Critica Sociale - anno XXIV - n. 11 - 1-15 giugno 1924
172 CRLTICN SOCI~IJE che dell'attività produttiva in proporzioni sempre più vaste. Il Comune, intorno alle cui origini esiste tuttora una disparità radicale di opinioni, se anche non ha, come alcuni storici pretendono, origine da una forma particolare_ di organizzazione delle stesse forze feudali, certo è che si costituisce con lo stesso assetto, se anche con meno esuberante attività, anche là dove manca ogni notevole formazione di ricchezza :mobiliare e la reazione contro. il govemo feudale ha origine da n_uclei appartenenti alla stessa· classè dominante, i quali mirano a distruggere rapporti ge– rarchici e vincoli di subordinazione per cui, pur prendendo parte al governo dello Stato, essi ~rano però t~nuti in condizioni d'inferiorità. Man mamo, poi, che il capitale mobiliare viE_me ac– cumulandosi e genera la formazione di nuovi ceti, e questi all'acquisto della prevalenza economica mirano naturalmente a far seguire l'acquisto anche del predominio politico; allora l'organismo del Co– mune, passando, gradualmente nelle loro mani, ac– quista, sì, una formazione più ricca di ufficii, per il naturale espandersi della sua vitalità e attivilà, ma non muta la sua struttura fondamentale, e gli orga_– ni essenziali (Assemblee, Consigli) con cui si esercita la sovranità politica; e quel tanto di mutazione che a vvi(HlC,non è diversa, nella sostanza, da quella che • si compie anche in quei Comuni il· cui governo è tenuto, sin dagli inizii, da;i _nuovi ceti sociali (mer– canti e artigiani); e le trasformazioni prçigressiv-e so– no determinate dalla: necessità di rompere ogni pro– posito ·o iniziativa di formazione oligarchica, per far posto alle forze sempre nubve e crescenti di nume– rd che salgono al vertice della compagine sociale e rinnovano ·e accrescono la composizione del ceto do– m1nante, per la continua espapsione di attività eco– nomica che si verifica nella cerchia della vita cit- · tadina. -In molti luoghi, anzi, quella formazione oligarchi– ca s'era già venuta maturando e consolidando: i pri– mi che ~rano riusciti ad emergere dalla massa ano– nima dei ceti medii e inferiori, accumulando ric– chezze e impadronendosi successivamente del potere politico, avevano mirato a farsi di questo potere un monopolio, fors'anche, più che per esigenza intrin– seca; per suggestione dell'esempio del regime feudale cui essi· succedevano, che era di sua natura mono– polistico e c_hiuso. Ora le nuove forze, quando inten– dono reagire contro quell'oligarchia, per reclamare la loro partecipazione al poter-e, .si raccolgono in. una organizzazione particolare, che è come .un Comune entro il Comune (e si trova infatti designato a:nche con questo nome) e che è poi, più .tardi, l'organizza– zione del « Poyulus-» cwi suoi sindacati economici (le Arti), con numerosa e ordinata formazione di... guar– ·die rosse, dapprima ·costituite autonomamente nei singoli quartieri della, città, poi riunÙe sotto la guida del Capitano del Popolo, che è a un tempo capo di un eserc,ito e di una organizzazione politica. Or:-;1:me, questa organizzazione si pone bensì di fronte al Co– mwne (al Comune, diremo così, ufficialmente costi - tuit:o), ma non_ per sostituirsi ad esso, .ma per bilan– ciare le forze che lo dominano e col proposito di im– padronirsi di· esso: ciò che difatti avviene, sicchè il Capitano del Popolo diventa alto magistrato del Co– mune e i Pri0ri delle Arti esercitano un influsso sem– pre più forte nell'attività dei Consigli e degli Ufficii del Comune, fino a diventarne i veri arbitri. Dun– que, azione dal di fuori, con organismi autonomi e appropriati, ma :per uno scopo, non di abbattimen- BibliotecaGino Bianco to 'e di sostituzione, ma di penetrazionè e di conqui– sta. Compiuta la quale, l'assetto politico subisce par– ziali mutazioni e adattamenti per accogliere le forze 1 nuove è servire al nuovo equilibrio e alle esigenze specifiche che esso reca con sè, ma non muta la sua sostanziale costituzione. Si dirà che (non si tratta allora di una classe nuo– va -che salga al potere, ma di un ·allargamento pro– gressiyo, per afflusso di nuovi gruppi, del ceto già predominante: sicchè la composizione e fiscmomia della compagine sociale non è mutata; e non occorre quindi che mutino la; struttura e gli aspE)tti dell'or– dinamento politico: Ma se anche contro ·questo argomento non potes– sero addursene altri opposti, tratti dalla considera– ~ione che un Governo a tendenze democratiche (e·, cioè, U.beramente aperto alla gara deì più forti) ha_, evidentemente, esigenze radicalme;nte diverse e ne– cessità di crearsi strumenti d'azione diversi, da quel– li di un Governo a tendenze oligarchi<s:he; e se anche non avessero alcun pes0 gli altri richiami storici fat– ti sopra, potremmo osservar_e che, con parallelismo singolare e pieno di significato, lo stesso procedi– mento che-neìla evoluzione democratica <ileiComuni, abbiamo nel passaggio in Roma dal predominio pa– trizio al condominio del patriziato e della plutocra– zia d'origine plebea, i1 quale apre il varco al succes– sivo crescente predominio di quest'ultima. Anche al– lora. la plebe costituisce, per lottare, una propria or– ganizzazione, una repubblica entro la repubblica, sotto la direzione dei tribuni; ma lo scopo cui mira · con questa' formazi_one autonoma è la penetrazione entro i congegni della repubblica patrizia, per af– ferrarne la direzione e trasformarla da strumento della sua compressioi;ie in organo della sua domina– ziohe. Un fenomeno analogo, pur con qualche notevole ' varietà di aspetti, si presenta alle origini del mo– derno predominio politico della borghesia capi– talistica. In Inghilterra esso si attua definiti va– mente cQn la seconda rivoluzione (1688) e con la vrn– toria e lo stabile assestamento del regime parla-men- . tare. Anch~ in Francia esso crea, att11averso la Co– stituente e la· Convenzictne, il regime parlamen.'tare che dalla Francia si diffonde poi negli ailtri paesi europei. Ma anche qui si può richiamare l'osserva– zione già fatta che-·il moderno Parlamento inglese è trasformazione ·(e neppur radicale, per p'arecehi e parecchi decennii dopo la rivoluzione) di antichi or– dinamenti sorti dalle viscere della società feudale, e si può notare che la stessa Costituente, la quale può· sembrare la fucina specifica in cui la nuova classe dominante fabbrica in Francia lo strumento del suo predominio politico, è, viceversa, la trasformazione di antiche assemblee, in cui proprio le vecchie clas– si privilegiate esercitavano la loro azione di domi– niG sulla vita e sull'indirizzo dello Stato e delle qua– li esse stesse avevano, alla vigilia della rivoluzione. reclamata la convocazione a difesa del lo:ro privile– gio. Il Terzo Stato( più propriamente: la borghesia) si associa alla richiesta e nomina, secondo i diritti conferitigli dal decreto del re, i proprii rappresentan– ti negli Stati Generali; nei quali essi entrano per di– venirvi forza prepon_derante -- come il nuovo equi- . librio aena vita sociale consentiva e richiedeva - senza esser trattenuti da alcuna pregiudiziale che um'istituzioné che già: era servila a difendere gli al-
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