Critica Sociale - XXIV - n. 18 - 16-30 settembre 1924

. T CRITICA ,SOCIALE 287 ' Nuovo Cristianesimo- P110cedend,onel solco di purissimo, ed esclusivo sentimento che Filippo Turati ha plasmato nell'a– ni,;r,oo di lutto ii popolo, italiano·, commemomndo in Roirr1:aGiaoomo Matteotti, Ernesto Buo!ll,aiuti è· giunto a formulare u,na ipotesi · che da più tempio è inquieta nell'animo di molte persone piensos.e: precisamente da quandio l'opposizione al fascismo dovette essere interpretata sotbo La. speci:e di un oilo– causto <::he ciascuno offriV'a alila sua fede di bene. Questa: che, a1la radi-ce di tutto quel v:astissimo movimento di spiriti, di _sentimenti, di atti politici~ sociali ed umani, che 1e entità politiche demo– cratiche ten<liooo a proilurre ed agitatie, palpiti una indistinta tendenza di natura religi,o$a. Non si frain– tenda. Siamo decis•amente fuori deLI',orbita. del fe– ruoimeno religioso concepito .aJla stregua di questa o quel~a chiesa org:anizza.1Ja. all'ombra di riti, pom– pe esteri1on, pr·eghfore b sacrifid piiù o meno ma– teriali.• Siamo,, piuttosto. ne,l1'illimitato cielob non vietabo da alcun artificio, non occupafo da. altari maferiali, dJove hanno sede e g•overno le forze più pure <lel1o \5pirito, dove il fatto1-e religiosità vale appunto soltanto oome. una esigenza mo•ral~ che è premessa a qualunque oompiebizione umana. Chi ha seguito il movimento: sociaJ,ista, dalla vi– gilia della guerra ad oggi, da quarido cioe 1 valori della moralità. e del sentimento sono .stati o rove– sciati al swollo o addirittura capoversi dalla for– midabile ventata di virtù crudelissime, tornate al– l'u1oimo da. una improvvisa rinata fede nel fatfo fo,rza, ha /avuto bene tempo •e modo di scorg:ere CiQme oostantemente una parte di esso intendess~ attingere il senso e J'ardimento della propria a– zione alla oontemplazione del dolore. Vasto, im– menSlo d,olore del mondo che - tirav•erso· le tra· gidie fenditure che un aO!Ilflitto di popoli apriva nella fionda struttura morale della umanità -· ap– pariva adessio in tutta la sua angoscros~ ampiez– za. Scarno era, in fondo, il senso del do,lore im– mediato che dal conflitto ~sceva: ben più tra– gico appariva, invece, fin dalle vigilì-e, il diffon– dersi di una mentalità, megllio ancora, di una sen sibilità, 1a quaJe smva di fronte aJ doho;re non nell'atteggiamento di chi debba tutto compi-ere per al'liontanarlo, o per lenirlo almeno, ma nella pio– situra di chi in quellJO:soorga quasi la bella ef– figie ael1'avvenit•e dell'tllicilp:itlài, e il proprio gustOI.Ec– oo in 'qual modo una parte det socialismo, fin dal primo annunciarsi di una sensibilità siffatta, · mosse oon risoluto ia;rd•ore, con quella mistica se– renità di 'cui il martirio di Giacomo Matt~tti è nulla più che la sintesi ins.igne, a impedrrne il pedura.re <l.elle cause e . QOJ1trastarne - poi - ~uandJv era tròpp:o tardi neì fatto - gli effetti san– guinosi. Pa.revia, in un primo tempo, nasoere 1 , un con– trasto insanabile tra il p'tssato degli uomini che ae<::ettavano, pronti al r ichiai!l.D del loro vigile sien– sto morale. d1 farsi capi~ni di quella crociata, · e Io spirif.o quasi mistico che questa sorreggeva. Di– fa{'ti gli uomini che, contemplan<lio il na.scenbe u– ragallo che futto avrP,bbe travooto ed estirpate fin le radici del senoo 1 morale e del sentimento umano, trema.vano in cpor loro della non definibile cata– striofe da cui il mondo sarebbe riuscito a.p,panto immiserito, i•.ì quanto i .~lori deil sentime.1.1to -- BibliotecaGino Bianco o 'più fsielnpliceanente della sensibile bontà - sa– rebbe110 stati oltraggiati e sepolti nel dispregio di tutta 'llJla generazione c:1.llevataal culto della for– z:a, •e 1ail supremo sfacelo opponevano il dispe rato ricbia•mo a quei principi di s:olidarietà, aJ; di là dei quaili Il!OIJX è vif!a; qu,esti uolnli:n;i_pro~de– va.ruo daIJe esperienoo · del positi~smo: Erano gli eredi del s·eoolo decirrnonono, gli asserbori del p,ro– gress.QI ; i deizzatori dell'ignoramus, ottimisti sereni, che recavano nell'aperLo animo le chiazze d'oro che il oo[e della 2iona più llllllÌn:os.a e felice della s~Oll'iaaveva loro donato, stig\ffiate incanoollabili del ~ono altissimo a e ui l'umana convivenza era giunta al loro tempioi. Positivista era l'es,pedenza da cui eratllO nati al diffuso. chiarore della storia: coon,e dunque, p11ocedendo da simili precedenti, quegl,i. uo– mini p.o:tev,ano, seppure· incoscientemente, richiamare l'umanità al più essenziale· insegna.mento di Cristo? *** Il !Contrasto, a ben 1QSserv,a.rJ.o 0 non era chle appai::ente. L'éria del positivismo a\neva addotto al massimo splendore quei valori morali, l~ cui p,iù l on i !a.na radice è nella preok,azi-one cristiana. Durante· quel tempo fu asseverato il dispregio per tutti quei fatbqri · politici e m/oraJ'.i che poscia triovarono filosofi audaci e capa.ci di deizzarli in qÙel su.ccessivio periodo, che t'uttorn ci avvolg,e fu tenebre }fonde~ e V1ej11ne innalz·ato .inflessibile l'o ma.gigip a quei valori che si-assommano nella bontà, 11el sensio del rispetto altrui, e nella UJrniliazione di tutto quanto dalla forza nasce, o da quella si ripete. Ciò vU1ooe anche dire che il positivismo, fedele al su.o metodo di indagine e ail1a. sua interpretazione - che ·potrebbe dirsi gradualista - delle leggi del mondo,· secondo [a quale l'oggi è se:mpre figlio delle premesse' poste nell'ieri, sì_ che, ven 1 endo me nio 'queHe, questo pure :pirecipita e.on ~ss1e; aveva assunti da un punto di vista etico, e fatti swqi,, tutti j valori essenztia!li del Cristiian•eisimo; quelli che i3I vevan,o una più immedi.atia risponden,za nella alliora ben oomposta. coscienza universale. Il p101sitivismo,ampio edificio fil.ooofico alla cui •ombra sicura nacque appunto il movimento demo– cratioo, ,o socialista-democratico, assumeva dunque, da un _punto di vista etico, a precise piremesse, ta– lune posizioni dello spirito cristiano,, in quanto que– ste si · eranio trasferite neliLa ooscienza universale, ed erano divenu6e, dunque, posizioni deHo spiri– to universale, daJlle quali giarrnmai nessuno avrebbe p,o,tuto ormai recedere. I valori che vennero all'u– manità, addiolcendone i ~i e avviandola ad un cammiruo di solidarietà fra [e genti, sono effe~tiva– mente propr1 del Cristian,esimo. Vana sarebbe qua– lunque argioimentazione capziosa tendente ad allon– tanare la precisa stigm,ate chie sovra essi è incisa, anche se essi furono di poi 11rasferiti a movimenti necessaria.mente diversi, entr,o l'alveo dell'umano e– levarsi. Oosì è avvenuto che, già da tempo, e già i nc.oocientement,e, la social-democrazia, o il li\O-– cialismo di 'destr3v o il riromriSllllop oome lo si v10glia chiamare, il più luminoso movimento etico poJitico che a),uia affermato presente la dignità u– mana nell'ultimo qu.a.ranten.nio, risultassero illll una fusione di elementi di cnstianità e di ailtri elementi preitrurnente democr~tìci. E' vero; oigni volta. che il nostro riOO!l'dotorna alle prime, od ,alle più insi stenti rimembranze del movimento politico socia– lista, ci sentiamo riavvolti dall'eao delle parole

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