Critica Sociale - XXXIII - n. 11 - 1-15 giugno 1923
174 CRITICA ·socIALE infatti al Congresso che tale politica non è solo un voro, i salari sono proporzionati alla produttività episodio, ma costituiscè un programma deten1:1.tna-_ degli operai. to per un lungo periodo, mentre, da parte sua,, Ka- Come base della organizzazione dell'industria la menew ha osservato come, nei riguardi della poli- nuova politica mantiene il principio della naziona- · tica economica interna, si· sia mantenuta la poli- lizzazione: le imprese continuano ad appartenere · tica del « capitalismo di Stato », che caratterizza allo Stat'o ·in tutti i casi non espressamente previsti appunto il nuovo regime della produzione indu~ dalla legge. Però il decreto 7 luglio 19~1 esenta in striale. avvenire .dalla nazionalizzazione o municipalizza- In queste note ci occuperemo particolàrmente zione tutte ,le imprese industriali che, non impie- della. nuova politica industriale e della correlativa ghino più di 20 persone e dichiara che ogni citta- n uova p olitica del ~avoro, accennarldo, -nel \con- · dino di 18 anni può esercitare liberamente il ime-· te, m.po, alle conseguenze che la rivoluzione ha avuto stiere di a,rtigiano e organizzare una ·piccola in· sulle condizioni della classe opéraia e dei coX).tadini. dustria e concede inoltre· 1 agli artigiani e agli eser- centi le· piccole industrie esenti dalla nazionalizza– La nuova politica industriale. zione il diritto di disporre liberamente dei prodotti Le ra.gioni che hanno indotto il Governo ad adot- da essi fabbricati e di acqu.istare direttamente nei tare la 'nuova politica nei riguardi dell'industria limiti delle leggi e dei regolamenti in vigore, le 1 ma- sono, da una parte, i gravi inconvenienti rilevati terie prime, e gli strumenti necessari. Queste norme nella gestione diretta delle imprese da parte dello concernenti la piccola industria sono- estese, come. Stato e, dall'altra, le constatate conseguenze fune- vedrerµo, alle Cooperative operaie di produzione. ste della politica del lavoro sulle condizioni della La grande e la media industria restano invece classe lavoratrice. Gli- inconvenienti della gestione sotto l'immediata direzione dello Stato e dei suoi diretta delle industrie si possono cosi riassumere: organi, ma il Governo, viste le difficoltà incontrate insufficiente approvvigionamento di materie prime nell'esercizio diretto delle imprese, ne ha modifica- e di derrate; impiego irrazionale e dilapidazione . to· profondamente l'organizzazione e l'amministra- delle medesime; anarchia e irresponsabilità nel• ri- zione, adottan_do i seguenti provvedimenti: ha posto fornimento delle imprese, fatto in misura non· pro- sotto la- immediata direzione del Consiglio Supremo porzionata alla proctuttività, di ciascuna; nessun- in- . dell'economia e dei suoi organi locali un. certo nu– teressamento, da parte dell~ persone addette alla ·~,~gr9 di industrie essenziali, opportunamente coor– produziop.e, ai risultati dei loro lavoro e al miglio- 'lfjriate, con mandato di gestirle secondo « èriteri ramento dei mezzi di produzione, e ciò in conse- commerciali»; ha rinunciato ad imporre alle altre guenza degli accennati metodi di rifornimento del- imprese di acquistare dallo Stato materie prime e le imprese e .dei sistemi adottati per la retribuzione viveri, lasciando loro ampia facoltà di rivplgersi al del lavoro; a_ssenza di un piano economico unitario m_ercato libero; ha stabilito che dette imprese pos- che coordinasse le diverse branche dell'economia sano esser date in appalto. a privati, anche stra- nazionale. Nei riguardi delle classi lavoratrici, la nieri; ha ristabilito il diritto di 'costituire società sul politica economica dei, comunisti e sopratutto, se- hpo delle società per azioni, ma a carattere misto, condo Levin (4), la politica dei salari seguita dal in _quanto lo Stato vi partecipa obbligatoriamente. Governo e dai Sindacati operai, ha avuto per effetto Cosicchè le imprese della media e di:lla grande in-. una parziale distruzione e ·disgregazfone della classe' dustria, pur rest_ando nazionalizzate, si distinguono, operaia, di cui deve però· attribuirsi in parte fa • quanto alla loro organizzazione.. e amministrazione, causa alle perdite fatte· dalle classi operaie sui ,cam- .in tre gruppi: imprese gestite direttamente dallo pi di battaglia in difesa della. rivoluzione, oltrechè . $~ato;• hnprese da esso. date in appalt~; imprese ge- al blocco e all'intervento delle potenze occidentali stite da $oc1età per azi,oni di carattere misto. Il pri- e alla guerra civile. Come la politica: comunista nei mo gruppo comprende' poi imprese che lo Stato riguardi d~lla gestione dell'industria ha avuto per provvede a rifornire interamente o solo parzial- effetto una grave diminuzione della produzione, la mente,' o che non rifotòisce affatto'; il secondo grup- politica. dei •salari - caratterizzata' dall'ostinato po comprende imprese date in appalto a ·nazionali tentativo di II.J.ettere in pratica uno schema com- 0 a stranieri: cosicchè si vengono. ad avere ·sei di- plesso, astratto e contraddittorio di unificazione e ·verse categorie di imprese. parificazione dei salari, insieme ·ad un sistema se– :micomunista di razionamento - ha avuto come conseguenza, secondo. Levin, una completa disinte- grazione, sì qualitativa che quantitativa, della clas- , se operaia. Si è verificato così: una riduzione dei salari al livello normale « degli affamati "; una di– minuzione ·notevole nel .numero degli operai della grandi' .industria; un peggioramento p~·ogressivo nella qualità della mano d'opera ~ la scomparsa degli operai esperti e specializzati che la · Russia . aveva creliti con tante fatiche e spese; un aumento della percentuale degli analfabeti nel totale della massa operaia; un progressivo decadimento (non ostante gli sforzi fatti per impedirlo) della disciplina industriale e un conseguente aumento delle assenze sistematiche degli operai dal lavoro con una sen– sibile riduzione della loro produtti\rità. . Sono ~esti effetti disastrosi della presente poii– tica industriale che hanno fatto sentire la necessità délla nuova politica economica, in cui al socialismo di Stato si sostituiscono il capitalismo di Stato e il capitalismo privato e, abolita ogni traccia di· semi-· comunismo egualitario .nella rimunerazione de! la- '· (4) LEV~: Il P:oblem,a i!,el lavoro in 'Russia (nel fll<!Oicolo 9' de • La r1oostruz1one d Europa •, del -Manchester Gua,.,1.iwn): , BibliotecaGino Bianco U capitalismo di Stato e il capitalismo privato. Sono rifornite dallo Stato - totalmente o parzial– mente - solo le imprese i cui prodotti n'on possono essere utilizza,tJ. che dallo Stato o che forniscono al medesimo la maggior parte dei loro prodotti e ad esse è riconosciuta la facoltà di rifornirsi per la parte cui non pròvvede fo Stato, sul mercato' libe– r~, anche -~st~ro, e di disporre liberamente delta parte d1 prodotti che non cedono allo Stato, Le imprese nazionalizzate, ma non rifornite dallo Stato, ·hanno diritto di procurarsi le materie prime e vendere i prodotti, sul mercato libero, salvo nello Stato ru1 diritto di priorità nell'acquisto dei prodotti. Il di– retto rifornimento dello Stato tende però ad essere ridotto sempre più, e la grande industria naziona– lizzata viene gestita, anzichè - come era prima - con sistemi burocratici, per mezzo di trusts di Stato, che o ra,ggruppano nazionalmente o regionalmente tutte le imprese di ogni singolo ramo di industria e hanno in tal caso il monopolio della vendita dei prodotti, oppure raggrupp1mo Je imprese diverse di .una stessa regione, o .particolari imprese, anche di vario· genere, disseminate su tutto il tertitorio ~ella ·repubblica, cbe n0n sia possibile raggr\Ii)pare m· altro modo.
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