Critica Sociale - anno XXXIII - n.9 - 1-15 maggio 1923

CRITICA SOCIALE 137 • gonismo di fronte agli ~Itri 'popoli; ma tende alla ei'iminaz.ione di ogni sfrutta mento di una n azione sulle altre, e delle ostilil..à internaziona.li che ne conseguono: ' Nell'interno della naziio9e, come nei rapporti f,ra le nazioni, la conquista dèi potere da parte del proletariato deve significare per Marx ia so– stituzione vera della solidiarietà ali '.antagonismo, ' della cooperazione aHe scissioni ed osti'iità: il . fine; al quale egbi ,tende; è. lo stesso al quale; col fervore religioso che gli è proprio, aspira an- che Mazzini. · Pertanto quando Marx si è tro,vato insieme coi mazziniani a dov.e:rfi'ssare il programma iniziale de~la Internazionale (Indirizzo inaugurale del 1864) eira bensl inevitabile che il suo .realismo pratico e storicistico si urtasse conl!ro l'intonazio– ne religiosa e l'aftiermazione di principi elern.i . dei mazziniani, e la su,a teoria della lotta di clas• se cont ro il solidarismo affer.mato da questi; ma il p.ro, gramma dell'azione politica internazionale n on li poteva trovare che consenzienti in un c.o– mune intento e in uno stesso sforzo. • Marx combatte i mazzintani in quanto vogliono una· dichiarazione di prfncipi; cede. a malincuo,re alle loro insistenze per l'introduzione, nel pream- . bolo degli statuti, di alcune frasi sopra i doveri e i diritLi, la verità, la morale e la giustizia, stu– diandosi di colloca.r1ein modo (egli scrive, ad En– gels) che non possano far danno. Ma quelle frasi non sono affatto, come taluno ha c,re,duto,,il pro– gramma di politica internazionale delle classi o– peraie, con cui l'Indirizzo inaugurale co,r1chi-u– de. (97). Questo prco,gramma, che ,ben poteva aver consenzienti i mazziniani, non è che l'applica– zione dei concetti, gi'à cosl nett1mente affermati· nel Mani[cstq dei comuniJti, cui l'lndiri'Zzo si le– ga per uno stre,tto v,incolo 1 di continuità. « .Se l'emd1Dci1p~i'on,edelle •classi o,pe,raie richiede la Imo r e<:.i ipr<,ca, fraterna cooperazio oe, cmn e J>06S-Ono a– dempi, e.re quesla grande mission,e, ftnr.hè la poHtica e– stel'a dei , ,Gov ern ~. ;pe. rsegu,endo d,i,,segni d,e1i/ltuosii, suscita l'ùno .contro il!' ' à.lt.ro i p r egiudizi nazionali, ,e p.rotonde i,n illnlprese br1g-a, ntesc.be il ,sa,ngue e la rj,cchezza del po,. polo? Non 1&. s ag gezza delle classrl, ,! ominam.t i, ma !'•e– roica resistenza delle -0118.f,Si operate d'ln,ghY!terra lm,pedì nll'occi<lente d'Europa cli lanciarsi a corpo perduto in una infame crociata per eternare e trapiantare la schia· vhtù su!Q'o yposta. r i,va dell'Ooeano Atlantico. « n vergo, gmo.so plauso, la simpatia solo ap·parente, la c~r,coscritta d,ndifferenza, con cui le dassi superiori d'.Eu– ro,pa hanno v,e.duto ili baJlruarcto del Cauca..so divenire preda della Rus ~ia e l'eroka Polcmi.a anniemtata dalla Ru.s,sia, gli: at.ia, cchi non respinti di questa potenza bar• bari,,Ja,.la cui testa è a .Pietroburgo, le cui man,ii stanno ill'l> 'futtj, i gaJ:>imeitii d'Euroipa, hanm-0 i<nsegnaitoalle classi opera,i,e il dovere d'im,p,adron.trsi am,ch',essere ~i,ei mir (97) Contro il MOMlG LIANO (G. Mazzi11i e la guerra europea. pp. 193-196), ch e oita.va . la. oonolusione del!' Indirizzo inaugurale per dimootra.re l'affinità delJ'a>tteJ\'ll[iam<>nto di Marx e di Maz– zini nella pol itica. internazionale, l'OLGIATl (Carlo Jfarx, cap. VJi) riooro.a.va.la. lettera. di Marx ad Engels sulle • zw.Ji duty unii, rig hi Phrasen •• ohe era. stato costretto ad introdurre nel Preambolo degli statuti. S.. non ohe il passo del preambolo, cui Marx si riferisce, non è la. stessa cosa.·ohe •I pa.sso dell'In· dirizzo, citato da.I MoMIGLIANO. Riproduoo questo nel testo, dando qui in nota,, per il confronto, ,le frasi del preambolo. • I sottoscritti... dichiarano ohe guasta Associazione Internazio– nale del ,pari, ohe ogni società ed individu·o aderente, ricono– ooev&no per base della. loro condotta. verso tutti gli uomini la Verità, cra.GiW!tiria. e La. Mora.le. senza. distinzione di colore, di credenza. 'o di nazionalità. Es.si considerano come un ds>vere di emgere i diritti d'uomo e ,di oitta.dinò non soltanto per eo st88\li, ·ma. a.nohe per chiunque adempia i suoi doveri. Niente doveri 8911•-d. {liritt;i, fiiento diritti senza. doveri •· fiotec~ Gino Bianco sten d,eùliapo1iiÌICainter,nazi,ona1e, di vtigilaTe i til'i di– plomatici dei loro Governi, <li lavar-are, all'occon:enza, iJll contrasto ad e.ssi ron ogni loro pote're, e, ove sian me.56i n.eU'impossibùità di impedilre il tiro, di un.irsrl in una oontemipol!',anea pubblroa accusa, e proclama1,e le .SeaD!Plilct leggi della moTal<e e del diritto, che dovrebbe,ro regolare tam,to i rapport.i dei sbngoU, come a,nche le leiggi superjor.i dei mutui rapporti deùi,enazioni. • J .a lotta per =a ta:l,e polirti:ca ester,a costi:tuisoe una « parte del1a lotta per l'emanoi,paztone ,deHe ci.assi la- • voratrliJci. iProil~ari dli tuttil } paesi,, unittev,i'!• Questo brano era cosi rispondente al pensiero di Marx, ,e cosi lontano dal costitui>re una con– cessione forzata ai mazziniani, che quando; quat– tro anni dopo, compiutosi già da gran tempo .il completo distaoco dei mazziniani, Marx detta, al– la v,igilliadel confliU,o,f,ranco-pruss'iano, il 23 lu– gliio 1870, l'Indirizzo del Consiglio dell'Interna– zionale, non s·a far di meglio che richiamare te– stualmente .e per intiero tutto il passo sopra ri. fm-ito. ·« Nell'iniilirizzo inaugurale della n<:Y.c'tra as– sociazione ( egli e:omincia) ne ·J nov. 1864 diceva– mo: « Se la eman:oipa.zione .. . etc. ». E designa– vamo la politica estera vagheggiata dalla Comune con queste parole: « Le seipplici leggi ... etc.». Che rtspondeHse al pensiero di Marx non è a. meravigliarsi, quando lo si metta in relazione col passo del Mani[ esto dei comunisti, del quale è ap– plricazione ed esplicazione concreta. Il proleta-. riato deve conqul.starsi Ja patria costituendosi esso in nazione, ma non nel senso (borghese) del con– flitto dei nazio,nalismi egoistici, ma nel più alt.o senso della eliminazione di tutti gli antagonismi ~ le ostilità !i)er la coopeirazione concorde dei po– poli. Ora è evidente che ,, questa grande missione della reciproca fra.tema cooperazione» (s,p,iega l'Indirizzo del 1864) esige una po1itica ·estera ben diversa da ,quella pe:rsegulta dai Governi esistenti, ed impone perciò ,e al~e classi o,p,eraie il dovere d 'impadll'onirsi dei misteri della politica in tema– zionale n, per sottoporne l,a direzione alle leggi della mo,rale e del diritto. « La lotta pe·r una tale politica estera costituisce una parte della lotta per i 'emancipazione delle. classi lavoratrici », ossia per quena conquista della patria, di cui parlava il Manifesto .dei comunisti. · La conbinuità e coerenza del pensiero marxista da:! 184.8 al i86!1 e al 1870 ·sono evidenti. Ed appare in ciò l'aJfinità e la div0rgenza tra questo pensiero e .quello del Mazzini. La patria è una conquista, per entrambi: ma conquista del possesso e pe.r ciò della coscienza di un cliritto e di un bene per l'uno, conquista di un compito e per ciò della· coscienza e ~ell'e– seJ"Ciziodi un dovere e di urra missione per !'al tro. Siccome parò il diritto e il bene, aila cui con– quista Marx incita il proletariato, sono e. debbo– no essere universali ed uguali per tutti (uomini e popoli), così con essi •si conciliano ed in essi rientrano anche la coscienza e l'esercizio di un dovere e di una missione; e di dovere e di mis– sione parla anche Marx, spogliandoli però di quel ,carattere divino, che la .religiosità di ~1az– zini loro attrilmiva. Quanto a,Jlavia della conquista, il realismo sto– rico di Marx la determina con 'precisa sicurezza: la conquista del potere politico, in cui la nuova idea, che è « l'airma spirituale del proletariato », s,i traiduce da.·aspi•razione ,ed esi,genza in concreta e

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