Critica Sociale - XXXIII - n. 23 - 1-15 dicembre 1923
C:RITICA , IOCIALB .167 Mllttam:ente; à.ICll.lJli-dati che possono giocare nel:~rribile IYa:rometro dei cambi°.. Fnrono. qires te. e d altr.e·.difflcoltà 1-e·quali fecero arenare· e ·rilprend' e.re' piìi· voi lte i la– vori della Commissione (.composta -dall'Oudeg~e.st, d-al Goineau è dal Ruffenacht ,e assistita -dai tecnici Beveridge, La7..ar-d, 'March, Methors,t, Ricci-, Rygg e Weig,el't) che pre– sentò la sua relazione nell'apri1e:del 1921. Si proponeva, di definite la: di-soocupazione come « la condizione del la– voratore che, potendo e volend-o lavorare; è impos.sibili– tato a tarlo in un'occupazione corrispond-ent.e alksue at– tttudlni e alle sue giustificate oonvenien1ìe P. ·La relazione, inviata ai· Governi, .f,u:rimaneggiata S\!· condo i suggerimenti dei tecnid di alcuni Stati. Si· er-e– .dette ·opportuno introdurre- come -condizion e che il lavo– ·rat.ore !oose··soitoposto a cont ratto di lavoro, e.di chiarire che la disoccuoazione fos.se dovuta cc all,o stato del-mer- cato del lavoro•. . La Commissione dava po·i l1ll disegno di classificazione internazi-onal e d•e lle·industrie e prnf-essioni,. e stabiliva degli schemi p.er i quPstionarii trimestrali. concernenti l'assicurazione co ntro la cl,isoccupaziooe {mensili e tri– mestrali), gli ufiki dt collocamento pubblici e le forme della loro azione, i sindacati operai. Notiamo, peraltro che il Governo italiano non rispose alle. richieste della Comm1ssione,, nè mandò' nota alcuna. La relazione, ·la quale attend-e anco·ra nuo,ve mod'iflch-e che suggeriranno i Governi, -sar.à sott&posta infine., per· l'app·rovaziohe, alla prossima Conf,erenza In.ternazionale del lavoro (1). ·Intanto l'Ufficio Inte.rnazional,e del Lavo,ro.- che ·ha un'appooita attivissima «-sezione deille statistiche• - provvedeva a ,raccoglier.e e raffrontare in un'utiJ.e pubbli– cazione (2) - poi, periodicamente, nella Revue Interna,. tionale ·àu · Travail ·- i dati conce,rne,ìtti la disoccupa– .zione nei .varii Stati. L'opuscolo -era preceduto d.a note che affermavano non ,esistere in alcun paese «informa– zioni statistiche facenti aut.orità e oermettenti di valutare con precisione b. numero dei disÒCcup.ati •. I dati .erano t11atti, per· alcuni Stati, dalle statistiche padronaH, per altri da quelle d,egU uflftcl di collocament.o d:et lavoratori, · o dalle notizie-' ine.fe.nti a1l'assicurazione CD'Iltro la di- · soccupazione. Qual'è lo -studiooo che,. in tali condizioni, si ~zzar-da a trarre il:J.azioni, a formulare proposte? L,e statistiche detie migrazioni. Della ·rilevaz·ione cli un alt~o fenomeno, qn.ello mtgra– torio, ,si occupava la Commissione internazionale -d'emi– grazione. Le ri-sposte al questionario indirizzato in pro– posito ai' Governi s,ul· finire del 1920 le p~rmettevano di formulare alcune risoluzioni tend-enti in 'particolare ad , o,ttenere ·che i ,singoli Governi comunica-ssero al " Bureau Intetnational du Travati• la documentazione statistica esistente in ciascun paese .sui movimenti migrato,ri e sulla loro messa 1n valore. Pe, dar seguito aHe stà1tuiz)oni della Commissione· si de-cis•edi inscrivere n-el .programma della IV: Se-ssione (Ginevra, ottobre 19"22) la «comunicazione a:1- l'Ufficio In1ernaz4onale del Lavo-ro d,elle informazioni sta– ,tistiche concernenti l'emigrazione, l'immig·razione, il ·rim– patrio'\) 11 transito degli emigranti •· L'Ufficio diramò aillora ai membri d•e1l'Organizzazione permane nte del lavo-ro un questionario destinato .a sol– lecita.re l'opinio-ne -d.èiGo-ve·rnisulle varfe fo-rme ch,e po– tre bbe rivestire questa comunicazione di informazioni, e pubblicò ].e r)isposte in un opuscolo ~3). : · nazio11ale c;lelLavoro, d-egliostacoli contro i quali urterà e _delle possi.biJità di coordi:na,l)'leTIJto i:lelle infoni1azwni stat-istiche ». · · La dotta relazi,one fa anche un'analisi critica della con– dizione ·odierna delle statiistièhe migratorie, che furono prima. indirette e generali, poi dirette e co~tinue, e-samina le varie correnti {transoceanica, continentale, per via di mare, per via di terra) anche sotto l'aspetto della nazio• nalità. {emigranti stranieri, ··emigranti ·nazionali). Defi– nisce l'emigrante con ca,ratteristiche -esteriori, facili a con- 15-tatare,e con elementi d'ordine psicologico che non pos-– . sono -essere riconosciuti che per mezz-0 di una dichiara- zione ctell'emi•grante e con verifiche mulliplè. Fra i tratti caratteristici d'òrdine esteriore, .si citano la clas,s.e in cui viaggia l'emigrante, la classe sociale alla ~uale egli ap– partiene per la sua pro!es5ione, la razza, ·il !attò che !'emi• grani-e ha firmato anteriormente un contratto d'emigra• zione o è stato assunto per lavorar!! in certe condizioni, _il possesso di un passaporto, .ecc .. Ma 'è generalmente am– messo che il priricij)alf segno caratteri,stico d-eJl'emigranw non è un segno esteriore. Esso è costituito dall'intenzione de.Jl'interessato di andare all'e-st,ero per guadagnàrsi I.a vita. Sono assimiln_ti agli emig,ranti tutti i membri della famiglia. · Fu in 6eguito a questi studi che la _IV Conferenza Inter– nazionale del Lavoro nominò ,una commissione, di cui votò poi le risoluzioni. ·Per esse i Membri dell'Organiz– zaziooe devono comunicare aLl'Ufflcio Internazionale del Lav.oro, per quanto è po.ssibile, una volta al trimestre e, al più tardi; nei ,tre mesi -seguenti il peri-odo al quale si riferiscono, tutte le informazioni di cui dispoogono, con– cernenti l'emigrazione, l'immigrazi041e, il rimpatrio e n tran-sito deg.Ji emigranti., come pul'e l•e provvidenze prese o studiate reJativam'ente a ·tali questioni.. La raccomandazione fu fo-rmulata, avendo cura di non chiedere ai Governi che J.e.imformazioni di cui dispongono già, poichè ·1e ri-s})oste ai questionarii. avevano rivelato « l',esit.azione recisa - -segno dei terripi ~ da parte di un gran numero di Governi, aà adottare un disegno compO'r– tante per .essi un accrescimento. di §pese ». In secondo l·uogo i Governi furo-no i1J1vitatia !are tut1i i .loro sforzi per comunicare al B. I. T., ·nel semestre suc– cessivo alla fine di ogni anno, Je cifre globali d-egli emi– g'ranti e degli immigranti, distinguendoli in nazionali e stranieri; e 'speci/l.cando, pàrticolarmente per i nazionali ·(ma, in quanto. sia poosibile, anche per gli stranieri), il sesso d-ell'emigrante o dell'immigrante, la sua età, la sua profes-sione, il paese di ultima residenza e quetlo in cui .si pròpone di stabilirsi. Le delegate femminili, durante la discussi one, di ssero che queste statistiche avrebbero ben potuto servi.re alla repressione della tratta de1!.edonne e d•ei fainciulli, di cm si occupa La Lega delle Nazioni; flu quindi aggiunta l'indicazione d•ell'età:' La ·Conferenza votò anche una ris(Jluzione che inv.i,ta l'Ufficio « a· -spi-egare · tutta la sua attività per faci.litare ogni sforzo di coordina– mento internazional·e delle -statistiche dell'emigrazione e d•ell'immigrazione •· La classificazione per età ·proposta fu la .seguente: sotto i 15 anni; <Lai 15 ·ai 25; dai 25 ai 55:– oltre, i 55 anni. Si! i-nvitarono poi i Membri dell'Organiz– zazione a mettel'Si. d'accordo per .stabilire una precisa de– finizione unic_a del termine • emigrant-e· •. « Qµ_ançl,o si QS\\l_ervi_ la.. u)_a§sa_ di dati eteTogenei - af– ferma nena c041cJ,u-sione l'opuscol~ - che viene fornita •sull'emigrazione, si ·ha un'impressione di confu-siòne e di pE>rplP.-SSità, Ma per chiunque resista a questa prima im– pressione, non è difficile discernere, in quèst,i. abbondan~ «Ciò potrà sembrare - nota ,un commento opportwli.s• simo d-ell'Ufflcio Internazionale del Lavoro - forse uno· sforzo ben lieve e a-riche mediocre verso 1a llOluzi.one del problema migrato-rio· e delle difficoltà che incontrano i lavoratori che migrano •. • Ma è certo che, per assicurare il successo'd'una legi1,lazioiJ..èiil't.ernazi.onale -su itale que- l stione, è necessario fondarla su una documentazione più esatta e più compiuta di quella -esistente ._., · . La Conferenza statis.tica d.ell'Ottobre 1923 . E' dunqu-e ·dimostrata chiaramenté la necessità di coor- . docu,mentaztone, llila folla di a,spirazi-oni verso la pr_eci– siQne scientifica, di tentativi per radunare meglio e per registra-re più esattamente il fenomeno; e- anche çrualche •Sforzo particolarmente felice -e degno di esser-e imitato. Nello ·stesso tempo, ci si i-endE> conto che i migliori di tali .sforzi -sono condannati, dai limiti tropp.o -stretti nei qu'ali sono definiti, a non raggiunger.e, mai. risultati del tutto s'ocldi;;faoenti ftno a che una collaborazione internazionale non potrà essere realizzata., Si può allora tarsi. un'idea più esatta dell'opera. che assumerà la COIIl!er-enzaInter- - (1) Le, methoàca ,d'établissemem de, .tatiatiques àu oho– ma~t ,- Bureau lntérnational du Travail, Geriève, 1922: ·· · (2) Stati.Cique tl•·chomage dan, àiOerent, 'pay, (1919-1922); B. I. 'I'., Genève, 1QZL · · · · · (3) Lea mllhocl,e, dea ,tamtiqu.e, de l' lmigration et iµ l'im• iaigrotioll; B. I. T,, GènèV&; ·1922. - · , - 1 dinare le statistiche del lavoro dei varii paesi, e l'urgenza di tale compito. che è preliminare pe·r chi voglia proce– dere a una disciplina internazionale del Lavoro. E l'ope– ra oompjuta, · per quanto notevole, non concerne eh.e una parte ben pic<:ola·dei fenomeni del lavoro. Ricorde– remo pertanto che l'Ufficio·1nte:rnazionale del Lavoro non si fermò qui. Con risultati che al profano possono sem– brare mediocri. ma che dicono, a chi sa, gli enormi sforzi fatti, l'Ufficio radunò statistiche dei -salari, monografie sulla ·durata del lavoro, statistiche sugli 1;cioperi, ecc.. NotevoUssima un'inchiesta recente sui movimenti migra– torli mondiali. Stodil, quest.l, che, naturalmente, possono · dare .soltanto un'ldsa molt0Trrditnenta1e··del fenomeno. Le sollecit;izioni degli studiosi e 1-enecessità stesse 'del– l'Ufficio indusse-ro quindi_ il Con-si.gliod'AmministraZione
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