Critica Sociale - anno XXIV - n. 5 - 1-15 marzo 1924
66 ORITIOA SOCIALE i popolari si rallegrarono perchè lo Stato_ fascista rendesse omaggio alla religione ufficiale e a tale omaggio concordasse l 'amministraziorie didattica delie scuole, non si avvidero che lo Stato li espro– priava della -loro religione e quello che a loro ne sopravvanzàva ern, sovversivo, o, pe,r parlare in lingua pit1 propria, era eretico della panteizztt– zione statale. Giuseppinismo, hanno ~ridato per– cossi da stupore e da sdegno ; e si convinsero, an– che loro, comecchè un po' tardi, che chiunque collabora ai danni della libertà altrui, tr:ama, in definitiva, contro la propria. La democrazia ·cri– stiana toccò con suà mano che per essere demo– crazia era obbligata a difendere la libertà, che è bmncità della scuola pubblica, per aveff.: 1 a :propria libertà di insegnamento nella sua scuola privata e confessionale. La delegazione allo Stato di fare del confessionalismo si rivolgeva contro ciascuna confessione. Fn quello il crollo maggiore del popo– larismo, ·dal quale fu incalzato al trapasso dalla forma equivoca: nè collaborazion•: nr: '.'Yppo~izzone, alla forma risoluta della opposizione. E sovversiva per giunta, secondo la logica subbiettiva, ma con– creta, del fascismo. Per 'ragioni analogh~ s,ov,versiva diventa ogni opposizione, ·anche la più temperata e, per d~fi– nizione, costituzionale, perchè appunto i costitu– ziona.li della ex costituzione, sono sovversivi nella costituzione in fieri del fascismo. L'on. Orlando,' principé· dei nostri maestri di diritto pubblico, ha visto nettamente. la questione, ma non si è sentito l'animo di risolverla. Prima di accedere all'unica lista .di maggioranza, ha protestato i suoi senti– men ti ligi alla carta albertina; gli fu risposto· che le sue proteste sarebbero state messe a ver– bale; ma la· causa era giudicata, -l'er~tico _èseque– strato nel convento, il sovversivo è imprigionato nella n~10vasovranità. Come vi resterà? Essendo un fatto delicato di coscienza, sarebbe indiscreto -sdotto~arvi. s_opra, ~ettegoleggiando. I• puri, gli ardenti, gh mtrans1genti, ·i fanatici (e quindi i sospettosi) del regime hanno già espresso un ap– prezzamento : ,Oa'1X,CJ,lo di Troira e non si sono an– c~ra consolati del cospicuo acquisto, malgrado.' la vistosa dote che reca il catecumeno. Ci sono inquietudjni più savie dei ragionamenti meglio costrutti. Ci sono utilità d.i istinto· che val– gono più delle utilità di intelletto. La legge folle sboccata .alle elezioni-paradosso, è una macahina che. ha u_ns~o ordine di funzionamento,. il quale guai _sesia v10lato ! la macchina scoppia, e in l_µo– go d1 buon lavoro, tlissemina ruine. Il requisito essenziale del funzionamento di una macchina elettorale che garantisce al partito vincente, an– che col solo 25 per cento dei votanti i due terzi dei seggi, e che considera tutte le' opposizioni ,c:ome sov,v~sive, inette ed indegne di aspirare a;la succe_ss1one le~ale del pote_re, è che la mag– gi?ranza m tal gmsa formatasi non presenti in– crmature; sia così liscia e compatta da non offrire I alcuna presa agli uncini avversari, deve essere un : cemento che più dura e più s'indura. Il bando che 1 è dato alle opposizioni, dichiarate sovversive B 'bl' tmette ¼.Magg.i9ranza nella situazione di non po~ 1 10eca l;;ino Bianco . . ter mai in nessun caso contare su di esse per un rinforzo. Ciò sarebbe inconcepibile e contradditt.0- rio all'idea che il Governo non ha che « amici o nemici ». D'altra parte la determinazione a prfori ed, a così dire, mecca.nica, per effetto della legge, delle opposizioni in un numero che, secondo l 'an– tico regime parlamentare, esse di consueto rag– giungevano appen_a la vigilia di andare al potere per il distacco· di un blocc<?nel corpo della Mag– gioranza, necessita. che la Maggiornnza. oggi for– mata dal Governo sia veramente formata a imma– gine e somiglianza del suo Fattore, riproduca in ogni singolo l'anima· perfetta del partito creatore·, non sia soltanto disc:iplinata ed obbediente, ma abbia la convinzione entusiastica dell~ propria di~ sciplina .ed obbedienza; abbia l'anima dì un corpo di esercito· in guerra. contro ,i nemici che sono le . l opposizioni. Ognuno vede che ·pure~za di pasta, quale dolcezza e saldezza <li·marmo eE'iga la co~ struzioue di tale Maggioranza, che sembra dovere cacciare da sè ogni eterogeneità di elementi, oo– me il microbo latente di una infezione mortaile. Le difficoltà da vincere per compòrre il miracolo di una tal lista sono poste appunto dalla contrad.di ~ zione immanente nell-0. duplice necessità della purezza 'e della ampiezza della lista. Chi assume tale impresa deve mettere l'an•il?J.O suo al di sopra· di tutti i minuti riguardi, deve avère cuore di passar sopra a tutti i comuni sentimenti, a tutte le implorazioni vanitose, ai c0rrucci di -tutte le delusioni, per guardare solo alla metai E' un èapo che sceglie i suoi compagni ad un'impresa di ri- schio formidabile. · Quello clie •ripugna a noi ·in tale conèezione · de– riva dal nostro spirito foggiat9 sul principi@ della tradizione p.arlamentarista; ma. obbiettivamente, ·dobbiamo convenire che chi abbia per missione di portare la guerra alla coscienza formatasi sul . parlamentarismo della tradizione. e sul costituzio- . nalismo delle c~rte del secolo scorso, non può, pe_rsua coerenza, agire altrimenti ; non può o4ie– dere agli elettori che gli mandino deputati· di loro fiduèia che consentano in un programin~, ma d~v~ chiedere agli elettori di omolog,(J)rè la scelta ohe egli abbia fat'to dei suòi compagni, in cui egli ha fiducia. E' egli che risponde per loro al Paese e non .... viceversa. · Più si considera la legge elettorale. al lume della sua applicazione pratica, e più appare come essa sia non legge di.voto, ma legge costituzionale. La. riforma istituzionale è in piena attuazione, essa sta rovesciando tutte le impalcature del vecchio edifizio eretto sugli svolgimenti parlamentaristi ?ello Statuto albertino. E. pertanto nulla si può mtravvedere di più stranamente, fantasticamente contraddittorio di ciò che hanno fatto uomini così avveduti ed esperti come l'on. Giolitti e l'on. Or– lando, quando ha :g.no approvata la riforma come avviamento - o almeno come dimostrazione della ne~essità_ dell:avviamento - al ripristino del col– le~w unmommale. Il collegio uninQminale è. il tnonfo del massimo particolarismo, del massimo individualismo parlamentare sezionato tino all'ato– mismo. E' la libertà illimitata del siµgolo eletto-
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