Critica Sociale - anno XXIV - n. 9 - 1-15 maggio 1924
CRITICA SOCIALE 141 vita umana, in ogni suo riguardo, minaccia, alme-' no in Europa, di distruggere l'opera sU/a. Sorto. per garantire la sicurezza neoessaria alla massima liber– tà d'espresiione individuale e collettiva in tutté le sfer•e dell'attività umana, esso nè più garantisce la .sicÙrezza nè più permeUe la libertà. Ebbene lo Sta– to na'ZÌ0F1ale, come già lo S tatQ-iC;it~, non è un fine· in sè stesso; è un organo ed un me.zoo,·delle) energie creatrici dello spirito umano. C10loro per i quali la Nazione, la Patria, lo Stato ecc. non so– no sacri che nella' misura. in cui meritano di esser– lo in quanto mez.zi e veicoli di valori uman~; colo– ro. che tengono sopratutto a questi valori, hanno ·il dovere e i1- diritto di dire chiaro e tiondo che~ ~e lo Stato nazionale si mette contro le condizioni del– ·1a civiltà, sar;à esso ad avel'le la peggio, e sarà benei chie l'a'bbiai, e che iLa civilt·à si costruirà altri origani;. di sicurezza. In :un mondo in cui già esistono'; di )à dagli Oceani, Stati vasti come continenti, in cui l'Europa potrebbe ess,er,e. inq.uadraia s•enza toccar da un lato i- confini; in un mondo in cui l'Europa non può più godere sicurezza e prosperità che a queste stesse condizioni; in un niohdo' in cui l'Eu– ropa stessa è già in gran misura un unico mercato e già non basta a nutrine le SU/e popola~ni; da un lato ._il superamento dello Stato nazionaLe divien.:e - necessario alla sicurezza comune ~ alla preserva.rione e allo sviluppo di ciò che di libertà e civiltà. soprav– vive; e dall'altro il ·massimo di tutte le liber'tà in o– gni Stato è indispensabile a rendere ciascuno Sta– to coefficiente .e garante della sicurezza sua e di tutti. La libertà .va diventando .non meno, ma più neoessaria e va diventando la pr~ma condi:Z;onè della sicurezza. *** In un altro articolo esamineremo l,e direttive. lun- .go le quali può concepirsi che il detto superamento · dello ·Stato nazionale avvenga, a pooo• a poco, at– traverso la Lega delle Nazioni. Da questo articolo, e dal precedente deve già risultare chiaro ~he il problema del corre uniV1ersalizzar,e, consolidare ed approfondire· la Lega delle · Nazioni è un problema di capitale importanza per quanti comprendono• che, . se, entro una generazione o due, noi non sapremo vincere il demone della guerra, esso saprà vincer,e e domar noi e quanto ci è ca110· e tutte le nosltre li,– bertà e P9tenzialità d'ogni genere. Liberali6mo, So-,. cialismo, Democrazia sono simboli di valori e ten– denie, che non possono essere salvate, e -no,n posso– no salvarci, se non a patto che allpi Stato-pot,e\ntai allo Stato nazionale irresppnsabilie m,tituiarrno lo ~Stato-funzione», lo Stato che sierVJeJ l'uma– nità invece di presumere .d'esserne l'arbitro. Qurindi innanzi alla divisione delle Pot,enze ;europee in du1e gruppi opposti e rivali per ragioni dinastiche, rerri– toriali e colÒniali è destinata a SIQstjttuirsila divi– sione tra le Potenzie che sono a favore e quelle che sono contro i principii di cui la Lega delle Nazio– ni è il simbolo, la divisione tra le potenze che com– prendono e q,uelle che non comprendono che· la sola prospettiva che s'offre, se n·on si voglia mutar·e e migliorare, di comune accordo, nell'interesse gene– rale, e con senso di giustizia, -lo status quo attuale, è un'altra guerra che non potrebbe non peggiorarlo per tutti, e, sopratutto, per i più poveri, fo~se per secoli; la divisione tra le potenZle che credpnp, ie quelle che non credono nella validità dei metodi co– stituzionali in questioni internazionali; tra quelle cbe hanno fiede nd'la ra.gione e nella civiltà umana BibliotecaGino Bianco e quelle che hanno più 'fede nel giuoco al Lotto e nei torbi.di in cui sperano pescare. Quindi, d'ora innanzi, · questa è pur ·destinata a diventare sempne più la, linea di qistinzione dei par– titi in materia di politica interna; coloro, che vedo– no che, se noi non sconfiggiamo Marte, questi tra pochi anni_ sconfiggerà noi e tutto,. ciò. che· ci è ca– ro; coloro che vedOillo che libtèrilismo, democrazi-3, socialismo non hanno speranza di svilupparsi se non in un'abmosfera. di· sicur, ez.za che lo Stato, na– zionale e nazionalista non può dare; oo6to.ro , in tutti i paes,i, saranno per la Lega delle Nazioni~ e per cii> 1 che essa simboleggia, e saranno quindi. per uno Stato prontio a rendersene organo, pronto à :pesarfe in essa a favore di ojgni IT1ÌLsura che,, con l'accl'esoere la :giusti.!Zia n:el mondo~, ne accreslca · la stabilità e la prosperità_ Coloro che tem~:rno di perdere posizioni privilegiate poli 1 iche ed econo– miche, coloro che temono la luoe e l'aria fr\zzant-e della vita internazionale e della concorrenza; ooloro, riei quali lo spirito.e la volontà di potenza-prevalgono sulla volontà di servire, séeglieranno l'altra via. Come già sarà apparso al lettore da 1 la primcl(par- / te di questo articolo, in cui abbiamo riassunto e coordinato le idee di il11.1stripensatori politici in– glesi e americani, lib-erali e laburisti, l'antica an– titesi e divergenza· fondamentale tra liberalismo e democrazia da un lato e· socialismo, dall'altro è su– peratéj. da1 , concetto dellla Legge wme espressione, liberamente maturata ied e!laborata.~ della volpntà comune nel suo pe11ennediv~nire. E' ampiamente ri– conosciuto da un lato, ad esempio, dai lÌberali neo– ·Manchest(;!riani c•me l'Hobhouse e il. Ramsay Muir che il concetto di libertà fu filjlo a ieri inteso,•in ter– mini troppo esclusivamente negativi e biologici; ed è riconosciuto d~Il'altno, ad esempi•o, dal Ramsay Macdonald ·nel suo magistrale discorso, al Congresso ·delle Chiesè Libere in Brighton, che non è tanto una maggior coscienza di classe qiu,anto una màggio·.c coscienza sociale che •oc.cor11e,05sia _ la capaci'tà di guardare ogni problema dal più c;:omprensho punto di vista, da quello che accorda_ il massimo di verii– tà agli altri punti di vist_ài e dal cui trionfo· politi– co ogni parte non potrebbe no,n trarre il. m;a,ssim6 benefici~. Viaeviersa, così i valori p::ù. cari agli eredi serii della tradizione liberale. e ,·,diemocratica, come i,'; valori più cari a:g~i er,edi delLe vatie tradi– zioni socialiste, i50:no oggi minacciati dalf ,co– mu:rie pericolo del persistere dell'esàsp~rato nazip– nalismo che dalla Rinascenza in poi è vèn.ufo sem– pre· .più accentuando il carattere irr,espnnsabiJ.e ed a– narchico dello Stato .moderno; e il_ solo modo di salvarli è quello di educare l'opinione pubblica a far centro a.i principii della Lega per consol~darla e perfezionarla e a cogj\iere l'intimo nes50 d'organi– ca solidarie(là fra i probi.temi della libertà e della -si-. curezza :nazionale e internaziònale; a sentite che la Lega è quaJcosa di più che un Areopago wn seJde, a Ginevr~; è una necessità storica, e una nuova fi– losofia politica e sociale in azione, già. ben. più forte de' suoi simboli visibili sulle rive del Lemano. ANGELO CRESPI. Dobbiamo, per ragioni ·ai spazio, rimanda– -re ad altro numero la seconda parte dello studio di Il Caporale sul problema militare, e un interessantissimo articolo~ di Carlo -Rosselli su "' « Luigi Einaudi e il movimento opèraio».
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