Critica Sociale - XXIV - n. 18 - 16-30 settembre 1924
f CRITIQA SOCIALE 285 ' \ pietra ,di paragone ,dieil mov.irrnemto S10cia,li1sta, -fu, p,eir i'l proledar1ato, un'a,.rm,a hem altrhrruemti efficaoe .cihe non ;po4Jeisse ieme,r,e iù isoltdavismo mazziniano. iCt ba: stri! •agigiung,wa uin. aùtro solo• ;r.i11e,v.o: quel « -qual.ohe oosa ,di grande » ,che - oome ·roconoìsceva ·i:lMaz.Z!t~i - awNa <e fa1 .sè » l',Intell'nazi·onale, non -era, forse, qu,eil p•abto cti' isoJH1dairiieità ,ohe affrate111ava il lavoll'ato1ri ,al cti ,S-0\pra ,d-ituttiil i _-co-nfi.nli? II Ge,no,vfesel, ,ohe, nei suoii pr,i,mi anin,i, di ,aip,os·tOflato, a,veva fondato la G"i,ovine Emà'opa, cihé string1e,v:a I1J0g'lJ~ ultimi 1 « -un patto ifra– t0TI10 J> coi 1re!puibbHcandi ,d'.EU)r.o,pa ,e d'Ameiricau ,che; iS':i vantav-a, avanti di mO!ri.lI1e, IJ)Ol. 1 em.izzando ,con g11'in– teirnai7.ionalit:m, ,d;i av.eve C'()ISltMlltJemente a.u,s:pi,cato cc l'arleiam,za dieillle. Patr.te •ema.nc :iipate ·eJ costituri..te a se– cooJda id-e:ii bilso.gni, rdeill1anatura ,e ,deilla vc,lonità dei ,porp,ol1i », non potwa tlelmer•e .cb{e ◄da cotesto l,e\game di fraternità in termaz,io.Jlia.Le dei ilavoraitor:i 1 viemiJSIS.e vw– nei~~to un ibene· intaso· 6e1n.tJkmento rdi nazitonalità. Si dorvrà <p,erquesto c];i1pi.n~ereanche iil Mazzini - ohe p'l1I'.e 1 d,i,oono ,abb.ia fatto qu.a1ohre ,c;oise•.rteoJlina iper J,a pat,ria .itél/liana - ,come, ... un .antina:z:ionaLe? ·ALESSANDRO LÈVI. la riforma uolaitirn lailiita Il. Il Consiglio superiore de·) Signor Ministro. Il passaggio del Senatore Casati dal severo salo– ne dove fu giudicato- e condannato Galileo Galilei al modesto appartamento che ospita il supremo gerar. ca della pubblica (stavo per dire ormai quasi priva– ta) istruzione - nel medesimo palazzo generalizio di quei domenicani la 'cui ferocia inquisitoriale impal– lidisce al confronto del filosofo apologista del man. ganello - richiama l'attenzione del mondo politico e degli studiosi su quel singolare strumento di so– praffazione spirituale che è diventato il Consiglio Superiore della pubblica istruzione. L'on. -Casati, che è stato il primo presidente - vi. cepresidente di nome, ma presidente di fatto - del consesso trasfigurato,. essendo egli stesso una crea– tura del senatore Gentile, molto probabilmente non sentirà il disagio d'avere a lato un consesso tecnico congegnato e costituito da una volontà faziosa con tutti elementi scelti nella ristretta cerchia dei pro– pri devoti; ma ve l'immaginate voi la situazione in cui si sarebbe trovato un Ministro sia pure liberale come il senatore Vitelli o fascista come il deputato Bodrero1 Io credo fermamente che la composizione e la scel– ta del Consiglio Superiore della P. L possa assurgere· a simbolo dell'attuale politica di sopraffazione. Per– chè, se è vero che il Governo fascista ha tenuto a sopprimere, senza alcuna esclusione, tutte le forme di collaborazione generata per virtù di libera scel– ta elettiva; se è vero che ha distrutto ogni diretta rappresentanza tecnica e sindacale, sopprimendo e trasformando organismi e abolendo diritti e metodi che erano diventati oramai gel'ose prerogative e ri. spettate consuetudini; bisogna pur consentire .:he nessuna violenza fu più grave di quella sperimentata a danno d-ella libertà delle categorie più colte del nostro Paese. Qui non soccorse neanche il. vieto e abusato ar– gomento della impreparazione e della immaturità per l'esercizio di un superiore diritto e per il go. dimento di quell'ambìto perfe~ionamento che si rea. lizza con le forme più compiute di cc self gove'rne- BibliotecaGino Bianco ment »; non fu possibile sfoderare il 'solito motivo destinato, da che· mondo è mondo, a giustificare qualsiasi movimento reazionario; e apparve perciò più evidente, più significativa, più simbolica, la vio. lenza di una minoranza, di una chiesa filosofica senza seguaci, di una piccola congrega di fanatici senza scrupoli. . Gl'insegnanti di ogni grado, dai più modesti_ ai più illustri, i rappresentanti ufficiali, della cultura, sono stati ricacciati indietro di oltre mezzo secolo, e le discussioni che caratterizzano quel singolare periodo di formazione della compagine nazionale, tornano malauguratamente di gran moda. -L'on, Gentile, dopo la bellezza di 64 anni. si è gloriato di ricondurlo alle origini, rifoggiandolo così come lo costituì, con i suoi 21 membri di nomina mi– nisteriale, il Ministro Casati, nel 1859, per il picc0lo regno subalpina. E, nel ,giustificare questo ritorno ai tempi arcaici del Risorgimel).to nazionale, usò pa. role asperrime contro e< il confusionismo demagogico dei tempi tristi della decadenza politica italiana 11 e contro « il malefiC'o g-erme dell'elezionismo, corruttore dP-lcostume universitario n. Ebbene, con ·quelle parole il Ministro non ferì cer– to gli uomini <'he nromossero nel 1908 hi. niù re<'i)nte riforma, con l'inclusione dei raµpresentanti della Camera e del Senato, contro cui parlò per noi il compagno on. Casalini, ma quelli che nel 1881 in– trodussero per l'appunto. nella formazione _del Con– siglio Superiore, il principio elettivo e diedero equa .rappresentanza diretta alla Facoltà Universitarie, Ferì proprio. quei « vecchi liberali che la libertA a– vevano nel cuore e non sulle labbra », i Ministri Cop. pino e De Sanctis; i depn'tati Berio e Nocito, i Se– natori Cremona, Amari, Magni e MamianL. Furono questi che vollero introdotto il principio della rappresentanza elettiva per evitare che il Con– siglio superiore si cristallizzasse e diventasse - co– me era realmente diyenuto. - un feudo del Mini– stro del tempo e del partito dominante. Il senatore Gentile ha soppressa la rappresentan. za della Camera e del Senato. inclusavi per tempe– rare le asprezze dei conflitti di sc11ola e gli eccessi delle a'tltarchie universitarie, e far sentire più da · vicino al ParlameRto i bisogni. le aspirazioni e la vera essenza della vita universitaria ~ e di ciò non ci rammarichiamo. perchè, con tutta la buona vo– lontà, vi entrava forse anche troppo l'intrigo poli. tico; ma assai riproviamo la soppressione di ogni • rappresentanza elettiva universitaria, così come rJ– proviamo la soppressione della rappresentanza e 1 et. tiva dei professori e dei maestri delle distrutte e tra– sformate Giunte per l'istruzione primaria e secon- daria. . Il principio elettivo non fu una improvvisazione. Senza ricordare il primo disegno di riforma del De Sanctis, studiato, ma non presentato, fin dal 1861, .cioè soltanto due anni dopo che fosse promulgato come legislazione di guerra quel monumento de– crepito che si è 'voluto ad ogni costo restaurare, nel 63 il ministro Matteucci presentava una legge per concedere la maggioranza elettiva al Consi– glio, nt:11' 64 il Ministro Natoli n~ presentò un'al. tra che s'accontentava· della minoranza, e dal 77 all '81 si discusse quattro volte alla Camera e al Senato, auspici i ministri Coppino e De Sanctis, per settimane intere, la disposizione che l'on. Gen– tile. ha cancellato allegramente con un suo tratto di penna. - , Ed è curioso ricordare come il Ministro, per giu– stificarè un così audace atto autocratico, si sia con estrema leggerezza attaccato alle falde del Sena. tore Giorgini, che 45 anni fa redigeva la Relazfo– ne alla legge, forse s~nza riflettere che questi, pur avendo data larga parte alle obbiezioni, finì come relatore - per concludere favorevolmente al.
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