uom-0, ohe come « pra· x~ » che si rovesèia (3). Biblioteca Gino Bianco Ritorniaruo al Genti11e ch'~bb,e il merito di rivelar.e in Italia I~ «Gl~se>) di Marx e di .met– terle in o-iu,sta ,evidenr..a. La sua interpreta– zioille è, p~rò, natura1Lmente, -~I'ILentatave~so un attivismo ,di tipo ne-0-hegeliano, che gli far:1 aipparire più. strident-e la contr~ddi zfone marx1: sta. II concetto della « 1pr.a.u s>>e ,q uel1 -0 di Vico (verum. et factwm co1'l!Ve·rtiinturJ, c_h~la v,erità si ,scopre if.acendola: non per anali&_ da un presupposto ~n?etto dli ve~ità (Cart_e.s10J, ma .per sintesi, a.ttlv1tà.,produtt1va. Fare e .con– dizione d,el conoscer.e (onde la certezza, mate– miati-ca, perchè costruttiva),. P,ereiò_ d:1, mond~ stoi-ico, prodotto umano, e conosc1bi1le dagh uomini. ·• - La conosc.enza va dri ipari p.a,ssocon la « pra .. xis » · '1a conoscenza. è sviiluppo; il .soggetto form~ 11' oggetto a se stesso ; c,rescit et con_cre– sci t. La realtà per il Marx_ è nna pro~uzw_n,P sogo-ettiva dell'uomo; quegl,1iperò pone 11prrn– cipio dell'operare nelil'attd.vità sens~tiva, ohe per E(egel era un momento del pen.s1ero, _p1·0- duttivo non com.e senso, ma come pensiero. In Marx ['organismo del pensiero è l'or,ga111i– smo di ~n'attività originaria sensitiva (« in– conscia», diice il Gentile) a cui ,si deve far capo. Il Marx però ha corretto il materialism.o :na– turalistico (11'00-0-etto in sè) e meccanw1sta. oo . 1 ) ] , (l'individuo come molecola ~1a -~ : ~ea e e l'individuo sociale. La « .prax1s >>11m_pihea so– cietà .f' c-0r•sostorico. L'individuo con,c1·eto è nece8saria.mm1te pratico, onde la necessità, :to– rica e la po.s,sibile predeterminazione d,~llo ~Y•i– d.nppo dell~ storia. Di .fatti, la « ipr~x1s >)1m– iplica final-ismo) ,p.ercui v'~ 1;e11~a s~ria e nell,1 società un'immanente ,finahta d1 .svalu,p,po .. Si,a,modunque vicini ad Hegel. Le ci-rcostan~ ze formano l'uomo e ne sono formate, pei-iehe l'1H)'IJ1:0 è gicì uomo .sociaìe; l'e:ffett? reagis~e suilla causa, e il loro rappo1·to ,s,1 rovescia (« pra:x.1is >> rov,e,sciata) in una sint~i ?,i cau~a– eff.etto. Si costituisce in tal modo 11ntmo ,drn.– lettico : -soggetto (attività P:at~a) - tesi; cir– costa,nr,e, -educamone - .ant1tes1; ,soggetto mo– dificato - sintesi. Il soggetto nega sè ponendo l'oo-o-etto·(determinazioil!e .singOlladella sua at- 00 ·1 di li . tività, dove l'oggetto è 1 « non es.sere» .. •e- o·el) e da ciò il divenire d,el sogg.etto moddìcato daill~·oo-o·etto. S'applica ana materia i1lcònretto h,e,o·eli~~od•t>llo sph~ito. La sociPtà steHM, quin– di,° (e non un'idea astra.tta) r.iR-olv.e l sue con– traddizioni. Adnnqne Marx i·nte.nde,·a i1l l'itmo sociale, non come lPg'.ge induttiva cli tenùenza, ma c?m_e pri,ncipio metafì,sico, dete1~minato a. posteri on) ma concepito come a priori. La dialettica del– la storia non ipuò essere che un-0,s,ch-ema prio– ri valevole anche per l'avvenire; e la lotta di classe per il llarx non può mancare, come co– scienza dell'antagonismq, qua.ndo qursto vi sia; come la storia non pnò non produrre ila dlivi– sione di cla,ssi, nè permanere poi n<>llacontrad. dizione senza Disolverla .. •Quanto infine a:1 materialismo storico, esso ('> una critica riflessa, e in questo senso l'attua– zione p1~ogressiva defilo s;vilu1µpo.storico è jn– dipendent-e d.a essa; se n-0n ohe, .per è:ltro ver: so il materiailismo storico, come coscienza. dei fatti-(se bene depauperata nella forma di !Pro-

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