Critica Sociale - XXXIII - n. 8 - 16-30 aprile 1923

fascista., ci pare· 'interessi sopratutto mettere in luce quelle ohe si riconnettono a deviazioni o deflc.ieJllle no– stre, onde evitarle per l'avvenire." E' uno sforzo di auto– critica che, :penoso oggi, .sarà fecondò domani. Molto .si è già discusso ded cosideJ,ti « errorj del dopo– guerra » del Partito Sociali.sta, che si compendiano sotto ·il nome d(massimalismo, bolscevismo, eoc., ed è pertanto inutile ri•pà.rlarriè: quello che invece si è trascurato· di fare è di estendere l'indagine critica, con .sufficiente. profondità, al movimento operaio dell'anteguerra , per ricercax:e in esso i germi remoti del deprecatò rilas.sa– mento delle nostre forze, quando più urgeva la. m as– sima energia di re.sis.teriza.· Questa indagine ·còmpie 'invecè il Salvemint, il cui pen6iero nei riguardi del– l'azione del Partito Socialista ·e delle sue· deviazfoni già abbiamo riassunto. · Anche ammesso che il Salvemini talvolta ecceda nelle sue critiche, certo è che vi fu sempre un notevole divario tra l'atteggia.mento concreto del Partito Socialista e le sue dichiarazioni verbali ant-iprotezioniste, antistatali, e rivoluzionari,e. II Partito doveva necessariamente tener copto delle esigenze e degli interessi dei lavoratori or– ganizzati,. che oo.stituivano in realtà la sola ·vera forza <li cla56e, ma neppure doveva scordare di avere anche una funzione di propulsore delle masse inerti e· disor: g'anizzate, al :fine di dare loro q·ue!la co.scienza di classe cli cui erano ancora prive. Proprio a questo còmpito si. era coraggiosamente •dedicato il Par\ilo Socialista nel _primo decennio· d 'ella .sua v .ita, quando si trattava di creare .le ,primé o, rgani.zta.zi- oni di resistenza ·e le prime Cooperative. Mà poi, una volta costituitiisi questi nuclei d'avanguardia del proletariato, il Partito aveva sempre più tra.scurata quella sua opera di es,pansione e di re– denzione in mezZ'o.alle .plebi ancora inerid-ed ignoranti. che costituiv,mo pw·troppo la granòe maggioranza dei lavoratori italiani, per òedicarsi di i,referenza alla pro– t.ezione e alla difesa delle minoranze operaie già orga– oizzate, rafforzando e perpetuando in tal modo il çarattere oJigarch_ico d•i eslì,e. Seguendo siffatta politica, il Partito Socialista ;tl.-niva,sia pure i-nconsapevo1mente, per. rafforzare la compressione dello Stato sulle ma.s.se non organizzate, contribuendo a,d allontanare il lor o risveglio, e quindi anche l'avvento delle condizioni po– litiche necessarie ad ogni gener.ale e saldo progres.so del 'Proletariato. I risultati .purtroppo non si fecero at– tendere: da· un lato, il Partito Socialista. potè apparire aò · una parte {Ìell'opinié>ne pubblica, piuttosto che il difensore e l'alfiere degli oppressi e degli sfruttati;· il rappresentante degli intere!l,Si particolaristici di alcune minoranze privilegiate del proletariato . .E questo. fu in– ctubbiamente per i1 nostro Partito un elemento di debb– lezzà, che contribui a minarne la resistenza agli irssalti della reazione" non fu soltanto l'estremismo demagogico e repeUent-e del 1919,20ad al-lontanare òa noi quei medt ~eti che costituiscono oggi ancora il contingente più fort.e, perchè più òi-sinteressa to, dell'esercito fascista; fu anche la "politica esclus ivis.ta ~ oligarchica. l'ha d.eiflnita il Salvemin:i - d eJ moviment o op eraio e del Partito So– cialista dal 1900in poi. Dall'alt.ro lato, fn precisamente questa politica che, avendo ipos_touna parte delle nostre organi~zazioni, specialmente Cooperative di !_avori·pub– blici, nella necessit,à di vivere perennemente in relazione Gli è che quell'indirizzo solidarista e quella politica più democratica del movimento socialista, in cui si compen– diano, le « necessità nuove • propugnate dal Salvemini, sono oggi dalla •situazione stessa richieste, anzi imposte, e insieme 1avorite. Favorite, perchè da un lato l'e,purazione di molti egoi– sr:ni di gruppi e di pensone, determinata nelle .nostre file dalla violenza reazionaria, e dall'altro la rescis.sione del paUo d'alleanza tra Partito e Org.-anizzazioni, hanno dato al Partito nostro - .spogliato ormai dalla mentaJi.rà catast.rOlflca e antidemocratica cli prima - una assai maggiore scioltezza cli moviment-i-,•,consentendogli per l'avvenire -di assumere più liberamente, nei confronti (lei movimento operaio, e delle eventuali deviazioni corpo– rativiste di una· parte di esso, un atteggiamento consono i;oi ,pro,pl'-iprincipi e çli e11ergica ·difesa degli interessi generali. Richieste, perchè non essendo possibile oggi, nei con– fronti della dit.tatura fascista, la resistenza frontale, il Partito Socialista deve c ercare di polarizzare attorno a sè tutte le forze sa.n e che non sanno prostexnarsi al trionfante dispotismo; e quest'opera preci6amente ri– chiede che 'il Partito nostro - senza per ciò menomare affatto la propria fisionomia cla~si.sta - non si preoc– cupi nella sua azione esclusivamente di a.lcune mino– ranze d·e1proletariato, ma si ispiri ad una. larga visione delle esigenze· e delle aspirazioni -de1la collettività. Imposte, i-nflne, perchè la dittatura che ci de-lizia ha fatto .pa.ssare. in seconda linea tutte le piccole e parzinli rivendicazioni di carattere soci,ale a favore di que$la n quella categooia operaia, per mettere al primo piano, in posizione cosi predominante da assorbire ògni.allrn questione, il problema qenerale e polltico d_e:lle pubbliche Iib0'1'tà.Cosicchè ora al nostro Partito si presenta que.sto dilerpma :- ò· rinunciare alla propria opposizione infles– sibile alla tirannia che ci !?OVerna, e - sia pure cnn le debite cautele e coi rituali scongiuri - accostar~i- nl fnisctsmo, sforzandosi òi scordare il passato e... il prP– sente, per ottenere "in cambio un po' più di liberh per le orqanizzazioni, b qua lche fin•am :ia.menfoa quelle poche Cooperative non ancora occupo.te o dis t.n1tte, o, putacaso. la rap:presentanza - o g gi min accia.la di sopnressione - di qua.lche oruppo ctinfrdernle in s eno ai Corpi con,;111- fivi dello Stato, e magari anche ... la speranza òi riu– scire un giorno a trascinare - come si suol dire -- " a sini.stra .. il fascismo; onpure re~tare al proprio noo.to di oattaglia, senza inutili spavalderie ma ,fieramente. dignito,samente, irr iducibilmente . sfidando gli assalti deUa teazio,ne per riv endica.re i <'liritti della liberta e detia ·democra.zia p e r tutto il p opolo italtano. Porre il quesito silgni:flca· lfisolverlo. E' appunto ·questo il grande còmpito che è commesso al Part ito Socialista in quest'ora tenebrooa della. nostra vi.la nazi·onale, i_n cui tutti i partiti che si intitolano dem ocratici hanno preferito i frutti della diserzione al pericolooo coraggio de1la re sistenza. E noi dobbia.mn a.ssolverlo con fervida f Pde e illi– mita-t.a devozione. ROBERT'l VF.RATTI. di benevolenza e di vassallaggio col. Governo centrale, Inseri•rI1:!no con vero piacere l 'art.icoln nel tlllil- cla cui òi•pendeva la. vita o la fortuna loro, rleterminò - unitamente alla: violenza di ·cui ee.sefutono fatte segno_ lp il nostro giovane collahorator-e Rohrrlri \IP- u loro passag~io al fascismo. La loro condizione "di ra I li esamina, con rt spett0sa defor·enr,a nnn sr:e- ct•Jpende rtzadi fro nte· allo_Siato costringeva. qne,sti gruppi •1i-vra di spi,rito oriti.co. l'ultimo .ltibro. di Ga>:!k1nn opera.i a cerca.re la 1 pr0,teziòne di un forte_ partito poli- 8alve,mini - a nc h'esso per tanl,l nnrn nostro col- tico, che esercitasse sul Governo l'influenza neceooaria ln ho rato re _ sul movimento operaio r sor.i:i li!3lfl a, patr~cinare 1 l~ro int.~ressi: -.qu_an~oqu_el_Partito non · if.alia.no: ma. avendo vissut.o, come spettato11 r- notè più essere 11 Partito Soc1a:l1tsta,essi s-1 volsero al com e aLtori, -."li u li-imi trent'anni (pot.remmn dm· fasefsmo, che del resto ,seppe offrire il suo alto. pat:ro- • . nato con queii;li argomenti persuasivi che tutti cbno.scono. i q11ar-anta!) rii c-0testo 1novimento -- ciò "llf' s1- C:osicchè il Partito Socialista, mentre a.llontanava molte !!nifìca averlo vissuto e se,guito fìn dagli inizii - fldes_loni e molte simpatie, :n,on riu~civa neppur!' nct ,•i corre l'obbligo ,li aggiungere qualche cosa allP '.lv11ilicere.strettamente a sè quelle minoranze privile- riserv.e e alfe criLiche. che lo ste;;so Vprat.ti ,H'- iii11tedel proletariato, al servizio delle nuali aveva dedi- ,·enna nell'rl f,erond::t pari.e del >'llO scritto. ~a:fo tanta parte della propria attività. Segno •questo I Sinchè. infatti. si pn rin di llPC·PSSjlì, nlfo\·e rii un'intima debolezza Ideale, in tutta ou11nta la: nostT11 " anche di Tevic,iorrn di tenrlenze vecchie _ 'le :!,o;1.~~es~f):: cni"bisogn11 ri,solutamente p~rre rlmP<iio due cose d'altronde. sono semprr connec:::e' - . At~ua.lJXle,)te." è doveroso riconoscerlo, molti' torti sono stati riconosciuti, e .molti buoni proponimenti enunciati. nessuno può esserne piìt fieto di noi. chP fnmmn sPmpre 1111po' g-li rreliri nrl no~tro slrss_o J)ftt'– iito: chP sr.nf.immn " ~enlinmo più rhr -m11i qur.l hiso,gno di rinn~vamrnto. che r lr1 lPf!'P"Pcli tutti

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