Critica Sociale - XXXIII - n. 12 - 16-30 giugno 1923

'I . CRITICA SOCIALE µri•vifogio della nobiltà di ,sangue, -e rov.~scerà per mezzo del popolo, della gente di lavoro, il privilegio della bor– ghesia p1·0,prietaria e capitalista, ,fino al giorno in cui la societa fondata•sul lavoro non Ticonosca privilegio , ,se nor, quello dell'intelletto virtuoso, dirigente, per scelta di popolo illuminato, dall'educazione, lo sviluppo delle· facoltà ,e -ç!çlle f.o,rze sociali » (15).. .Solo così dalla pe,r,mane,nza delle. lotte di c:Jasse , nella sto-ria. Mazzini vede aprirsi la via all'elimi– nazione di ogni dominio e. di ogni contrnsto di classe: " il po,polo viene sulla scena, e non Ìn– te.nde che una seconda. aristocrazia, comunque più Jal'ga e sopra altre basi, si sostituisca alla prima . .Siochè a poco a poco la lotta cangia d'a. svetto e dove prima era tra una classe e l'altra, ora è tra il principio .di una clias,se e il principio clell'uguag'lianza, tra,il privilegio e il lavoro» (16). Il confronto con le ripetute aJJe,rmaz.ioni analo– ghe di Marx e d 'Engels si é!Jffacciaimmea.iato e spontant)o. cc Tutti i mo-Ù .(dice il Manifesto) fu– rono sino-ra ,c;ti .m_ino-rarizee nel vantaggio delle minoranze. Il moto. pro•letario è il moto, in.dipen– dente dell'immensa maggioranza p.el vantaggio dell'immensa maggioranza ... J1lproletariato ... to-, g1lierà di mezzo le condizioni degli anta1gon_ismi di clàsse, toglierà anzi di mezzo le das,si, e quin– di anche il .proprio dominio di classe n. E ,già nel Per la crifica della filosofia del diritto di Hegel, sh1 dal ·i8!il1Marx .aveva scritto che il proletariato- « non si può emancipare senza eman– ciparsi da tutte Ie altre slfere clèllt1s:ocietà e s,enz.a emanciparle àlla ~oro volta»; perchè esiso dalla negazionie· deHa pTopria. umanità, (Ummenschlich- 1,eit). è ·spinto ,aua· neg,aziopie ,della negazione, ossia alla, completa riabilf.tazione dei! 'umanità, ne:lla quale soltanto può trovar la propiria. Pertanto in questo suo scritto· Marx diceva che la' possibi-lità positiva .de]l'.emancipaz.ione stava nell'educazioii,e del proleLari•ato, Gioè della classe costretta dalla sua condizione di annientamento dell'umanità a volerne, e, cercarne a'universale riabilitazione. · · ·E Mazzini, già nella •citata lettera a sua madre del 2 ottobre 1839, sc,riveva: << Il gran seigreto, è que!J.odi riorganizzare l'eduéaziione, cioè le isti- . Luzioni civili, po,litiche, econiomiche, criminaU, , !1eli,giose:, no11 nel! senso del! 'utile di' una classe sola, ma di tutte, dell'universalità"· Dove è pre·– venuta aniGhe quellla s.pi -egazion,e, che in Marx poi si ritrova, del processo dell'educazione sociale intesò, come svolgimento di azione storica; .che tras.for'Iil.ando le istituzioni e i 'rappo•rti ·socia.li promuove e sviluppa -e conso-lida insieme le tra- sformazioni delle co-scienze. , E se in Ma,rx questo1 concetto dell'educa·zione port:a al principio, delaa praxis -' r,i,voluzionaria, non' è a stupirs.i ch_eanche· in Mazzini la stessa corrseguenia baleni e si affermi ta.lvoJta. cc Il 'pro– letariato,, umino strato- dell'attuale società '(dice il Manifesto), non pµò elevarsi· niè rizzarrsi senza spezzare tutta la massa degli strati superiori c,µe co-stituiscono ·aa ·s,ocietà ufficiale »; quindi << con una .rivoluzione n conquisterà il potere ed abolirà le divi·sioni e gli ,antagonismi di classe per sosti– tuire, alla << vecchia società borighese divisa in classi cozzanti ffla l()ll'o, un' associazione, nella (16) Scritti ed. ined., VIII, 189. (16) 'Jlldiz. naz,, .II, 450-&1, Biblioteca Gino Bianco' quale il .libero. sviluppo di ciascuno è' ~a condi- -.zione per il libero sviluppo di tutti ». È non di– , versamente Mazzini, netla stes::ia· lettera a sua ma:dre,. prosegue: << Or come d'arlo•? colla fo.r~a:,· cioè· eone rivoh!lzioni, e bo[l'educazione rio,rga– nizzata a modo nos,tro subito, d.opo-. Per .questo io sono -rivoluzi-onarrio n. · Si. ricordi qui cbe cc l'educazione l['iorganizzata n signifi.ca anche per Mazzini il mutamento di tutte, le is1..ituzioni civili, politiche, economiche ecc., nel senso dell'universalità anzichè del dominio di ·una classe; e si noti come, al pari che ne,1 Mani– [esto, anche qui è ò0-ncentrato e schematizzato in Ùn punto crit;,ico (rivoluzione) lo sviluppo del pro- cesso sto,rico ·della. praxis rivoluzionaria. . 3) La lotta d;i. classe nella società attuale. Ma ,queste concezioni si collegano• intimamente e nece-ssàriame.nte ad altre: ossia al ricònosci– men to dell'esistenza di interessi di classe e _de:Ila necessità di un'azione di Glas,se per .riv~dicarli. Che la classe· oppressa rivendichi ir\teressi uni– v,ersali, trascendenti la rsua condizioni di f.razione dell1a sooieta ·e validi per la umanità inti,era, ciò , non basta ad annullare l'attrito· e ili contrasto di questo universaliE'fmo ooI pruriicolarismo ed egoi- . smo della· çJ.asse dominante. Riconosciuto ,que– sto, Mazzini non può sott11arsi al.Ja necessità di ammettere una di-stinzione f.ra le classi ·po-rfJa.trici /dì interessi e principi opposti, e di affermare la , imprescindibilità di un 'azione di classe. << Lavorare; soffrir,e, mal<edire, morire», - di– ceva egli una vroHa (come abbiamo ri,co •rda.to ,) - sembra il destino della classe aavo,ra:trioe. Ma, il' Oarlyle, (!Ui per ·ta,nti ,risp~tti. egli (pur nelle di– v,ergenz.e •essienzvàli)s,i sente affirre, os-servava nel suo Chart.ism., che ·all'ingiustizia della ·condiz.ione, · degli opeirai << rislpoRdono le [oro parole e più i loro· fatti. Il subitaneo e yendiicativo in ,pulso <H ri.!bellione div•enta sempr.e più il ·sentinento, g·e– ne•rale ;delle class,i sottoposte. Sentimento, che si può. biasimare, ma cli cui tutti debbo~o ricono– soore l' esis,tenza \i. . . . À -questa osservazione sog,giungev.a per .parte sua l'Engels ne:l 'l)j,e Lage ·der arl1eitènde11, Kilas– sen, che questo risentimento e questa rib~llione, ben lungi daJl'a:nd~r biasimati, costituisco.no l'u– ni'co mezzo di ri,vendicazione e 'ì,iberazione futura della umanità .c'ornpwessae negata. Il dilemma che si pone aJlla classe · ope,raia i"!: o sottomettersi e imbestiaJlire, o salvare la coscienza della pro– pria umanità con l'unico mezzo pòssibile, la ri– bellione . . Ora il Mazzini. q1:1.a,ndo• SOOVf;Và. a sua madre che l'.unico mezzo· era la rivo.Juzi,one, e che peirciò egli era rivoluzionario, si aggirava, evidentemente in un .anafogo' o•ràine di idee. · ·. · · Di fr:onte all'egoismo. esc1usivo de.l[a classe do- . minante la cla•ss-esq,ggetta non ha che un rime– dio,: lottare. oornpatta pev i suoi interessi, ·cui non basta,· per essere ricon9-Sciuti, i'l ·fatto• che pur co-incidono- con gli interessi uni:versali dell'urna, : nità. IJ concetto di un'azione di classe,; res-a ne– oessaria al proletariato daJll'im.perversaire dell' &– ,go'isimo (dEWlorato·e wn . c'iò rfoonosciuto qual.e: realtà sto-:rica.) i.n tutti gli atti della classe domi-· narite, tende ad iirn,po,rsi al JMaz~ini quale· imp:re- - scind,dbile esi-gen~. ·

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