Critica Sociale - XXXIII - n. 12 - 16-30 giugno 1923

Critica Sociale . RIVISTA QUINOICINALE · DEL SOCIALISMO Nel Regn~: Anno L. 24:- Sente1tre L. 12 - All'Estero: Anno lt. L. 28 - Semestre L. 14:. , DIREZIONE·:'' Milano - Portici ·Galleria, 23 - AMMINIS"fRA~IONE: Via Omenoni, 4 - Milano :4nno XXXIII - :N. 12. . "Nume110 'separato Lire UNA Milano, 16-30 Giugno 1923 SOMMARIO __ , Politic~ ed Attualità. z, /Jre '{lantgli dello 'Stato democratico (CLAUDIO TREVES). Studi economici e S'O~iologici. • I 1 Un,_ vecchio argomento_: .i piccoli coltiivatori: 111 (OLjNDO Gòal/t). Il problema sociale vn Maz~ni ed in Marx: l - 'La critica deUa · s~c,età presente; La lotta di classe nella storia e nel:l,a so- ' , c~età attuale; La. necessità dell'~one di classe· La devia- : 1 zione ,di Mazzini (RODOLFO MONDOLFO). ' Cooperazione, agricoltwra e fìnanza nella nuova politica russa ' (FAUS'.).'0 PAGiillRI). · ' ~etteratura, Filosofia, Fatti .sociali. Baglio,,; ed ombre imperiali ~MAEVIO). Dalile. Riviste (ANGELO TREVES). - Oii> elle si stampa: « Ei'esi.a.? » di T. Vagliasi0:di (LA CRITICA ' SOOlALE). ' -il: tregangli dello Stato democratico l'.Jno suritt0re, che ~ ·oavaLloni della politica e ·del gior.nalj,smo hanno tra.volto ma a cui non si potreb!be negc!J",e-l'ingegno- ala~r,e e sottile Ro– molo Mu :r.ri; sentiva, il bis0rg0:o, alcuni gior~i 1a, •di tessere anuora Uill ,epicedio anzi- il millesimo deprot,undis su·l soeiaÌismor itaÌiano: un morto di c.ui Sii disicorre .semp·re trop,p(), un mo,rto di ou'i r11ori si fiJIDisoe di inc,hiodare la, bara, quast si te- . · messe di vederlo sempre, da un· morne,mto all 'al– tro, l;>alz8Jr fuori, 'più -vivo e più potente di prima. ·E il 1Mu.rri sosteneva Cihe éc il sociali,smo è morto, ·pe1·chè lo ?pezzo.mento della, nazione in classi ir- riducibilmente ·8Jvverse è s.ta :to negato coni una validità storfoa inoppugriabilé d.al fas-cismo ». t'e•rrore cli questa p1wpo,s,izioneè evidente; bas•ta · considerare che il socialismo; avendo una consi- . ste-nzaiide'Qrlogicanntversal-e, non pùò essere cc ne– gato» da un 'esperienza partiocilare, limitata ad un. solo .Stato, come è l',esp:erienza fascista. Che se poi si v0iglia imprestare al fascismo - ciò che i fascisti -oontestano - tin oonteout,o ed' una por- 1 tata internazionale, quanto ci vuolè ancora per– ' c.h~ le affioranti velile,ità del nazionali-strio e del oonservat6rismo europ.eo , che si possono tirare al Lipo d,e,l,fascismo italiano, o.btbiano ragione del partito socialista in Europa? In0rnre la cc validità. stol"ica » con! cui il fascismo ha ·sop,rafatto i·nl Italia il social.ism@ non si può clilre che ne abbia confutato l'idea; il vincitore Rton'ne:ga'il vinto; lo afferma! anzi, .nel modo più_ ·l'isoluto, come la prop,riél! immanente antitesi di ;. fatto ,e di pen•si'ero. Essene o non essere la società ., divisa in classi di i.ntevessi avversi ,è dottrina eh-e . non ·muta neUia sua :realtà per la:· vicendaT deUe fbrtiune politiche. Le classi non negan:o la na-: · teca Gino Bianco zione; nè la nazione le classi. Ogni voHa che .la borighesia ha disfatto il proletariato nel '48 nel '71, ha proclamato che non esi,stev~no più ~lassi e che il socialismo era morto. Poi la vicenda ri– prendeva, p-er·chè la borghesia, fabbricava con le s-uiemani un'altra volta iQproleLarialo nello 'St.ato. ·Fatalità tragica, destino inooorwbile, elle si •ride delle illùsioni dt?i vi11ciLorie dei cLisingann'i dei V'i'n_ti. Ro111oloìVl.urri, nello ste&:;o scritto necrolo– giGO di noi, con ifelic·e e, S'ig11iificativ.a incoerenza es:ce a dire: « Lo Stato liberale unitario demo– cratico è Ila s-ola rea.ltà ideale e' concreLa' dien.tro la quale a µn socialismo realisti-ca' sia possiliile vivere e muoversi »_. Ch'e vuol di,r ciò· se rion che, dat8J la realtà dello e< Stato liberale unitario e dem:ocratioo i> il socia– lismo ne è l'ombra inev.itabi~e? Che p~ negare i1 soGialismo biso.gna negare cc lo Etato liberale unitario democratioo? » Lo può la borghesia? Lo .può il !fascismo? Noni ha già corso troppo, le pos.'te il Murri. quando afferma, sia pure Sl()ltanto per l'episodio italiano, cbe il fascismo ha ucciso il socialii_smo,se non è ancora provato ct<leab'biia . cc rreg,ato con validità sto-riGa inoppugnabile» ,lo Stato democratico? Certo a dò il fascismo si ado– pera con vi,gorÒ,sa.o&tinaziç>ne;certo esso dirige a quel IJersaglio i colpi più fieri. Ma si può già cant8Jre ·~1. sua v\ittoria? Non è il peana pre– maturo?' T-re sono i gangli essenziali deUo Stato demo– cratico: il suffragio universale, la scuo-Ja aperta a tutti, il sindacato. Il fascismo ha costretto i sindacati operai al:la disciplina cc nazionaL~»; ma non è riuscjto a sottoporre alla stessa disciplina i sindacati padnmali. Ciò basta perchò non sia scomparso <è lo spezzettamento delle nazioni in classi i:rriducibilmenle avverse». Una parte è do– m:ata in ~onfvonto all'altra che -è libera; w1a p,aree è scond1tta mentre l'altrà è vittoriosa. Mra il contrasto non· si infiamma - pur soffocato che sia - n~lla stessa disparità del trattamento? 11 Murri garantisce che tra le file del .fascismo noni affioreflanno le ·vecchie opposizioni. E sen– tenzia: cc La coscienza e La,politica di 4n la1Vor;i– tore fascista hanno una differenza irriducibile da quella dii un operaio soc.ia.lista ». rSarà; non discu- . tiamo. ,Ma perchè il ra,gionamento del Murri sia probante, bisognerebbe che egli- si attentasse a integrarlo -così: e, La coscienza e la, polit.ica di un · capitalista Jascista. h,anno una differenza irriduci– bile da quella d'i un capitalista liberale».· Il . Murri non ne h:a n:eppur il sospe.tto: · segno che per ,lui ~l risultato dcl sindacalismo fascisUJ. .ha da essere quelfo di da:re ai lavoratori ·,una co– scienza ed una politica, idest una psicologia di

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