Critica Sociale - XXXIII - n. 1 - 1-15 gennaio 1923

CRITICA SOCIALE grancli ma.gazzint di vendit_a, con le _sue industr_ie del legno, del v&stiaTi-O, ciel' cu-010,,della g1me,lleT1a,d1 tutto ciò che si riferi\Sce alla c.a:sa, alla _moda, aJl luSISO,~ssa seguita tuttavia da esercitare una_ potente attrazwne su .tutti i paesi del-l'antica monarchrn, nonostante tutte le difficoltà che dal '18 in poi <Sison venute opponendo alla continuazione della sua antica funzi.one. Perciò -'- dicevamo - si può affermare che nel pro– blema cti Vi-enna si riassuma il prolblema econ?'lmco <li tutta l'Austria teclesca. A Vienna - e vero - risiede ·un numero eccessivo di impiegaiti e funzionari: 272.000 persone al ..se,rvizio de,Jlo StaJ!,o,in U!ll -~)ae,se di 6 mi- 01ioni e mezzo cli ab_itanti, che non ha ,più un esercito, rappresehtfl.no un parassiti·smo enorme .che dev'esser~ sop presso. Ma quanclo anche si ammetta che eh questi rlipencl!lnii cl·ello Sta.I.o i tre quarti risi•eclano nella capi– t.ale, no•ri bisogna declurre da questo che Vie-nua sia ormai un organo parassitario, il quale sottragga. alle provincie quel po' cli vita che esse ;potrebbero conser– vare. So:ppressa Vienna, disperse. l,e sue maestranze traclizionali, distrutta una organizzazione commerciale ormai secolare, non solo l;Austria di.'5<:enderebbe al li– vello di un modesto paese. cli al·levatoll'i e di selvicul– tori, ma tcttta la Ci'?jltà .qell'E;ur,9(Pa, . c~ntt~le ed __ OCr], · clemale perdere-bbe 11nmagnilflco st,rUIInenitoper là ,sua espansione verso l'Oriente. Ma .voler conse!"V1)rea Vienna, e cioè all'Au,stri~, la . possibiliità di vivere, cli, prosperare e· dr esercitare la loro funzione e-co:nomica e .civilizzatrice, ·significa eli– minare ~e cause che o,ggi ne minano, J'e,sistenza. Effetti deOa m.utata sltuazfo1ne !loganale L'industria austriaca, abbiamo, detto, se riesce a su– perare le attuàlì clifflcoltà finanziarie, ha iin sè le con– dizioni per poter mantener,si: in vita, risorgere, e co, prire il di-savanzo- del bilancio agricolo a\imentare, purchè la: po-litica doganale e ferroviaria degli StaJti vi,cini• non le rendano tmpossi,bile -l'esercizio, di ogni attiviià. L'uni,tà -doganale rigidamente pro;teozionistica dell'Impero Austro•Ung,p,ico· non solo aveva permesso una ntitta divisione, entro i suoi con:flni, tra regionq agricole e regioni industriali, ma 9cveva anche deter– minato una ,certa clivisi.one· de•l lavoro ,nelle stesse re– gioni- industriali: Cosi, acl esempio,, nelle industrie tes– s-ili,-mentre 1a filatura era SII)arsa un po' dappertutto, la tessitura. era concentrata J:lrevalentemente in· Bo-e• mia,. ed i grandi e pi<:coli ateliers di confezioni erano· quasi tutti riuniti entro, le mura di Vienna. La repub– blica austriaça, la quale ha corh5e!"Vato il 20 per cento dei fusi dell'antico Impero; ncm ha più- che 'il 10 per cento dei suoi vecchi telai; é ,si tro,va perciò nella ne– c·essità di, esport.are- i ,filati e reimportare i tessuti ne– cessari alla sua importantissima· industria delle con- re·zioni. · · ' · Anche più gravi sono· le conseguenze della mutata· ·situazione doganale per ciò che ri-guari:fa 'H me-reato det manufatti aust.ria-ci. In vas.ti1Ssimiterritori agricoli, di -cui le era assicurato il 1i1beroe pieno sfruttamento, come l'Unghetia, la Slovenia, ia Galizia, l.a Bosnia-Er- 2,egovina, essa' non SQlo'si trova ora in condizioni di piena uguagli'fl:nza 'coi ;suoi antichi concorrenti, rìla spesso anche in condiziorn'. di grave inferiorità di fron– te ad essi, tom'è il -C1J.,S,O, della Germania, dove il rapido e continuo .precipitare del marco ed il man1,eniment0 cled prezzi politici d-el pane e cli altre derrate alimen tari - vero e proprio premio di espo,rtazi'one concesso àg!i industriai[· a spese dei con,tribuentl e... dei credi:- . · t,o,ri dello St.at.6,- ha permesso la vendita all'estero di tutti i• manufatti a prezzi sensibillmente inferio,ri a quello che in Austria, dove i sussidi alimentari sono da ,più di un anno sospesi, ,st valuta sia H foro costo minimo di produzione .. Oggi ftnalpiernte si annuncia che la Germanta ha de– ciso cli 1'!lddoppiare il prezzo ·del pane, e con quest-0 provvedimento· sarà· eliminata una ·delle cause è.'infe– rio-rit,à dell'industria austriaca. Ma resteranno tutte le altr,e create, nOJl tanto, 9-alle;tari.ffe doganali proibitive, quanto dal perdurare del si6tema arbitrario e sempre incerto dei_ divieti cli import.azione e di esportazione, dalla continua variabilità dei clp.2;i, da,i sistemi prefe– renziali a favo,re dell'uno o dell'alitro Stato, dal mono– .polio o dalla rigida tµtela su1 COl;Il.IIl.ercio, d-elle divise, dàgli ostacoli di ogni ge~ri:: OJ?>~ti al transito delle persm;ie e· clelle merci !).ttTaveJ.1!;o a territorU che·, f).no a poco fa, fm')nayano parte di u·n..unieo sfatèm~ eeo,. llllll)iCO Biblioteca Gino.Bianco . I vari rimedi· proposti • Contro questi ostacoli artifkiali il rimedio ncm si può trovare in unioni doganali parziali con l'uno o con l'altro d·egli Stati· ooruflnan,ti: non certamente nel, l'unione· con l'Italia, che rappresenterebbe un vero .e .proprio assurdo geografico ecl econotmi·CO,e nemmeno, for se; me lo per-1nettano gli amici• d'Oltralpe, ne!U'unao. .·ne oo.n.la Ge,rmauia. Qi1esia unione, µropugnata oon mi– rabile calore dai socialisti austriaci, accu~ati per que– sto di pangermanismo. qall'ign-0rama dii certa· n'o'itra stampa,. ha indubbiMÌlente per -sè tali' argomenti na– zionali e pol~iici da po1're in -seconda line_a ogni altra considerazione. Ma dal semplice punto cli vi-sta econo mico , a prescin– dere anche dalla <:J'isi.•ohe oggi a:ttro,ver.sa la Germa– nia, è estremamente· dubbio, se, in un periodo di pro– tezioni'5mo trionfante, p os,sa giiovare a ll'Austria -l'unio– ne con un grande ,Stato iru:ll1Slt.Tiale, -c he so,lo in J)icco– Ùssima parte potrebbe completare le, sue lacune, men– tre in mtsura assai maggiore farebbe· urrn concorrenza 'estremamente pertcolo-sa alle s.11eindustri-e assai me·no potenti ecl aggùei<rité "delle similari industrie tecl~s'che.' 11 solo fr!l- i singoli Stati confinanti ·-colquale J'unio~ie potr•ebbe xappresentare un effettiv,o, beneficio economi– co per l'Austria sarebbe l'Ungheria. Ma è mo-lto dub· l:)io che i Màgiari .vogliano rinunciare, nel momelllto in cui possonò soddisfarle, alle· loro a:spirazfoni semise– colari di avere una proP<l'ia iindÙ.stria. protetta; ed in ogni caso, cootr9 un tale pro,ge:tto~di urnone 'si schiere- , robbero tutti• gli:' auri Stati dell'antico, Imp-ero: · Restano i due progetti :più gra,ndiosi di unione do– ganal e fra tutti gfi Stati danubiani od addirittura· fra iut.ti gli Stati che sono SOll'ti o. ,;i ,sono, ingraru:J,iii sulle rov ine del Duplice Im.per-0,, di U!lla immensa uni,one cioo che dal Baltico si <Spingerebbe lfino alla Si-cilia, dal Mar Nero e da1l'Eìg.eo lflno alla Baviera. Ma il pri– mo. progetto urta contro difficoltà po- 1-iti che attualmente _ insup,erabili,' perchè esso finir-e.b.be p.er ri-costituire la Austria-Ungheria sotto l' as soliJ-to predominio d-ell'ele– mento slavo-; l'altro, in cui, a vdler esser'e · ottimisti, si potrebbe vedere un primo .p·asso verso l'unione do– ganale europea, presenta ,però· in un .primo, tempo, H grayissimò inconvepiente ,cli creare nel centro· dell'Eu– ropa un enorme te,rritorio chiuso,, oon d'anno. gravi-s– •sirno, non solo di quegli Stati che ne r.est_assero esch,1si, ma anche di alcuni ·fra quelli eh.e sarebbero c h-ia i;nati a farne parte, come dell'Italia che· sarebbe tagli; i.ta fuo- ri dal ,cqmn1.erc.io1 occidentale, e de1la Polçmia. che sa.– r-ebbe. separata dalla R·ussi~, eh~· è sempre stata è deve ri-diventare fl mas-simo mercato, d(llla sua inqustiia.~ Esclusa dunque la ·po-ssi·bilttà di ,PO!!Teun rime'dio alla cri'5i. economica .austriaca. col sistema delle unioni d~ganali, non: si deve .trarre· da questo la conseguenza che sia impossibile trovare qua:lunqùe rimedio e che il male debba seguitare ad aggravarsi. Anzi il rimed:io e forse più vicino di quel i;:he un anillo o, sei 'mesi fa· ·si potesse •S:perare. QuatJtro anni- di esper,ioo,za· •di un. na, zionalisriio economico esclµsivi,stico, ispirato- assai più dalle gelosie e dalle ambizioni di razza chti d_aÙ'inte– .resse, ha.i;i,nQcòmin,ciato a far. aprire gli occhi u. ro~lti dei nostri ~ièìhi 'orientau;• ed a '°cdn{/irà.cer1i ·'éhe, ·-p~tsi- stendo in quel sistema, non so.Jo -danneggerebbero• 1 ri· ;J v-a:li,rn,a si' lascerebbero trarre tutti: nella comune· rci- J ;viha. I segni di un mutamento d'indirt'zzo non ma:n.c'a- no: la Jugoslavia rinuncia .fln.almentè al monOIPOliodei cambi; le liste delle merci so,ggert.t,ea.i permessi d'~m– portazione ed e.sportazio ~e, si va nno• aocòircian'dh; si tentano e si rinn-0vano le trattati.ve per miglio·rare if 're– gime dei trasporti 'ferrovi!).ri fra Sf./l-toe Stato; si strin ·gO'llo-convenzioni, doganali intese a facilitare· gli scàm- bi. S1mq passi anco-ra timidi eq incerti, ed ecces~iva- menie brevì in rappo,rto al -cammino che vi: è ancora da percorrere. Ma so_no ,fin a)mè nte dei passi: che· ci sem!brano. indirizzati suHa str· a.da buona. L'Austria. non può sperare la sua salute nè ,dalla Lega dEllle Nàlzioìti,• nè ·dalle Co~erenze inierna:zi,onali, nè dall'aiuto flna.n– ·2,iario cl~},legrandt poitenze: Son tutti aiuti i:ruteressati, mira11\ti tutti ad un fine ·politico di asservimento; cop– torµaii da .~un:.:ioni di tutela e ,qi co.ntr.oHo, che non sqlf> offendoruo 1a dignità di chi H riceve, ma. gii tolgono ogni libertà di azione e di movimel llto. ' La. sola' via che potrà C(}ndurrè a risulta.ti veramente 1_1tili f f!Uella.. ·delle intese dirette COill que i singoli Stà.ti, i qulllj hani\o finalmente rtcono-sciuto, "la necéssità ·di non lasciar rov'inàl'e il g,rande · mercato vie!llllese: ed hanno patut(\ v/!dère 1•11.p.pO'rti d mutua interdipen- 1

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