Critica Sociale - XXIV - n. 17 - 1-15 settembre 1924

' CRITICA SOCIALE 271 lizzazione delle industrie - scrive Krapotkine (1) - trovò dei difensori sopratutto nella region.é lione. se. Si chiese che i ;alari fossero fissati dal Comune, che certe industrie· come le miniere, fossero nazio– nalizzate e fu an~he lanciata l'idea che i Comuni dcw-esser~ imposse·ssarsi delle industrie disertate da,.i contro-rivoluzionari, gestendole per loro conto. Il decreto del 17 novembre' 1917 sul « controllo opera– io_ n non sig11ificava affatto_ la, socializzazione _d_el_– l'industria, in quanto conservava la responsab1hta . dell'imprenditore, sotto il controllo degli operar E' il movimento elementare delle masse che costrmge– va il Governo recalcitrante, dapprima alla naziona. · lizzazione delle singole aziende, come misura « pu. n1tiva »· contro gli industriali che « sabottano » il c1mtrollo operafo, poi di interi rami di produzione e in fine di tutta l'industria, colla diretta parteci. pazione degli operai di quel dato ra~o alla gestio:°e delle industrie nazio:nalizzate, secondo la soluzio– ne radicale sindacalista imposta dagli operai, con. tro i pian.i. di organizzazione, inspirati al sociali. smo di Stato, proposto dai competenti. ~ l La " Ie·gge agraria" La conquista del potere politico da parte del pro. letariato, se ha favorito la conquista operaia dell~ fabbrica, ebbe l'altra conseguenza, ben più impor– tante e decisiva della definitiva conquista della ter. ra da parte d~i contadini, coi quali, del resto, il proletariato industriale russo ha la più s_tretta con– nessione, in quanto si calcola che solo 1'11 % . degli oper::ii avessero rotto ogni rapporto col villaggio, oye ritorneranno in gran numero per reclamarvi la loro parte di terra, contribuendo cosi a fomentare il violento conflitto tra contadini ricchi. e proletari ' di villaggio (2). Le masse dei contadini insorti ~ di– ce Siepanow - so'no il fattore decisivo della rivolu_ zione russa. Insofferenti degli indugi frapposti dal Governo di Kerensky, esse non prestano orepchio se non a chi le eccita all'azione diretta, cioè ad impà. dronirsi subito, senza attender oltre, delle terre pri– vate e del demanio dello Stato, e gli stessi bolsce. vichi, colla loro propaganda per la rivolta, ,pitìtto– sto che guidare, non f!),cevan che seguire il movi– mento rivoluzionario dei contadini, i quali, indif. ferenti ai principii astratti del comunismo, non fa. cevano propria che la parte negativa del program– ma bolscevico, cioè « l'espropriazione degli espro– priatori » (3). Coi deèreti del 26 ottobre 1917 e del febbraio 1918, che sanzionavano l'avvenuta occupa. zione pur cercando di disciplinarla, i bolscevichi, d·el resto, accettavano sostanzialmente il programma dei socialisti rivoluzionari - portavoce della classe dei conta,dini - avverso alla proletarizzazione delle campagne e. alla dittatura del proletariato agrico– lo. e tendente a contenere il problema agrario nei limiti di forme economiche, quali la piccola proprie– tà e le vecchie comunità colléttive, salvo aiutare e preparare, attraversò le varie forme del processo storico, la socializzazione del suolo, concetto gra_ dualista che è esplicitamente riconosciuto nei ci. tati decreti (4}. « Il vero -significato della legge a– graria del febbraio 1918 _, osserva il Bauer - non è già }a <csocializzazione della terra n, ma la di.visione tra i contadini della terra dei signod; non la socializzazione dell'agricoltura, bensì la sostitu. zione del lavoro individuale della piccola impresa agraria al lavoro socializzato - sotto comando feu– dale o capitalista - della grande impresa agraria. (1) KRAPOTKINE: La ora.ndc ré-vol·ution. (Pari.'3, Stook; 1909). . ,(2) SPECTATOR: Le mouve-ment ouvrier et "la qitestion ou– vrière en Russie révolutionnq}re II. (In Le mouvement syn. dical internat.ional; Amsterdam; a,pri1e-giugno, U,34). 1(3) STFJ>ANOW: Une Ìnterprétation économique de "la ré· ' volution ru.sse (Scientia, l febbraio 19'24). (4) NOFRI e PozzANI: La Russia com'è (Firaize, 19-al). BibliotecaGino Bianco Nel fatto che i bolscevich'i lasciarono i socialJ'ivo. luzionari stabilire· il contenuto della legge fonda. mentale si esprime l'altro fàtto che il proletariato non poteva conquistare e conse:r:vare il potere . se non in quanto lasciava ai contadini di effettuare la rivoluzione dei rapporti_ della proprietà agraria.,, se. condo le loro necessità, la loro volontà e anche se– condo le loro illusioni n. Del resto, Ja divisione fatta, contro la volontà del legislatore, in modq elemen._ tare e· selvaggio, in· una lotta ferocemente egoista, si è risolta a profitto dei più forti materialm_ente e moralmente, dei più furbi e più scaltri, e propri? i contadini ricchi e medi si appropriarono la magg10r· parte del bottino (1). E che le dispòsizioni · della, legge per la preferenza da darsi ai contadini ~o– veri o senza terra non abbiano avuto alcun pratico effetto, lo dimostra il fatto che, proprio l'anno do. po la divisione, scoppiarono le più a~p_re lotte ~ra « borghesia di villaggio n e « contadm1 poveri », delle cui conseguenze diremo in seguito. Comunque, per quanto selvaggia e caotica, la divisione si è fatta. <eLa rivoluzione - osserva Levin, (2) - tra- ~ sferì alla cl~sse dei contadini un. considerevole am. montare delle attuali e potenziali ricchezze del Pae– se. Si ca!Gola che sarebbero occorsi forse 5 bilioni di rubli oro· per acqufatare i· terreni che i contadini hanno sequestrato con procedimento rivoluzionarip. . «· In seguito alla rivoluzione i contadini come .clas- se abolirono tutti gli interessi e le rendite che i proprietari privati avevano jmposto loro. Possiamo dire che il risultato principale delhl. rivoluzione r11s. sa è stato quello di spezzare le ultime vestigia del feudalismo anche se nella mischia generale una ingiusta p{inizione fu inflitta pure a quei proprie– tari, pochi di numero, che si e-rano trasformati in grandi proptietarj moderni ». 'E, ripetendo quanto Young diceva profeticamente della rivoluzione fran. cese, soggiunge il Levin: cc Per il momento, H va- ' lore attuale déJle terre passate :ai contadini è con. trobilanciato dalle nerdite sofferte durante i movi– menti rivoluzionari; ma la potenzialità delle pro_ prietà acquisite esiste e ad un certo ~omento no~ potrà che servire di base ad una maggior prospen. tà dell'economia rurale dei contadini ». I bolscevi. chi nella rivoluzione russa, hanno avuto, insomma, la ~tessa fm1zione che i Giacobini ebbero, per Kra– potkine e Aulard, nella rivoluzione francese. ccLa abolizione dei diritti feudali, del regime feudale - scrive l'Aulard (3) - fu radicale, completa, a par– tire dall'epoca in cui si _applicò la legge del 17 lu– glio 1793~ ma questi diritti, questo regime avevano, in gran parte, sussistito fino allora. Non si può dunque dire che l'assemblea costituente avesse, dal 1789, interamente consumata la rivoluzione france. se, come rivoluzione sociale. Ci vollero quattro an– ni di agitazioni, di lotte, talora di guerra civile, per. chè i contadini ottenessero la radicale distruzione dei diritti feudali. E' la Convenzione ,che, operando qu_esta distruzione, e attuandola con vigore audace, qtrnsi crudele, emancipò veramente la proprietà con. tadina. Con ciò essa fissò, per così dire, la rivolu– zione nel cuore dei contadini ». Questo risultato della rivoluzione - nota Bauer' - si è ottenuto in ' Russia, per le ragioni da lui acutamente esposte, nel corso di una rivoluzione borghese,· ma per opera della rivoluzione del proletariato, come del resto in Francia per opera delle classi operaie di città, e da ciò la rivoluzione proletaria trarrà la sua forza per resistere e vincere contro l'assalto arma. to della reazione interna e internazionale. L'ade– sione dei contadini e dei soldati alla rivoluzione bolscevica -·ammette lo stesso Kaµtsky - ((ha dato (1) NOFRI e J>oZZAi'II: op. cit. ,(2) LEVIN : Il problema agrario in R1u; .. ~ia (In « Ricootru– zione d'Europao>, del Manchester Guardian, 17 agosto UrJJ). (3) AULARD: Le révolution française et le réoime fèodal (Alca:n, Pa.ris; 1919). ' .

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