Critica Sociale - XXXIII - n. 2 - 16-31 gennaio 1923
30 éRITiCA sòèiALE e modilicando così la costituzione dello S,tato, dwlla sua naturale tendenza di ,rappo,rto semplice– mente giuridico f;ra Governo e go'Vlernati a una forma d' intervento statale e di accentramento statale delle funzioni parLicolari di ,questa o quella ammin,isLra.zi,one privata o oorporativisLica, che prevalga co' suoi organi di competenza. · Ora, se rosse,ro solam.enl.3 i" buonsensai ».e gli analra,beLi Jella pt>liLica quelli. che :iccarezzano l'idea di un Governo "apolitico>> di .capacil.à e compet.enze, non metterebbe conto di occuparse- - ne. Ma, con minorP. ingenuità, con più doUrina e autorilà, questo conc;eUo, che ha tanLo di ba,•ba (baster.ebbe per tutte quella di Ca.rio .tvléllrx),si l'iLrova e si rinnova nella clolhrina polit.ica di di– verse e opposte correnti e viene n, coincidere nei lenl,at,ivi pratici di .realizzazioni posil,ive, inclu– den~i illusioni vecchie e nuo,vie, ·che, se non s.ono pretesti e ipocrisie, :è ne cessario sifatare. Nel 11\tlairxismopuro, e perc.iò negli scritti anche recentissimi' di c;omunisti russi e nostrani, ci si può· imbattere in questo curioso schem atismo.dot– trinario: H fai.Lopolitico, consisten. do nel dominio politic.o di una classe su l'altra e quindi nella lotta cli class,e, esponente dell'opposizione assolu– ta degli interessi ,economici f,ra borghesia e prol.e– [,a,r,iato,verr~à a scomparire ,allorqua,nido, soppres– sa o decaduta la clas~ dominante, non vi sarà più che la sola classe Jn,v.oratrice, in una soc;ietà egualitaria. Allora,· a.Ila regolazione po.JiUca ·vi– gente,· determinata a trnsforma•re in di-riUo positi– v.o l'interesse economico della c)asse capitalista, succederà i,!,r,eg·ime di Consigli delle competenze, rappresenl-anti le varie categorie dei lavoratori, destinal1i semp/Jicement.e a unillcaTe nell'interesse vie fliù generaJ.e deNa collettiv.ità - dalla azienda allo St-:1 t.o - ,g-Ji'interessi più pa,rtioola:ri. << Semplioemente! »: ,aureo avV1erbioi n cui s'as– somma tutta la doLl,rirw,del Marxismo pu.ro. E di. 1:atti: la società è semplicemente divisa secondo la ine,guale disbribu7.,ion,e clella ricc,hezza, dove il << -profltto » del capitaJ.e è semplicemente lavoro (manualie!) non pagato ... Gli interessi umani in conLrasto sono sempl.icemente quel,li mal,eriah.,. I partili romiei rapp,resentano sempiic'emente que– sti inl,enessi economici opposti, aboliti i quali; so– no aboliti i pa,r-t-it.i:non c'è più bisogno di domi- . nio p-0litie-0per la .regolazione. della vita sociale, ohe si riduce a un'amministra7.,ione, più in gran– de, di competenti.. Nessuna prova storica a.tutto questo « pos,itivi– smo ». P'er formarsi un concetto più pieno e in– tegrale del faUo politico, nO'lÌ si sa .uscire dal mo– noideismo al_lucinante del solo contratto éoono– mico nel solo periodo dell'a grande indusbria a · tipo inglese. ,\nzi, del fattore ,econ-0mioo, non si .gua,rcla che n,IJa.forma di distribuzione deHa ,ric– chezza, trascurando un profondo esame cr.itico della forma di produzione, deHa quale essa non è che il r'!isultato, e della ifornnà di scambio, ohe dalla distribuzione condiz.ionalmente dipende. Che cosa sia stato il fatto politico nelle società primitive ~gu.alita:rie; in che oonsista la lotta· po– litica dove non è soltanto lotta per il dominio del capitale sulla classe lavoratrice, ma lotta fra oon– c.orrenti liberJ e uguali, interna ed esterna, e non BibliotecaGino Bianco solo destinata alla conquista economica e alla maggio,re ricchezza di ceti, di cl-assi, di popoli, ma anche, e sopra tutto, a1lpredominio puramente politico, morale, religioso, non ci &i cura df st.u– diare, ignorando cosi la maggior parte della sto– ria politica antica, medioevale e moderna, e 1,r,i– scurancto la spiegazione dei più tipici 'r.enomeni di lotte e di guerre di partiti e cli .St.ati. Ma, anche limitandoci al punto cli vistia del Ma.r, xismo pwro, il fatto politic;o, prima di l,utto, 11011 consist.e ne•I dominio economico di une classe ~Il 1 'al tira, ma s'inizia proprio ne,l!'is,Lai1te in culi la classe domina La acqwista anch'essa fo-rza politic.:1 e rontrasta il c.ampo del domin,i-0 sociale· alla cJas. ·se dominante. Voglio diire, che la vita: polil,ic.a n-011 è la regolazàone ee,onomica ai fini di una sola classe, ma la reazione di un'altra c1asse i)eF mo– dificare, n,nche a proprio vantaggio, quella oogo– lazi-0ne. Nei lunghi secoli della schiavitù e della servitù, qu~~t.a enorme sperequazione econo1nica ·delle classi pu1' non costituiva la .ragione ,e il eon– tenuLo dei fatti politici, che si svolsero in lotte f1'a i liberi e gti eguali. Una vo,lta ·oliganiz,zato, per tradizio,rn o per legge, il sistema, con il con– senso pacifico dei dominati, non era più questio- 1 . ne che di privata amm:inisLrazione: si metteva il collare allo schiavo e si 1·ioou0Leva il tributo dal servo. Il fatto· politie& corrispondente sorge solo allor– .quando· la classe dominata 'ha ·forza di reagire, entra cioè come r,u-Le ·nelle ,forze p -01itica men-to dominanLi: per e.s., la loLLaèleJle arU mi.no ,ri co11 tro Le arti maggiori. Dove si vede, di -nuovo, che la politica non è probJ,ema d'interessi, ma di-,co– seiienza e vol-0ntà di qu,esti interessi. Ma sopra tutf.o si vede, ohe il filtto politico e la l-0tta di clas– se ,esistono in ,quanto c'è,- •O c-0mincia ad esserei, j)(l}riLà fra l,e classi, pe,rchè-1 'una ha conquistato la sua parte di dominio sociale e si contra,ppone così all'altra. Se oggi il c.c1Jiitalismo dominasse e– sclusivamen Le, non e~ sairebbe,_nuna di politico, in rapporto a quesLo do1ninio economico: c;,i•sarebbe il fat.Lo del possesso esclusivo di un p1rfvile,gio. Perl'11'1 Lo, ove wnisse a cessare il p_rivi_J,eg io eco– .nomico di una parte, ro-rsechè cesserebbe il. fat.to politico; che nasce P'fOP,I'ÌO nelle comp.élrizirm.i di in te,ref,Si not1· più .,ssolutamente esc-lusivi? , in termini più semplici, 11-011 essendo Laricchez- za. ·del mondo inf',sauribi)e, e non potendo tutti es.sere ugualmente ric;chi e felici,·anzi pienamen11'! felici (senza più desiclerall' nulla.) nemmeno in una società di. giuridicamente egl.Ll),li, ci sa.ranµo sem– pre lotte politi.eh.e, almeno per il 1?111,ggior benes-– scre. E, se anche tutt,i fossero materialmente e ugualmente soddisfatt.i, ei S<éllranno sempr,e partiLi politici, che si contrastera,nno -il dominio sociale per int,e iress i superiori, intel,JettuaLi, morali, reLi– g.iosi, o f.os~ pure pe,r il piaoore di dominare. E, anche se tutto çiò mane,asse, nella perfetta repub blica del più perfetto popolo, in cui, platònica– menl,e , i µi_ù intellig~nt.i (gli ottimi) e i più capaci (appunto,!) g,0vernassero gli albr'i, si ,rinnoverebbe- ro le :opp<>sizioni politiche, per esempio f1rai rea– Jizz,atori ~ i sognatori, fra ,giii aristotelici e· i p la-. · !,onici, J:ra gli occidentalisti- e .gli orienlallsti, . f.ra coru;;ervatori ,e trasformatori, fra chi dice : è e .cbi dit;e: dev 'esserf; ossia fra i temperamenti e· gli istinti opposti, che sono in fondo a tutti i bisogni
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