Critica Sociale - XXXIII - n. 11 - 1-15 giugno 1923
CRITICA ~CIALK trasporto, di amministrazione e di magazzino, per' un~ maggiore percentuale di. calo, ecc. Indubbiam.ente, dunque, il piccolo coltivatore _paga a piu caro prezzo che non il grapde, il capitale ,oc– corrente per la coltivazione, e quindi deve sopportare un maggior çarico passivo nel bilancio dell'azienda: più elevati interessi e quote di' ammortamento per · i capitali "{issi, costi più elevati e interessi corrispon– denti per i capitali circolanti. Il carico può anche essere sopportabile per quei piccoli coltivatori che acquistano le:necessarie rne;rci col denaro alla mttno. 'Ma molti dispongono di de– naro solo in alcuni periodi dell'anno - alla vendit11_ riei prodotti - e devono. negli altri mesi, ri_correre al credito. In tal caso si aggiu.nge il ,carico degli in– teressi, tanto più gravosi quanto più misera e pre– caria è la condizione del piccolo coltivatore : son proprio paesi di- miseria quelli· in cui gli strozzini fanno i migliori affari; fino a ·restare, talvolta, pa– droni della terra. del debitore. Il profitto dell'azienda e i guad'!-gni .del piccolo colti• vatore. Poichè, dunque, la terra e i capitali costano più nella piccola che .nella grande azienda, ançhe sup– ponendo che siano propor:zionalmente uguali in esse · la quantità e il costo 'dell'elemento lavoro (1). - e la quota delle spese generali (tasse, assicurazione ecc.), è chiaro che nella 'piccola azi~nda. l<1,quota uriitaria del costo di produzione è superiore 'a quella della grande azienda. Ed essendo invece ·uguali sul mer- . cato i pr_ezzi del prodotto del su·olp ricavati dall'una r, dall'altra, minore resta. necessariamente/ la quo– ta. unitaria del profi,tfo (2), che può· facilmente - nelle annate di scarsa produzione e di 'contrazione nei prezzi dei prodotti - scendere a zero e anèhc es~ sere sostituito da una perdita. '· • , M'attendo a questo punto di sentirmi dir/ Ma via! I piccoli c·oltivatori sono pieni. di quattrini, e lei vuol presentarceli ìn difficili condizi()ni economi.che. E' l'obbiezione comune. Coloro· che la muovonò con– siderino che ,i guad.agni del piccolo coltivatore di solito non consistono soltanto nel nrofitto della sua azienda. Starebbe fresco! - Immaginiamo un proprietario diretto coltivatore di una piccola azienda agraria - proprietario, svl serio, ·senza ipoteche -, che abbia p0tuto f,,rnire l'azienda stessa di tutti i capitali necess.ari; cJie bq.sti con la mano d'opera sua e della sua famiglia aa eseguire tutti i lavori occorrenti, che possa SOi•r•ortarii anche tutte le altre spese· -senza debiti. E' l'ideale; ed è, qy.alche volta, anche la realtà.. Qu()sto piccolo pro– prietario· accentra i.n sè, come si, vede, il possesso di tutti gli elementi della prodnzione -- terra, capitali, lavoro - e accentra nel suo bilancio pr.rscna:le, (1) Si potrebbe osservare che nelle grandi 'aziende l'uso di certe ma,oohine - n10npossibile E> non cqnv&nie'nt&nelle aziende piccole - riduce per ogni unità di superficie la quantità e la sp~a del, lavor_o. Ma non possià.mo qu:i entra.re 'in troppo mi– nuti particolari, che del r esto non m uter ebbero la wrta:ta dei nostri argomenti. . · ·. · (2) Per maggior chi~r<>zza(chi ·conosce l'eoonomia e I~ cont~'. bilità rurale salti via la nota) divemo che per profitto di una impresa ag""4'ia intendi,amo la differenza attiva fr.a le entrate' e le uscite, dopo che in queste ultime sono stati compresi anche ì compensi spettanti all'impi&iro deila terra e dei cwpitali in– v;estiti nell'azienda, a.Ila dtireuone e a.I •Zavoro. E', secondo gli economisti, il compenso ohe va all'imprenditore per il rischio eh~ egli si è assunto. Aggiungiamo ohe vanno considerati distinti il bilancio del– l'azienda e il bilancio personale del coltivatore.' Questi va con– sider,ato,' nei. rapP?rti ~n l'azienda, come \ID -corri~pondente ohe ha la sua, part•~t d1 dare e di avere, . ' L'interesse suL valtore della terra, gli interessi sul valore dei· capitali investiti nell'azienda, il compenso al lavoro vanno se– ~ati [-n.passiv? nel_bilancio deU'azi':'nda,' m,entre va,nno eegp,ati in atl&vo nel b1lan010 del propr1eta_rio conduttore e diretto col– tivat.ore della. sua campagna.. · · · BibliotecaGino Bianco • quindi, anche i compensi relativf r. inoltre egl~ per– cepi sce anche il profitto, quando c'è. C'era., si può dire assicura.to , ,n.egli anni della guerra e dell'imn;ie– diato. dopo guerra, quando· t prezzi- dei p1:odotti era- ·.no talmente elevati da superare anche il più ,alto costo di produzione. I .piccoli propri.etari_,- in co;n– dizioni di mercato estremamente favorevoli .-· !ace.– vano quattrini a cappellate. . Supponiamo che ·un'annn,ta infelice -- p1·,.,duzione scç1rsa; prezzi in ribasso -·- v,•nga arl infierire sull11 piccola azienda e riduca il profitto a zero. Niente di male: restano - al livello normale - gli _i.nte·– res!iòisulla· terra. e su'i., c,wUali, e il compe.nso al la– ·voro. Il piccolo proprietario se la cava. anc0ra bene. _Supponiamo un'annata peggiore, c~e fa,~cia ,chiu– dere il 'bilancio in passivo. Pazienza! Vuol diri- che per un anno il piccolo proprietario farà conto di avere impiegato- piutto~to m: :i.le i valori investiti nr.J– la sua impresa e di :wer 1 ,, v orq.t o r:er meno <li 1miHo che, per o,gni giornata di lavo1· 0. per,·,,pisGono gli altri .lavoratori. :'-l'on è hi. rovina. · - Perchè fosse la I\.>Yina bisogrwrebhe che il p·1,•sivo .fosse molto rilevante e contimiasse per qualche anno, fino a por,-re il proprietario nella necessità di 'far de– biti. Tutto ciò spiega ,che il h'.Janciò del piccolo pro– prietario -- per ii c,1mulo di fùnzioni e di compensi che, questi ha 1H11l'l. f'U~ impreaa -- ,') el<tstico, hle da rendere sopportr•.hili. le perdite risuìtanh cvéntual– mente nel bilata·;io <l"ll'azi<>nd'l. Drversi casi di piccoli coltivàtori. Ma non tutti i piccqli coltiv!ltori si trovan0 nelle fortnn~te condizioni del piccolo proprietario ·da noi considèrato come tipo. I più - o per essere meno provvisti di mezzi, ,o per contratto .:.._hanno nelle loro aziende minori funzioni e, qnindi, un minor_ •,numero di· ~lementi di' gua<J,agno. Una perdita nel bilancio dell'azienda diventa ,più probabile, più ele– vata e anche' più sensibile, in quanto casca su una cifra di guadagni più modesta· e vi apporta una quot'a: di riduzione •piµ elevata. ' · · Il piccolo pr0prietario; che ha il 'terreno gravato da ipoteche;. che per prdçurarsj le merci necessarie all'esercizio dell'agricoltura deve ri,corre11e al cre– dìto, ha debiti e interessi '!la pagare. La perdita nel , bilancio _della sua azienda - 15010 che una, annata sia· sfa,,vorevole - non trova compensi nella larghezza di guadagni che abbian'io vista nel caso del piccolo pro- . prietario padrone di tutto. ~er sanare fa pi:iga, il poco . capitale netto da debiti deve accontentarsi di un interesse meschino, e il lavoro di un· ·comne'nso unitario inferiore, a, quello ind-icato .dalle tariffe lo- éali (3). ' C'è il piccolo affi,ttuale, che, assumendo 'l'azienda è - poniamo - in gracio di procurarsi con· danaro Slilo i capitali necessari e di eseguire tutti i lavori , con la mapo d'opera della famiglia. Anche. in questo caso gli elementi del guadagno sono tidotti, perchè c'è da pagare il canone .di affitto, che talvolta: spes– so. raggiunge cifre ,spettacolose, le quali fanno. sa– lire v ertiginosamente. la somma delle spese e ren– do.no più probabile la perdita. Sono .gli interessi sui . cq,pit p,li ed è il lavoro clìe deyono SOP,P,ortare il peso .di tale perdita. Se p,oi l'affittuale acquista le merci a c;edito,. il peso è soppo~at9 solo dal iavoro: Preghi ·' (3) E' ,iJ. caso,' per esemp io, di quei piccoli proprietari fotti a ma.ochina. che diventa.no tali senza a.vere un soldo in ~no o, portando nella nu,:,va. a,z ienda un gruzzolo troppo inferiore al fab.bi.sogno.• Gentie che lavora per il creditore oon un compènso irrisorio, addòssa.n dool tutto il rischio dell'impresa, e ohe al pr,mo guaio viene sbaha.ta fuori <),alla.campagna., che non è ma.i stata , del. rest o, di sw i, effet~va. proprietà e che essa 'in– tanto •ha mi.gliçra.tb .a.;vantaggio ,a.l'trui. Eppure ci sono t.a.luni i quali cal deggiano l' òrgS1nizzaziohe del credito fondiario proprio . per -f.a.bbrica.rela. piccola proprietà a macchina. · , •
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