Critica Sociale - XXXIII - n. 2 - 16-31 gennaio 1923

28 ope.ra1 m un periodo di depressione di lavoro, cioè. di ialart minimi, e per ciò stesso ii;riducibili, se essi ha11no perduto la libertà politica e<:I economica, so110 schiavi .di f,atto, se non ùi nome e non possono chie– dere aumenti di mercede (2) : come pure, in via ecce– zionale ,l'imposta può essere trasferita nei momenti di prosperità, se già gli operai non si sono valsi delle loro forze e della loro organizzazione per otte– nere i. migliori salari possibili, e questi tinic;cono ad avere per il bisogno di rifarsi dell'imposta. Ma, que– sto rialzo di salario - osserva giustamente il Pan– taleoni (op. cit. p. 280) - non è una traslaziona. La imposta non è che l'occasione per toccare il n·assimo salario. L'aspetto mol"ll/le e po1itloo dell'imp~ta sul salari Sgombrato il terreno dalle obbiezioni finanziarie, non resta contro l'imposta sui salari alcuna critioa decisiva. Non condivido, infatti, il pensiero dell'amico Mon– dolfo (Critica, 16 dic. '22 pag. 372), che la tassazione è morale in quanto risponde all'intento di sostituire gradualmente le imposte dirette alle indirette. ~o, le imposi.e indirette in Italia sono in. gran r:arte- irra– zionali, perchè colpiscono consumi necessari e perciò ·n_on imponibili, mentre esse devono limitarni &Ile spese che sono reali manifestazione della ricchezza.: esse, pertanto, devono flSSere riformate in uipclo da colpire la vera. capacità contributiva dei consuma– tori e da gravare maggiormente le maggiori ricchez– ze piuttosto che .le minori, ma non hanno .t.i-sogno d'essere sostituite ilalle imposte dirette, perch~ i tri– buti sui consumi soddisfano a e8igenze politiche, eco– nomiche, finanziarie. proprie e anche in una fil}anza democratica e moderna meritano di mantenere e I}0n di restringere il loro dominio. D'altra parte, devesi aggiungere, a proposito dell'osservazione del profes– sore Mondolfo, che a subire le conseguenze q.elle at– tuali imposte indirette non è soltanto ·1a clas'le ope– raia, ma tutta la popolazione costituita da farnio-Jie numerose e _con redditi modesti. E chi i,:odp.fra "'-gli artieri: e i piccoli professionisti, l'esenzione da im– poste? Nessi,mo. Ora, .se rn' un momento, in r11i il bi– lancio è fortemente i11 disavanzo e gli a,~certamenti si fanno più rigorosi, si colpiscono gli or,erai p~~r i loro salari, anzi per i loro. soprasalari (la disputa nella Critica Sociale è nata, quando sul tappeto do– veva considerarsi il disegno di .legge Soleri), in mi– sura equa e in modo razionale, si fà opera rrcqrale, giusta e doverosa, non soltanto nel riguardo dP.llo Stato, ma anche in confronto rli altri ç,,:ntribuenti, che si trovano in _cqncl,izionianche di inferior.ità ero-· nomicn rispetto a talune categ0rie di !.'alariati: E questa è la verità (3) Biso~na sentfre e· far se~tire la bellezza etica d.el– l'imJ?osta sui sal_ar_t_Ricordo, con ,;,_,,mpiai;Ìmza,che nel 1920, facendo lezioni ad allievi, in massima· parte operai- e massimalisti, ·che frequent:tv(tno la Sruo-la di previdenza e Z:.egislazìone sor-iale <lell'Uma11itaria, ho messo in guar~ia chi mi ascoltavn, contro l'istinto, che molti hanno, di voler sottrarre i saìari alla tas;a– zione, qualunque altezza i salari abbianQ. Ne. è se- (~) Non _pare all'_a';llico Griziotti che questa. con~izione ec– oez1onale s1 i;n-:ese~tì _m ,modo squisitamente tipico- nell'attuale momento '!'?l•!••o •~aliano? . (Nota. della O. S.). {~) yerita m_ cui conveniamo, ma. che non i,nfirma quanto noi d1ce_mm?, l!'-. q~nto_ combRttemmo e combattiamo l'ec– cesso dei tr1but1_ md_1rett1 per l'ingiusto onere che impone a tutte le categorie a1 c~>ntribuenti più povere. (Nota della C. S.). BibliotecàGino Bianco g~ita una discussione i1;1 iscuola, ma ho l'impt·es~ione di aver convinto i miei scolari della ,giustizi:i, che i lavoratori con sopraredditi paghino la loro parte di imposte: Ho citato le parole di Robespicl're, cbe rite– neva un'ingiuria, un'umiliazione l'esemioue dall'o– norevole obbligo di contribuire ai bisogni della pa– tria. Con orgoglio di cittadini, quelli éhe avevano in Francia fatto la rivoluzione vollero partecipare il.i pesi dello Stato. Tutti vollero pagare l'imposta per spirito di civismo. (4). Un 6imilo sentimento d'orgo– glio.- concludevo - ci deve essere nella classe lavo– ratrice, tra gli operai più fortunati, che hanno capa– cità contributiva. Non ci deve essere, in materia di imposte, un privilegio di classe. (5) Ai fini deil'educazione civile, poi, non è sufficiente, come crede invece l'on. Matteotti nella lodata sua Re– lazione per la Giunta del Bilancio, limitarsi a chie– dere i .concorsi degli operai nelle diverse forme di assicurazione (6). E' già qualche cosa questo do iit des, ·ma non bj:lsta per il cittadino di uno Stato, che· nello Stato, organo della Collettività) o so1•rf'.tutto per noi socialisti strumento di ascensione. sociale, voglia partecipare, in perfetta condiz~on~ d'ugu,~– gliariza1 a tutta_ l'a vita politica e agli oneri che ne derivano.· · Ma,. all'infuori d'ogni ragione etica, v'è un fonda– mento economico e ROlitico per la tesi da_me soste– nuta.' E' nell'interesse della classe luvotatricè non ribel– larsi ai tributi, che può sopportare, per avere la f0r– za morale di.costringere le altre ·classi sociali a com– piere il loro dovere per il risanamento ciel bilancio e nell'interesse di tutto il Paese. Il Governo, contra– riamente alle ·previsioni dei mièì amici e dei miei cortesi contraddittori, aècantò alfo imposte sni salari ha istituito l'imposta sui rea.diti agrari ò.ei i,n;prie– tarl fondiari, attuàndo una riforma invocata e sem– pre ostacolata da decenni. Ha ordinato, superando· la oppogizione di autorevoli scrittori, la pubblicae:ione della lista dei contribueuti, col rerldito denunciato. e quello accertato· - afflnchè il pubbli,::o contrnlln e~er– citi la sua azione per reprimere la !'rode. E' una po– sizione questa da difendere contro tentativi di rivin– cita _degli agrari, per non fare applicare il. decre~o che li colpisce. Ma questo non ba.,t::i.: i proprietari di case, cqlla libertà degli affitti, godranno di sopra.red– _diti, dati dalla scarsità degli alloggi, e -questi-possono !lssere cplpiti; i propriétQ.ri d'in:tmobili, venclrndo i loro beni con un sovraprezzo, realizzano guadl1gni, che non sono_ e ,che yanno tasslJ,ti; ·nella .t!-'JVerosa ri– forma dell'imposta <li_SUCCe§~iQn(:) _bt_sognA, •guardare che il tributo diventi razionale, ma che sia riiJQrosa– mente applicato, affinch~ il gettito risulti tre· ~olte superjore all'attuale.· La stessa impoc;ta sui si;larl deve esser~ rettificata, Ma per sping,ire il Governp a compiere queste riforme e ·a fare. tutto il prqprio «:J°o-. . vere, quale influenza nell'opinione pubblica può ave- (4) Non -pa,re al Griziotti che ·..bbia qualche valore il fatto -;- ~sì d iverso dli-' quello d'.ogs:i - che allora le clas si .i,he soffriva.no aJ pe,g",mento dei tributi .aveva no in ma.nq il po– tere? e l' altro fatto ohe le cl8.!!6i le qua.li ' OS'g' i deteng ono il P_?t_eredànno segno di esàer così !o nta.ne d a. ,questo senso .di ClVlSlDO _e cercaµo di far vagare ': 'gli altr i. lè imposte invece. che sentll'e la • bellezza etica . • e mvocare 11 dovuto onore di pagarle loro? L'osservazione va.le pei- quanto l'amico Griziotti dice più oltre. · (Nota della, C: S.). (5) B. GBIZIOl'TI: Imposte e preatiC• e, g,U intereHi d-e.Jla; •!asse lavoratrice. - ~illl,IIO, Società, . U IJ\&llita.ri.a., 1921,. p~ gme 31-32. . (6) Riprodotta. nella 0'ri*l_f · *gf~, l<a9, l!it., 0 pRg. 397.

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