Critica Sociale - anno XXIV - n. 9 - 1-15 maggio 1924
· CRITICA SOOIA'UE 137 Ricordiamo che un ac0enn-0 ,ail uscire da queLStaa.mpve1c~sion-e .vi. fu, nel marzo ,scorso, ,in ooca,sion,e di UI}' agg.I'essione a .un f asc1sta di.ssidente, il capdlta:no Forni, :a.Ha stazione di Mill1no. In quella circostanza, nono:stamte che sulle prime l'aggressi-On,e fosse ,stata pr-eseri– tata com~ una zuffa, si vide b.en tosto nna so– l-i dari.età u:fficia'hlnintt> •e,sproosacoi bastona tori, chè del re.sto confermava ,c,ert,e ,p'.a:role ben chfa– re_ e .~gnHìcative. d,e1lcapo <liE'l fas,ctsmo cir– ca. la co[pa ,e la -pena dei « tradito•ri )>. Di so– lito, ,in ca,~i ~naloghi, gli organi dir,ettivi del· Fascisrµo non assumono aperte ,eorresponsa– bilit_à, mantenendosi volta per volta ,su una li– ;nea ondeggiante, che va ,dallla sc011f-e-s.sione a:s– soluta, alla :Spiegazione del fatto, o .alla. giu– .stifìcazione larvata, la,sc,iando .~lla st~,mp.a,ami– ca di biasimare l'atto ... lodando ìa intenzione, -e legitti,ma,ndolo coI,J.l,e provo-cazioni degli av– ,r.ersari, ,e C-O'n 11,e « ,specu-laziorui>) che ,es.si ne avr,ebbero tratto. .Senonchè, anche nella circostanza surricor– data, l,a ano:rmaJità del -contegno {1•el fascismo verso un suo dts,ertor,ei e «.traditore>> (H Fa– scismo ,si considera un •e:s:e-1~rito, e, in trrnpo e]et-frorale più che ma!i., un ,e ,se-rcito.in guerra : onde il fraditor,e è :pas,sibile <liipena -capitaLe con processo ,sommario, o anche ,senza) apparve evidente agili :iibalÌani, ,e altre,~ì a.i molt,i fore– stieri che nella stazione -dE:'1lla metropo1i lom– barda a,s:sistett-e-roin quel giorno a'lla ·.soena, P ,si C'hi-ed,evano ,sbalorditi di che ,si trattasse. P:erchè il :i.•.egime-fascista, iil partito-governo fasct~ta, mandava una ·squa,dra d,i giovano.tti in cami,cia nera a « punir-,er >> ,ill di~ertore, an– zichè farlo •arr-estar,e, ,e ,magari fucilare, non diciamo dai « reali· carabinJ,eri )), che, essendo reali) ,possono -s·entir,sì -e,st.ranei ai casi ,interni del partito fasci-sta, ma dalla milizia nazional~? Abbi.amo citato un-caso, p,erchè fu tipica, in quella circositanza, la qua;si aperta ,e espilioita approvazione ufifìciale a una impr-e:sa, che però ,fu affidata a sq}ladr.isti, ,e non agli or.gai;ii del Pa:rtito~Stato, onde_ il .. Governo n·on o,sò a,ssu– rnerne la .responsabildtà. Gli ,esempi si potreb– beJro moltipl.icare. lil Partito so,ciaJli.fJta non è sciolto. Tuttavia,, ·ben pochi ;so,noi luoghì dove· esso ,possa adunar.si . Se tSi aduna, in una quan– tità di centri minori e di paesi della penisola è sempre probabile la « ,sorpr-e.sa > > dei fag:,dsti [ocaili, i qual1i affermano che è loro dover,ei e diritto impedir-E>.... co;spi,raz.ioni e complotti contro il loro partito, an~i contro lo St..'litoi I giornali ,socialisti :non 1 sono ,soppre.s.si .uè ,sot– toposti a censura. Ess1 scrivono però .so,tto il tiro del fuoco nemico, cioè -sotto periodiche mi– nac0ie di punizioni che or si .invocano dà ,nuòve. le-ggi scritte, del fa:scismo-Stato, ,e or si ipre– conizzano dall'« J.nfre-nabilleindignazione>) del fasci.sm.Q-squadrismo, del fa:scismo balda ,e -erm– bPrante giovinezza ... Onde g1i ~'crittori d,i ta.J.i giornalli oscillano tra .la preoccupazfone di 11011 essere inutilmeinte ihnprud.enti i:n danno de-I iloro Pa,rtito, e i1l timore d,i cedere al' timor.e per la propria 1incolurnità. Le ,elezioni ,sono state indette secondo legge, ,e il fasc-.tsmo protestò prima e dopo contro chi ne GQntestò,la perfetta regolarità è libertà. Ciò BibliotecaGino Bianco . nondi:piie-mo, i paesi -dov,e le urne non ,çorri– spo.s•ero ai d.esid:eri· e alle -attese deil.fasofsmo, videro •rappresag,He metodicamente consumate .. Da· chi? Da11fa,(Sdsmo,squadrismo, dal fasci– smo-partito, d3tl fascismo-gov,erno e Stato? Q\1~1che manca -anoora al Pasc•wmo è que– sta· :sistemazfone del :s-uo corp1t-s i-u,r·is) qne:sta ot·ganfoità del1e iSneconsuetudini -o usi che d,e– von div,emtar 'Leggii,questa 11ega.Jizzàzioned'f'lla ,'-;ua a legg,e nuova>> ,ehe p~r ora è ,illegale (nella forma: della ,so.stanza qui non disputiamo), per– chè ilo .Stato e i potni responsabili non ha'Ilno a.s,sorhito, ri,elatborato,· ,e « uffi,cializz.ato >>suf– fidentemente Leattività e la -pratica. dieilfasci- •srnocome rYllovi.mento. ' *** Proprfo in questi ultimi -giiovnidi Aprile è più viva ;La di,spnta ,intorno ai limiti e alla n~– tura •d•el:la norma1lizzaz,ione. Alcuni .giornal,i· di opposizione mettono in gùard-ia co-ntro l',etJui· voco, ammoni,sçono di ,non rit-ener-e ,ei a0c,ettart> come. J.e.galizzazione o -normalizzazione la ,s'-em-· plice l,ega.iJ.izzazione della 'il!lega:J,ità,la codifica– zione dell 'ar-bitr.io, la tra,sformazione d.è1 cò- .stume in legg,e1. · · Non ,cadiamo (almeno per p~rte_ no.stra) i-n alcun ,equivoco, .e sappiamo ìperf,ettamente di che_.~ tratta, ma osserviamo che ·un arbitr.io codificato può esser,e Jn oer,to :senso pvef.eribi1]e a un arbitrio praticamente diffui-:o ,e ufficia.l– ment,e diSJsimulato sotto l'apparente permanere deilla legg,e. Lo ha ,scritto, ,e distto con de,c,isiva eloquenza in un ,suo discorso elettorale di Na– poli .l'on. Labviola :· m_éntre nes§luna <lel1lr leggi che r,egolano la costituzjone italiana è abol>ita, la. dittatura funziona ,e i diritti dC'i C:tta– diini sono 1so1>1pve1ssi · in un modo t~nto più p-enicoloso, in_ quanto ,e6:"sinon ,sanno, gior– no per giorno e luog·o per luogo, che co.sa ,sfa lecito -e che cosa ·sfa vietato, e a quaJli conse– gu~nz.e possa~~ -esp_orsicompiendo i ita,Ho tal~ atti; nel che ·e 11prn ,ele.m,entll!r,e fonda.mento d1 ogni «,Stato)). L'atj;ua_le dittatuTa è diversa da,. ·'ogni. altra storicameÌlte -cono~ciuta, appunto per questa sua incertezza, che ,sta a cavali-ere tra uno Stato costituziona 1 ,e ,e una prat.ica <lit– tatovia; pratka che ,,a ,r.ia dà luogo a luogo e da tempo a teiilJJO; onde la conseguente inc-er– tezza deJlcittadino cui rnancà la possibilità di « •sapere.come regolar.si >>. Osservava iil LabrioL-1 che ·:r-egirnii fa;mo-si_ per tir.annid,e erano chiailli,s– simi in questo campo, del definire il lecito e il vietato,_ e fort-i.s-simii. :neildominio dei propri or,gani d,e,iliinati a f.ar, e·osservare la legge. C'è il copHfiwcò in Italia•? No. Lo •Stato fa– sdsta crie:derebbe di e-sser ridicolo in faccia a[ mondo :r.imettendo quell'antico co.stume. P.~rò,. ir. moltissimi pa,e,si d-el -regno, per una .j)al'lte dei cittad,ini il coprifuoco ,e-R,i.ste; ·c1i fatto. R' rimes~o neJile leggi l'1stituto del bando? No. Il Governo fa.sei.sta non oserEibbe ristabilire un uso che è così me,diorva,l.f>nel ricordo. Tritt,i ,sanno però quanti .iono -i « bandifi )J iu Halia, 1i p_rofughi dai centri_ minori alle o-rand.i città, o da:lla patria all'Estero. ~ d' Una « normalizzazione >> ,in. qu,e,..~to senso, 1 sistemare ,neJl Codi~ l'arbitrio, o di fi.ssare in J.eiggi -ecce~ionali d•elllo ·Sta.to I~ anomalie la- \
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