Critica Sociale - XXXIII - n. 20 - 16-31 ottobre 1923
310 GRITICA SOOIALE tante Commissioni, per es, regionali, e la seconda da una Commi-ssione unica centrale. · Ma dell'esame di conconso •finora, appunto per la sua varietà e molteplice specilflcità, e per il suo carattere di prova del valore personale dei concorrenti già abilitati ari una profes,sione,· l'insegnamento universitario non si preoccupava in. modo che ne restass{ diminuita la sua libertà. Invece questo esame di Stato diventa ora, come è sempre connaturato nel concetto di ogni esame , di Stato, ·una prova· non ,soltanto dei' candidati, ma 'anche dei loro maestri, che vengono chiaµiati e,ssi stessi, per interposte persone, ad e-ssere esaminati e giudicati. Il che potrà anche essere.- per i pigri e i disonesti ..:... che manchino al proprio dovere se non li punga. lo sti– molo della sorveglianza - ·un aculeo in apparenza fe– condo di risultati; ma per la vita generale dell'Uni– versità: diverrà una mortilflcazione ·e un impedimento all'indirizzo scientilfico· degli studi. Il problema, che l'Einàudi lumeggiava a proposito delle profe.ssioni, come quella del medico o dell'ingegnere, che esigo'no, . oltre alle conoscenze teoriche, un'atti\>ità pratica, la quale può saggiarsi soltarito nell'esercizio delle cure d'ei malati o della direzione delle fabbriclie o delle officine, è un pro– blema che investe un po' tutte le professioni, se l'esame vegli.a· esser veramente ,serio. ·Ma· la molteplicità dei candidati costringerà a una: riduzione in 'più modesti limiti della prova, la quale ·di pratica tenderà a diven- ·. tare teorica: chè la prova pratica non potrebb'essere · ·tmicà nè di' breve durata per dare un risultato sicuro; e l'esame teorico, con domande e risposte, si può invece esaurire verbalmente in ristretti limiti di' tempo: Ed ecco quindi il carattere che, inevitabilmente, questo esame andrà ad assnmere: · prova di conosèenze acqui– site, e non di çapacità attive, 'ossìa trasferita dal campo dell'azione a ·quello del discorso. La condizi'òne stessa in cui l'esame verrà naturalmente a· trovarsi, ancor più . che la mediocrità! o la pigrizia degli esaminatori, di cui ·parlava l'Einaudi, genererà di per sè il risultato· più temibile:' la. mamua!ità meccanica ed arida. E i profes– sori, condannati anche loro a passar i:esame còn i ioro discepoli, e a vedere le Universit_à giudicate comparati– vamente e preferite .dagli studenti in rapporto ai risul– tati che ,sappiano' far con.seguire .nell'esame di Stato, si troveranno -nella condizione che !',Einaudi' egregiamente delineava: " nonchè essere eccitati a st.udiare, ad ap– profondire la scienza, a scoprire nuovi veri, ad usare severita coi giovani, sar11-nno costretti a .diventarne i complici. I giovani si affolleranno nelle Università in cui' i professori, nulli come scienziati, sieno ottimi come ripetitori o preparatori ai que.siti degli esami di Sfato ». 5. • Libera docenza e concorsi • A1,1tonomia.e libertà. C'è poi -la riforma della libera docenza e· c)ei concorsi univei\sitari. La conquista d·ena libera docenza serbava ancora fino a ieri un J: egame co n la singola Uni-versità. pre,sso la quale doveva essé.re esercitata: nella Com– missione giudicatrice, c o nvt:ic·ata sul lÙogo, ·1a facoltà era rappresentata e preponderant·e. Si può ammettere · che simile preponderanza, pur gi.àiliinitata'. in vista di inconvenienti (di fav9ritismi o ingiusti.:.ie) verificatisi, non fosse tuttora scevra di pericoli; ma i partigiani dell'autonomia delle ,singole Università avrebtrero do– vuto comlbattere per- coerenza quelle limitazioni. Ora il . decreto attuale,' che dichiara di· voler ·dare l'auto– nomia, elimina ogni partecipa;,iione della singola Uni– versità nella nomina dei propri liberi docenti~ il gÌUdiziÒ è avocato ad una Commissione ,centrale, unica per ogni materia, eletta dal Consi_glio,superiore, es.sia ind-iretta– meiite dal Ministro, che nomina ·lui tutti i membri del Consiglio superiore, finora eletti per buona parte dal voto de-lileFa,ooJ.t,à universita,ri.e. Le quali •(sempre a pro– posito di autonomia)· si trovano spogliate· anche• di· alt'.ri due diritti tradizionali: la ele'zione 'del •Rettore, che ora sarà lui pure _nominato d:;t.lMi,aistro; e ra designazionè dei giudici delle Ccimmi~sioni di concorso '.uni.yersitario, avocata anch'essa al Ministro,- ,su desig~azione del Con'- ~ibliç>teca.Gi~o Bianco siglio _superiore, che a' s-q.avo,lta 1 come s'è -dettò, è già nominato dal Ministro stesso. · E con cio ·il Ministro (qualsiasi Ministro, quando che sia) div.enfa l'arbitro dei concorsi univensitari. - 'II sistema J?recedent'e non er~ certo scevro di incon venienti e di pericoli di favoritismi: m.a l'urto dèJle varie .correnti impediva, ·nella misura del possibile, lo esclusivo prevalere di u!la, eh~ oggi 'diventa Più facile. Tanto più che il concorso non è. Qggi più liberamente aperto a tutti i cultori della disciplina relativa che in– tendano cimentarsi alla prova; ma è ristrètto a ·trè pri– vati docenti, prÒposti daJla F_acoltà ·pr~sso 1a quale la cattedra è vacante: ora (a parte il fatto dell'arbitrio la-. sciato alla Facoltà) i privati d·ocenti avranno, come s'è detto, il titolo da una Commissione eletta ·dal Consiglio superiore. Così che il iMinistro nel nuovo òrdinamento è l'elettore unico ·degli elettori dei gh).dici, tanfo per il primo giudizio di libera docenza, che conferisc•e o nega ·.·agli a~i,ranti il-titolo Iieèes.sario per ·esserè in .se– guito· candidàl_i a uria catt'edra, quanto per, il secondo giudizio; ché. deve assegn·are la cattedra a uno di coloro che·furono ammessi a presentare la propria ·candida1ura. Chi non sia entrato nella prima ruota del congegno, chi, ahclie entràto, n'on· si sia àccaparratò il favore .della Facoltà, che costruisce la seconda ruota, non. ha la pos– si,bilità di misural'Si in· giudizfo con gli àltri concor– renti;' il - concorso· non è 'pi'ù tale, perchè n·e esula il carattere fonclamentiÙé del libero. cimento,' della gara aperta_ a quanti si s~ntano le forze valide: nel ché er~ appunto il solo po&sibile controllo, la sola ·possfbilé' ga– ·ranzia (anche se nòn sempre bastevole)' contro 'ta-vori– tismi personali o di ·scuola, che domani potranno inqui– !lare, in ·misura ·maggiore c;he nel sistema ptecedénte, sia ,],e proposte de'lle ·Facoltà, •sia- le designazioni . dei giudici fatte dal Consiglio superìore, e, quindi, l'opera loro. E, in.fondo a tutto; viene a campeggiare-l'iniziativa del Min'istro; sostituita a· quella molteplicé (e ·pe_rciò varia, e· racchiudente un cert'o intrinseco controllo) del coi:po de i ·pro fessori: il. Ministro· diventa verame.Òte, più cli.e rri.ai; sumtn.us 'moderotqr ·stud.t'orurri. Constato; e non ·ho neppur·bisogno•di dichiararmi av– verso a questo indirizzo : · m:i basta tli'ssarne il cara ttèrt di autoritarismo1 il che non è fòr,se· superfluo, mentre si continua ·a 'parlare di· autoriomia universitaria e di libertà d'iniziative. Il suo carattere autoritario ·è a tal punto nella coscienza · di tutti, ch,e qualche · -giornale, come il Corriere della -Sera del J5 settembre, è· arrivato ad annunci-are che ~ il protessore ordinario, all ',atto·della sua nomina, sarà/.·tenuto a' prestàr giuramento ·-come.gli ufttcia!i deli'esercito ». La notizia· ·n-0n è. stata poi- con– 'fermata nelie successive più ampie · notizie suila ri– forma; .ed .io· la !l'Ìtengo·affatto e~roneà., p~i'chè non mi :par" possibile '_çhe-. Ia f,un~ione degli--ufflc•iali ·_ esecu– tori l.ii ordini• superiori che non debbono essèr discussi ma àl cui ·compimento 1''individuo deve offrirsi pe1>in!J,; aiè dad.avér; e ·q1,1-ind·i l'obbligo del giuramento di fedeltà - possa da alcuno ·assimilarsi a quella dei pr.ofessori universitari, liber'i e ,spregiudicati ricercatori, che· solo per l'indfpemi'enza da qualsiasi .pÌ,egh1diz-ialeetero~o~a e p~r l'os~equio esclusivo ai· soli risultati deJle · p~oprie indagini e meditazioni _pos,sonQ essere .efficaci prof)ulsori · dell'alta. cultura e 1lel:l'avanzam-eato sctentilficò: , Ma: nell'escludere- la--possibilità di-simile disposiziòne, ' non posso nascondérmH-a gravUà di quèlla.concemente le .Uri1versità: !ibere. « Resta· ben- .fermo che ·lo·Stato hn la facoltà 'di sopp-r:imere questi Istftuti-, quarido .risultL.. C'he l'i~egnament0 in -essi imqiariito n0n sta -essenz~al– me-nte inf<!1mato· ai ,rtspetto delle -istituzioni e dei. fon– àamentali prm,ci,pf che .reqolàm.o' .l'Off'dine .socw.Le ». - . C'è bisogno di dire à Giovanni. Gentile quanto ,si-a ·grave,- n_eleampo -qella Jilbera ricerca scientiftca e. filo- ' soflca, una simile limitazione, da. cui · 1-nterpretazione concreta. non può sottrarsi all'arbitrio degli uomini che si trovin<1'quando che sia al potere? C'è bisognci di -0~s.ervl!,11gJi che a talé str~ul!< sarebbero state s, opptes.se, nell'Europa catto:1!1ca -.a:i tempi_ 4.i Galileo o. di_Gig1;dimo·
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