Critica Sociale - XXXIII - n. 16 - 16-31 agosto 1923
CRITICA SOCIALE più forte e 'predominante 'la preoc,cupaziOilt1 della' giustificazione morale cl-elle rivendicazioni· pe.r via di fale universalità. chF. traduce l'esigenza in' ' dovere, da adempiere per gli altri prima che per sè. Marx si preoccupa invece più dell'azionre sto- In ogni atto della sua vita, come inquilino, come, con- sumatore di generi alimentari e -di UGO, e ·come cittadino dello Stato, il lavoratore deve pagare' alla classe capi– talistica una specie di taglia, ed è colpito cosi, conti– nuamente, nella vita. Ma nello.stesso tempo •anche nella libertà. « Perchè il lavor-o sia veramente libero, è ne– cessario che tutti i lavoratori siano -chiamati a compar– tecipare alla sua direzione, che essi· f-acciano parte del Gover;no economiço dell'opi~l.c\O, allo -stesso modo; che 'rica. -e della messa in movimento clfi11eforz·e at: tuatriGi: l'arma spirituale può farsi valer~ nella · realtà storica· soltanto per mezzo di quell'arma materi.ale. ohe ,è il p:roletariato. Ma. s•e a quel'lto il bisoqno dà lr-l .. forza e_. rim– nuiso. il bisag-no stesso non è mr1teriflle, •e non· è eg-oistico. « Il p'rolefuriato chr. no·n vuoi"e lé!sciflrsi t.réltfare da ca.nag-lia (sr:rìveva Mé!rx nel 18l1n in una sua critica dei nrincipt socia.li n•el Cristiane– simo) ha bisogno del suo corRg-gio. dellr1 suA. d;i– _gni1fil. dPM::i. sua fìere?:za.e dr.I suo senso d'inni– pendenz-a. as'sai ni?ì.che del .mo nnne i,. F, f.utfa la nrnssi cj-e'l'azione p,roleta.ria, che ·e!!li ed Rn·iP,Js tendono a susdtare e sviluppare. è lotta -che ·si svoLge fra tr'iboli e sac-riflci. in cui l'indiV!iduo è sos'tenuto, più che dalla fiducia in vantaggi per'– sonali, da un'esigen 1 za di l'ibertà e dalla visione di un resultato lontano a. beneficio dell'umaniUt inti era. Il· conc-etw d'Rlla soliidarietà come dover.e e il 'conootto della mission_e storica, ohe Mazzini · cosl alfa.mente p-roc-Iamaper tutta: lfr sua: vita ~on la paroila., con· gli scri_tt:i',con l'es~mpio, sono con– cetti cui an'che il movimento prol~rio, quale Marx io coneepisce --~vuole, tributa ben più eh-e un: semplfoe iriconos(;imento verbale o una puTa •adesione ~eorica: l.'qma,ggio concretp• dell'azione' RODOLFO MONDOLFO.' , Moventi materiali e·spirituali ne I S o .e i a I i s m o <·> La posizione del proleliariato, se9ondo Jaurès.' Jean Jaurès dette larga parte, nel socialismo, all'idea– li&mo. Partendo dalla concezione -che tutt0< il movimento . della storia risulta dalla « contraddizione essenziale tra · l'uomo ·e l'uso che viene tatto àeU'uomO'. », fra l'~omo , come orga.nism.o vivente e l"uomo trattato come. mecca,. nismo, .Taurès, constat,a che « nella società odierna il lavoro dei proletari non appartiene a 101'0 per intero. E siccome, nella nostra società fondata sulla produzione intensiva, l'attività economica è funzione essenziale di ciascuno e· il lavoro è pa:rte,dntegran-te della, personalità, la persona dei prolefari non appartiene a loro per intexo; assi alienano una parte della loro attività, cioè una parte del loro essere. a .profl.tto di un'altl'a classe. U- diritto umano è qu indi i n essi incompleto ed inutile. Essi non· possono più fa.re un atto della vita senza subire questa restrizione del d iritto, questa alienazione della· per– sona» (14). (*) Continu.az. vedi nuni. precedente. . ,(14) Togliamo queste cita~ioni- dal volume di OHAIILES RAP– POPORT, J eam, Ja,urès- jl,916), p. 407. A pr~poeito dii così viva p~ccupazione del dirittp umano, lo J a,ures .-,corda, nella stessa. .pagina., ·ohe·« Marx non esclude l'uomo e tutte le sue facoltà; .m,a, trova. _questq punoo di vista t,r<>pp<> §'eJlep1le, trop~cJernt<J e 1 per çq?.§ep!'nlll~ 1 ~i qn ~-nor BibliotecaGino Bianco · parte,cipan-o. col suffragio universale, al Governo poli– tico della città. Ora, ·i proletari, nella organizza1.ione capit.aliistica del lavoro, hanno una parte ·puramente pa,.ss,iva.Essi non decidono nè contribùiscono a deciòere quale lavoro ,sarà fatto•, quale impiego sarà dato_ a-Ile energie disponibili. Senza consultarli, spesso, a loro in– saputa, il capitale, che essi hanno creato, suscita o ab- . bandana questa o quell'impresa. Essi sono i manovali del sistema capitaliGtico, incaricati soltanto' di e.seguire i piani che· il c81J)itaJedeteri;nina da solo. E queste im– prese, concepit-e, volute dal capitale, i proletari le com– piono sotto la direzione di capi s-celti dal capità]e .. Cosi i· lavo:i:atori non concorrono nè a determinare a qual fine il lavoro è fatto, nè a regolare il meccanismo diri– gente col quale il lavoro, viene es~guito. Il che vuol dfre, che il Javor,o è do;ppi.amente servo, poichè va verso fini che esso non ha voluti, con mezzi che esso non ha scelti. CoGilo steGso sistema capitalistico, eh~ sfrutta la forza di lavoro dell'operaio-, attenta alla libertà del la– voratorr E la personalità del prolet!l,rio è diminuita., come la sua sussistenza »(15) .. . Questa personalità ;del ,proletario ,sarà ricostituita in pieno dal Socialismo, che realizzerà quell'idea di giU:– Gtizia, ohe l'umanità, secondo Jaurès, porta in sè mede– sima « prima dell'e,sperienza della storia, prima della 'costituzione, di questo o di .quel sistema economico». che è una specie di presentimento- che essa ha "del proprio destino e• del propri-o Gviluppo », e che " essa persegui) in una forma superiore di civiltà ». E' questa idea stessa che, ,per Ja.urès, « diventa il princi pio de l movimento e dell'azione », per cui, • an– zichè esse.re le concezioni intellettuali che ·derivano dai fatti econom ici. sono 'i fatti economici che tr8iducono a p,oco· a poco. che incorporano a poco a poco, nella realtà 'e nella ,starla, l'ideale dell'umanità» (16). / . La moralit~ del socialismo Sl!Cond~ G. B. Shaw. Il socialismo inglese ha dato e dà un particolare ri– salto ai 'fattori etici del movimento proletari-o, sia va– lendosene ,come elemento di criti·c·a della società odierna, .sia ponendoli come obbiettiv.i alle organizzazioni eco– nomica e politica dei lavoratori. G. B. Shaw, i' coniugi Webb, Mac Donàld, Cole hanno, a volta a vo-lta, trattato. vari a,spetti del tema. Il pi1Ygrand~ dr_ammatùrgo vivente, G. Bernardo Shaw, considera come chiave di volta del., Soci.a1ism6,,•l'ob– bligo del lavoro, pena la mbrte; obbligo ohe ha per co– rollario la estirpazione spietata dell'ozio parassitario. Da quando un bambino è concepito - così egli ra- · giona -- comincia a sfruttare sua· mtdre e, indiretta– mente, la comunità che nutre la madre. Il bambino deve eisserè, per parecchi anni, Fmtrito, vestito, all0ggiato, istruito, educato, e così via, a credito. Pervenuto all'età produttiva, -esso .è quindi inevitabilmente in debito di quanto ha consumato dal momento della ,sua conce– zione: e uno Stato GOCialista gli presenterà, di conse– guenza, il conto. Da quel momento egli dovrà, non solo mantenere sè stésso ·coa. propri0 lavoro, ma· costituire un fo_ndodi ammortamento' per liquidare il suo debi_to. La vecchiaia poi avrà un suo debito, come, la gioventù, e conviene provvedervi in anticipazione. Il proliuttore, . quindi, nei ,suoi anni lavorati vi·, deve pa gare il debito deJla inf anzi-a e della -puerizia; provvede.re al costo d'ell n pr-0pr.ia esistenza; provvedere- agli anni de l riposo della ,sua vecc hiaia. · valore 0S'p'licativo per i fenomeni particola,ri del!.a v-ita.sooiale '.; e più .innanzi nota ohe i Mar-x non•&1lD/Unci.a la. soci/età comu– nista soltanto oome conseguenza. della SQCie,tà capitalista.; ma di– mostra. che in, esea cesserà finalmente l'antagOill.Ìamo deHe classi che il'ende esausta l'umanità, e ~er la prim.,, volta si rèalizzerà la -y;ita piena e libera, e ,il la,voratori possiederanno insieme la c;lelicatezz.anervosa. dell'operaio' e il vigore tra,nquillo del oon- . tadino,. e l'umanità si, ergerà; .più leJ.ioe e più nobile, sullf terra rmnovellata •· · (15) JAUBÈB, eit.aoo da. RAPP6PORII', op. cjt. 1 p. 4~, . ' (16l. Op. eit., p. ~97, . . , r ,
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