Critica Sociale - XXXIII - n. 24 - 16-31 dicembre 1923

RIVISTA - QUINDICINALE DEL SOCIALISMO \ Nel Regno~ Anno L. 24; ~ Semestre L. 12 All'Estero : Anno lt. L. 28 - Semestre L 14: DIREZIONI!: Milano - Portici Galleria, 23 - AMMINISTRAZIONE: Via Omenoni; 4 - Milano •1 Anno XXXIII - N, 24 Numero separato Lire UNA Il Milano, 16-31 Dicembre 1923 Ab bo namerit i 1924 Raccomandiamo vivamente a tutti i nostri abbonati di mandarci con soll!'cltudlne l'importò dell!abbonamento per -il 1924, che rimane stabilito per ITALIA : Un alino L. 24;- Un semestre . ».· 12,.:_ ESTERO: u~ anno . Un eemestre » 28,-- - » 14,- Abbonamento cumulativa BIUSTIZIA - CR°ITICA SOCIALE (La ITALIA: · Anno L. 70 Sem~stre L. 36 .. ESTJ,!:RO·: •. • 124 , • '>~ QIUITIZl·A do, •ola, ITALIA:• Anno L. 50 : Seme– itre L. 26 - Tri~011ke· L.. 12,60 - ESTERO il doppio). ff bbonnmento com tnlivo CRITICA socmtE - LR voeo: dineoovn {g1t st,essi !?rezzi che ·l'aJbbonament,o -cumulativo · _ prec.eclerut!l) (Il LAVO,RO eta solo: ITALIA: Anno L. &O - .'::Jem.e,str,e L. 25 - trimestre L. 13. - ESTBRO il dopp'i•o). Gli amici ci · 'dimostrel'!lnno · eloquentemente il loro affetto, se, per semplificare è rendere più s~ito il_ no– stro lavoro, vorran•no l'innovarni l"abbpnamento prima c-hesca(Ja l'anna. Ne facciamo ioro cald,isstma preghiera. .L'Amm 1n1straz1one. s·oMMARIO Politica e attualità Dopo le elezionì britlJITiniche (CLAUDIO TREVES). Spum.ti .e commenti di cronaca, (OBB!lRVER). Di aJ,c,m.i a{!petti nuovi di agita.ziow, vecchi,e ,(Prof. GIOVANNÌ Zill0RDI). . ' Il « controllo democ-ra,tico » (Il proporzional-ista • l'Associazione proporziona,lista, 111:ilaneso). Debitq pttbblico ed a,nmortamento 1WR0F. FABIO LuzZATTO). FHosofia, Lettt.ra:tura, Fatti soci•ali Dalle R·ivùte (ANGL'.LO TREVEB). : Pubblicazioni inglesi per l':educazione dei frivomto,·i (a. s.). bulice dell'annata. Dopo leelezioni britanniche· La sconfILta dei conservator,i ingJ:esi, più gran– de di o,gni prev.iis.ione,e la riscossa superba del liberalismo. e del socialismo s~nano il p,rincipfo di un radicale rivolgimento nena pol'itica genera– te del doip-0guerra. E'. il principio democratico ohe faticosaunent-e ma pocte,rosarnente rom,pe la greve mora ,delle macerie stori<llie e ideologiche la,sciate dalla gue.1--ra imperialista. Nel pa~e im– periale per eccellenza, .nel paese dove la ,vittoria fu più ricca di bott.ino, i.I nazion.alismo e aa rea– zione. economica e politica perdono la piattafor– ma più imm'èdiata e yeramente fondamentale, il protezionismo. Il monopo_Iio. plutoGTatico viene arditamente assalito, nella sua meccanica fun- i no B~anco zionale, dal lib· e.ro scam10io, nel:la sua 1·&--enw. capitalisti.ea , dalla imposta. sul capitr1le! li par– tito ·1ilberale e il partii.o labo'l1Tista combalLerono fieramente distinti ed: anche avversi Lra cli loro, ma oolpirono unili i,\ bersaiglio: E coime questo rappresenta una situazione di ]J-rivilegio non e– sC'l'Usiva1Inenteingles,e, ma tipicamente univer– sale dell'economia e della poliLica del dopo guer– ra, la -disfalLa de~ conse•rvaLori inglesi è la prima disifatta della reazione europea postbellica. Di -qui la sua eno·rme importanza, ·11011 poLuta ne.gare neppure cla quelli che in Eumpa sosten– gono con più violento e dispotico Iurore gli inte– ressi stessii, politici ed economici, che difendono i conserv:ato.ri inglesi. Essi sentono il 1,ombo del– la minaccia che viene dagli avvenimenti dell'Jso– la, che non par più unrisola, tanto è cont.i.gua e dominatrice ciel continente. Essi intuiscono ciò. che aboiamo Lante volle e,sipresso in queste .pa– ,gine, che l'Europa ha un clima politie-0 media– no, .controll_ato dai grandi Sklli democratici, e ch,J alla irJluenza cli tale clima non è possibile Slfug– gire o resistere lungamente. C'è una dottrina dei vasi wmunicanti che vale in politica come in fisica. L'intI'ecciame-nto e l'interdipendenz,a dei fatti, degli interessi, delle idee tendono a,d un li– vello istituzionale comune, per sottrarsi al qoole bisognerebbe isolarsi fino ad uscire ciel tulto eia!- ,la società degli Stafi, clallla com.itas g·entium, ciò che è una semplice e detestabile utopia. Quando alla Camera dei Comuni la politica nazionalista « della vittoria>> è posta in così de– cisiva minoranza di fronte alla politica del libe– ra!lismo, del paoiflsmo, degli accordi internazio– nali e della Società delle Nazioni, essa è baUuta contemp.9raneamente in tutti gli Stati. Da og,gi. ,se la concordia ha da es.s:ere tra la Francia e la Gran Brettagna, Io sarà solo a patto cli sostan– ziali revisioni nella politica cli Poincaré. E qual– cuna è già &tata accennata .. Inoltre la vittoria dei · liberali e dei labouristi inglesi, rincalzando, per la ragione ,dell'emulazione clei partiti affini, gli sivilu-ppi ciel blocco francese delle sinistre, tutto ()lrientato :vers.o I 'iute.sa con [ 'I:rughilter,ra, pre– para il ponte di una collaborazione angloJfran– ·cese, di carattere notevolmente diverso da quello rhe presiedette aIla collaborazione per la guerra e per la pace cli Versailles. For~ si può dire che la Francia e flrnghillerra, nelle elezioni guidate e vinte dalla coalizione Lloyd-geor.giana coi con– servatori in Inghilterra e dal blocco nazionale in F-rancia, hanno .già esauril-0 e scontato tutto il fondo della reazione che la guerra e la vittoria "ineluttabilmente po>rtavano nei fianchi. Quest.i Stati poderosi, che hanno un'esistenoo. unitaria secolare,, che sono i più i,ic.chi, i più colli, che I

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