Critica Sociale - anno XXIV - n. 8 - 16-30 aprile 1924

. .. CRITIO:A SOOIIA.LE 125 condizioni o.bbiettiv-e e sub'bieltiv•e, c'h'essi vorreb– bero •po·i.creare, le une per forza di decreti, ile altre per 6p ontanea aicq111iescenza; Ii seoondi, credendo di po ter giu.ng-e.re al soci•aliismo attraverso un'azione di ooilila.bo, razione co~ regtlme eisiistente, non tale cioè da f.o,r.mare la co,scienza sopialista .in un ,co~.sodali– smo. Entrambe· ,soprav.alutano l'-az1one po1itica, per– chè da 006a, ·e c:La e:ssa sola - gli uni •oon un'.ins,ur-re– zione violenta, gli a;Jtrj con un pT0ceeso• graduale - at.tenc:Lono 1h reaLizzansi di quel so.cia;li1S1m_o 1, ,che non può essere ,se non conquista ,spontanea delil,e masse lavoratrid, ooistantemente protese ne11o, sfo!J'Z-O di ele– vazione. il\fa ,allo,r-a, mi ,si dirà, come mai -il ìVLond,oJ.fo ade– risce preciisam:e.nte ,ad una c:Li .qu€111ei <tesi, cihe ne– gano e d istruggo-no ,la Gua grandiosa opera. di teo– rico, vog,lfo dire aa tesi collaborazionista? Ciò p,uò • spiegtar,s,i tSofamente penisa ndo, -com' ,è ,difiaitfi, ohe nena stessa ,personalità nel Monc:Lo.Jf. o 8i verifichi uno sdo,pptiam.ento,: in Jui ooesi6to,no e· c ontrlliS'tano due diversi q,Spetbi: ,H. filosofo -della stwia, ,che ;studìa obbiett.ivamente ,i fatt,i sociali e segue ila concezi,o.n.e critico~pr,atica de:l: Marx, e I'icl,eia;JJista· imbevuto dei pre,giudi.zii ,delffiocratki, arm,alto l'uno di r.agione, l'a.L tro di sentimento·. Questo• ,conflitto si rivela, a mio par.ere, nettamente ogni quél!1viol,ta -il Mondo,lfo scende daa ,campo c:Lel:l'enunci.aziion,e, teorica alfo studio ,de•i fatti, concreti; qui ;il pathos ha dl S<OIJ)I"avve,nto, sul logos, ,e ifa velo ·rurl'intendianento della r~a,ltà. I con– cetti ch',eg,li teor,i~a non sa, o meglio non o,sa, .a:p– plicare alla ip:r-atica concreta; e questo è il viz1o fon dame,nta1e deill'aper-a sua. Già il . 'Dreve,s, .netl!a. ,cniti,ca -aJ,1a prima edizio•r.c del suo •l-tbr.o,a-v.eva notato, ,che « la so.gge,zione cleUa tesa. 1preco ncetta io al:J.ontana da ogni oo-luzione vu– lontarisla, irivol.uzionar.ia, ma's'Simali:sta » (6). E, 1 CO'sì è in fa.tti. V i 'è nehl:a sua trattaziione un a p1'iori ohe gli vi,eta d-i trarre ~e logiche ,cornseguenze èl-eHe sue premeS6e e vi~ia J,e sue ,concil-usioni. Per timorei che i! conflitto, ira ~•e due classi ,possa degenera.re in lotta vtio1enta, cih'eg1i dep,r,eca., il Mandolfo av-anza la pregiudiztail,ei cleilllamaggio•ranza legaJ.e dal: par'lamen– tarismo., del co,HaJ:>orazioni.smo, e norn e' avvede ohe per ,tal v:i•adretrugge la -stessa conoezio,ne, critiro~p:r:a– tica ,clle co,sì .acuta;mentte sostfo,ne. lVLa ill suo· a pri01i, l;~ sua tes,i precOIlic-e 1 tta, :lo, porta ainche •pi'Ì).in Jà, Jry porta a nOIIlcono,scere che due ,forme di •pras,si so– cialis,ta: ·queihla 1 anti-m:arxtstica, oo.munista, ma&Si– mali,s,ta, (o co,m',altrimernti la. si chi,am i), che v,uole in– staurare il sooial,ismo con un at. to vioJ.ento•, -per v:o· iliontà di ,pochi ca1pti,·che .plasmerebtbero po,i la sodetà nuova in -regime di dittatura, e quella dei meto,di demo-cratiCli ,e pariLamentar.i; la prima eglii decisa– mente ,condanna, ed J,o ai1trettanbo c on lui, la .seconda inveoe ,eg.Lisegue e fltrenu-amoo.te d· iien.de. Mia. fra l'una e l'altra egli rion tro,va i•r posto, per una con– cezione c:Limezzo, ,ohe vuoJe, sì, rimandare l'attua– zione ~lei sociaUsmo, a quando ne es,istano Je condi– zion,i sog.gettive ,ed oggettive, ma queste co,ndizioni prepara co[•l•a 1pratka dell'intransi,genza: di un'.in– Lransigenza che no.n è 1Jtaresi-stenza paooiva dei no– stri vecchi r.ivoluz.ionarii oontro ,cui giustamente in– sorge j,l Mondoilif.o, e nemmeno la p,ura intransigenza elettoTale (7), ma è -anzi ,inizi-ativa. e J,ot,ta. Iniziativa, in quanto, ,per 1S01ttrarre 1Sempr,e,•più il pmletariato al~oe,influenze borg,hesi ohe J,o tengono schiavo ben p•iù fortemente de,lle '1eg,gi e ,dei codltci-, ,e fo1~se,quanto gli stecsi ·rappo,rti economici, crea, del:le i.stituzioni schiettamente •e squisitamente pn& etar.ie, a-ttraver– so -cu·i possa esp,hicarsi l'azione de:l proletariato; l:ot- (6) « Sulle 01:me di 'A!arx >>, Critim Sooi.ia1le 1919, :pag. 306. ,(7) Questa e :pura intransigenza formale, ma nelJa. so– stanza è collaborazione, peroc.chè vaforizza., ag1i ooohi stessi del proletariato, le .istituzioni borghesi. -Oollibò.razione che potra anche essere, in .talu ni moment i, necet lSaria od op– portuna, ma non potrà mai costitui.re la ha.se fondamentale dell'azione .soçialista. · Btblioteca Gino Bianco ta, in quanto queste istituzioni contrap;p,001e a quel– le borghesi per vincerJ.e e supera~1'e. Eppure ,questa pratka dell'intr-ansig,enza rivoat1r ziona-ria, i.nte6a in questo senso, dovr:ehb.e es,sere . quella .che ,discende fogioamente daille ,premesse teo– riche d•e1 rl\lfondoH.o·. I,J qurule, senza co,ntraddire, anzi valendosene agli effetti ,de,lJa .sua polemica, cita una affEmma,zione di Lenin: « Quando muore la v-eochia soci-età, no,n si può chiuderne il cada;vere ne:l:la_bara e ,calanla nella tomba. Questo cadavere si decomipone 'ÌO mezzo a no!i. Imputridisce e ci ,irnf,elt:;i,. Noi siamo costretti a lottare p·er :la. creazione e lo 15v,iJuppodei mcrmi deilla nuova eocieià, in un'atmosfe11a viziata o . . - dai miasmi. della borghesia in putref•azi-One. Non ,può essere altrimenti. .Sarà •sffilllpre•in .stato capita– J.istico e in mezzo a Idite -inoeSGanti contro ,l'infezio– ne, che ila Società dovrà passar-e ,da,l reg:im.e capi– talista a.I r,e,gime socialista » (8). In queste frasi è descriitta co,n .p-otenza d'immagine la gra,nde infl-uen– za che il si•stema capitaili.sti-co di pr:oduzi,cme eser– cita Bulle ma.isseil avor.a trici che si muovono ed agi– soono, nell'ambito s.uo· , educand01le seeaondo iJ model– lo pkootlo,boo:g,hese, e cioè cona tendenza a;l•la s·od· dhsfaiiione dell'·immediato, tornaoonto, con .gli ideali di .pacHi-smo•e .coil·rispetto, a:l:l!a tradizione, -addo·rmen– tando e snaturando addiriltt ura lo spi rito ri-voluzio– n ario (9). ,A,d evitare ciò è neceissar.io J.sOtl•are il più che ,sia poBtSibi1e il proletariato d a:ll'ambierute ibor– ghese, etd ,educa-rtlo ad un prassi int.ransig:®1:.e da cui Gca.tur,isca anche tutto- u,n sistema. di ,ideologie pno,letai:ie oo,ntrrupposto a que:mo della ,cJiasse dtri– g1ente, ohe a ~ma v.olta ne animi e nei informi J'a~ zion,e. Si b.adi che io qui non fa,oe.io ch,e aip,p,licare i con– cetti del 1\1,ondoM,o· ste,sso, quali emonrono dal Ji,bro in esame. Chiunque infatti ne per-co-nra spregiu,dica– tamente l,e auree pagine v.i trova, non mai certo e·– sprlifof.tamei n.teaHer mato•, ma ipu,r -sempre erom.pente dal g,r.embo asco.so dei su,o:i oo.nicetti, il convincimento che .iit oocialismo non possa v,eram-ente scaturire Jn tutta. ,la, ,su1a p1enezza Be non da un',adone intransi– o-,ente deUa classe 1av-oratl'ice. iNon è H Mondol.fo ~he •insegna -come il proletariato debba S1Viluppare . « neltl'azi,one ... ila sua caipacità d'azione, attuando in un pro,cesso ,continuativo quel variar dell'ambiente e dlell'aJWvità umana, il cui coin.cidere (,s,econdo l'a– cuta int1.1izione dii Marx) può jntendersi soltanto .co– me praxis ,che 15i rovescia? n (10). E ,se la crupacita d'azione di cm.i ha biisogno il proletariato· ,è 'precisa– mente 1-a ca,paoità deH'.auto,goV'erno, la, capacità di re·ggère da sè 1H comp,liesso mondo· de-lla produzione (pro-duzfone, s'intende, dei, ,beni materiali no,n solo, ma ez.iancfao i:n.teHettua:li ·e moraJi), a.J.l'infu.0ir,i dei rappo,rti bo1·ghesi, non si ,c0impirend,e ·perohè J'azione che H MondoJfo suggertsoe .a tal ,fine sia queld:a di coHabo,ra:re negli istituti borg.hooi e di ipartecipare a.1leforme borghesi di governo. (*) •Non è H ,M.ondoHo che impi.ega •par-ecchie delle sue migliori pagiine a spiegare oome per il Marx, non meno che per ~•ui, teo,ria è prassi, con:oBoere ,è ope– rare, inte.r.pretane •è cangiia:r,e? E come il proleta– ri-ato po,trà é1J1loira , cqu.ista,re ,conoocenza dei suoi -rea– li interes-si., o,ppo1s-tia quedJ.i della clasise dominante, acquistare ,consapeV'olezza de1la prOlpria funztone di ,(8) Sulle or me d i Marx, I, 129. nota (]). (9) Si v,egg, a.in proposi.to G. ,Sorel. Matéria'!-x pour une theo<rie dii Prolétariat: l'Es prit petit bourgeo1s. (10) I, 29. (*) Riservando a R:. Mondolfo _la repli~ a chi1rimento e difesa, del suo ,pensiero, avvertiamo qui che, per nostro conto, la critica ,del nostro co!laboratore <li tiembra, con– dotta su fonnule troppo generiche e astratte. &t.orioa~ men.te, Jo svil uppo d el1e f~rm~ nuo~e avviene eµtrn. l'.or– aani- smo delle for.me v~oclne, m Clll esse ,sono unplic1te: ; operando i n qu este e &1 queste, si aiuta e affrett.'t> }I) sviluppo ,di quelle. ,Su1I'ar.g01nento ci proponfam~ di tor– nar ,presto. :(Nota del'la CRITICA SOCIALE).

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