Critica Sociale - anno XXIV - n. 13 - 1-15 luglio 1924

CRITICA: SOCI.At'.m 199- di pairtei da iuna somma ~t manirf,esta7iioni ed atteggia– m~nti diJ ,Gov~no, .di ,pM'i,ito, d'.i stampa, isp,ir.ati si– stemati.ca.mente all'a vto1ooza :ed alUa denun~ia d·ejgli .a.vvensa:ril,pot1ttiiClti ,el .dla un :i,ru,,iieme ;di an;ioni: indì. viduaim p ,oo,l,lie'ttivo, tutte di:r-ettead ottaner.e dalla sog. g-e,zicme-del. ,Paeise ,quel .oon.s001So che talti. metodt di p,axti:to ie1 .d:i Gover.noi ,se;mpre ptù a;l.lointa.navano. Di qui il.a illlststente eealtaoJiione· •di uno· spin.ufo fa– ziooo, la -giluistiificam0111e d lla vi'olenxa ne.file competi– zi.oni politiche, la p,reesione OOOO'iC-itata contro i la– v.oratOII'i e le 1oro - orgamizza.zioni economi.che .e sin– dacali, 1a iin:timiid~iooe iraioonda a,gli a v,veinsMi cui era « g,em.e.rooità » ,risp anniare i1a vita, .la mina,cciosa ri,affe1r:maz.ione ,deJ.la· effrci.en;za oififensiva <lieilla Mili~ zia; ·di quri la osten tata vol~ :mtà di maJ1ten.ere il p,o– tere - con qu ,atunq ue m e.z.zo, Jia impuniità d.elJ'tlàegali– smo, soil.io t alv-0: 1.ta .deiplioirato ,a ·•fi.Qlr dt J:aibbra, ,più spesso, dnoora;gigiato, mai risolutamente ed adeguata– mente perseg'Ylito; .gl1 opposi.tori! ufifiiciia;Imente pro– o'lamati «ne mici:» e ,co ntro ,di essi bandito come le,.. g~ttimo ,Un trattamro1.tp da ,n~tci; ness1ma V'OCe, le– vata .a deip;lor.arei, !IlieS$'ll!I18. misura conc:retata a ,co,lpire a.zionii deillittuose pa, leseme ntei COIIll,p,in:llte .oontr;o,uomim•i ed istm,Ufl.io1rni avver, sar.ie. ara, a'lla l'lllCedegli aooertament-i .g.iudi~ari, inizia– ti sotto la IJ}:Vessione dell'opinti.OtI1Je putbblica, contro la evidente riluttanza ,dell:e a'lLtorità idi ··poHzia, si è •ri– veilata l'esiste;niza .dJi una ong.aniJzzaZJionedl'i'amata, a,l di fuori de1la l,e;g,g.e, aina .eooc:ull.i,one dii ,oo,n,danniecon• tro g11i opposit0tri po~1tic'i.; .ed una ta;Le organi:zzaz.ione si tr~wa. che è d,nnestata nel.~o 1:Ste!Sso irgan.ismo dt Go~ verno e d,iiret ta da •penson10di: fi.ducia .de.L Ca,po d-i qua. sto. Ed ei.rn, ergono altresì f ohiar1 :iooi•zi ,d,i un vaJSto· intrecciarsi della corruztone e dell''iaffarismo· iniqui, namte J1aoosa pulbbliilca e il reostituir,si .di nelfaBte oo,l.i– dar:i.e:tà diJrette a sosteinenei icom'llJilJqu,e l t pos izioni d 'l vamtagg:io ·e di potenza audaicemente c,onqru,i.sta.te. Di:nna.niz.i .a ,queste ris u11ta,nze-oggettive, J'Ais,sembJea ha -chiara c: oooiie1n.za -di no.n oobedtre a prooicou,pazìo,n,i <li,pa,nt,e ma; .di servirei ai, supa-eimi inte:nessi del ·P.aese quando con sptrri.to di ve.rM.à ,ruf:forma - al -d1 fuori deLla illlid'ag.iniel gilud:w:i1ruriia sui fattiiJ concreti - :l:a iiJin. ,possiibHità logtit Ca. e mora l,ei •d~somde re tn· conlf,ron to, di oosd e ,de,lil.e loro odgi.ni !I>rO&Sime . re.mo• te :i,a respo~– salbiJ.ità ,poJ.ìtioo de l Govm-Illo,la ,qnm,le, oltre a tutto, discende 8JU-che-daJ.la sohlldarie:tà ,ooncilSSa ·e mante– nuta, contro aiv,verttmentiJ d,1:a.miei etd .ammonJ.mentri. d•i avve,rsarii:, a ico11alborator1og;gt riv,elaitisi mandanti deJll'igl!Lot;ile, .misfatto; e .dalla nonna ,costituzionale che f~ del Pr.emdeinite .del Consi.giLio il .res ponsab ile, di– n~nzl! .a;LPlan11:lJileDlto e'.d ,a]. Paese, -de'lil' ope.ra, dei 1SU10i còll.aJbol'ato Ili. · · Neioessai~nte le ci'l'COstanz.e d:~ -delitto, .consuma– to 6opra 1l!Il ,d0ptUttato,, a Camera .aperta, ,per l'intuitiva raig:ione de'i suoi legiittimi atti e parole in Parlamen– to, rend-Oino impass:ilbile alle Qpposi2roni, fiI1JChè d111ri– no J:e,circostanze ,p,oosenti·,Jia parteciipaziollle ai lavOII'i deilila 1 Ca;mera. Jndi i:l GOIV6I'llo, r..i:nviata. la Qa.mera, · convooa a ,pa11t~la mag.g.iman,za da esso stQS&>, .pre– scelta e le Oppoatzioni siJ riuniooono ,p~ ;p,rop,rfo ìCOn· to: ea:pnessionri:di· una crisi pro.fonda ohe non si li– sana ,con opportunistici iCOill'.liPromessi. E, mentre tuttavia ,per.duir.a. 1ill. tono di mtnacci.a di èa,p.ì e di ,gfornaLi: aumoirizziatt, ool q,uale si V\101 li– mitare ,la stessa indagine ,de11lagh11Stizia e, pe:rnu.a– dieire iiJl popolo o.taLiano a ipiegia,rtsiancora sotJto Ja u- . miQi'a.nte :fatalri.ità di vilolenza ,che si è a'b'battuta BUlla sua. vita, il Governo prospetta :per !',avvenire una sua opera di nonnalizzazione. Ma ail1a :sincerità ed ai1Ja concreta e,ffic.aiciiadi tal'a ope,ra le Opposizioni nOJn J)()l960lloaoooo,dara fid:uciia, poi.chiè i ,propositi, lungi dal waidwrsi in iprovvedi.menrti risolutivi, che tol.gano ad 1liI1 :partito il pr,iv11egio imol1teralbile di dhf~ndere Biblioteca Gino Bianco a ma.no iarmata CO!ntro .gJi .a1t,r.1 la p,ro·p,ria vo.lontà po1itiica, son c001traddetti, il1ernatto s,tesso in cui sono fo:r:mruiliati, .c!,a.1la ~omàSsata ieonveTui!e'nza dt mantooere ta,le p,riJvHeg.io per ,esclusi1Vovantaggio, di parte; e per– chlè .peranane :il 1co 1 1wtncimento che le ragio,ni ,profon– de .del11'a situazibnei che si è venuta determilnando sono ~n,timamente legia-te a tutto ,l'i:n:di;ri~~ df ,po.liti,c~ in– terna seguiJta dia! Governo. On dei l 'tA.scsem·b1ea ,d'i-clh:taraLS>oilennemeinte ohe indififertb ille p rames-– isa detlta pacid'ìicazionei ,del Paese è la 1' estaurazfo.ne del\J.',opdine .gi:u.rtildico e ,pout~co ;i~fJ1anto,; .e ch e ta le r,esitaurazoone: non è efletJtoobi:le ise non per o,pe,r.a di_ un G0:ve1rno- ,alla cui c:ompOISliiZ:i,one .le Oipiposiziòni non :pois.sono, che ;r.unanere estranee - 1l quaJ.e voglia e possa ,pirorvV'ederenel più brave tennpo : ·,1.) :aill'a abo.Jizitoneidi ogni miJiz. iJa.di . parte, .per– chè '1 1 a tute'la del,la legg;e, la sicurezza d. ei c:i ttadi•n.i, e la d,ifìe!Sa de1ù.e l&o ,l.iibe11tàrfon.damen, ta.li de.b-bono es.sere. alf..fidate unicam,ente agili o.rgani d,e1Lo, St:,.to, f2.) alla rep,ra.ssione inesoTabtl-e di ogni illegalir smio ,e'd iaUa .retnteigr.azioI1J~ .asooiluta, nei confronti d\ tutti, della a1UtoiI".ità da11a 1eg:g,e,iclhe è la steissru a.u. to,rità ,delil.o,stato.· · · Solo siffatti provve·dimarutt, .congiiunti ad un'azio– ne genera1'e di! Governo equa •ej imparz,iale, che rispet– ti il dir,itti della missione, neic~a.:r.iia e leig1ttima delle Opposizioni, .cance11am,do ogni distinzione ifra.tridda t~a I.a nazione e .la così .detta aniiniaz1001e, p06So,no nimruoveire il.eoouse <leUa cirhsii,ristabilendo le: cond.i– zioni indiis,:pensaJbili aJ: 1 piieno, lllib,e,ro,d 'ignit ooo eser– ciz'iio del mMlldaito parlamen,tanei, e -rooti,tu.ir,eal.l'Halia, c?e. sì✓ '!s'iov_a ,del'La moHepJ,iicità e avversi,tà di pen~ s1e.l'l, _di azione, d',inteor,elSIS·~ •dei ,partii.i e de.Lle etlasSii Bbeira.me:nte ,con1fl.uènti al .suo ,pro,gresso mat.eriaJ~ e morale, 1-a pace c:he essa vuioi1e: la pace neHa 1,i– bertà e nehla gilwstizia •». Un uomo d'eccezione Penso che pochissimi casi offra la storia del mar-· tirio umano, di un sacrificio affrontato così consa. pevolmente e deliberatamente,. di un pericolo su. premo accettato. e voluto così freddamente, come quello a cui si preparò e si. accostò, per tre ·anni un poco ogni giorno, Giacomo Matteotti · Verrebbe. alla penna, suggestivo e te~tatore, il paragone con l' « eroismo » che la guerra .e il dopo guerra han buttato sul mercato come merce comune: c?n _l'er_ois~o, vocabolo e fatto, che si adopera e s1 d1stnbmsce e si attribuisce come una croce di cavaliere ... Matteotti era veramente un impasto raro di .ar– dore e di freddezza, di entusiasmo e di volontà pa– çata, riflessiva, di " fanatismo n nel suo senso alto di dedizione assoluta e incondizionata a una idea a un dovere supremo, e di opera meditata e me~ todica. -·; I suoi atti. erano tranquillamente, pacatamf!Ilte coordinati a un fine; e quando si dice di lui che « si geittò allo sbaraglio», col termine usualmente adoperato a indicare l'ardimento impetuoso, non si determina· e non si esalta abbastanza il suo auten ti– co eroismo. No, non si gettò. Chi si getta., va in.n~H.zi a occhi chiusi, spinto da passione, ma animato an– che da una speranza: la speranza di tornare indietro salvo dal rischio. Alla fede ideale che lo sospinge, si unisce, tanto quanto, un po' di fede nel terno al lotto. Gfacomo Matteotti non s~ gettava, ma a,ndava a passo regolare contro il pel'iglio supremo: il che è infinitamente di più.

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