Critica Sociale - XXXIII - n. 3 - 1-15 febbraio 1923
di_t~ndere ~ a,1la produzione di individui'cosl con– formati; ma sé.rà sem~fe prodùziéme _scarsissim~ e insignificante. _ . Tutt.e ·1e libertà ·non sono, eh.e facoltà dell'indivi– duo. Perciò egregiamente si può dire che p_rogresso sociale e liber_td individuali (religiosa, ecopomica, . politica e morale), siano_, termini sinonimi. Questg. · equivalenza non riesce. chiara che, . p~r esempio, tenendo sotto gli occhi un tipo ' òpp~sto di società, ed anche ~olto svilùppato,. il tipo della sqcietà orientale del Giappone. Lafcadio Hearn, che, dopo Percival Lo~el, ha scritto forse il più hel li– bro che ·si conosca·· sul Giappone, spiega che al Giappone « l'individuo -non esiste . che quando si tratta di applicargli un castigo ,,, e che la· sottomh- . sione più servile era chiesta, sino a ieri, alle. classi produttric'i; nè oggi le cos~ son cambiat;• se non nella forma. · Lo sviluppo ·della società orientale è v:erso la famiglia, il -clan, la tribù. L'individuo colà non conta e non è richiesto. - Ma lo ·stesso scrita tore ha cura di apprenderci che, in sostanza, ~el nostro mondo occidentalè, sino ai primi· stadii della ct:viltà ellenica, noi ·pure eravamo ·organizzati nella stessa maniera.· Mercè ingegnosi confronti con i ri- - suJtati consacrati da F,ustel de Coulanges nella Cité Qntiq·ue, ·egli dimostra che il tipo « attuale ,, della civiltà giapponese non . è che la reviviscenza del- ' ._l'antico tipo della civiltà proto-elleniça. « Non -o~tan– te tutti gli studii' g-reci, che si sono moltiplicati d~l tempo della Rinascenza, ci sarebbe impossibile com– prendere molti aspetti della ·vita antica. TU Giap– pone ci offre, sempre viventi, costumi ancora più antichi, e di una psicologia ancora più lontana dal– la ,nostra, che la psicologia di uno qualunque di questi periodi del miracolo ·•grec0 ». Ciò che caratte,rizza lo sviluppo della sor.iefa oc- . cidentale_ è appunto lo' sviluppo dell'indipiduo; ciò che caratterizza lo 1 sviluppo della sodetà orientàle è_I.a subordinazione d~ll'individuo alla famiglia; al clan, allo Stato. ]!:' dunque perfettamente legittimo far coincidere l'evoluzione progrèssiva delle· nostre società cpri un accrescimento sempre più làrg0 delle libertà individuali. .- · E' npt0 i~ quale maniera il socialismo si inserisca : i,n qlj-esto processo,. P'er quanto la parola costituisca una .s.emplice contrapposizione di suono ad indivi– dualismo; in realtà questo contrasto non sussiste punto. Il socialismo è lo sforzo diretto a vincerè lo ostàcolo, che le condizidni , iniziali della economia offrono. all'individÙo_; vale a dire a soppriIÌtere fra gl'individui. tutti' gli ostacoli indip'endenti aane loro atti!udini. _La messa in cor;rnne dei mez:r.i di pro– duzione rende possibile a tutti gl'individui _ e non soltanto ai favoriti rlalla sorte di ·1m'eredità,. o dal– l'irite,rferire _di mm contingenza·-· lo' sviluppo delle loro ·attitudini. n Loria, che fu a Suo tempo .un magnifico costruttore di ,iminagini. produttive, cosi preselltava le conseguenze rlel p:roèesso stori~o che sopprime il capitalismo: « La formazione nuovissi– ma· della società umana au~pica lii redenzione del pensiero S,.rilh'tirnfagine del rapporti ·novìssimi frA Uonio e uomo e lo sospinge all'indagine del suhlime nroblema, -la ·cui soluzione ~ _I'aspira:i;io-qe secola,.e .~ella iriv:estigazion~ scientifica: 'la conoscenza del- 11.!omo medesimo; cosicchè il chiudersi dell'evolu- . zione economica dischiude un .nuovo e più splendido ciclo alla evoluzione mentale dell'umanità"· , SQttò ·questo aspe~to il ~ocialismo non è "Qnà àe- , 39 viazione nel processo di sviluppo della. civiltà eu- · ropea, -volta al raffor.zam'ento del!' individuo, ma 'un episodio di questa evoluzione. Ed è perciò a.nche che il comunismo mosco.vita, nella sua sostanza coat– tiva, partecipa dell'evoluzione asiatica e non del- -l'evoluzione occidentale (3). Il. Il 'processo contro l'individualizzazione cres~entr. delle società occidentali, conduce automaticamente verso la democrazia degli ordi-qi politici. Il eh~ 1 di senso comune. • Gl'individui svolgono la lo~o attivitiL entro un ambiente culturale e storico comune, <'he determina la loro varia sorte. La mr-désimezza della' sorte, creando vincoli com~ni, omogeneizzando i tipi cul– turali, dà ·origine alle nazioni, alle patrie. E gli in– dividui, appartenendo a questi diversi tipi culturali e partecipando a un medesimo destino .storico, si fanno etemei:iti di una nazione o di unn patria. Ma con l'acquisto sempre più largo delle facoltà,. cioè con l' e,sercizio sempre più largo delle· loro li– bertà, essi, da elementi passivi di un destino storico, da sempli<;c prodotto e risultato di una evoluzione sociale, ne diveng9no 'i formatori e i creatori. Ii; altri termini le iorme con le quali fra Ji loro si . assòcfano, si organizzano·, si' disciplinano, le v1anie– re come ,costituiscono le loro gerarchie, divengono sempre più consensuali. Tutti conoscono r adagio che il contratto socia.le non è dietro dt noi, ma da– yanti a noi, e sigp.ific_a che le forme sociali del vi– vere··~ e principalmente quelle politiche - sono sempre più il prodotto delÌa nostra libera elezione, di un consenso che noi portiamo alle istituzioni po-, litiche, di una scelta che noi pratichiamo fra di esse in rapporto del grado di cultura. eia noi raggiunto. La consensualità delle forme politic~e è appunto .la democrazia.· · Questa consensualità non è arbitraria. E' il pro- . I ·dotto di tutte le forze che hanno fatto .dell'indiv.iduo ih perno della civiità, occidentale. Tutti gli studii sulle forme _cellulari del nostro processo storico (Morgan, Eng'els, Eustel de Coulanges, Spencer; per citare indagatori e pensatori del più opp0sto tipo), ci dimostrano che il nostro processo parte dalla. fami_glia e dalla tribù. per giungere all'individuo. La civiltà 9ccidentale è tutta in questo passaggio. E.eco perchè si può anche parlare della n~cessitd, ine– rente a;llo ·sviluppo verso la democrazia. La nor– malità è nel processo verso l'accrescimento· dell·a consensualità politica e sociale, cioè nel progresso della democrazia; l'anormalità,. l'eccezionalità, la perversione, e perciò la decadenza, è Iiél rinnega-. mento di quella consensualità, cioè nel processo in, · versq alla democrazia. - L'Europa poteva non per– correre la strada che dall'o'rganizzazione gentilizia (familiare). mena all'organizzazione individualistica, di cui è un coronamento quella socialistica, in quan– to la Soc~età consensuaJe, fondata sulle adesioni de– gli. individui, è il massimo allontanamento possi– bile dalla società familiare; ma, percorsa che l'ab– bia, :non può recedere senza pericolo di barbarìe e ,(3)_ ~ •1-ua: inalt~e i-1grand~ to~to - ,agi-i occhi di- tu"tti gli u_orru-m)1-beri ;- dì a:,:er .forrutç, 11 mode1ll<>d4:l nuovo dispo– t~s~o d•;. pa,,-t~to, o~e e s~to a.ooolto <!,.. peg,g1orato da,i pa-r– t!tt :"!""'<llf ,a.ri _o co,denta.h, ma. che ·possono sempre rinfac- 01aro1 11 prototipo •rt.tssç,- che dicono soci.a.lista o" .oomuni.soo., ~entre è sol~to _asia,tico. Da. questo punto ,pi vista il bolsoe, v1smo russo et ohtud'e con un completo ~à.llìmento. ·• \' •
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