Critica Sociale - anno XXIV - n.14 - 16-31 luglio 1924

CRlTIOA ,$OOIALE 213 senza ,qu,a,lclla esa.ge11a:11i•one), q;uanto,, cioè, a questa fo,rtuna dea .fascismo ab'bianò contribuito gH eccessi, prevalem.temeinrta veflhaili, -di u.n rivo1luz.io11airisrri.o che p,aref\7-arivoillto, p,iù ,chei a :p.reparare ,e -compierei qual– siam iforma d',a ;zio.ne, .a su.se: itare -contro, '.di sè e - che è peiggi.Q. '--- contro le .idèalifa in nemei de<Lle qua,li ,presumrev-a ,p ,a.rl, ar-ei,la .più va,.sta e· raJW)iosa :re.a,zio– na !Non vog'hamo neippur dii.soonoscere ,che di :que– sti. atteg,g1ame:n.1Ji. spaval'd;i di un rtvoJ.uzìonar:ismo in- _ oo!l'lSistente potess,e e d:o,vMSe!p,reoccupaI\Sli e, s-ia Jlll.l• re; spa.ventaxsi u:ru pa.Ttito, -che, co1m.-e il iliberaJe, a,v,a... va •creato in Italia lo Stato oostiit:u.z.iooalle unitario e, gli- ~weva dato la prop.rta im;pronia ohe intendeva di· salvagu~rdar,e. Ma è vera.merutie: -eno,rme che que· sto .paìl'tito, ,per ,_à.iif,einde.rsi da un rperkofo ,cli cui e– sagerava, àa ,g1rav-irtà, dii-•cuii non. intuì che era de– stinato ad ie!Sauir.tns:i ,per forza spontanea, vend,sise creailid-o a isè e a.no :Stato, ,che ,è la sua areazione è,d era lo ,strum,einto del suo ,dominio, uru pericolo ben più grave, con il'auto,rizzare e incoiraiggi.are Ja costi:tuzione •e l'ai1mame1I1to•dt una miliwa· d.iJ pa,rw, cui fu ri,conosciuta libertà gi organizz.a~ione ,e, di movimento e, ,.salvo in ,pochiissimi: casi fil cui carat– tere eccezi.on.ale rrufd'orza. iil siignifkato de,11,aregola, fu gaflantita l'i,mpunità. Non. ,i.nfond'iamo ·qui ri,petere, a :riigul8,rdo•di quan· to è .detto, qrni so,pra, queù-l-or ,ohe p1iù d'uno, ha g:ià · amp,iamente- dhnost,rato, .iquel1o, ohei, suJaa base de•i testi avversa,ri ha documentato, nella poJemica e,let– torole, il nostro indimeinticabilie Martire: ,c<he,nel pe– rioldo delU-a ma1S1Si:m:a esaltaz;io,ne J.:io!lscev:ica, il fasci~ .smo no,n ha .saputo o,pporre ne's$upa isal-dez.za di 0•p· ' posta concezione e di contrastante. .azione; ohe si è, 1rnzi, in più oocasioni, dato a veHiJC.are J.e ,p·assi.oni .più di0.frein,at~ per ,c.onquista;re •consensi; che ha ,cer- cato, ,peir ,s,iflfatta ragione, ,di 1Screiditare e, quindi, d:i pa.raJÌizz.aire l'o(l}eim di freno ,e di pensuasiOIIle che la . nolSitra 1'.ra.ztone cerea va di .compi_e,re ;peT sgonfiàre un'infatuazione, la quale toglieva og,ni equilibr,ato gi'Udiz.io isui finii ~a pl'O\p•ors.i,I.Sui me-zzi dru fl•oeglìere, suilla proporzfo.ni& fra .le forze cli cui si ,poteva usare, e l,e réaistenzie oh,ei :si •.dlovevano vlncere. Il fascismo crebbe di, numero, ,ei di •baldanza .quando la ·sO'prav– venuta cri.s,i ec0nomi,ca e Q\in,c,~i-erutedi!So,c.cup,azionie a,v-e.v.a:Il,() già ri•chi.amato la classe ope1raia aid 'lilla p,iù adegu.a.ta valutazione· deillla re,altà e tolto a.d eisaa ogrui 'iiHuisione di ,poossim.e p,aJing ,e.rue.si e ogn,i bal– dl}nza -dli az,ioni ,ri·~1lu!ti'Ve. Questo risvegtlio •e!ra già ,comiinl(Yiafosulbito, ,dopo la occupazione ,deUe fabbriiche, era am,a:to quando avvennero i fatti dii!.Palazzo d·',Aic,curnio,sull',Qlrigine e suna· vera finalità dei qua:hii non è ancor detta l'ultima parola, e dai ,qualr si inizia la sistem:a.1.ica ag1g11essiollleifasc:iista, la ,cui duriooa -viOl'lenza cresce man mano che .il :aemi-co da albbatte;re si indeb-olis.«e · e '.I.asua ,daboliezza si fà -più evidente. E pUJ' tuitfavia anche dopo di allrnra, e ·fino aU'fanmediait.a vigilia deù·1a . .marcia su Roana, il li.beraili131Ino -continua, :sene za eocezri.one, ad allii.meritare ,qUJe!Stabelva e a,d ed'U– ca,r.e in -essa gli· istinti e i -p,rop-0stti di vicxle.nza, o, · con l'~Ugazione e -con la lode aperta, o con la.si– . stettnatica aitenua.11iune -delle su-e :imp,.rese,, le quali a,p ,pariva.no isemp,re, nella vem.ione de.i giornaJi, men g.ra, vi d0lla realtà e· giustificate, da quakhe vali,do motivo. 1'ezza •a i.ndulgenza ve-mo il hol,scev.bsmo 1 ,che fummo i soli, :per iparecehfo tempo, a ,comba,tte:re con fer– me:zm, e non intereissati ,quind1 ,in nessun modo ~ rispairmiE!,Te i .colpi a qUJeilparossismo, il ,qu~le, a,n– ehe prima .e ,più ,dir-ettamente ,che,_alla vita del Pae:– se, nuocevia a1 ,pI1elSti,gi,o e, .alla fo['tu,na :de:l sociàli-– smo ,da òui .allontanava numeirosi ,e 1preziosi consens,i e rsper.anze, ~ no•i ,pur ,prevedemmo, ei d:i•chia,rammo sin d'al1loll"a .c'hei non per ,q;ueHa. via lo Stato .poteva ri,cuperall'e i.l suo .e,1,ed:ilto, la sua auitolflità, la sua at- titudine a domi,naTe 1,a vifa -della .na.z.ionei; e fin di'allq,ra d,e.nunciammo i moventi e _.gli .sco'.I)idell'a– z:iO!nei fascista ·e la. 1Sua into !IJ.ia ,:oioneegoisti ·c.am~ nte reazion-a,ria. N0:n a.p,p,e,na Ja pire;med!itata ,violenza· di Palaz:oo d'Ae,cu,rsio, •ebbe i isuoi immediati e natu– raJi Bv.iluppd. nelle campa,gne :~e:l Bofogn.e1S'e,fu 1Ff– lippo T'tlratii - il quale aveva apposto una, costan– te e i.mpla,ca.bilie reiailste:nza .ane ,p ,az.z.ie :bod:sceviz.– zanti - -a denunci.arie aùla Camera quali baS6,i ser· vizi .a,gH ·inte.res,s.i a,g,rari s'ascondesse;r0i sotto J'ap· I ,pa.rem.te , restaur,av,ion& del prilllcipio ,ded:l'brdinei e dieil.valore mora.le della p,atTiia, e à ohieidere che colSa lo, Stato, interrdieisse d.i 1 f.are di •fJ'onte a qu,e,.sto 1llar– gaJiis:mo,. di rui lia cupiidigi,a di ,ceti rea.z.ionarti s'ar– mava :per .r:a1ggiung.eire.i suoi. ifini e,go,istici. Quel che veidèvamo. no-i, poteva ,pure - se anclle· :mo~o da pre- · o,ooupa71ioni ..diivers,e dalle :nostre - vedere .il liibe·r.ali– smo, e. trarne i,s,pi.raztone ,per il IS'UO atteggiame.nto. Ma; questo p•Iler&up,poneva che jJ partito :Li,betale 11'oisise v ramente il depositario ,di un p,r:inci'pio e di un met,odo, ei .si sentisse il custode• di 'l1na tradtmone! e di. •itsutuzioni crea,t,e in ,conforrrnità atl ,essa. Il liibera– Ji'SNJ.onoru .fu, . invece, nulla di. ,ciò: ,fu a,ssa,i p.iù classd ohe partito; fu, cioè, una maooa ,che isi muove so,tto ll'impuJ.so spon.ta; rneio• e •.dfretto,:di intereissi jmmei– dia.ti, ·i qira.li ,crnsti.tu> iiscono la sola B-ua .fo,rz.a di coe-– sì:onei, assai più ,eh.e non il nucleo, di .peirBone ,che isopll'a ,que!St':ùm:p•ulso-isti1I1tivo sa isentire ,e far -valere la fol".1,;a suadente di un pr:inci,pio inspirato a una vii.stone più ampia e ,più lontana. E oggi esso continua ~o:stanzia1mente ad ,eissere qued -Ohe fu allora. Anohe -quando ISl:i • avvid,e, de-l pericolo che. l 'ille!ga,Hsmo :faiSciista poteva costituire p,er g1i mtereissi d-i cui ,006() Jibetalri&moi era lo spon· taneo e natUI'a:1e r-apipcres0111tant-e tuto,re, rimooe ,a « .fi.anche:gg,iawe » il if.aLScismo con lia spera.nza di po– terfo gu;tdarei, di poterne -disci:pli.nairei l'iHegal'ÌSID.o in modio ohe colpisse isolo gli awe.rsarii di quegli ,in– teiì1essi e ,deHe classi cui -essi si r:i!feriooono e :r.is, p,ar– miassei .questi e queiste; con ila speranza, ,anc-oir,più d'i ,potèr ,continua.re a spartire i 'benefici d,eiJ.PO!tere e, sopmtutto, di p,o,teir p,iù .faic.il.menrtear.o1SUmeme la di– retta •gierenza il giorno in cut ·gili lfo.Sl9e stato .po&– sibi'l-ei e oon.vemiente,, licen~iare il socio aiccoma.nda– tario ~hei pretendeva. la parte d-él leone. Ma non crnntrappose mai, con. serietà e sinoorità, una s,u,a concezione, un isuo metodo, a.Ha concezione e al me– todo fa.sci.sta, e, so,pratutto,. non fece nulla per ,farli valieT1e:insomma no,n d:ùmoistrò mai di avere un patri– monio -idea.le da difemdere e cust,odire. L'entrata del Segretario deJ. ,partito liberale 11ell,a liìsta naz.iona;l·e dopo -che con tanta volgarità era stato dileggiato ,il s1;1pe,rstite_ e ttmitdo isuo attaocamenito all'idea, è l'epi– sodio oulmiinante di qu~ta, rinu.nz.i.a a o,gni diJfeoo.di valori iidealii, ma non è un fatto isolato è anzi l'in· ' , Nè si' venga a 'dire -che noi ,parliamo o,ggi roJ facile senno di poi. Non colpevoli di alcuna debo- dice di una organi,ca e coel'lente situazione. Oggj, luglio 1924, le eooe non vanno diiversamente. BibliotecaGino Bianco

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