Critica Sociale - anno XXIV - n. 9 - 1-15 maggio 1924

\ 140 ---crurr1cASOCiALE identità delle due, tutJto ciò che _viola la comunio– ne degli spiriti senza di cui la soci:età è solo fol– la o gregge. Appunto per questo, tuttavia, se 1~ libertà, in uno Stato moderruo, è, in primp luogo, sicurezza.,., es– sa ;non è però · solo sicu:r;ezza; la mera siclJII'lezza è solo emancipazione dall'arbitrio,; non è ancora li– bert]à positiva; questa implica inoltr•e che IllOi s~ sappia fare il miglior uso deUe energie emancipa– te; implica, cioè, la perfetta signorìa.- sul proprio, corpo e sul proprio spirito. · E.eco la giustificazione di tutt·a la legislazione sanitaria e scolastica. Per– chè l'individuo poss;a essere tutto ciò che può essere, perchè ciascuno ·sia nel modo ·più ef ficaoe al servi•zio di tutti seeondo il SUIO _gienip~ occorre che ciascuno· concorra aon tutti a mettere il massimo di scienza e competenza disponibile al- servizio del– rorgan-izzazione · dell·-educazione comunt: anche quì è la volontà comune che reca· la libertà. C,ome il genio, per .quanto genio, non può dare tutto ciÒ' che potrebbe, s,e non venga destato e. fecondato dalla cultura preesistmt.e; cos~ ogni membro d'una . data società non · può compiere . nel miglior. modo possibile 'i1 suo diov1e,·ev,erslo tllltti gli altri, se non nella misura in cui tutti concorrono, organizzan– do l'utilizzazione ad hoc di tutta l'esperienza pr,e– cedenre, a sviluppare _. in lui la visione del do.– vere e la capacità di compierlo; il senso della sua ap·partenenza ad un organismo morale, il senso della gratitudine verso di esso per Ja sua riccheiz– za spirituàle, e l'impazienza gi. dedicarglisi con > .corpo ed anima ben addestrati, per . restituirgli un po' di quel che ha rioevut9 e accr•eSic.er,e \il comune tesoro. * * * E questo ci porta al terzo coefficiente della liber- tà. Non basta, per e·ssere liberi, l'essere sicuri con– tro l'arbitrio mediante Y,a l~gg,e; n:0n basta es– sere signori di sè stessi anim'.a e corpo; occorre an– che essere signori· delle proprie èondi'z1oni di Ni– t~;. occorre almeno aver voc'e in capitolo nel de– terminare le _1eggi della convivenza sociale e le leggi e fte nor.mie·del proprio lavoro; occorre, insom– ma, aver voce in capitolo nel pmoesso per ~– zo del quale l'uomo accresce la misura in ·cui do~ mina, e rid'uce qUJella in cui subisoei la pr,es'sipne delle circostanze: ecco i compiti del self-govern– ment nello Stato, nella Regione, nel Comune, nel- 1'Associazione professional~, nella Fabb'rica. Ed è chiaro che, anclie' riei paJesi politicamcmte ed indu:– strialmente più evoluti, sottio tt!utti e tre questi ri– ·guardi · 4 è appena· alla· fase embrionale della (lt– tuazione · di questo ideal,e di libertà. Che cosa vD– gliono dire, ad esempio, dal 1918 ad oggi, i gi– ganteschi scioperi inglesi e, soprarutto, ~e loro mo– dalità di sviluppo, se non che in modo cieco, a ten– toni, si è in cerca di una soluzione, conforme allo spirito di libertà, del probliema deJ come armoniz– zare le esigenze dell'autogoverno politico, con quel– lo dell'autogoverno industriale? · · Ma del pari non è meno chiaro che le sioluzio-~1i sperimentali, per ,elimfnazicne successiva, di questo e di altri problemi, non possono venir,e se non vi sia una grande sicurezza esterna, che consenta a ogni ·esperimento di svolgersi imperturbato se– condo· la' sua logica e alla pubblica opinione di r~gistrarne e pesa'.rne i risultati'. Anche nei paesi più evoluti l;opiniéme pubblica impc:tra solo in modo sperimenJale; ha bisogno di pot·ere non esser at- 8 ibiioteca Gino Bianco tenta che ad una cosa per volta. Di guisa che:, pur i[legli $tati più evolUiti, si è a queisto punto:) çhe non solo, se non si riesoe ad organizzart; ~n~ più reale sicurezza internazionale, fondata su un~ crescente eguaglianza di peso per tutti i popoli e su una crescente libertà d'accesso a tutte le condi– zioni di prosperirà, è messa in p~icolo la soluzione di gravi problemi attuali interni, ma ancora è messa in pericolo tutta l'esperienia politica' e ci– vile fin qui accumulata. tale è il caso nel mon– do britannico e. in America, oye, più che in _ogni altro luogo fin q_ul, lo Staro è arrivato ad essere: la sintesi spontanea ·di tutte le tendenze organizza– te che si agitano nel suo seno, lo strumento ·co– mune di tutte queste forze per garantirsi ordinata e coordinata libertà di esprie;ssione. FJguriamoci quantG a fortiori più grave ·sia il caso pur dei maggiori Stati continentali, nei quali, a cagipne del– le aggressioni o paure reciproche, attuali 0, poten– ziali, la. preoccupazione della sicur,ezza • esterna ha servito e serve di pretesto per sacrificare e repri– mere la fioriturà d121le libertà individuali: deU~ auto– nomie locali, delle a:utonomi,e prof,essionali e sii,:i.- . dacalì. Il caso è anche più grave in tanti nuovi staterelli a confini naturali malamente determina– bili, spesso poveri di risorse economiche naturali e contenenti forti minoranz,e nazi,onali,. gravita111ti verso uno Stato potente vicino, nemico d'ieri; sta– t,enéP in cui la pa111rade1C\1rit.incita di quei.sto"' la necessità di comprimer,e quelle e l'esaltazione indotta dalla recente in.dipendenza contribuiscono a· tener vivo il militarismo, a produrre una gravita– zione politica verso la Francia, a incoraggiare una legislaziÒne intollerante, a dar mano libera al pro– tezionismo e ad ostaqolare m,spèhosamente ogni ten– denza autonomistica o federai.e Non v'è dubbio, quindi, che lo Stato iiberak e democratico, quaLé l'abbiamo clO!l10ISèiurt:o, passa un brutto quarto d'ora. D'altra parte, è altrettanto certo che è assurdo aspirare ad un'Europa pacifi– cata, ad una Europa nella quale ogni Stato si senta responsabile verso tutti gli altri e capace e di– sposto a copperar,e c~n ies3i per· mantenere lei condi– zioni della sicurezza e prosperità comune e per promuoverle, fino a che ogni Stato, non si sia più educato in casa propria ad una vita più civile, ._più libera, più informata al concetto della suprnmazia della legge, di una 1egge che sarà tanto più natu– ralmente e irr,esistibilmente suprema,, quanto più .vasto ed educato sarà il consenso sp:ritualei di cui sarà espressione. ·' E' impossibile che contribuisca a inaugurare il regime della supremazia della legg-e fra i 'popoli; necessario· alla sicurezza comun,e, un popoJo che non· è avvezzo a mantene11e la libertà, cioè la su– premazia della legge nei rapporti tra indiv:idui e tra classi: è impossibile '.çhe contribuisca alla si– curezza comune un po.polo che, in un momento ·di crisi internazionale, non sa serbarsi indipeRdente di spirito di fronte al proprio Governò, non sa e - siger,e imparzialità di informazioni, consente coer– cizionè e soppri;ssione di giornali, non sa eventual– mente mutare il Gov,erno st:esso e sa· invece solo considerare come dov,ere patr:ottico hnchimrsi alla volontà di questo. I71somma: lo Stato moderno, che ha preso il posto dello Stato feudale, autocratico ed aristo– cratico, perchè ·più di questi promise e seppe man– tenere e sviluppare le condizioni della pLù. alta l

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