Critica Sociale - XXIV - n. 17 - 1-15 settembre 1924

CRITICA ,SOCIALE 269 « Il Ministro sceglie .i tre memhri, sempre su desi. gnazione del suo Consiglio, delle. Commissioni chia– mate a dire quali dei tre Hberi decenti proposti dal– la Facoltà, presso cui è vacante una cattedra, siano meritevol~ della cattedra stessa; <r Il Ministro, sempre su parere del suo Consiglio Superiore, può conferire la libera docenza a persone venute in alta fama; « II Ministro, su proposta della Facoltà ma sempre con parere del suo Consiglio, può nominare senz'al. tro a professori di ruolo persone considerate maestri insigni in una materia; . Il Ministro (per finzione costituzionale si dice: il -Re) :nomina, senza alcuna indicazione dei corpi ac– cademici, i Rettori delle Università; Il Ministro nomina i Presidi delle Facoltà su pro~ posta del Rettore da .lui personalmente scelto. Ora è un poco ardito l'affermare che tutto r-iò rappresenti la quintessenza della· libertà, il << ritor– no dal confusionismo demagogico degli anni tristi . della decadénza politica italiana -· come l'on. Gen– tile affermò ina'ùgu.rando il nuovo· Consiglio 'della P. 1. di sua creazione - ai netti, sicuri, classici prin. cinti della libertà ... » Se le parole non hanno per disavventura cambirtto totalmente di significato, qui siamo precipitati vera– mente nei classici principii del potere più assoluto e più autocratico. E ciò hanno sentito profo!?,damente professori e studenti. Gli studenti si sono agitati' vivacemente, in apra. renza. per alcune questioni particolari, ma, se a.Ila superficie affiorava una, piccola questione d'interes– se di categoria, crediamo fermamente che la prepa– razione spirituale del movimento vada ricercata· molto più lontano. I giova_ni hanno sentito che l'UnL versità ha perduto ogni diritto di libera elezi0ne e di libero cons.enso attraverso la deplorata riforma. I giovani hanno sentito che con l'accentramento di tutti i poteri nelle mani di un uomo solo, .scelto per volontà estranea al Senato accademico, e con la creazione <li una ridicola polizia interna di impie– gati e di bidelli che, mancando di prestigio morale e· di forza materiale, sarebbe necessariamente preci– pitata verso forme ignobili di_ piccolo spionaggio - hanno sentito che ogni conquista liberale era P"r– duta ed hanno predisposto l'animo alla resiste'nza prima ed alla rivolta poi. Non troppi professori, a dire il~ vero, hanno avuto · il coraggio di far sentire la voce del loro dissenso. Ma qualGuno, fra i più illustri, non ha mancato di scriverne, e il Senatore Einaudi concludeva un suo articolo con le seguenti parole: « Il sistema italiano (di autoreclutam~nto e di au– togoverno), se aveva dato origine a piccole chfac. chiere di nessuna importanza sostanziale, aveva dato risultati nel complesso ottimi' ed era l'unic_a garanzia sostanziale di vera indipendenza, epper– ciò considerata con invidia ed ammirazione d'a. quei paesi stranieri,. che si sogliono citare all'irni. tazione paesana. Ora tutto questo è distrutto. La scelta del corpo accademico e dei suoi capi torna, in definitiva, ad essere affidata completamente al Ministro. Oggi il Ministro è un filosofo insigne; domani potrà essere un. uomo politico qualsiasi. Dare in mano al Ministro ed alla sua burocrazia ed ai suoi fiduciari la scelta del, corpo accademico è certo un danno gravissimo: che, se durasse, po– trebbe trarre alla rovina .l'insegnamento universi- tario». · Se molti altri hanno taciuto (il che non testimo– nia certo a favore della dignità e indipendenza del corpo univer.sitario) e qualcuno ha mostrato persi– Ho di compi._acersi della conquistata autononùa universitaria, è certo però che tutti gli spirit( indi. pendenti e sereni, partecipano alle preoccupazioni espresse dall'Einaudi. (Cfon tinu(t). BibliotecaGino Bianco El\flDJO AGOSTINONE. I rnnta~ini e· 1a rivolu1ione .ruiia m Il ta " Realpolitik " dei bolscevichi La rivoluzione bolscevica dell'o"ttobre 1917 fu, a detta di Trotzky (2), un atto. di autoconser~azlon~ da parte delle masse popolari, dopo un periodo d1 impotenza e di tradimenti, patiti per opera di un Governo di coalizione. La rivoluzione sta morendo, scriveva _in quei giorni il Sadoul (3). « Fig~i s.p~– rituali di quei repubblicani del '48, sognatori, agi. tatori eloquenti, che sotto Laniartine erano caduti nell'opportunismo», Kerensky e i suoi sono impo– tenti a difende-re la nuova Russia, fragile come un ne@nato nata dalla rivoluzione. Coll'avvento del - bolscevi~mo è salito· al potere « un grù.ppo di veri uomini d'azione, pieni di iniziativa . ed audaci~. grandi condottieri di folle, che ha~o tn gr.ado_ ~1: nente le quaJità e i difetti dei grandi capi rehg1.os1 e politici: ;volontà d!acciato, thnacia incredibUe, convinzione entusiasta, la fede che solleva le mon_ tagne e abbatte. tutti_ gli ostacoli. Con essi, come coll'avvento al -potere degli estremisti nell'agosto del 1792 in Francia., cc appare al Governo lo spirito dell'azione militare, H disprezzo del formalismo e la rapida decisione n (4). « Tutta ];a forza del nuovo Governo diceva Trotzky, consiste nel radicali~mo del suo' programma e nella risolu~ezza della sua azione »: Per quanto teorici fanatici è settari. essi sopo, però, in grado eminente, dei cc Realpolitiker n e il settarismo dottrinario non fa velo alla loro chiara percezione della realtà storica; sono « mae. stri del compromesso n, come dice. Kautsky (5) e come ammetteva espressamente Lenin. cc Tutta la ~toria ·del bolscevismo 'prima e dopo la rivoluzione d'ottobre - egli ha scritto - è piena di casi di cc louvoiement n, di concilazioni e compromessi co– gli altri partiti, senza eccettuarne queJlo borghese n, chè e< la storia in generale, e quella della rivo.luzio. ne in particolare, e sempre più ricca di contenuto, più varia di forme - e di aspetti, più viva, più <e rusée », di quanto non si immaginino i migliori partiti, le avanguardie più coscienti delle classi a– vanzate »: Del resto, anche per Marx e per Engels <e la nostra teo:ria non è un dogma, ma una guida per l'azione; e l'azione politica, secondo diceva Tcherniéhewsky, non è il marciapiede della pro– spettiva Newsky >> (6). Questo loro realismo politico, insieme al loro ra. dicalismo teorico, assicurerà loro il potere. e< E' dub– bio se un partito guida_to da severo spirito marxi. sta avrebbe potuto conservare la direzione delle masse », nota lo stesso Kautsky (7), che fa però colpa ai bolscevichi di esser venuti meno ai princi– pii del marxismo, di essersi lasciati dominare e tra. volgere dalla psiche delle. grandi masse più retri. ve, che non conoscevano che -i propri~ desideri _e le proprie volontà, non si preoccupavano affatto _di . sapere se ciò che esse desideravano fosse 1 nelle cir– costanze reali, attuabile e socialmente utile, e, fn. fluenzate fortemente. per effetto della guerra, dal modo di pensare militare antimarxista, che fa del- (1) V. G. S. . N. 14. nag. 2-20. ('2) TROTZKY: Dalla rivol.uzione di ottobre 11ll-a pace di Hre.st-Litowsky (Lib1"€ria Editrioo A Vlin.ti; Milano 1919). (~) SADOUL: Notes sur la rév·olution bolchévique (Edit. de la ,Sirene; Paris, 19-20). (4) H. BELOC: 1'he f1·cnch revolution (Wjjjiam and Nor– ga te ; London, 1915). (5) K. KAUTSKY: 1'errorismus tmd Kommuni;mu.~ (Ber– lin, 1919). (6) LENrn: Le communisrne de nauche, l\Ialadie c11fantine du communisme ~Pietrogrado, 19'20). -(7) KAUTSKY: op. cit.

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