Critica Sociale - anno XXIV - n. 15 - 1-15 agosto 1924
232 CRITICA ,S,OCÌALE gno deb soC'ial-ismo di: Jau?'ès; di qnel sociiaU.smo che senza, nulla perder~ deolla ri·go.1·os,a 'IHn'ità scien– t'i.fica, si: adorna e si colorisce, di tu.tte ie luci morali ed estetiche che v,ailgono ad eleva,rlo e. diffonde1·lo_ in largo; eh(!,, fe:rmo resta,ndo che il sociiali'smo· si 1•e'alizza per Lej fo11'zedelle . ciassi inte,ressate ad at– hw(l•fo, lo 1inca·lza di tutte le ·ragiorni umane che io fanno s,al,ire e splendere -come un taro ,ail'u:manità; di quel socialismo che: è a11W 1 re, oh, non nel senso ingaiinevo•lmente sentimenta,le di ce1·to fìlantropisrno, ma am01·e .degii uomini in gene1;e1,de-i lavo1·a!ori in ispe,cie; •cCFcente .·esapie:n,te a,mo•re:ed a11ào1ie· d·i 1inno– va1:e,questa vecchia Tè?'ra e il carico di an.gosc:ì,ee di vani o·dii e -lU sangue che essa 1·eca in giro nei \ m:blLen.~i. Il ·soc:iailismo cli. Jaurès em ,anzitÙ.tto qiiesto amore, vidle e '[Yu,gnace,, .che si trasformava in combattività di iotta e di s-acri:fìcio. '.Egli amavà l 'umanì.tà ·e,d amava: la gente deb la– voro. Si può esse1·e,socfalisti .per cento ragiond. di– ve1•se,,e chi ,ere-desse ·di esserlo si>lo perchè ama gLi umili e i ,dise,re,dati, .e ·se'rntépietà del loro stato·, si ,1 ingannerebbe s,c~mbiando il seniimiento di ·wn umai- 1 n'itario generico, dlJ u1i filantropo uomo, dì cuore, co,n un pen~ie-m positivo e con una azione organi.ca di rinnova.mento, social,e. I . . " Ma cer,t,amente_l'amore degU 11,.mili, se non è su.f- fi,cente a esse1•e1 sodaUsti, è pe1·ò nec.essario. Cl1:i· non ne abbia la nota ne·L cnore, chi non ne abbi,a fratto il _p-i•i11W_ ·im,pulso e' non n~ attinga le. riuno– vate e,neri,gi,e, deb combattere, sarà nn fìLCFsofo, un dotto, un critico-, un economista, wn tattico, im ,po/Jilico, u. 1 w scriU01re insi.gne o un oratore mirabile, o mag,ari qu,el che si di.ice u,n « emine1nte parlamentare », ma Ùn pieno e,vem socialista, no. NeWa,mo,re pe1· la gen– te oppressa - -cioè nell'oidio per la ·ingi:u,stizia., p,e·r ·il privilegio,. pe-r ii de.litfo socia 1 le c.he in leri si con– creta e si f,a carne viva e dolente - sta La ra,dice e il segreto di una ve,1·afede; operosa. Senza di e1ssa, sarà ~onvincirnento scientifico, paissione politica, ambizione. più o men nobil,e di baittciglia e di pri– mato, consuetudme di vita e -di soiddisf azion:i dive– nute, ne,cess,arie :_ m,;i religioJie ,e mdl.izia di so-cial'i- smo, no. · · • In fondo, è la ma,ncanza di q1.iest.aradice, che ori– gina_ tanti esodi e tanti trasformismi di uoniini; come, è l'assenza ,d·i questo a1nore che inaridisce e tog~ie vigore spirituale·, talvolta, ai movimento- so– cialista, che. apre un iato tra i-l pe,nsie:r·o e la· vi.ta . * * * Quella virtù singola1·e di. G-iovanni, JaU1~ès,d-l_no– bilitare ogni s-ogge.tto e di ing1·and,ire ogni episodio con l'inquadrarlo•, -.naltw·a;J,m,tM,ie,ntro i probLem'i. piu va.sti e i principi:i m:a.Ssimi del sociaM,.smo, pundeva le, mosse da qwe,sto amo1•e degl'i um;i,li, ed e,ria vera– mente 1.tnia delle più 1·a:re,e·delle più necessarie de.Ue vi?'tù soicialiste. QueUa sua mern;te me1·aviglfos,a, ana– l-itica ·e. sintetica i,nsieme, a;tta ,a ve.de1·e. i'l grande. ·ne.l pic.collo•e a ric<m.gùungere_ L'a,tmno al TuHo, ,co ,glie.va ài ogni qu.es, tione l'asp;et{o .cont.ungente e il 1·emo,to 1 il re.lativo, e l'u.m.ivers,a1le,e mentre add-Hava U prov– veidi1nento im1111ieW,ato n n obliava. mari raccenno no– stalgico alle soluzioni ·definitive deWavvenire. E su BibliotecaGino Bianco ·tutto spa1•.geva1l'a1·omadi 'lln alto spirito mo1·ale, di 1m iidealisrn.o biwno 'ed umano, senza dì cui il sociali– smo ,non è che u.n « p,artil'o >> comle tutti, gli altri. Maestro grandissimo ,di vita socialista egli fu an– che pe1· questo. E, per quei suo « cuor:e » dli uomo soci-aUsta, e per quellla sua aderenz,a. al do,lore degbi umi.Li,, mai ,oorne o ,g.gi, il ~uo spi1'it()t fu p1'ese'n1e rin Ila.Zia. Dei nostre vice,nde, ie nostre scia,gure, !vanno avuto u,n'effìcaic-ia 1·igerne1·ç,,tricepo·te,nte. I nostri ne– m,ìci non lo vedono,, e{l è ww de.i!.ma.ggiotl'i toro errori di incomp1•ensione; non pedono, quellic.1che in eff eÙo è l'unico frutto dil c11,.i essi potesse'r va1~t,a;11si:cioè che il do·lore e, l'orrore sparsi dal&a lo1·0 ope1•a han– no risoUe,vato neU'am.i:rno del po.polo U ,a.l1i.an, 0 v,a,loq·i m01 ·a.li di, i.nes{imaibile pregvo, che in. pa1·te parevcmo obli1a,ti o ne,gZ:eitti. Il mo,vimento·, che fii detto nvf:st-/co, e che i.n fondo è semplicemente iimanrbsti;co, di;ffuso dal,1,arec•ente tra- · ge.di( l._;C.fUèl Jp-orompere di ·u.nbiso_,q110 orma.i qntico di uman'ità, quelLa st-cmchezza de.l sangue, qneilo schi,fo deUa bestia.[ità ~iolenta, )'-Ùomò·, insomma, che dopo l,a guerra e, il do,po gue1·ra itialrian,o te1nde a1 risor– gere e. ane,la al siw sole, twttoiciò colomU so<Cialismo Uali,ano, e in gerne1'ela ri~ascita ,civil'~ d'ltali'a, di un .quail-ch,eco,sa che è essenzialmente,· intimamente jaurassiano·. E non soltanto in que,l che è sent"imento, ma anch,e in q'l.l,e!llache, è conce1Ziome integmle del so-· cial'i,smo.. Qiiell'unil_ateralità miope e mbb'ios,a, 'qnel · confusionismo che q:oeva·fatto itlenti {ica.re _atanti. l,a patri·a co•n la gu.erra., e poi la patria col 1·egirne _che contùngentemente vi d,omi,11<a, a poco a :poco e sotto l,a du:ra Lezfone delle cose ha, ceduto il campo ad una visione pi'l.ì. vasta, più ,e!clettic.a. Vt è p,osto· nella vita per tutte Le en,tilà che sap– p'iano ir1;f;eg1•arsiL'un.a con l'aitra se~nza confonders.i o sovm,pporsi. Vi sono delle realtà storiche e .àelle )'e1altà di senitirne<nto,,c1henon si neg,an.o; che .non si sequestrrnntJ dialla vita, che solo, stoli•damen·te si può pensare di can'cella1•e dai nostro cuore o dai nostro lahbro, mentre esse serbano le' loro mdici n.e,l profon– do bioiogico e nena ~r,adizione del nostro essere. . . . Con1t~·oque,sto geUarismo o dott1inario o, fazioso, t,1·utto di piuitigl-l teoretici e poi .d:i pas.sioni esclusi– vìste e, ne.gat'ive, i/l ,concepime,nto vasto, mo.ztepUce, wniversale, 1.1.manodel socialismo di Giovanni Jaurès ritorna, att1·arverso alle 1'e:siJpiscenze inse,gnate d.ai dol lo1•e e alle me1d:iltazio1J1ri del ca1•cere, ideale iin c-µ,i da tre-- anni stam chiv,si .. Egli ci inse,gna il ve1·0, il savio ec;lettismo della re:aUà; non l'e,ciettismo del ,confusiona1rio, dell'uomo buono·, ottiniist,a, che tutto intende,,, tutto p[jrdona, tu.tto ammeUe, tutto concede, arnche se conlrwldit– torio ed aSS'urdo od ·ini,qv.o~ma l'eèl 1 ett-is'mo,del cuore e della mente ampia e! capace di dar vosto a tut{e -le idee sane e ,a ,til-tti i sani amori: viste que.lle idee nei loro « proce,sso ·»: comp.1 1 ese non unà per volta, col gr~ltCF e. .s.cl .:usiJvism,o che vede c.i4Scuna, come la ne– gazione deU'a.zt1·a,.ma colte nel loro, svilup<po•, siste– mate ne1lla loro armonia; amori concepiti e fusi in wn intendimenfo sintetico delba vita,, in una visione unitaria della sua, va1ietà. . Al suo gran cuore - come, scrisse un poeta ai un poeta - si aocoglie.vano a volo tutti i f an.tasmi e le.
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