Critica Sociale - XXXIII - n. 17 - 1-15 settembre 1923

sere'de~nita un 1 \vero infortunio, sul lavòro, Un pa~– tito ,nuovo, guid_uto da un, capo, ene_rgico e intelli– g~n'te, aiutato da un siugolarìs:simn cvncatenarsi e concorrere di 0gni -razia · di circostanze favJrevoli, n'on ultime cert1J·cahtonate degli avversal'i da pren· dersi, colle molle, riusci d'un tratto, contro ogni co~ mune aspettativa, ad affennal'Si poderosamente contro tutti gli altri pal'titi messi assieme, Tanto podernsamente da p<Jtel'si permettere il lusso· di atteggiamenti straortlina1 iamente trac0tanti. e tru– ci, iguoti alla tradizio_uale bonarietà e co1tesla ca– va-lleresca dolla vita politica italiana, alla quale .già pareva gran _cosa un 'qualche cazzotto ammae– strato 6 u'n qualche vetro rotto, che turl.Jasse e scan– •\ial'izzass_ele quiete aure di Montecitorio. Ma per questo partito pervenuto al potere, non · per speciale prestigio di gesta compiute o per splen– <ilore <H nome (come fu il caso .. rispettivamente del primo e del terzo Napoleone)·, nè per tenace e lunga opera di prop.agan·da di _idee (come fu il caso del· !"avvento della Sinistra nel '76), n,è per una lenta C!'escenza di proprie is_titu,zioni ed organismi (corrie fu della Chiesa al tempo di Costantino), ma sempli– cemente ·-per un bellissimo colpo di audacia e di fortuna (come è uso nelle Repubblichette dél Centro e del Sud AIJ}.e1ica), la preoccupaz~one 1!1 mante– nersi al potere, su una base singolarmente ristret– ta,' è molto più. grande ed assillante, che nòn p'er un p!!,rtito salitovi per la, via_ regia della politica comune e tradizionale. Per tale ragione il SUD im– perio deve necessariamente offrire ·i caratteri spe· · cifici della tirannia illegittima' ed usurpatrice,' os– sia il vigile sospetto e Tintollex;anza, pavida e bru– tale assieme, contro, ogni specie d,i opposizione, Ma ccin ciò stesso,. esso svela agli ·avver_sari la propria intrinseca debolezza, La sua cadµta è qu_estione di tempo~ Il filo di ·rasoio sul quale questo GoveD:no cammina è, da una par_~e, la necess~tà di catth;arsi consensi per ogni dove; dall'altra parte -la .necessità di ,dare continuo spèttacolo .di sdegnosità e di for_– za pe·r tepere in iscacco gli ~vversari, Gli è ci:ie in esso non si incarna ,in senso ,proprio, ed esclusivo nessuna grande idea o interesse, unico mezzo per avere a priori -larga· copia di consenso· senza biso– gno di. ricercarla. Stando cosi le cose, una battaglia contro questo rerime fazioso_..,... intrin~ecamenti>· d ):Jole nonostan– te le apparen~e superficiali - sulla piattaforma for– male de>lla «Lihertà», ossia, in sostanza, del «di– ritto all'oppqsizloÌiei,, connat,,rato al 'fistPma é'leti– tuzio11ale e rappresentativo. che a sua volta rappre– senta l'unica con"<rua e~pressio11e dell'at•nale P-rado di evoluzione storica ed è conquista praticamente in– tailQ'ibile dei popoli occidentali, è tutto ciò rhe in politica vi può essere di -più p~des~rementP f<icile, comodo, di esito sicill'o. Per dei 'i'.11rtiti politci, è come un anelare a r>ozze, Dico di pib., Per U:n partito come quèllo socialìsta. al· quale occorre una c 0 rta dose di aggu 0 rrimento, di rie-idezza. e· d' differenzia– vone per raggiungere le sue non facili m 0 te, una festosy, battMlia di_ questo genere, di dieci contro uno, as~omi_glia piutto~to a ou~g 1 i uOzii di Capua», che snervarono le schiere di .Annibale. Ed eccoci g·iunti pi'ano ·pìano, quasi parlando .d! altro, alla soe-lia a·ei nostro assunto. Ma, prima di entrarvi del tutto,' c'è ancora da aprire una paren- tesi, · · · · · · · · ·*** rn 'tutta la fac~end~ .dell;avv.ento del fascismò 11,1 potere. il punto p.iù 9,scuro e più enigmatico. è, sen,. za. dubbio il· collass o 6el ·socialism0, .Per trovare s.lcu'nchè di •simile . bisognerebbti rifar~, . tllnendo· conto naturalmente ·delle ..p'ropo.rzi'oni, al crollo del: Cristianesimo. d'Oriènte. di fron~· all'IslaJD. trionfa-, tare._ , ·.. ;. _·, ...• , ..... , :-., ....... ... . Sf è dèttQ e st è ripetuto ~- ~~età. che la resi- lioteca-GinoBianco $0CIALB I stenza materiale contro la coalizione Stato-Fasci- smo era impossibile, Credat Iudaeus Apello,- noi no. Piuttosto è da credere que.sto, Già alla v gilia dell'a guerra il socia1bmo aveva, per cosi dire, e– saurita la sua provvista di com-u~tibile morale, in– tendo la sua iniziale sco1ta di entusiasmo fattivo e di consapevolezza teorica, La guerra mondiale, mentl'e ,da una parte; ne svelava la impotenza Ul,a• t-eriale, galvanizzò però almeno in qualche sua pa1te il socialismo, facendo di esso il campiçme im– perterrito e il fieÌ'o assertore di un pacifi~mo con– vinto ,simpatico e di grande valore ideale, L'imme– òiat_o dopoguerra, ,per circostanze casualmente .fa– vorevoli, gli conferi una vitàlilà almeno esterior– mente imponente, Ma l'interno era tarlato. dalla noia, dal disorientamento morale ed intellettuale, dalla mancanza di una i:onvinzione sicura di sè, Da ciò trasse 'il suo vero vantaggio e la, sua vera forza il moto fascista; ·coi µiodi e coi risultati a tutti noti, Oggi poi siamo felicèmerite arrivati a questo: che la· panµisi, per ·non dire l'annichilimento, d~l socia– lismo, è tale ·da co.stituire. in questo momento forse la ,maggiore falla del regime fa·scista, in quanto sempre pili probabile si profila sull-'orizzante una risc·ossa delle ~Jte classi, ossia del conservatorismo autentico, contro. questa sua audace ed utile, ma . oramai troppo, pretensiosa e scomoda guardia pre– toriana, La borghesia - si ·appresta ai giu~tiziamento oei suoi giannizzeri, tanto è svanita ogni prt>occu– pazione, per qu_anto riguarda noi. 0ra, tutto ciò ha cause assai profonde, La verità vera' è .che non da oggi ,ma già d?. almeno mi quin– ·dici anni, il nostro partito è teoricamente in arre– trato sugli avvenimenti. Esso è rimasto troppo mar– xista, E mi spiego: Lasciamo andare Marx come ~– losofo della stpria e come economista. Il «materia– lismo storico» e la «teorìa del plusvalore», valgono quel che valgano .'èla punto di vista della sdenza pura, sòno ·qui fuori causa. Parliamo del socialismo iliM~ • Il socialismo di Marx è figlio dell'epdca nella qua– le venne concepito. Ancora una volta si ha anche qni la riprova, che neppure i più formidabili gi– ganti del pensiero riescono a straniarsi dallo spi– rito dell'ambiente e dell'epoca alla quale apparten– gono, Ora, diciamolo subito, Marx, questo aceriirno nemico e detrattore del regime politico ed econo· mico borp:hese, ha una mentalità da borghese, ra– giona con ic!ee e categorie lrnrghesi, e ciò per il. semplice motivo che, in qnel tempo, un vero e pro– prio clima intellettuale proletario non esisteva nep-_ pure in germe, Sembra ui1 pa raòosso, ma è un fotto innegabile, che oggf 11n. 1,ihellista reazionario qqal1inque agli st;p·endii del capitale è più int'nto di sp'rito prole– tario che non fosse· Marx, (Non diversamrnte un mangia crfstiani òel 4,-0 _secolo d, C,, un Porfirio, per es,, è pilÌ cristiano, dottrinalmente parlan-qo, · che non lo stesso Gesù <li Nazaret_h. Scheni -deTia storia), Infatti, cotesto Jil'·e!lista oi f:lrà un do•·e're di mostrarci le speciali henemerenzè dei. «lavora,. tori inteliettnali», Invece tutta la «teori'\ del p lus– valore» di Mani;, che è qnanto rlire 't11 ~ta.la sua opera: sul «C~pi~le·», _poggia snll.3: dimos trazio ne, (o - se più piace - vi fbòcra) rhe il proletarh. yen- . dendo. l_a propria __ m_erfe layoro, finisce, i~: t~le ,,,ego. zio. ,col. ril')1etterc1. Rngionnm~nto. _eia, ~o ~erra-io, m3, in piena annonla colle idee ,e çolJa i_ntellig~qza del tem.po_.. . . . . . , · . . TuttaviÌ!, que:;te .sono ,q11.isquilie di .fronte al fatto, più vero, che..in Marx_ parl!t il borgh,ese rti ,altçi.bor.-. · do, fle-lio e:.gen·erp . .òi. signori. gi:anrle ·inteHet.tua-le_ e. politico, che mo,s~.o_a.,pi,~t4.àella ~011,fli.z.irm~ ,mi_se:. r,anda del. pro1P.J,rrrLa(o,. ed acc9rto~i che, ta!e. co_ndh zione 'è strettamente legata ai meccan'smo stesso

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