Critica Sociale - anno XXXIII - n.9 - 1-15 maggio 1923

136 CRITICA SOCilALE quàndo il fine sarà raggiunto, e il patto dell'U– n1iainiLà s,egnato dai popoli libe-ri ed uguali affra- 1,ellati, questa ((sairà la Patria di tutti, la Patria delle Pa~rie: allora la parola straniero passerà dalla tavella degli uomini; e l'uomo saJuterà l'uo.' mo, eia qualunque parte gli si moV'erà incontro, col ùolce nome di frateno ».. (92). E' qe e sta la stessa visione di frate li ama uni– v,ersale, clìe arnide anche al pensiero Ji IYlarxe ài Engels, ed illumina la p,revisione del futuro, al quale tende il Manifesto dei comunisti. Ma come nessuno oserebbe dire che l'aspirazione· alla più alta mèta cancelli od cffuschi nella mente del Mui– zini la coscienza del valore storie-o e della fun– Zlionedelle n,azionalità nel-pr.oces,sodello sviluppo dell 'umanjtà, così sarebbe assurdo negare tale coscienza al Marx ed all'Eng,els, nei quali il senso storico e la consapevolezza della realtà avEWano una vivezza e una •conc.retezza cosl saldament.e radicate e penetranti. Assiuirdo: ma non per ciò meno luogo comune nelle polemiche, in cui quelli che ·meno .sanno e · meno intendono sono puire -ooforoche più parlano e .fanno la vooe grossa. Ma non han detto Marx ed Engels, nel Manife– sto dei comunisti, che il proleta:riato .non ha pa– tria? quale più e~plicit-a negazione di que.r;tr. si potrebbe immagina.ire? Ho ,già notato altra volta che ch1 interoreta co– me rip'U.diodella patria quello, 'che e amara con: .. danna di una c-ostituvio,neso-ciale in cui la stessa terra n ativa è matrigna e non· madre a,l p.rnleta– rili.to, dimosk.a soltanto l·a ·propria incapacità ad. int eqdere il pens,i.ero di Marx. E' un biso,gno in– soddis.fatto, che no-s·talgioamente si afferma in quene parole, l'esigenza di un diritto offeso. di una conquis,ta contesa, di •un possesso negato, c:he si rivendioano. L'aspira~io-ne e l'azione direl-- ta alla attuazione di una società ((nella ·quale il libero sviluppo di ciascuno sia la condi·.;ione per· il li,beirosviluppo di tutti », sono insieme aspi- .razione ed azione per la conquista reale di quella patria, che al _proletariato Marx lamenta negata nella presente. costit,uzione sociale. . . " Si rimprovera - dice il Manifesto - ai com~nisti cii _voJ,er<1.istrug:gerela patri-a .e, la naz,ion,al,ità. J prole– t-an 1100 hanno patria: non si· può toglier loro ciò che 110n hanno· Quando il proletariato può conquistarsi il potere politico, elevarsi a classe nazionale-,' costituirsi in nazione, anch'esso. è nazionale, benchè non lo sia nel senso- borghese ». . · · La constatazione della mancanza presente. la 'coscienza deHa privazione sono· precisamenté -– secondo il. concetto, i3sse,D.ZJ.ialie d lla dialettica .marxistica __:_ il pungolo e il prrincipio d,i azi(•ne per la coruquista. Dal bisogno sentito. ;e per r,iò reclamante il &uosoddisfacimento) all'attività eli– minatrioe della mancanza; dalla consapevo·lezza della Unmenschlichke-it (di•siumanità) dellà pro– pria condizione alla rivendicazione ed attuazione deHa humanita.s; dalla cowienza d~ellamancanza - di una patria alla coniqnista dj essa: ecco, sem– pre, il pTo-cessodella dialettica reale nella sto.ria seconde>!Marx. · Per ,qual via la conquisi.a della p,atJ'lia?Per via della conquista della effettiv-a cittadinanza (93), onde il proletariato possa realmente costituirsi in nazione, ossia per via della conquista. dello Stato; che traduca in realtà oonoreta il diritto dei lavo,ratoTi al libero s,viluppo. Fin~hè tale conqui– sta 'non sia oompiuta; il pro,letaria,to, dice il Ma– n'ifesto,, r:iman1eprivò della patria: ma u c.uelln conquista peir l'ruppunto-esso· lo incita e ;;o:Sping-e. Formulando llna negazione ancor più radicale, Mazzini scriveva; « Nè patria può esistere, se il · lavoro non sia riconoscinto come la rnrgente le– g,itti:maneill'à vvenir e della ·p.I'op·rietà ». (94). E nei. Doveri deg,li u.om- ini: « Finchè un solo tra i vo– stri fratelli non è rappresentalo Llal proprrio voto nello sviluppo della vita nazionale fìnchè un so– lo vegeta in:educato fra gli educ~Li, fmchi, un sol-ocapac:e o voglioso di lav{)'ro,langue, per man- · canza di lavoro, nella miseria, ?JOi non avrete fo Patria come do,vreste averla, la Patria di tutti la Patrria per tutti ». (9~). . ' La somi:glianza fra il eone-etto di Mazzini e queillo di Marx, che .appare con immediata evi– den~a, è nel prihc,ipio che la. conquista ed attua– zione reale d-ella P.atri•aisi raggiungano solo at-– tiraverso la soluzione della queisl-i'one-so-ciale: la esistenza effeLtiva di ·es,sa non si ptÌò avere che nella società del lavoro, doP,o !-'abolizione di ogni privilegio di classe e nella partecipazione T-rale dli tutti al governo dello Stato. La differenza (che non va lasciata neil'o1nbra) è in dò: che per Marx la patria manca a chi, come il proletariato, è privato dei diritti, che altre _ classi godono, .e della tutela, che per quelle è pron ta e vigile; per Mazzini, inv,ece, finchè cii sin. u.no solo privato di diritti e d'UJSsistenza · ,la Patria v era non esiste per nessuno. Ossia: pe~ Marx la patria è U!l bene, erre rìs'ponde ad efligel').z.e iri– so,ppr!imi.bili,e come bene s, i oo-nquista ·e si pos– si-ede; per Mazzini, invece, è, sopratu1.to, un còm– pit o, una mis,sion e, le cui condizioni si debbono ,b: enslconquisto.re per sè st.essi, ma anche per·gJi altJri, ed il cu i ademp.imento (oiò cl~e·più conta) si dev,e -esercit.airepe-r gli alLr.i, p-er tutti, non per sè (96). ,É', insomma, anche nel concetto della Patria, la consueta antitesi della e sigenz a, del bisogno e del d i,ritto rivendicati da i.ma parte: è della missio.ri- e, del <lovere e del sacrificio ,rre– (licati _dal! 'altra ·parte. E' certo. tuttavia, eh-e·anche Marx escludo. e combatte gli egoismi particolaristici;, nçin sol~ fa quanto ooncepisce la. missione storica dei! prole: -taria,to come atto di liberazione universale, ma • anch.e in qua,nto, a p 1 ro,posito della conquista della patrià e del potere politico, in eui il proletariato può costituirsi in nazione, egli sog,giunge che esso diventa nazionale, ma « non nel senso borghese »., Vale _adire (la spiegazione è data immediatamen– t~ dopo) il p-roJetariato non intende la nazione come interesse egoistico di separazione ed anta- (93) Anche Mazzini scriveva: • L'elemento del J~voro h& da otte~ersi cittadinanza nello Statq, ch'oygi non l'ha•· (Scritti ed. ined., V, 253-264). . (94) Scritti ed. >ined., XHJ, 120. (95). lbid., XVIII, 64.- (92) Scritti ed.. ined., XVIII, 68; XVI, 156; 1 Xl, 64. C~r. 11nohe SALVEMINI e A- l,Ev1, libri çjt,<1,ti. , (96) « Tu devi ~l;!,ndere_concreta questa tua patria, che ti offre Il_ modo d1, scoprire e d1 attua-re nuovi doveri ... \l'uo dovere è d1 concorrere & re!'der e partecipi della dignità di, patria.. i . g-r,upp_1, che s' affanna. no a prooa.cciarsela per l'esercizio dei lorÒ d':'':en e ·per procedere oltre per l'eduèa.zione integrale dell'um11,– mta _». Gfr. MoMJGLIANO,_ ll Mestagyio iU Ma.zzini, 23-24. :BibliotecaGino Bianco

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