Critica Sociale - XXXIII - n. 16 - 16-31 agosto 1923

CRITICA SOCIALE \ istitu~ione, giacchè il resto non era sufficiente per pagare Ja forte somma di interessi agli istituti cre– ditori e per fai fronte a tutte le altre spese neces– sarie. Si fecero, è vero, lavori .utilissimi, ·.e si fece aumentare la produzione unitaria dei. terreni assw1- . ti; ma l'impresa - da chiunque sia assunta e ge• stita - deve obbedire a certe norme, .:iconomiohe e contabili e rispettare. certi limiti che noh si possono impune.mente violare e oltre·passare. . , Indichiamo l'errore per spiegarne, la causa e 11011 per fare inutili e tardive recriminazioni. Non vor– remmo passare - proprio noi - per iiccusatori delle Cooperative Agricole . .' L;:1disoccupazione e l'attività delle organizzazioni di re– sistenza. Nella bassa valle del Po anche l'indirizzo e l'atti: vità delle organizzazioni. di resistenza erano ispirati dai bisogni e dai sentimenti che nei lavoratori fe– ce nascere il pericolo qella disoccupazione. Le organizzazioni si preoccupavano , anzitutto di conservare, nel più largo limite possibile, lo stato di 1 mobilità della massa lavoratrice delle campagne. Esse mantenevano pertanto uno stato di' diffidenza contro tutti i contratti e contro tutti i provvedimenti· (mezza:dria, piccolo affitto, frazionamento di grandi · aziende, contratti di partecipazione, impiego di ob– bligati, ecc.), che potevano legare il lavoratore· ad una determinata porzione di terra . .Argomento di accusa per i tecnici : il buon anda– mento delle aziende agrarie è meglio .assicu!ato · se c'è continuità di rapporti fra, la persona dell'agricol– tore e la persona del lavoratore; e questi produce di più ,a vantaggio suo co.me di tutti, se è direttamente interessato a far pro durre un terreno a lui affidato. Ma, per dare un giudizio completo ·su una tale questione, non si può guardare solamente alle esi– genze della singola azienda agraria. Bisogna 'anche tener conto delle condizioni, degli interessi e dei sen– timenti di tutta la massa• lavoratrice che sta attor– no a queH'azienda: bisogna tener. conto' del rapporto fra la domanda e la disponibilità dì mano d'opera. Fissare il lavoratore sulla terra 1 è facite - e· noi (non ostante il dissenso di molti organizzatori i quali hanno ,a parer nostro, il difetto di voler ge– neralizzare una ·no.rma che , deriva da particolari condizioni di alcune prqvincie) lo riteniamo anche necessario - quando fra il bisogno e la disponibi– lità di mano d'opera cf sia equilibrio in tutti i mesi dell'annò, o ci sia squilibrio nel senso che la mano d'opera sia inferiore al 'bisogno. Ma quando la do- . manda di mano d'opera è, per funghi periodi del– l'anno, debole, mentre la"'lllano d'opera disponibile è tanta, 'ogni lavoratore è logicamente interessato ad asi,icurarsi la sua quota parte di lavoro, che vuol dire la sua quota parte di pane. Il turno diventa perciò una·necessità, e il turno presuppone la mobi-. lità della massà. lavoratrice. La massima diffusione \iella' condizione. di avventizio appare, in tal caso, una forma di difes·a pe'r gli interessi di ·ciascun ·la– voratore. . Le otto ore, come massimo, di lavoro erano richie– ste non soltanto per evidenti ragioni di uman~tà, ma anche,. e. sopratutto, per il bisogno di ripartire fra quanti più lavoratori• si poteva la quantità di lavoro · disponibile, perchè tutti avessero la loro parte. , La fotta contro il crumiraggiq ha dato luogo a conflitti, ad accuse, a sentenze numerose,. I lavorato– ri' delia bassa valle del Po apparvero in questa lotta su per giù come tanti }:,riganti. Ma è una lotta che ha la sua determinante nella disoccupazione. Ogni lav9ratore, · disoccupato per alcuni mesi dell'anno, tende a compeilJlare -il nessun introito cU quei mesi con una forte richiesta di salari nei mesi in cui l'o– per~ ~ulj'. .ll,}>}>1!,fj Jl~C~~~!Hi.!h J/i'li p~Ii~tP . tia bi, Biblioteca pino ~ianc? sogno· che questa necess,ità dell'opera sua, nei mesi ,di lavoro, non sia in alcun modo ridott.a e svalutata. La. concorrenza fra laYoratori riduce e svaluta una tale necessità disarma il lavoratore di fronte all 'a– gricoltore, toglie· ad es$o il modo di - procurar.si i mezzi per far fronte alla mancanza di o gni proven to nei mesi di disoccupazione. Si può pensare in qual modo, in queste cbndìzioni, il lavoratore .possa accogliere colui che viene a far– gli concorrenza: l'impulsivo ricorre• ad atti violenti; il ragionatore dà mano a far agire le 01:ganizzazioni in modo d!l, evitare la concorrenza. .11rimedio: intensificare i sist mi culturali! . . ' Abbiamo cercato di spiegare, e non di giudicare. E la spiega'Zione arr-fva, logicamente, alla indicazio– ne di un rimedio ,contro la insistenza e la intensità, altrimenti inevitabili, delle agitazioni agrarie nella bassa valle del Po. Bisogna premere ed operare, tut– ti, per chè siano deliberati I ed esegniti i lav.ori di bo– nifl.ca (bonifica nel più largo senso della parola); bisogn a che i sistemi colturali stana trasformati e intensifìcati. Allora la popolazione attuale ap,parirà, in ogni periodo dell'anno, anche inferiore al bisogno di mano d'opera, e dovrà raggiungere pertanto la ' maggiore densità raggiunta nelle zone dove i sistemi colturali appaiono più intensi. Le contese, e le agita– zioni tuttavia non cèsseranno: non possono cessare · fin che ci sono classi aventi interessi opposti. Mà" il loro tono risulterà tanto meno acceso quanto più sarà assicurata la continuità d~l favoro e quanto meglio tale lavoro potrà essere rimunerato. La lotta. fra gli assetati per la_conquista.. del primo bicchiere d'acqua è più violenta e spietata di quello che sarà quando lo stimolo della s.ete sarà minore o , quando gli assetati .avranno a loro disposizione una maggiore quantità di acqua. , . I predicatori contro la tirannia, la barbarie, ecc. dei lavoratori ci pensino bene_. J;)OTT. OLINDO GoRNI. I L!BELl6IONE DELLO STAT Dunque, anche la religione di Stato ritorna di moda (1). Gli uomini della vecchia Italia; gli Ùomini .del Risorgi– mento che con ogni· cura l'avean sepolta nel camposanto dei ricmdi ·storici, non avrebbero certamente osato sup– porre una cosi' rapida resurrezione. Ma ·già, abbi.S:mo assistito: in questi ultimi tempi a tante: res'Òrreziq'aj, che a quest'ultima non ·•'è fatto nep– , pur caso. Il fasci,smo, che vuol eissere Ù partito della giovinezza protesa in un sublime sf~rzo vers~ 1-'avvenire, non ha saputo daTci non solo nulla di -eroico•,ma, nei:ppur • 'I • ' nulla di nuovo. Dove ha mu-t ,ato.la sostanza delle cooe, ha .indietreggiato di decenni e di secoli; dove non ha potuto violentare il corso della storia neppm:e per un i-stante, ·Si è contenta,to di mettere in v.igore nomi orrna1 desueti, indice, se non altro, della, mentalità pa.s,satista che l'informa, ma indice sopratutto del contrasto che è fra la necessità in cui si trova di muta.re , per giustilfl– carsi e per. vivere, ·e l'impoitenze, sua a creare nuove forme di convivénza che non siano qùelle auspicate dal Socialismo. E cosi è risorto il fascio colla scure, siimJolo di dit– tatura; è COL'Sì 50n risorte le legioni, le -coorti, i manipoli, (-1)Alludo qui allo l!O!Ìema. di regolamento sulLa. stampa, il quale· all'art: ~ 1/) •~a.bilisoeche la..diffida può darsi per o!fr,o ooiitrn· lf!- l'NljflfJ/lfi) qi -~'j;-to, Il /191¼ wr~ro ,~ tlire, .

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