Critica Sociale - XXXIII - n. 19 - 1-15 ottobre 1923

CRITICA SOCIALB vale que11'autonomi'a dei gruppi e quella· restrizione aristocratica nelle ammissioni a me;:zo delle alte tasse d'entrata e delle alte quote, che caratterizzano l'orga– nizzazione c-orporativista del lavoro. Mentre anche in · America è notevole la tendenza verso- la centraliaa,:io·ne ·dei po teti dei sindacati nazionali, asisai meno apparente è la tendenza verso l'organizzazione .per industria, che accoglie nel suo seno, d1 regola, anche i non quali.ftcati, è di cui sono espressioni nokvoli la grande Federazione dei minato,ri e i' gruppi centrali costituiti nella Federa– zione del Lavoro dop·o il 1908. In comple,sso si tien fermo al principio della organizzazione per professioni, coi continui conflitti (che ne sono la necessaria conse– guenza) di competenza fra organizzazioni, e si lascia ai diversi gruppi .centrali, a mezzo di Congressi senza . carattere ufficiale, la cura di raggruppare i sindacati - senza però compromettere la loro autonomia - in vista di un'azi.one .comune, resa sempre più necesisaria dalla 'crescente strapotenza dei sindacati industriali. La <11ffldenzacontro i sindacati per industria è anche inspirata dall'ostilità contro l,'organizzazione dei non qualificati e degli immigranti, i quali hanno trovato i:nvece appoggio in due organizzazioni per industria che . son .fuori della Féderazione del lavoro: la « Industrial workers of the World », la famosa I. W. W., e il Sin– dacato dei lavorainti di abiti, due organizzazioni mili– tanti di classe. La J, w. W., ,fondata nel 1905, e che ha raggiunto il suo apogeo nel 1912 ,durante i famosi scioperi di tessitori di Lawrence e Patter.son, comprende operai non quali– ficati e anche a;vventizi. &;sa ·è fondata -sui seguenti principi: organizzazione degli operai per industria e non per me.stiete; basse tasse d'entrata e basse quote; stipéndi ,dei .funzion<l,fi non superiori al .salario medio; ne,ssun contratto collettivo cogli industriali; nessuna co– stituzione di forti riserve. La sua piattaforma è l'unio– nismo industriale rivoluzionario,, l'abolizione del capi– talismo e il -contra'llo. delle industrie da parte degli operai; H suo metodo, lo sciopero generale come arma di offesa e di difesa. Forte di 100.000 .soci nel 1917 e par– ticolarmente influente tra le masse squal11ficatedell'Ovest e del Nord-Ovest, venne perseguitata dalle autorità sin dalla sua costituzione, ma .sopratutto dal '1917, dopo la _guerra, per disfattisme> e per eccitamento alla rivolta, e sottoposta, in diversi Stati, a leggi speciali di ecce– zione, che hanno quasi anni!lltatà per diversi anni Ol<'hi sua attività (2). · - Ainche· il Sindacato dei lave>ranti in abiti, di tend_enze socialiste, il quale ha. ottenuto importanti vittorie, ac-, coglie operai non qualificati, in gran parte immigrati, . ai quali misure restrittive dirette a -difendere l'inviola– bilità dell' « aristocràzia del lavo-ro » contendono l'en– trata nei .sindacati di mestiere. Si deve far notare che sono stati i periC>tli di maggiore immigrazione degli operai squalificati dell'Europa meridionale quelli in cui i -sindacati si sono sviluppati e i loro prograIIUp.i sono diventati più esclusivi e più limitati, anche perchè la confusione delle.lingue e gli antagonismi nazionali òsta– •colarono la disciplina sindacale. Nel -periodo di arresto della corrente immigratoria, dal 1914 al 1919, anche i sindacati di mestiere si ,dimostrarono meno ostili alla ammissione dei ncm qualiJflèati, che vennero organizzati dai medesimi in maggior numero. La politica sindacale della Federazione del 1avoro·, ce>r– porativista nei metodi e nelle forme dell'azione sinda– cale e opportunista nella sua tattica politica cpnsistente, dal 1906, nel negoziare l'appoggio degli e>perai ai vecchi partiti politici, se è riuscita a conquistare ~uone condi– zioni di lav.oro ad una aristocrazia di operai di certe industrie, ad ottene-re il generale riconoscimento delle 8 ore dop o il prim o g.ran,oe successo nel 1905 collo scio– pero <lei tipogra.ft e la legge per le 8 ore nelle ferrovie ·nel 1906, a conquis tare una notevole legiJSlazione operaia nei singoli Stati, si è dimostrata finora impotente contro la prepotenza -dei trusts e gli interventi reazionari del potere giudiziario. n contratto collettivo, il metodo tipico dell'organizzazione americana dopo il 1898, per quanto si 6ia in' complesso progressivamente esteso, ha subito uh arresto dur~te la e-risi del 1900 ed è sempre più in- (2) Uno studio su questa Federazi-one è stato pubblicato da P. F. BIUSBBNDEN, lndm,1'1/0l workers of the world, New York; Columbia Università, 1920. Si veda anche l'inooressante Thc American. Labor Year Boole, 1921-22, pubblicato dalla Rand School ·o/ Bocia.l Science, di' New York · a Gino Bianco· sidiato dalle resistenze delle potenti associazioni indu– s triali. Il rito rno di alcune asso-ciazioni padronali, quali l 'associazio.ne nazionale dei fonditori, ad una politica antisindacale; la campagna industriale_ per l'open-shop, organizzata dalla potente As,sociazione nazionale degli industriali; la politica' di distruzione ·dei sindacati adot· tata dai trusts, quali quello dell'acciaio, hanno dimo-' strato ai sindacati che il contratto di lavoro non costi· tuisce una garanzia infallibile della loro integrità e della loro azione. Un effettivo controllo delle condizioni del– l'industria le>esercitano infatti, delle maggiori organiz– zazioni, solo quelle dei ferrovieri, de{ tipografi, degli operai del vestiario, dei minatori, de.gli edili; mentre ne,ssuna influenza hanno, secondo il citato annuario, quelle degli operai tessili e dell'acciaio . D'altra parte i tribunali inaugurarono, dopo il 1890, il famoso sistema delle•• ingiunzioni •, in caso di scio– pero, contro i sindacati, sistema che J:u, nel 1895, lega– lizzato dalla Corte Suprema; e con una sentenza contro il boicottaggio, emessa nel · 1908 dalla Corte Suprema, estesero ai Sindacati la legge Sheridan del 1890 contn' i trusts. La stesisa « legge Clàyton » dell'ottobre 1914, che fu chiamata la « chàrta delle garanzie delle classi ope– raie •. si dimostrò nella pratica ulteriore insufficiente salvaguardia contro la reazione dei tribunali ai servizi degli industriali. , Insomma, il sindacalismo corporativista e opportunista dei sindacati operai, .se ha servito a difendere gli inte– res·si di una aristocrazia ape-raia in certe industrie, non ha potuto difendere gli interessi di vaste categorie ope– raie delle industrie dominate dai trusts, nè ha saputo ' ancora assicurare un efficace uso legale dell'azione sin– dacale contro gli arbitrari interventi del potere giu– diziario. Progressi notevoli economici e politici rurono ben6i compiuti dalle organizzazioni sindacali durante la guerra, a prezzo della loro rinuncia agli scioperi e della loro a,desione alla guerra, quando gli industriali si tro– vavano di fronte ad una sotto•offe.rta di mano d'opera e a una sopra-offerta di ordinazioni, e -il Governo, preoc– cupate> di ottenere il suo massimo di produzione e di conservare e cementare la solidarietà nazionale, inau– gurò ed impose agli industriali una politrca cli • demo– crazia industriale •. Ma appena lflnita la guerra, la ca– duta del movimento operaio dalla sua P06izione di « eguaglianza • raggiunta durante la guerra fu, in Ame– rica come' altrove, repentina e ,spettacolosa. La classe industriale, sfruttando la grave crisi del 1920-1921, du– rante la q_uale si veri,ficò, all'opposto del periodo bellico, una ,sopra-offerta di ope,rai e una sotto-offerta di ordi– nazioni, cercò di riprendere tutte le concessioni fatte e, con l'aiuto dei giudici e delle loro ingiunzioni e con l'app(}ggio della reazione go•ve,rnativa, iniziò una ter~ ribile campagna nazionale contro i sindacati operai, ad onta della tradizione « armonista • e antisocialista che avevano sempre fedelmente seguita. Ma di questa azione ,dei sindacati industriali, ·come dei ,suoi effetti sul movimento operaio americano, diremo in una prC>SSima rassegna. f. p. DALLE RIVISTE La fine della resistenza passiva tedesca nella Ruhr · rende attuale il quesite> che si pone la Quarterly Review di Londra: qual è oggi la capac-ità di pagamento della Germania? La Quarte1•ly . risponde cosi: Nel 1914 la Germania -era diventata il paese più ricc.o d'Europa, :in grazia della .sua· situazione gee>graflca e delle sue grandi rise>rse fisiche e umane. Queste non furono molto diminuite dal trattato di pace. La Germa– nia,. occupando il centro del. ce>ntenente, continua ad essere il mercato naturale di tutti i paesi che la cir– condane>. La maggie>r parte del suo territor-io è una pia- , nura estremamente fertile, solcata da un gran numero di ce>rsid'acqua navigabili, fe>rmanti una rete unica al mondo. Sui suoi grandi fiumi, navigabili tutto l'annc, viagg-iano navi capaci di •portare più di mille tonnel– late di mercanzie. Prèssochè tutto il commercio della Russia occidental.e, degli Stati Scandinavi, dei paesi da– nubiani, della Svizzera, dell'Italia settentrionale, passa per la Germania. La produzione agricola della Germania è enorme. Pri-

RkJQdWJsaXNoZXIy