Critica Sociale - anno XXIV - n. 15 - 1-15 agosto 1924

238 CRITICA SOCIALE Una è l'autorità romana di Augusto, che la rivol~e alle cose veramente essenziali allo Stato; l'altra quella cantonale di Gessler che la consacra a far salutare il proprio cappello. Una è_ l'autorltà eh~ possiede J.a forza di autoini!bizi:one di rcisiriin.gere il suo :oomarndo aihl' aiSl'sa;ipi1aci01la ,sfelra di ciò ohe realmente importa per la ricostituzione dell_a com– pagine statale; l'altra è l'autorità pettegola !:l ca– pricciosa che vuole affermarsi :davanti agli occhi altrui e proprii comandando una folla di cose in– significanti: la foggia dei vestiti o il codino, l'an– timassonismo e la cc scrittura diritta », i libri che si possono vendere e il catechismo, le insegne che si debbono salutare e la forma in cui il saluto deve farsi, le canzoni che si debbono e quelle .çhe non si possono cantare, il colore della cravatta permes– so e quello vietato, l'esposizione di stemmi e l'frre– giimarntazfo111e' ·Ln -ce!l'1JiJ oL' u.bs. Autor!iit_àche., neil con– te~10 Garà. ,iJn geneirale sempre queUa de1le' :liste di piro1$1Crizioni o lbandi (10) ;e1 ,dellel « ,oonfisch'.e' ». Per queste 'lllltinne sii :può ;ri:co,11re,re, siaoonc1o i ,e.a.sii, aiHa forma ,di 1eg.g,i1, lillle~a-]men.t.e, !relt/o,attiJvei;-meidi:arnte· :cuii ' si strappano a coloro che li avevano regolarmente conseguiti per concorsi e onorevohnente esercitati p,er d'e 1 cenni 1 i', ;pooti, 'utMì-ci, funzioni. .per farne la preda della fazione vincitrice nella guerra civile o di coloro che a tempo opportuno si accostino ad • essa; pppure si può ricorrere a manipolazioni ar– Mtr:triei delle f.ondaizionil testamentaJrie. Foll'Il1e, pe,r quanto di'Vlelnse dalle an.tkhe·, is1empre de,l mede1.s:ìrno 1 ! fa,t,to•, Ja << ,confosca 1>, 1e qualru .ritba,– di:slcono la ·oon,ftg_uraiz.ione d'uno, Stato,' che viem meno alla sua parola e manca ai suoi impegni, e 1S'cora,g1giano ,da -ogtrl'ifi,ducta 'in· ,eBS'O•, e_ peirs1no da ogni disposizione di ultima volontà diretta a pub– blica beneficenza, i cittadini, i quali veggono che . non già esiste uno Stato che perpetui lungo i tem– pi la sua fedele, permanente, coerente identità di perso:na giuridica, ma che il parere o il capriccio degli _ individui che si impadroniscono di esso può IS!p_e:zza:re \La oo,ntJinu1i!tàc,1ieilila pensona, ,gim1rid1casta– tale, annientare ·i diritti acquisiti regolarmente in una fase precedente di qu~sta, mettere nel nulla disposizioni di cui una fase precedente. di essa ave– va garantito l'osservanza. Autoritt, quindi, a cul trova sempre applicazione un'altra sentenza di quel Sallustio (un cc preludio ». al quale, e special– mente alle due -lettere, che si dicono sue, dirette a Cesare, intorno all'ordinamento dello Stato o a:n– che solo ai paragrafi 2, 3 e 6 della seconda .di esse, &arebbe ora assai più fecondo di insegnamento che ogni 1 p1rell'llldi,o, ail MachitruveILi): .p11orinde quasi ùniu, ri-aJm fa-ce-l'e id dem,um ~sset imperio uti (11). La pratica della seconda specie di autorità ~ . que1la che discredita la . dottrina .dell'autorità in generale, · e rivalorizza nelle coscienze di tutti le idee a questa opposte. Ora la doppia contraddi– zione dell'idealismo è questa, che filosofia, in es– senza, dell'assoluta libertà dello spirito, dive·nta sempre, in pratica, la filosofia del regime autori– tario; ma precisamente di quello della seconda. spe– cie, ossia di .quello che serve al discredito e alla confutazione dell'autorità in generale. 10) L'enoca, ,di ,SiJ.:a è ,sempr,e, rispetto alla nostra. feconda <li..!;>en:èfici esempi. fo_ P.SOO, alme.no l,e liste di prosorizione finirono ·per esser-e uif.ici:aJmemte' redatl:e ù,a;J de~~e :dell3: pub-b.lica a-utorità e non lasciate al capriccio -dei ll~m ùil>erti. « ~n questo igi,stJema di terrore, [o sp.avento maggrrore era cag.ion.ato ,daiLla manc.anza <li· t>r(w.isionP, n:eJ.1e ·categori~ d.ei . wroscTitti, contro la quaJe fu .tosto fatta fllIDOOtra,nza, /J!ll Senato, e a cui' SillKI,stesso cercò di ri_ m.e~ia:refacendo pubblicamente a,ffig(Jere i nomii dei pro_ scritti. Per ,quanto questa ta.be :1-a di ;Sa,ncrue ecoita.sse il giusto iraocaipriooio dieii oitt:tad.i,ni, es:3a 11~lse tuttavi,a a porre qualc_he freno all'arbitrio degli scherani Il> (MoMM– ,SEN, Op. c1,t., Il, 002). (11) SALLUSTIO, De Cat. con., XTI, BibliotecaGino Bianco La filosofia dell'autorit.à se1·ia, · poniamo quella rH Fede.rie.o il -GI'a:nde, è la ftlo:soifia di V·olltaiire. Fi– losofia dell'autorità gretta, piccina, capricciosa, e che, solo per i suoi capricci, commette crudeltà o arreca dolori, poniamo quella di Federico Gugliel– mo III, è l'idealismo assoluto, è la filosofia dello spi'I'.iito ,come, a! pa.role, a.1S1SoJuta l.iberrtà, è la filoso~ fia -di Heg-el. Con ciò non si vuol negare che l'idealismo as– soluto, nella sua: opportunistica duttilità e appro– fjttJando ,delQe c·o,nlt1rar'.ie- ,diirezi,om:ieh~ eisl9o raooo– glie in seno, non sia suscettibile di diventare an- , che, a tempo e luogo, la filosofia del bolscevismo, e (ciò che sopratutto importa) di mantenere a gal– la o portare in alto i suoi segu,ari a;nche in regime bolscevico. Ma, solo del bolscevismo o del fascismo, e così sio!IJtam t,o ,deti d1uei mg.i,m,iJ ,squililbtra fil! in seirnso opposto- e perciò così affini che l'urio, · anche nelle polemiche giornalistiche, trae da ciò che fa l'altro le !Più fot~tf rurimil -.di sua ,g.tust1ifi1cazion,e,p-uò es· se:re lfii!l.10so,fi.a ,ll'id 1 e:ald1S!!n10. !N01n: è oodn-oiJden,z;a .sen– za significato questa, che il periodo Ì'n cui la co– scienza italial).a fu -così mancante di equilibrio da non 1Saip,e'I' dare -ee :non una f,o,rma. 1al1JOm·ala e diis– sennata di politica -di rinnovazione e una forma altrettantq anomala e p-oco savia di politica di conservazi,one, sia stato e sia il periodo sul quale ha imper::i,to ed impera l'idealismo assoluto. Filo– sofia, e:ssa medesima: ineUa sua .ri•duzi,on-e' -della..reaJ– tà al pensiero puntualmente pensante, cioè a U!ll sogno che sogna sè stesso, interamente pazzesca. non poteva accompagnarsi che ad una fase d'a– zione altrettanto vaneggi~nt.e. Vuruiioo ,paa-Oilaseria a.gi1illt.a1iaiI1ivem.ne dal -p,o-si– t'i.1V!i6m.o, :el fa ,d'i1'31S!ei ill Gabe!IJH. Coinse-r~ato;r•e1,crti:ti!co cauto ma ponderato del socialiJSmo ,e della deimo,c1~a– z,i,a;, non e.gJ.~ ip,a hro,c i,nò ,i ~< motli idi ,p russioo eJ }>, i- «d!i– n amitsmt», 1'dn.'to.l,1eranz.a del « .riti.mo, deitla vita, mma. le ». Pro1p,r;ilo in queste tendienz.ei , che' •dlirveilJilero c·arat– t~.isttche 1d! q;uel1a <\nuoV!a ér.a » ,Cihepretende di attua.ire .la ,r.i:0ostii'tuzfo,nem,o,r,a;le·d'J.taiha, ·egli sconse inrveae il v1izdope1g1gfo,re ,deigwi-ItaJ1tani: la pro!pem1S1io111e aid ·ese,guirei con traiscun:'.aniza 1 é! dispetto i còmpi-ti mo– destit 1 e1 neoeiSISlalrl, -per 1a pre1Suntu10isa 01Piinfone che ess1 si.amo, tnf.eirfori al nostro ,geini.oirnfuB·o,allo slrun– bio dea nostmo: va,sto· Stpiir.ito, •vie::"\So le cose .g1l"andtooe, [':ilrn/p,e:no,, 1a gforfa, .i :railirnsi de.stiJilli·. Ifi. màllei .d'Itai-liia, e,gli scr:ilsse cento voH01,1S1ta -ii1 -c.iò , che il comane>sso di negtoiz;i'O• mÌl$U.I'!a llia .stoffa ,oon ,se:nso di ilr.a e, di}. sgtu1srr10, 1pe:i;,chè · rtitien.ei idi esserei UlI1 :P'oeta :cl::te, 1'av– veirso, •destino· ha .con:d.annaito .al ba.neo, -o·il'imp:iegat.o posta1e si' ,a;rr•einda a maHncmo·re a reigi.str:aa-e illllla TIW– coma'I1C1ata: ·peirchè iciò 1o d~traei da una le,ttuT'a o die<mS!SÌon,e< diÌI ,po1itica alla_-,qua1e si sente cliiamato daJlll!a Silla voie•az,i·otne.Co:ordùnar,si e &'ltbordin8il"Sl~ aJl - ((rftmo della viia usuale», _Q'Seg'uendo i:n •eissa, cilas,cu– no -al isuo :p:osto,,i1l Jcòmp.i,to c!he ci spelfltJa, in •eiò ~P– pU:lllto, in ,queista visua1e ordilil.ata, aahma, riifles ;s.tv ,a, << :0la.smica », 'I10II1ntei id!inMn:tsmi, nella tumul1tua11iietà eister.DJaed ·mte,rna, doè nei -cair.aMer:i. del ,ccromanti– ci.smo,» .dléicad:ei!l!te, vjjde iill Grubeill1t :il mez~o · 'P'eir cc lfa1re glli lta11:iirun~ ». E .silffaJtta v1iisua1'eJ, ipl!'Qtfon.damentesana, sarà,iameinte ilati:na, ver.aman1-e miico,siti,tutr.ice,egl1J J>O– te,v-a :p,rofe.ssa,re e ,j)red1carn, percll'è, 1p,ois,itivista, re,. s-pi:rl,geiva t.Oltalm!ente lli'wdiea di' iun'io o sipiiJrito, lei ouii HI'1v:eilazio.Q,t» o i •cui <~g}anci » -soiv:r:aneiggi.noo •fac.– cta.no fa reaUà, an;i, sia.no ila reaHà., e te.n!W'a invece fermo all'jdea di un'<~o,bbi-ettrivia» ,realtà esterna a ,cui Lo spirito ,d:eve ,sub'01rdina11snl. :S0i.Lo · ,se iil ,peMie.ro, del Galb:eJJl!i. a v,elSSe IJ)oit,u:to, farr pre,sa tr:a ,di n-0,ie :non. foose struto ,trtaivolto,daiHa « tilooo·ti:a·dieillo.~p-i,rito n, wvrebine p,Oituto lfoll'maxsi a •POICIO' a ,pooo ,ye,ra,miente una. <mlUJCwa éra » mocrule:. · Qururuto ,soìtto l'in:tilueooa e I0001 it'aia.compa@Jl,amento d'i ta;I,e fillooomiJa. ·d'll:mrà ·illlVece l'éra 1 de1'1:o«splii~1to » •

RkJQdWJsaXNoZXIy