Critica Sociale - XXXIII - n. 15 - 1-15 agosto 1923
9J30 CRITICA BOCIALB ti menti ». Chi non li comprende e non li apprezza? E tuttavia b.iJ.sognaguardare aru:he al dli sopra di ess~ ,se si vuol intendere, pensare, risolvere, agire secondo- ne-· cessità. ~ massimalisti, con quel loro ricettario dei « Governi borghesi tutti eguali », fanno una oppooizione al Fa– scismo molto generica e, in certo senso, molto comoda. Non diciamo, con questo aggettivo, che essi abbiano ne l'intento nè il risultato di ottener grazia o minot du– rezza; ma è certo che quella loro lotta contro il regime attuale, non per quellò che fa -di specilflco, ma perchè" è, così in genere, ... un regime borgp.e,se, è piena di al– meno involontaria diplomazia. E da questo punto di vista, quanto più si è e,stremisti, tanto più si supera facilmente la ,pregiudiziale perso– nale, · pe;rchè tanto più si accorcia la distanza fra un qualunque ministro tipo Facta od Orlando (Giolitti. ha degli antichi prececJ..emti cli tipo fascista e ha d~lle recen,ti complicità fasciste, per cui sta a sè) e l'attuale prémier. Ecco !'on. Bombacci dichiarare che, se le repugnanze personali possono valere per cooi personali, esse devono essere superate quando si tratta di rappresentare inte– ressi di terzi. E c'è della verità e della ,saviezza, nono– stante il pulpito ... Questo elemento personalistico, questa disposizione, nata od acuita per effetto di questo periodo di ,storia politica, a guardare gli eventi personalisticamente, entra anche nell'apprezzamento dell'evento • confederale», dei suoi moventi, delle sue origini. Perchè il capo· del Governo periodicamente prende di questi atteggiamenti, fa di questi gesti? E' per un suo gusto- di sn·obismo, è l)er un piccolo espèdiente di politica contingente, i'n– terna ed estera., è per desiderio di seminar zizzania e per la illusione di fare un dispettµccio ad alcuni uomin_i nostri che più gli .sono odiosi perchè più gli son su: perior-i? A buon conto, in fatto di zizzania, ciascuno di questi gesti la sparge e la solleva nel suo campo vrima ancora che nel nootro. ' · Se le critiche dell 'on. Farinacci - il quale dichiara che, su questa via di eventuali accostamenti ai confe– derali, sarà disciplinato ... iflI_loa quando non abbia .la sensazione che si offende la memoria dei fascisti morti nell'aS1Salto alle sedi operaie ,ròsse - poosono apparire gli sfoghi. e le ,pompe di Tibelliorie di -'Un enfant ter rible che ama sfoggiare una certa indipendenza fron– deuse, non è meno vero che correnti fortissime e signi– ficanti non simpatie o antipatie o gelosie o preoccupa– zioni personali, ma orientamenti e interessi collettivi, si muovono in queste occasioni per esercitare la loro influenza, per mettere il loro veto. Non parliamo della Confederazione bianca, ·che., con una manifesta agita– zione d'animo, aggravata dal travaglio della crisi del P. P., si dispera, al solo accenno di un aI)proccio tr"l Governo e Confederazione del lavoro, per ragiooi di concorrenza; e non guarniamo alle· chiare mosse della Confederazione dell'Industria, che. si affretta ad acco– starsi al Gdverno e a porre le sùe ipoteche e il suo peso sulla bilancia: il che dovrebbe darci un elemento non trascurabile e genuinamente marxistico di giudizio nelle nostre decisioni. Ma entro lo .stesso Fascismo, e preci– samente per la comple;;sità de\la sua compagine, vi sono I! si muovono tendenze e correnti, che corrispon– dono a. ceti sociali diversi. Nè è da dar ·grande impor– tanza al fatto, che le opposizioni a una politica gover- 1 nativa di intesa con la Confederazione vengano per l'appunto dagli organizzatori delle Corporazioni, cioi) da coloro che dovrebbero teoricamente essere i. primi a intendere e a volere una politica flloproletaria. Filopro– letaria, sì: ma del loro proletariato, cioè di ·quella gente che con le buone e con le cattive essi .sono riusciti a mettere insieme sotto i loro gagliardetti. ta opposi-· zione di co.storo è, ancor più di quella dei Popolari, mos,sa da -ragion di bottega. Ha qualche valore invece l'innegabile agitazione che .queste mosse del leader determinano nei· seguaci e1negli " amici •, perchè dimostra che neppur la politica di un· Dittatore è e può essere, ai tempi- nostri, veramente e strettamente persç>nale; che anch'es,sa, in parte almeno, subisce ed espr1me l'influsso di correnti e di forze col– lettive che, per. quanto inorganiche e torbide e inconscie . di sè, rappre:3entano però interessi, cioè contrasti di classi o di sotto-classi. Que.;ti contrasti, queste ·varie « anime »,_ vi sono· nel Fàscismo e d'intorno -a-cl-'e:sso, come vi sono nel Partito BibliotecaGino Bianco Popolare; la cui crisi può apparire, a un'osservazione superficiale, crisi politica e parlàmentare, crisi di tat– tiche e dl uomini, ma è in fondo crisi economica, cozzo ~Ta .i, celerilco-mod.erat.i.cCla.ssici,, ribattezzatisi popolari nel 1919, e i demo-cristiani e social-cristiani, e.sporienti di un pensiero e di un sentimento anticonservatore, ed esponenti· di masse genuinamente lavoratrici. *** Mi pare- opportuno- dire e magari rjpetere periodica– mente queste molto modeste osservazioni sulla compo– sizione e sulla complessità del· fenomeno del Fasc1.smo, perchè, dovendolb sopportare con tutta probabilità per un periodo alquanto più lungo di quel che credono parecchi, è utile « comprenderlo»·: non ,per ;perdo– ·narlo • secondo il sapiente motto « tout comprendre c'est towt pardonner »; ma per combatterlo nel modo più acconcio, per comportarci di fronte ad esso e per agire sopra di esso col risultato più efficace. Anche in questa circostanza, una tale comprensione del fenomeno non mi parve sempre pronta e perfetta. Io non domando che .si abbia in proposito una tesi meno intransigente e ,negativa: ma vorrei che questa fosse ,suffragata, all'esterno e dentro dil <noi, da mortivazioni diverse e più profonde. Vorrei, per esempio, che la si– tuazione particolarmente tragica di coscienza dei Con– federali, fosse un po' più. considerata (ebbe, in questo senso, una riga di molta equità il compagno G. Mat– teotti in Giustizia del 28 luglio) e non trattata 'alla ~tregua dì un ,caso di impazienti vanità· arriviJSte per alcuni, di arrendevolezza .ingenua e' biasimevole per altri.· Vorrei che il ·fenomeno di' queste "mosse » del Governo fascista fosse visto ed inteso non· ,con la tra– dizionale mentalità .-;calariniana della trappola COl!l 'la solita crosta di cacio per ·il solito topo, ma con spie– gazioni più complete e meno .sempliciste o, per lo meno, non .con le sole motivazioni e spiegazioni sempliciste e personali: le quali pure hanno - in una situazione e in uomini come gli attuali dominanù - il loro valore. Vorrei che quella mentalità e quella' visione, e quel proc'edimento di giudizio sui fatti, quello stampo che ci siamo formati - politico, nel suo senso stretto, par– lamentare, montecitoria1e, •romano•, valevole per le consuete vicende dei consueti partiti e delle lotte con– suete tra i vecchi partiti parlamentari, si' rinnovasse e si aggiornasse un poco, come è nece.ssario per inten– deTe, giudicare, e orientarsi in situazioni nuove, in un fenomeno diverso dal •comune, i,n un gioco di forzE\ e di correnti per le quali il vecchio Baedeker defia po-litica non basta più a trovare la strada. 1 GIOVANNI ZIBORDI. I Dinàm·ismo statico Se proviamo a trarre qualche .suc,codagli epio;odi che hanno destato, nei giorni scorsi,· tanta attenzione e tanti commenti, il loro signiflca,to es,senziale ci pare· costituito èlall'evidente ·e proclamato intento del Governo di crearé nel Paese un consenso ed una acquiescenza universale al regime fascista: qualcosa di simile a quella « uni,fl– caziÒne del pensiero », che noi deridemmo e oppu– gnammo con impeto e con sdegno, quando fu proposta come èànone di convivenza nel nostro partito. Ma se a un simile inten'to Pl.lò ancç,ra attribuirsi qual– che· parvenza logica, ove sia, applicato ad un partito, che è u·n·•oosociazione eminentemente volontaria cui nessuno è tenuto ad aderire, la sua assurdità si mani– festa senza attenuazioni e senza veli quando -si voglia attuarla nella vita di una nazione, che, organizzata in Stato, è 1/L forma tipica delle grandi associazioni neces– .sarie, da ,cui non •si esce se non con la morte o con l'emigràzione: ma l'em~grazione (non ·parliamo della morte, per la quale ci basti rievocare il ricordo di Ca– tone), la stessa emigrazione, - oltrechè non è consentita, oggi, a, tutti, e specialmente a ·coloro che la desiderassero per insofferenza del presente regime, - è anche turba– mento di interessi, di .consuetudini, di equilibrio ma– teriale e spirituale, cui nessuno dovrebbe esser co,stretto per difendere la sua libertà; e po'trebbe inoltre far cadere dalla :r>adella nella brace, qa ùno ad altro regime di coslrizi,o·ne, 'almeno 'iJn via d'ipat"esi: e anche l'ltlotesi
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