Critica Sociale - XXIV - n. 18 - 16-30 settembre 1924
I 286 CRITICA SOCIALE la legge del 1881, e quindi al principio della rap– presentanza elettiva. Il Giorgini, spirito caustico, condì infatti il suo scritto con non poca ironia, tal r.he il rimprovero rivoltogli nella' pubblica discus– sione' dal Seiiatore Magni, che lamentava il con. trasto fra alcune osservazioni affatto contrarie e la conclusione favorevole, diede m·otivo al Minì– -,tro De ~anctis di esclamare: cc Lasciamo la rola. zione li; oramai l'on. Giorginì ha p'·arlato; a.Ilo :;;crittore spiritoso succede la gravità del Senatore, ed avete innanzi proposte concretP. e chiare, non più tesi astratte e teorie splendidamente esposte ». In fatui il ::relato-:reaVieVla .g1ià' :fatta lairg:a a:mme!nda di quella relazione che il Ministro Gentile "ha ab– bondantemente e incautamente citata in un suo discorso, concludendo: u Ammesso il principio dell'elezione, e prego il cc Senato di crederlo, ammesso sin~ramente e leal. cc mente il principio, noi ci siamo applicati a re– e, golarne il modo, a cercarne una forma che of. ,e frisse le maggiori garanzie ... 11. Al principio elettivo furono contrari due demo- cratici, uno dei quali d'Estrema Sinistra: Ferdi– nando Martini, il quale èoncluse il suo discorso, dicendosi contrario ç1,ll'elettivita perchè tale prin– cipio, applicato in Francia. nel 1872, aveva favorito l'entrata dei clericali nel Consiglio superiore; Ago. stino Bertani, il quale anche più crpdamente disse in proposito: cc Un potente nostro nemico, . e. nemico principal– ·mente della puhblica istruzione, invoca quotidiai1a– mente, dappertutto, la massima libertà d'insegna. mento... . « ... Crediamo che il Governo italiano sia l'an– tesignano più liberale messo a confronto con la massa del Paese. Il Governo rappresenta, per que. sto ramo di pubblica amministrazione, la minoran– za riformatrice, e perciò noi ci affidiamo più volon– tieri al senno dell'uomo che regge ... ecc. ». Questa tesi, capovolta, pnò essere perfettamente gentiliana. L'on. Gentile, con la sua filosofia e 'il suo gruppetto di fanatici, rappresenta una mino– ranza riformatrice che il fascismo predilige. M:a, per carità, non ci parli di Liberalismo e special– mente di liberalismo di marca extra. Il giudizio definitivo snl liberalismo, contrario alla rappFesen. tanta elettiva, lo affidiamo di buon grado alla e– loquenza di Terenzio l\,iamiani, il quale nel 1856, • prima che nascessero molti degli attuali riformatori, · ammoniva, proponendo la nomina elettiva nel Con. 1::iglio·Superiore: · u Secondo la- mia maniera di giudicare, questi cc signori così tin,orosi non inte11dono abbastanza re quello che è il Goven,o rappresentativo, il qu~le cc non vuole significare altra cosa se non il u Self u·Governenrn11t » degli Inglesi, e cioè a dire: la « nazione governa se stessa ; e, per governa;re -se « medesima oompiutamente , il principio elettivo. cc deve a grado a grado penetrare in tutte le gran. « di funzioni della vita comune. · « .... Quindi , per conciliàre da una parte la ne– <c cessità delle regole e della disciplina scolastica e « dall'altra conservar~ ai sapienti pro.fessori non so- 11 Io ·~'imidà ll) 1 etndiein.za d!ell 1 Lei dottrjJlle. ,e. dieJ,l,eoiplin10inj•, (( ma altresì l'autorità e la dignità personale, non cc vi è altro modo, a mio giudizio, che sottomettere <1 l'alto corpo insegnante a quelle leggi e a qnei <e regola~nenti, alla: compilazione dei quali ha egli e< medesimo partecipato prn o meno direttamente ... » Il che vuol dire proprio oiò ohe in oinquant'anni s'era costruito e che voi, on. Gentile, avete distrutto. E concludeva: · u L'elemento elettivo introdotto nella costituzio. <e n_e ·di questo alto Consiglio allontanerebbe il pe- . ((ncolo grave, che la politica particolare di i,al u Mintstro o di tal altro esercitasse una non debita « influenza nel pubblico insegnamento ». BibliotecaGino Bianco Così e non altrimenti parlavano alla Camera ((i vecchi liberali che la libertà avevano nel cuore e non sulle labbra »; così parlava chi conosceva per– fettamente il Consiglio Superiore piemontese fon– dato nel 1848 con forma poco -dissimile da quello del '59 che il fascismo ha tornato a regalarci. Un Consiglio di soli 21 membri, quanti se ne re. putarono sufficienti per il piccolo Piemonte; un Consiglio dove ogni membro sa.rà eletto ner ben ,7 anni, rinnovando quella cristallizzazione che nel 1887 face·va esclamare all'on. Nocito: « In questi tempi di moto, di vita, di progress:o continuo delle idee relative alla istruzione e &.llo istituzioni scolastiche, basta un settennio a cri. stallizzare o immobilizzare il Consiglio SuperiorP. della istruzione pubblica ». ' Ebbene, l'on. Gentile ci ha riportato dai 4 de-1 1881 ai 7 anni del 1859, ha tolta la limitazione, per la rielezione, dell'intervallg di due anni che poteva evitare l'infeudamento, e ha perfino peggiorata la stessa legge Casati perché, mentre là almeno c'era il sorteggio annuale, oggi esso è confinato alla fine del 4. anno, e mentre là si accennava alla possibile riconferma (diventata per l'abuso più un diritto che una facoltà), nella legge attuale se n_etace completa. mente, si da lasciare al ·riformatore e ai suoi succes– sori. mano completamente libera a proposito di ri. conferma dei sorteggiati, cambiando cosi la nomina settennale in ·nomina a vita e ottenendo. non .la « cristallizzazione »•. ma la: vietrificazione del Con- . siglio Superiore, a beneficio dei protetti del Mini~ stro e del suo partito. E in questo e per questa par– te ha ragione l'on.. Mussolini di dire che la rifor– ma Gentile è « la {Jiù fascista delle riforme fa. sciste ». Per il gran pubblico, inveee, l'avvenuta pietrifi– cazione a be'!'leficio di un piccolo gruppo, che non .avrebbe mai potuto sperare di conquistare la mag. gioranza attraverso la libera elezione, ha già uc– ciso il Consiglio Superiore della P. I. Questo ha già perduta gran parte della sua importan:i;a come ente propulsore e ,limitatore della strapotenza minisie– riale. Il suo còmpito, ristretto alla parte discipli. nare e alla parte strettamente tecnica, non inte– ressa affatto l'opinione pubblica e interessa medio. cremente gli stessi insegnanti e i cu.ltori degli stu– di. Non rappresentando alcuna corrente viva di idee e non godendo di alèuna libertà di movimento e di opinioni, ha perduto ogni efficienza e oi.rni cte– dito. - Dj esso ci ,ricordiamo soltanto quand9 il Ministro lo pre:o.de a prete~o per. un discorso da largire al. le turbe non aspettanti. E ciò, per un Consiglio ec– celso degli studi. è veramente un po' mortificante 1 •• (Continua) EMIDIO AGOSTINONE. L'estensione della materia dedicata alla comme– morazione della Internazionale ci costringe a rin– viare vari articoli e fra gli altri: Il seguito dello studio del nostro PAGLIARI su I CONTADINI E LA RIVOLUZIONE RUSSA uno studio del Dr. GUALTIERO BUDETTAsu I SINDACATIE LA QUESTIONE,SOCIALE Ne chiediamo venia ugualmente ai lettori e ai collaboratori.
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