Critica Sociale - XXXIII - n. 21 - 1-15 novembre 1923

'- I 336 C~UTICA so_c-I~A_L•___:: _ _____.:_---,-----~--- lo, suggerito da Henry Poincaré, det ~uoziertte uni_forme avere •lunga vdta in un paese come la Gran Bre_t~gna.. 0 numero,• unico: questo nwne-r-o·.umoo, che. servr~·ebbe per la di·stribuzione dei seggi fra: tutte· le. lltste, s1 tro– v,erebbe dividendo, per q numero total~ dei d,ep~tati da elegger-e, il numero appros,sirrativ-o ~e1 v,otant1 m tutta la Francia. Supp,onendo che votino m media nove mi– lioni di elettor-i, e che ·siano da eleggere cinquecento de– putati,. il numero ,,unico sa_rebbe 9.000.000:500. = 18.000. Dalla introduzi-0ne- -della R.. P. la Revue Poiitique si aspetta un .nuovo rinvigorimento- ·çi.ell'i.'stitutopariarrien,. tare, .·ora alquanto scaiduto .nella stima della nazione Poichè scrive ooncluliendo, « il r.egime rapp-resentat1vo è la oo~d.izi°onedella pubblica libertà, le Camere devono essere l'immagi,ne esatta e fedele dell'opinione popolare, 1 per trovarsi in gra,d-o di votare leggi che s'iano real- / mer1te l'espressione della volontà nazforrale. S.ola la R. · P. può ,dare al Parlamento il prestigio e·.l'autorità· ne– ces?'aria, perchè "il solo metodo .che I?ermette di fa.re elezioni leali e chiare.' .. ". Ciascuna li.sta avrebbe diritto a tanti seggi, quante voJte il numero unico è contenuto nella somma dei suf– fragi da èssa raccolti. Fu obiettato• che questo modo dii_ attribuzi,one nor1 per- · metter-ebbe di ripartire la totalità dei seggi. Ma la d1f– flcoJ.tà è presto sUperata~ Poniamo che 400 ,seggi det 500 siano .stati assegnati in una prima applicazione del nu– me-ro unico: gli altri 100 potrebbero. esse!e a_ttrib~1t1_, sia accordando un .segg'Ìo di più alle hste 1 _cm ,res1dw su: perais-se110 la metà d,el numero ui:i.1co, . c1~è la c1f_ra d1 9000, sia, e meglio, addizional).do 1 res1du.1 d1 ogm par: tito in tutte 'le circoscrizioni e assegnand-o a ~uello ..tanti seggi -complementari, quante volte la .somma dei residui contiene il numero unico: Quest'ultimo sistema non è affaittb-chim-erico., poichè il p-rincipio sul quale si fon\J.a è gi'à in vigore in Olanda, nel B-elgio e :iena Ceco,slo– vacehia. Esso -offre il triplice vantaggio d1 far ,elegge.re tutti i de-putati col medesimo numero di, voti, di soppri-• mere tutte le· man,o.vre e di rendere• vane tutte le coa- Jizi,oni. . ' , · · . . Quanto al secondo problema della R. P.,. all'attribuzio– ne ci-oè dei seggi fra i candidati di una medesima 11,sta, la Rev.ue, ir1sorgend.o-contro il p.ap ,ac_hage _che « non ha. nessuna ragi-one di -esistere in un regime d1 eguagl:!arnza, e di giustizia. ed offré il grave inconveniente· di far~ scegliere i deputati, di un partito dagli avversari d1 ·que,sto partito ", consiglia di us.are il meto-do propo.stio da Adolfo Carnot,' di icui ecco la fOTinula: Ogni elettore dispone di un solo suffragi-o, che em,ette depo-~en,do nel– l'urna i n<,mi dei càndidati d-eUartsta da lflli scelta; egl.i può sottolineare nella lista i nomi dei candidati .che p,r~- . . f.erisc,e; questi voti di preferenza non po~sono_superare · il. te-rzo più uno, dei candidati della med~s1ma \i,sta: S.ono nulli i vot.i di preferenza ,m favçre d1 canli1_dat1flgu, ranti su liste diverse. · , · , , · • . ..Del, resto; -osserva la Revue, quando si enU.II).etan,o pre– tese difficoltà e ·oscurità della R. P ., e si ,sostiene che l'elettore francese non si saprà mai ori,entate in me'zzo a queile, si viene semplicemente ad aff.ermare che. l'e– J.ettorè francese è meno intell.ig.e.nte .ché iJ. cittadino- degli altri stati civili in cui .funziona ra rappresentanza prD' p-orzionale. · Gli avv'ersari di questo shstèma insegnano· che sol0 il sistema maggi-oritario è capace di a~sicu.rare l'esistenza di un governo parlamentare; poichè, in un, pq.ese .diviso fra molti partiti; difficilmente uno solo di questi otterrà la maggioranza nel Parlamento,· e la r:o._ancanzadi una maggi·o-rania ,stabile- e omo-genea nella Camera ·_r,ende inevitabili le co·alizioni immorali. Ma in nessuna epoca d-ella' storia contemporanea trancese il sistema maggio– ritari-o ha permesso di costituir.e una .simUe magg_io- . r.anzà, di Governo, la ·quale invece- si è ·sempre forma4a· per mezzo di concentramenti' -cJ. di,_.co.alizioni, pe-r non· 'dire· di sindacati el.ettorali. Il suffragio universale 1DOl,è dire qualche volta quelLo-che·non vo,leva, non disse mai quello che vole-va. Nèl' 1877disse di-non volere la··r.easta1.1- razione della monarchia; nel 1919 di ·non yolere l'intro-., ·. duzione del bolsc.evismo in- Francia. Esso ha preso l'a– bitflldine di votare conti,o qualcuno., o contro --qua.Jche cooa, non per un programma .e,per candidati decisi a' realizzarlo. · . Eccettuata la Sp\lgna, la R. P. si •è imposta a. tutti i paesi del continente europe_o,·e se la Camera dei Comuni ingJ.es-ealcuni anni fa la .r-espinse, perchè ·,j suoi compo– nenti avevano interesse a conservare il sisteima al qua;Je dovevano la loro, elezi-one, la Camera dei Lo-rds n(}Re,sitò a votarla. Proprio ora si svolg-e in Inghilterra -una pro– paganda attivissima in favore de1la R. P., per mezzo della, « -P. R. Society " che comprènde fra -i suoi .di-rigenti il -conte -Grey, lo-rd Robert Cecil, il marchese di Lan'ds– downe, M. BaJnes, M. Thomas, e moJ.ti altri eminenti .. uomini politici di tutti i partiti. Nelle ultime. elezioni generali i conservator,i ha,runò racco-lto 9.300.000voti su a4.160.000suffragi espressi: rpoco più di 'un terzo del to– tale, ma sufficiente ad impadronirsi del.potere, poiohè i rJmanenti due terzi andarono d_isper,si!ra liberali,. 1-abou– risti e socialcomunisti. Ecco pef!Chèil-Governo è costretto . a seguire.i movimènti ··dell'opililione, in 1uog0 dii'dtrige<rli. Irigiustizie -ed ànomaUe di ç1uesto·genere non poSiSono BibliotecaGino Bianco· . .. ) ... purchè, ·rip-ete aricora una 0 volta· il .r-ecensore ita– liano, ind.ebite pressioni di GQ;verno o di ~etta no~ fab ,sino la sincerità del sistema, _rendendo• 1mposs1b1le o difHcril<eal cjtt~dino il li~ero -esercizio del suo dirttto. •"• «• 11 ritiro dell'America ,, dall'E;uropa è invocato e giu– sttflcato da -Yhe New Iiepublic di Nuova York. ;,, . · . 1 Gli Europei, scrive l'aut•ore dell'articolo che ·,riassu– miamo non riescono a spiegarsi come mai gli Stati · Uniti, d-op'oavere partecipato alla guerra in un grande slanciò di sòllevamento na.zionale, si disinteressino ora della sorte dei loro antictu alleati. Gli Europei hann-0 ' · totto di sorprender.si . Anzitutto, nulla di ;meno ver.o che· il preteso soUeva– ·mento nazionàle 'americano in favore dell'intervento in, guerra. Ancora nella prima:7erà. del 1917, dopo _quasi tre anni ,di conflagrazione europea, il popolo· amencano era contrario· ad abbandonare i ·:vantaggi deUa. neutralità e · ad occuparsi dell'avvenire politico dell'Europa. Se una minoranza pr-ed-i-cava l'intervento a :fi,anco dell'Inte,sa, se un altro gruppo, composto in park degli elementi germano.fili e· antibritannici della popolazione, nonehè . dei ·pacifisti dottrinari, lavèrav.a per· impeilire quell'in- . tervento, 1 la grande mass-a, della nazione parteggia:va . ,piuttosto per il secondo che per H primo di questi gruppi. Stm.patizzava, si, con le -democra,zie oc-cidentali, teneva la Germania re6ponsabi]e della catastrofe, ma, interro- . gata con referendum, avrebbe votato contro la guerra. Temeva che, una volta associati àil'InteSiJ., gli Stati Uniti avr'ebbero •dovuto inauguràre per lunghissimo- tempo . una politica di collaborazione con !'.Europa. . · Soltanto lentamente, è per opera ,specialmente del pre– sidente- Wilson, , quello stato di spir'ité della. maggio~ ranza si a.p.dò.modificando. La preparazi-one psicologica compiuta da Wilson resterà sempre come·un capmlavoro del genere. Nel ,~uo famo.so 'di.scorso del _6apriJe 1917 . egli, lflnalmente gua,dagNato dopo, ·lunghe esitazioni alla causa dell'intervento, superando le app;rensimni che n.on nascondeva nell'intimità, ricondusse abilmente. il prin-' cipio ·d:ella partecipazione alla guerra nei. ,freddi limiti della ragio!}e e della Dogica. Seppe associare la cau,sa degli Alleati. all'idea di: una purificazione g~erale dei· .•rapporti' internll:_zionaH e alle concezioni I?iù nobili}lella Politica estera americana. Proclamò una· ,i dottrina di Monrme del1' 0 UniverSo '?. Il, popolo• a,m-eI!icano i:atiflcò , senza esi.tazione apparente la decisione del suo capo, e " in qualche mese si giu.'ilse a formarsi negli stati Uniti la stessa.· concezione della guerra che in Fr-iJ .nciii.ed in ·Gran Bretagna. Gli Am'éricafii « fabbricarono " un en– tusiasmo nazionale per la guerra come una lev,a neces– saria, tecnica e ,sentimentalt;i, pe:crealizzare la decisione ·presa. Questa parola « fàbbrica!re " rion. va tolta in cat– 'tiv-o senso. Gli Americani sono eminentemente prati-ci, pronti. a pesare le conseguenze delle loi,o riso,luzioni. Avend·o stabilit0 -di fare la guerra, si misero S1Jbtto al diapason voluto, -creando intorno a sè l'atmisfera indi-.', spensabile alJ.o ,sviluppo del grainde. movimento iniziato. 'Americani Ji)r,ima · di tutto., vollero fa.re la guerra da veri Americani, cioè faµaticamente. Trasformarono in un ,dogma la teoria dell'opportunità dell'iNtervento-; pre– pararono urio- sforzo colossale,: consacrando tuttE1le ·1oro forze all'aumento delle proprie ri-sorse mwrali, tecniche, sentimentali. - · Bisagna interpretare a q.uesto modo il « ,soùeva\nerit0 nazfohale .,, del.1917-18per trovare una ..s,PiE\ga,zjone smddi– sfacente del-·" ritiro » 11-ttuale.Finchè durò il c0rHlitto, gli· Americani fùron.o incoraggiati·· a credere nel!.a ne- - ·cessità assoluta -d'una v-~ttoria. militare. E' vero che' il loro capo itniva nobiU s·copi politici a questa idea di · vittoria; ma l'opinione amevicana non Ji)rese Riaii sul serto que$tt;i fisime. Anzi, -durap:te la· gue:rra, i gjol'I'\ali che e~primeva'.llo simili ved'ute ei::ano trattati qi' d'.u;fat- tisti da.I grande pubblico·: ., ·

RkJQdWJsaXNoZXIy