Critica Sociale - XXXIII - n. 15 - 1-15 agosto 1923

Cl\fflCA 150CIAL~ , rapporti dello Stato .Italiano con le cliassi lavo– ratrici, non soltanto su:lla opinione eh~ s,e ne ab– bia fuori. Hic Rhodus, hic salta. Se la Confede– razione s:i mettesse anche tutta a dispo~izione deJ Governo per collaborare con esso ad uµa po-· · litica di emigrazione favoreVO\e all'Italia, ben poco ottèrrebbe se, insieme, non possa onesta– mente accertare in fatto çhe le Camere- ttel La· voro in Italia sono libere e non più assaltate od occupate· secondo iii capriccio di irresponsabili loca:li, che lo stesso si deve dire delle Coope,ria– tive e dei giornali di opposizione, che rron si dànno più bandi politici agli ol"ganizzatori, agli uomini politici, ecc.,· che H Gov~rno è sereno ed imparziale davanti a. tutte le forme dell 'orgaIJ,iz– zazione operaia, sia neutra,· sia confess.ionale, sia poilitica; le quali tutte egualmente tutela come espressioni del principio statutario e democrati– co,internazionale; che tutti i èittadin{ sono u– guali davanti alle leggi dello Stato: La Confe– derazione del Lavoro può servire alla politica del Governo e dell'Italia in quanto sia· in condi– zione di attestare tutto cùò, ossia' che ~a politiq. del Governo italiano, nei confronti delle classi lavoratrici italiané, rispecchia la morale media, corrente, accettata dalla grande maggioranza de– gli Stati democratici, per quelle ragioni di or– dine astratto e positivo cui abbiamo di' sopra àc– cennato, e che trov,al}o anche legislativamente ia loro sanzione positiva nei trattati internazio– nali vi,genti. Eppoi sarebbe necessario. che l'a– zione della Confederazione s,ia avallata dai no– stri fuoruscili all'estero, ai quali non ·dovrebbe più giunger,e notizie che i tormenti da loro pas– sati continuano slhi loro compagni rimasti in pa– tria. Sono questi .focolai importantissimi per la formazione dell'opinione straniera nei -nostri ri– guardi. Possono j.r;i un primo tempo essere stati spregiati, ora si deve c-0minciare ad avvertire che grave erroro fu quel:lo. In ogni tempo e luogo i u p,ro.fughi n ifui~ono coeffi.cliente:importantissi– mo dei giudizi straruieri sulla politica della loro patria .Ecco un punto capitale del mutuo riflesso tra la politica estera.~ l'interna di un Pa6l,e. Ecco come la politica estera di un Paese non può pre,– s'Cindere, per la sua efficacia, dalla ·politica in- terna. · Noi ben comprendiamo la delusione di una « rivoluzione fascista », e,he s~ tenreno ·della politica estera trova ·inopinatamente l'ingombro alla attuazione delle sue conèezioni in politica interna. Noi, c-iòintuendo, fin dal Congresso so– éialista-massimàJiis.ta di Bologna abbiamo detto risolutamente: no alla rivoluzione che ci si pro– poneva· ,poichè intravedevamo che, a p.resainde– ·re dalla difficoltà ct:ena vittoria immediata, sa– r~bbe poi stato bentosto necessario fare i conti con le Potenze per vivere ....:.... daoch•è noi credia– mo al1a esistenza ed alla forza di urna li!5era «so· cfotà internazion~en deglii -Stati e duoitiamo che siano· savie quelle rivofuzionr che si propo:r;:igorto di aggredire tale società. ·con as s.alti frontali nei punti più ®nsibt1i delle s:ue· concezioni politiche e sociali. Il Governo fascista si acc-O'I1ge ora, su tutta lia linea della poilitic,a estera, che; se vuole utilmente agire, deve mostrare di essere in poli– tica inforna &ti! piano qella moraile media demo– cratica a<icettata dalla maggioranm della società BibliotecaGino Bianco degli Stati. In questo suo nuovo avvedimento si svela il filo cìi protezione che la democrazia in– ternazionale dà alle idee ed istituzioni democra– tiche, dovunque sono minacciate. :Noruc'è da ar– rossire nei confessarlo: noi viviamo per un pro– lungamento della vita ctiemòcratica,socia!ista-o– pe,raia dell'Estero sull'Italia, che ràffrena le èon– trarie aspir~ioni e vedute d~l Governo. Tant'è che le-irruenti rfazioni da c_uiè us,cito il Govem;,, le quali tutte 'ignorano le gravi .responsabilità in,çombooLisul Gnverno rispetto alla ·società in– ternazionaJe degli Stati, occupandosi esse esclu– sivamente della fortuna dei propri interessi e principi nei• rapporti defila politica interna dello Stato, non riescono a darsi ragione di fante blan– dizie del Governo fascista alla Confederazione del Lavoro, e ragionano diritto divitto come il comm .Rossoni, di sopra citato, o come l'on. Fa– rinacci; op·pure se ne sgomentano come fanno i conservatori-nazionalisti italiani, famosi per non • capire mai nulla degli impulsi e dei movimenfi deLla politica estem. TutLi costoro - da quegli ignari e irresponsabili che sono - hanno il do– vere di essere intrarisigentissimi su tutti i postu– lati della rivoluzione fascista, e tanto più su queili che paiono ed essi più car.atteristici (la distru– zione del sindacato operaio libero) e che invece - v ooi iron ia o fatalità. delle cose! - sono pro– prio quel.li che urtano di più il costume politie-0 medio democratico internazionale, ohde ci fanno gua:rdare dalle Pot~Hze con I,a; freddezza; con il sospetto, anche con l'irritazione che colpisce ,chiunque porti novità oscl!re, foriere di rivolgi– menti vtiolenti e pericolo,si nell'ordine costituito. Ora ci sembra che tutto ciò serva come un e– sempiÒ froebeliano a dimostrare la veracità della tèsi posta, · nella sua ultima riunione, dalla Di– rezione del Partito Socialist;i: Unitario. ·ivlentre essa ha posto i(l ·rilievo la natum e i doveri verso se stessa Ghe ha ['organizzazione operaia, ,ammo– nendola che favori e privilegi ad alcune organiz– zazioni non compens-erebbero mai i:l danno che verrebbe à tutto il proletariato dal e-0nsenti11e al– l'attuale Jregime illiber:;i.leed oppressiivo, conclu– deva esprimendo l'opinione che, se essa non pos– sedeva lo specifico per la pronta liberazione d~I pTOletariato dai suoi mali, il princ-ipio di solu· zione del p-roblema politioo interno italiano era ' legato al principio di soluzione èlel problema del- la crisi ·internazionale. La Ruhr, le Ripa11azioni, i debiti interalleati, !'.aura di nazionalismo• e cli violenza che ne promana, formano un ambiente nel quale la dittatn.1,raprospe·ra; ma le forze che tendono ali 'eliminazione della crisi - forze de– mocratiche e pacifiste --, argomentando di supe– rare la {}risi internazionale, operano energica– mente a superare quella i-nterna. Gli StaLi Uniti hanno il primo posto segnato ·in questo movi– mento di ristauraziòne della pace e della convi– venza europea in un clima morale di uguaglian- za: e di èonformità istitu:l-ionalt3democratica. E non è ·peccare di audacia nelle nostre illazioni, . richiamare anche a questo coacervo di sentimenti gli avverl.imenti flottanti nell'aria della società europea, eh~ reclamano dal Governo italiano, come condizione di un più deciso favore per i .suoi postulati nell 'rarringo delle complic.atè com– petizioni internazionali, una politica meno ostile

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